Anime & Manga > Card Captor Sakura
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Autore: WhiteLight Girl    27/06/2007    1 recensioni
Dopo la fine della seconda serie Shaoran è tornato ad Hon Kong, da allora Sakura non si da pace; nel momento stesso in cui lui rimette piede in giappone le carte si ribellano attentando alla vita dei due innamorati, mirando a separarli per evitare altre sofferenze alla loro padrona. Riusciranno a fare si che si lascino o sarà Shaoran stesso a ripartire per la Cina dopo aver sistemato le cose?
Genere: Generale, Romantico, Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Sakura, Un pò tutti | Coppie: Shaoran/Sakura
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Erano le dieci di un martedì speciale, si prevedeva una giornata di sole, anche se le strade erano ancora bagnate e piene di pozzanghere per la pioggia del giorno precedente.
Sakura si era svegliata di soprassalto e vedendosi in camera sua con le idee ancora un po’ confuse chiamò Kerochan:
-Kerochan. Kerochan?-
Il poveretto che stava ancora dormendo rispose assonnato:
-Sii?
-Kerochan, ieri, chi… -
Incrociò le dita.
-Chi mi ha… riportata a casa?-
-Il cinesino mi ha gentilmente chiesto di non dirti che è stato lui.-
A queste parole seguì uno sbadiglio.
-Mi ha raccomandato di non farti uscire di casa. E soprattutto di non dirti che era tornato.-
-Non uscirò, sta tranquillo, tu continua pure a dormire.
Mio padre e mio fratello dove sono?-
-Tuo padre a lavoro e tuo fratello a scuola.-
-Mi è venuta fame scendo a fare uno spuntino.-
-Copriti, l’ultima volta che ti hanno misurato la febbre avevi trentotto e mezzo.-
-Tranquillo non sono stupida.-
Prese dei vestiti e uscì, appena chiuse la porta sussurrò: -O forse si. Scusa Kerochan.-
Scese in salotto e si cambiò in fretta, corse all’ingresso e si infilò i pattini. Mise il cappotto, scese in strada e si diresse verso casa di Shaoran.
Appena d’avanti al cancello si fermò a pensare, perché Shaoran non voleva che sapesse che era tornato? Non la voleva rivedere? O forse non l’amava più?
Sakura scosse la testa, non ci voleva pensare e non voleva trarre conclusioni affrettate, non appena lo avrebbe trovato glielo avrebbe chiesto lei.
Dopo qualche secondo di esitazione fece un gran respiro e partì.
Più pensava a Shaoran più le veniva voglia di rivederlo, così cominciò ad accelerare, la strada però era bagnata, così pensierosa come era al bivio prima del viale dei ciliegi scivolò e si sbucciò il ginocchio, si rialzò a fatica aggrappandosi al muro e si guardò il ginocchio graffiato; cadendo poi era finita in una pozzanghera e quindi si ritrovava tutta la gonna bagnata.
-Nooo! Questa non ci voleva!-
Era la sua gonna preferita, l’aveva messa apposta per Shaoran, le era venuto in mente che il giorno prima lui l’aveva vista sporca e fradicia e voleva sembrare almeno carina, ma purtroppo ora era bagnata e anche un po’ infangata, addio bella figura.
Sakura però non si lasciò scoraggiare e ripartì in quarta, sentiva a malapena il bruciore del ginocchio, sembrava che niente potesse più fermarla, fino a che un paio di minuti dopo, voltando l’angolo a un centinaio di metri da casa di Shaoran non finì addosso a qualcuno cadendo per terra.
-Che uragano!-
Era proprio Shaoran che all’improvviso Sakura aveva scaraventato per terra, e ora a testa bassa gli aveva mormorato timidamente:
-Ciao.-
Shaoran era stupito, aveva tassativamente vietato a Kerochan di dire a Sakura che era tornato, e quindi non doveva saperlo, e lei non sembrava affatto sorpresa di vederlo, ma non era questo che lo preoccupava ora. -Sakura!-
Le posò delicatamente la mano sulla fronte e disse.
-Sei bollente.-
Sakura era rossa come un peperone e aveva il cuore che le batteva a mille.
-Che hai combinato? Sei sporca e fradicia!-
Shaoran non ebbe risposta, Sakura si vergognava da morire, non solo era uscita quando le era stato detto di non farlo, ma poi era anche finita addosso a Shaoran, che per fortuna non si era arrabbiato, anzi le aveva detto dolcemente:
-Sakura, sveglia. Che hai Sakura?-
Le sollevò il viso con la mano e vide che stava per scoppiare a piangere.
-Sakura.-
-Sei… sei arrabbiato con me?-
-Perché dovrei?-
-Bè, perché sono uscita di casa anche se mi hanno detto di non farlo, ieri sono scappata di casa e… oggi sono sbucata dal nulla e ti sono caduta addosso scaraventandoti per terra, e magari ti ho fatto anche male.-
Shaoran sorrise:
-Come faccio ad essere arrabbiato con te Sakura? E poi stai tranquilla, non mi hai fatto male. -
Sakura era ancora un po’ ansiosa e stava per scoppiare a piangere a dirotto.
-Davvero?Ne sei sicuro?Proprio sicuro?-
-Sakura, stai per metterti a piangere vero?-
Lei fece cenno di si con la testa.
-Perché? Non voglio che tu pianga se non ce n’è motivo! -
Intanto Sakura guardava per terra e cercava di non piangere, Shaoran non sapeva più che fare, voleva vederla assolutamente sorridere però, così vedendola tanto disperata si fece coraggio, avrebbe tanto voluto darle un bacio ma aveva paura di farla arrabbiare, e non voleva assolutamente che lei gli tenesse il muso, così non gli rimase che abbracciarla. La tirò dolcemente a se e la strinse per consolarla, solo allora si accorse che il cuore le stava battendo fortissimo e che quasi non riusciva a respirare per l’emozione, se poi l’avesse guardata in faccia avrebbe sicuramente notato il suo colorito da pellerossa.
Mentre la teneva ancora abbracciata Shaoran la chiamò: -Sakura!-
-Che c’e?-
-Che hai fatto al ginocchio?-
-Sono scivolata.-
-Ci sono altre cose che dovrei sapere?-
-Bè, sai mentre venivo, sono finita in una pozzanghera.-
-Sakura!!!-
A quanto pare Sakura era proprio cotta di lui e aveva sofferto tanto quando era partito, però appena era tornato le aveva immediatamente salvato la vita, e come Tomoyo e Kerochan avevano immaginato era anche riuscito a farla sorridere.
-Sakura, se restiamo qui rischi di prenderti una polmonite e secondo me stai già abbastanza male così.-
Si staccò da lei e si alzò in piedi.
-Ti va di venire a casa mia prima che la febbre ti salga a quaranta?-
-S…si.-
Rispose timidamente Sakura che non aveva idea del perché Shaoran fosse scattato in piedi da un momento all’altro. Shaoran le porse la mano impacciato, la aiutò ad alzarsi e le disse dolcemente:
-Se il ginocchio ti fa male ti porto sulle spalle.-
-No, no c’è ne bisogno, grazie lo stesso.-
-Figurati, come mai sei uscita di casa con questo febbrone?-
Intanto si avviarono verso casa di Shaoran.
Sakura capì che non poteva mentirgli, così si fermò e afferrò la manica di Shaoran che si girò e la guardò con tono interrogativo e le guance rosse. Erano fermi sotto l’appartamento di Shaoran.
-Vuoi sapere la verità? Prima però devi dirmi perché hai detto a Kerochan di non dirmi che eri tornato.-
Li la guardò dolcemente.
-Per evitare che tu facessi quello che hai fatto, Sakura.-
-Cioè?-
-Non volevo che tu venissi a cercarmi tutto qui, ma ti giuro che sarei venuto oggi stesso a trovarti.-
-Quindi, non era perché non volevi rivedermi?-
-Certo che no, a dire la verità è proprio per te che sono tornato.-
Sakura a quelle parole arrossì di nuovo.
-Davvero?!?-
-Certo, avevo una voglia matta di rivederti, ora però se sei soddisfatta delle mie risposte devi dirmi perché non sei al caldo a caso tua.-
-Ok… Da dove comincio?-
-Da dove vuoi.-
-Allora questa mattina quando mi sono svegliata ricordavo vagamente di averti visto, così ho chiesto a Kerochan chi mi aveva riportato a casa, ma lui era mezzo addormentato così credo nel sonno mi ha detto che eri stato tu, e così…-
-E così?-
-Non ho resistito, volevo rivederti a tutti i costi allora mi sono vestita e..-
-Per la fretta sei finita in una pozzanghera, ho indovinato?-
-Si però non ti arrabbiare con Kerochan, non è stata colpa sua anzi è tutta colpa mia!-
-Ho capito, ora però entriamo altrimenti rischi di stare male sul serio.-
-Okey.-
Mentre Sakura sorrideva Shaoran pensava “ Sakura, Sakuretta credo che tu sia matta ad uscire di casa ridotta così, comunque mi ha fatto tanto piacere rivederti, mi sei mancata tanto, avevo paura di tornare qui, temevo che tu mi odiassi e pensavo che non volessi più rivedermi. Però ora che sono tornato e ti ho rivista credo di essere stato un autentico idiota a partire, ti ho fatto soffrire tanto, non era giusto partire e lasciarti da sola sono uno stupido, io non ti merito, sono solo capace di farti stare male, come quando sono arrivato, ti ho trattata con freddezza e forse ti odiavo pure, come è possibile odiare una creatura bella e dolce come te? Sono proprio un mostro!”
Aprì il portone ed entrarono. Salirono le scale fino all’appartamento, Shaoran che aprì la porta, afferro per un braccio Sakura e la tirò fino al salotto. -Resta qui, siediti mentre io vado a prenderti un cerotto.-
-Ok.-
Intanto quella sottospecie di peluche che non è altro che Kerochan li osservava nascosto dietro la finestra con la videocamera in mano.
-Stupida di una Sakura, se era per lui come pensavamo che stavi male perché non l’hai detto subito? Vabbò che i problemi di cuore sono problemi di cuore ma potevi dirlo almeno a Tomoyo; comunque ho fatto bene a dirti che era tornato e ora con questa telecamera e con il microfonico che hai addosso anche Tomoyo saprà che è successo! E io mentre faccio il paparazzo mi guadagno un’intera torta alla crema di cioccolata!!!-
Nel frattempo Shaoran era tornato nel salotto, dove Sakura lo aspettava seduta sul divano, aveva in mano il disinfettante, un batuffolo di cotone, un cerotto e una garza.
-Eccomi qui.-
Si inginocchiò davanti a Sakura e le chiese:
-Ti fa molto male?-
-No, per niente.-
-Sicura?-
-S…HAAA!!!-
Shaoran aveva poggiato l’indice al centro della ferita ma Meylin che era appena rientrata e aveva sentito l’urlo di Sakura si era precipitata subito in salotto.
-Che è successo Sakura?!?-
-Hem, ciao Meylin.-
-Ciao, scusami, ma tu non avevi la febbre?-
-Si infatti ce l’ha ancora, ma è venuta a cercarmi comunque.-
Ora Meylin sembrava arrabbiata.
-Ascolta signorino guarda che non ha tutti i torti! Anzi ha molta più ragione di te, questo è sicuro, ti sei già scordato ciò che le hai fatto? O forse vuoi che ti rinfreschi la memoria? Dunque vediamo da dove comin…-
-OK! OK! HO CAPITO! Mene vado!-
Intanto a Sakura veniva da ridere, Meylin l’aveva proprio messo in riga. Peccato solo che lui ora sene stava andando nell’altra stanza lasciando le due ragazze sole.
Appena si chiuse la porta alle spalle Meylin andò a sedersi accanto a Sakura che sembrava preoccupata.
-Non ti preoccupare gli passerà-
-Dici?-
-Si, allora, come ti pare? Lo trovi cambiato?-
-Mha, non saprei proprio, ci ho parlato solo per qualche minuto.-
-Certo. Che hai fatto al ginocchio?-
-Sono scivolata.-
Prese il disinfettante e il batuffolo di cotone che Shaoran aveva lasciato sul divano e disinfettò il ginocchio, ci mise sopra il cerotto e lo fasciò, non che ce ne fosse bisogno, bastava solo il cerotto.
-Come va ora?-
-Meglio grazie.-
-Figurati. Piuttosto, ti ha già chiesto di uscire?-
-Chi?!?-
-Indovina.-
-Meylin, di chi stai parlando? -
-Ma di Shaoran, che domande! -
-Veramente no.-
- Cosa?!? Ma come ha osato! Tu ci tieni ad essere invitata ad uscire?-
-Si ma… -
-Vedrai Sakura non ti preoccupare lo convincerò io a chiedertelo!-
-Ma non c’è bisogno, dico davvero!-
Intanto Shaoran stava rientrando nella stanza facendo finta di non aver sentito il discorso delle ragazze (o forse non aveva sentito davvero) con un cappotto pesante, una sciarpa e un paio di guanti in mano e si rivolse a Sakura.
-Forse è meglio che ti riaccompagni a casa prima che tornino tuo padre e tuo fratello, e poi Kerochan sarà in pensiero.-
-Quando l’avrai accompagnata a casa torna subito qui, ci sono un paio di cosette che dovrei mettere in chiaro!- Detto questo Meylin guardò suo cugino con occhi di fuoco. -V…Va bene Meylin.-
La ragazza riprese il sorriso che aveva prima e aggiunse: -Molto bene, allora ti aspetto.-
Nel frattempo Kerochan, che seguiva la scena da dietro la finestra e ascoltava le parole dei ragazzi attraverso il microfonico che Sakura aveva addosso, decise di darle un Passaggio e dopo essersi trasformato e aver nascosto la telecamera sotto il pelo andò davanti alla finestra. -Sakura! Sakura! Dove eri andata a finire ti ho cercata dappertutto!!-
Meylin andò ad aprirgli la finestra e lui atterrò sul tappeto (che effetto può fare avere una tigre alata seduta sul tappeto del salotto?).
-Sali così ti porto a casa.-
Sakura si girò verso Shaoran e gli disse con un sospiro: -Meglio non farlo arrabbiare.-
Era evidente che avrebbe preferito che la accompagnasse lui.
Una volta salita su Kerochan Shaoran le si avvicinò e dopo averle messo attorno al collo la sciarpa le sussurrò: -Ti prometto che se guarisci entro sabato ti invito ad uscire (Allora aveva sentito!!!!!).-
-Ok.-
Meylin tentò di trattenersi dallo scoppiare a ridere mentre Kerochan partiva. Una volta che Sakura e Kerochan furono fuori Meylin si avvicinò a Shaoran:
-gliel’hai già detto?-
-NO!-
Ringhiò lui.
Si girò e se ne andò in camera sua. Erano ad un centinaio di metri da casa quando Sakura si voltò indietro e Kerochan le disse:
-Sei una pera cotta vero?-
-No ma che dici?-
-Guarda che se vuoi ti riporto indietro.-
-No, meglio di no.-
-E come mai?-
-Sai, devo guarire entro sabato.-
-Guarda che ho sentito quello che ti ha detto il cinesino.-
-Impossibile!-
-“Ti prometto che se guarisci entro sabato ti invito ad uscire”.-
-Spione!-
Arrivarono a casa e Sakura si mise a letto e si riposò, non disse a suo padre e a suo fratello di essere uscita, di certo l’avrebbero messa in punizione e non sarebbe potuta uscire per almeno una settimana e non poteva permettersi di stare a casa sabato sera.
Quando qualche ora dopo il padre di Sakura tornò a casa salì a svegliarla e lei sorrise a testa bassa -Perché ridi?-
-Pensavo a Shaoran.-
-Sai che ci ha raccomandato di non dirti che è tornato vero?-
-Se vi ha detto di non dirmelo allora perché mel’hai detto?!? E comunque lo sapevo.-
-Vediamo quanta febbre hai.-
Due minuti dopo Sakura restituì il termometro al padre che disse.
-La febbre è scesa completamente.-
-SIIIIIIIII!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!! Posso uscire sabato sera?-
-Ma sabato arrivano quei signori, li ho già invitati a cena non…-
-Ti prego! E’ importante per me!-
-E va bene, ma non fare troppo tardi.-
-Non farò tardi lo giuro!-
-Mi fido, sentiamo, con chi devi uscire?-
Sakura era rossa come un peperone.
-Questi non sono affari tuoi!!-
-Ok, ma non arrabbiarti. Io devo tornare a lavoro quindi oggi cucina Toy va bene?-
-Si.-
- DIN-DON -
-Chi sarà?-
Sakura non perse tempo, corse immediatamente alla porta e aprì, era Tomoyo che Sakura tirò dentro velocemente e quasi scaraventò sul divano, poi si mise a girare per la stanza.
-Indovina, chi ho visto questa mattina?-
-Un certo Li Shaoran.-
-Come hai fatto a indovinare?-
-Basta guardarti in faccia.-
Kerochan entrò nella stanza e il padre di Sakura urlò dall’ingresso:
-IO VADO SAKURA!-
-OK CIAO!-
-Sembri un bambino la notte di natale!-
Disse Kerochan porgendo una videocassetta a Tomoyo.
-Che paragone azzeccato.-
-Che cassetta è?-
-Una che avevo prestato a Kerochan.-
-Ah, capisco, che ci fai qui Tomoyo?-
-L’amore le ha dato alla testa.-
-Giusto Kerochan, comunque, Sakura ti ho portato i compiti.-
-Ti ringrazio!-
-Ti piace molto vero?-
Mentre Kerochan andava nell’altra stanza Sakura sorrise a Tomoyo e disse timidamente:
-Non è che mi piace, è che… Beh, non so spiegare… Insomma, non ho mai provato un sentimento così, è mille volte più grande di quello che provavo per Yukito.-
-Questo si chiama amore. Che ti ha detto?-
-Ha detto che se guarisco entro sabato mi invita ad uscire, e io sono guarita.-

   
 
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