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Autore: Betweenacupofteaandabook    11/12/2012    1 recensioni
Allora, comincio col dire che questa storia parla di una crisi adolescenziale, che sono quasi certamente sicura abbiano passato tutti e/o stanno ancora passando. Questa storia, l'ho scritta un po' di tempo fa, e l'ho scritta, quasi per sfogarmi, ma solo ora mi sono decisa a pubblicarla.. Chi ha letto questa storia ha detto che è molto triste, che fa piangere ma che è molto bella, io personalmente se dovessi auto-criticarmi direi che fa schifo e che non so scrivere, ma lascio a voi i commenti, accetto qualsiasi critica, ma vi prego niente insulti.. Se in questa storia c'è qualcosa che potrebbe far sentire offeso qualcuno, mi dispiace, le mie più sentite scuse in anticipo.. Beh quello che dovevo dire l'ho detto, buona lettura:) -Cris.
Genere: Drammatico, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Buongiorno a tutti, oggi è  2 Novembre 2010, e sono due settimane che sono rinchiusa in questa cazzo di clinica, perché il 19 Ottobre, ho tentato il suicidio, tagliandomi i polsi con un paio di forbici, è stato mio padre a trovarmi stesa sul pavimento del bagno, circondata da una pozza di sangue, inutile dire che se non si fossero accorti di me, sarei morta dissanguata.  Da quando sono chiusa in questo manicomio, tutti a scuola parlano di me, ma sai quanto me ne può fregare, la mia famiglia viene a trovarmi ogni fine settimana, e molte volte con loro c'è la mia migliore amica: Diana, una delle poche persone VERE che rimangono a questo mondo. Non mi è permesso restare da sola in una stanza, e l'unica posata che posso usare è il cucchiaio, non sia mai che mi venga in mente di infilzarmi la gola con la forchetta!  Qui, i giorni passano lenti e monotoni, è tutto bianco, il mobilio, le pareti, persino le porte e le finestre, e poi c'è puzza di ospedale, l'altro giorno il mio compagno di stanza: Marco, è stato chiuso in isolamento perché ha tentato di strangolarsi con le lenzuola, mi sembra di essere in una gabbia di pazzi! Per fortuna, domani, torno a casa, perché secondo  i medici, siccome non ho riprovato a togliermi la vita, sono "guarita", beh tanto meglio per me, non ne potevo più stare in quel posto orribile!  A casa, tutti gli oggetti appuntiti o le cose con cui potrei farmi del "male", sono sparite assieme alle chiavi di tutte le stanze. Il lunedì seguente, ho ricominciato a frequentare la scuola, e da quando sono tornata tutti mi guardano con un misto di compassione e preoccupazione (stupidi falsi e ipocriti!), come se potessi ritentare il suicidio da un momento all'altro, tsk! Ridicoli!
Qui tutto "regolare" , vengo controllata a vista da tutti, quando chiedo di andare in bagno, vengo perquisita e poi accompagnata da qualche ipocrita presente nella mia classe, che pazienza! Ogni giorno, mi alzo pensando che manca un giorno in meno alla mia partenza, oggi è il 28 Febbraio, un mese fa, ho compiuto 15 anni, quanto vorrei averne fatti 18, ma, come al solito mi tocca aspettare, anche se io detesto aspettare, fin da quando ero piccola.
Qui è sempre la stessa storia, sveglia, scuola, casa, a ripetizione, la mia giornata è lunga e monotona, e a volte sembra non finire mai. Ho tentato più volte di scappare, ma senza risultati, mi hanno sempre rintracciata e riportata a casa. Io rischio sinceramente di impazzire, qua dentro, ma penso di essere già un po' ammattita, siamo a metà Marzo, è da poco iniziata la primavera, ma a me, sembra di soffocare, come se fossi nel deserto del Sahara, non ne posso veramente più! , tra un po’ scatterà la mezzanotte e sarà un altro giorno, non troppo diverso dagli altri… No! Adesso basta! Scappo! Apro la persiana del mio terrazzino, l’aria fresca, mi schiaffeggia il viso, ma è una sensazione piacevole,  - Questa volta, o mai più! – sussurro, mi lancio sulle tegole, forse un po’ troppo bruscamente, perché scivolo e sbatto il ginocchio e il braccio sulle tegole, sanguino, ma non m’importa, mi rialzo senza pensarci due volte, dopo aver attraversato il tetto del garage, mi ritrovo sul muretto di confine che divide la mia casa da quella del mio vicino, lo percorro in tutta la sua lunghezza, stando attenta a non scivolare una seconda volta, dopo qualche minuto mi ritrovo sulla strada.. “ Eh si, avevo proprio ragione la libertà ha un così dolce profumo..” penso mentre mi incammino verso un’indefinita meta.. Mi faccio guidare solo dal mio istinto, infatti sembra che i miei piedi sappiano già che direzione prendere..

Angolo autrice

Rieccomi, come promesso, innanzitutto voglio ringraziare le due persone che hanno recensito :  nausicaa black & dgcourt, un ringraziamento speciale va anche ai miei 22 lettori, come inizio non è per niente male(: Spero che questo nuovo capitolo non vi abbia deluso, un bacio, alla prossima. -Cris.

  
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