15 Luglio 2027
Rose e Lysander
l’avevano
convinta -non sapeva nemmeno lei come-
a partecipare a quella festa, e lei si stava odiando per essere
capitolata così
presto. Sua cugina l’aveva costretta a indossare un tubino
nero sicuramente non suo ed a
infilare dei
tacchi vertiginosi sopra i quali a stento riusciva a stare in
equilibrio, per
non parlare dei capelli che le aveva trasfigurato in morbidi boccoli,
che le
ricadevano sulle spalle.
Traballante sui
suoi
piedi si decise, finalmente, ad entrare nel gazebo che ospitava la
fantomatica festa,
appartenente ad un amico di Rose di cui proprio non si ricordava il
nome, e,
immediatamente, Lysander le fu accanto.
«Lily,
finalmente!»
mormorò, porgendole il braccio per consentirle di
appoggiarsi a lui.
«Iniziavamo a preoccuparci.»
Lily lo
colpì
lievemente con uno schiaffo, ostentando un’aria offesa.
«Potevi
fare il bravo
fidanzato ed aspettarmi, al posto di correre alla festa lasciandomi da
sola a
camminare su questi trampoli.» affermò, fintamente
stizzita.
«Scusami.»
replicò lui,
mentre si sporgeva per baciarla sulle labbra. «Ma io e Rose
dovevamo rifinire
alcune cose per il regalo.»
«Si
si, come no.»
«Scusami.»
ripeté lui,
prima di accompagnarla verso il buffet degli alcolici.
La serata
iniziò e
continuò tranquilla, anche se Lily si ritrovò a
bere leggermente più del
dovuto, e, quando Lysander la lasciò nuovamente da sola, per
sgridare qualche
cameriere del ritardo della torta, lei si ritrovò ad
allontanarsi dalla folla,
iniziando a camminare nel giardino che circondava il gazebo.
Dopo aver fatto
pochi
passi incerti, si decise a togliersi le scarpe, sentendo finalmente che
la
circolazione riprendeva a fluire anche nei suoi piedi, mentre si beava
dell’erba
sotto le dita.
Un lieve vento
le
filtrava tra i capelli, e, senza saper perché, si
ritrovò pochi minuti dopo a
girare in tondo, ridendo da sola.
«Non
sapevo che
perdessi con così poco il controllo.»
mormorò qualcuno, atono, bloccando la sua
strana danza.
Purtroppo per
lei non
era così ubriaca dal non riconoscere la voce della persona
che aveva invaso
tutti i suoi sogni fino a due anni prima; per questo, ostentando una
compostezza che era lontana dal provare, si riassettò i
vestiti, alzando lo
sguardo fieramente, incontrando così quello di Scorpius
Malfoy.
«Scorpius.»
lo salutò,
felice di costatare che il suo affluente su di lei era quasi del tutto
scomparso e che, se non teneva conto del suo cuore che aveva
leggermente
accelerato il battito, si sentiva completamente sotto controllo.
Lui
ridacchiò, probabilmente
divertito dalla sua finta aria di contegno.
«Lily.»
la imitò,
cercando di nascondere l’ilarità.
«Abbiamo bevuto un po’ troppo?»
«Forse.»
replicò lei,
non riuscendo ad impedire ad un sorriso di disegnarsi sulle sue labbra.
«È
un po’ che non ci
si vede…
Hai preso i MAGO quest’anno,
vero?» le
chiese lui, dopo qualche
minuto di silenzio, infilando le mani nelle tasche.
«Si.»
«Sei
cresciuta.»
constatò, e Lily si ritrovò a voltarsi verso di
lui, incontrando il suo sguardo
fermo su di lei.
Imbarazzata, non
sapendo nemmeno bene perché, abbassò gli occhi,
mentre sentiva le guancie
imporporarsi leggermente, prima di muovere la sua attenzione
all’interno della
gazebo, dove il resto dei partecipanti aveva appena iniziato a intonare
un Tanti Auguri molto stonato.
«Forse
dovremmo
rientrare…» mormorò lei, indecisa,
mentre le sue iridi nocciola si poggiava su
Lysander che rideva divertito al fianco di Rose.
«Hai
ragione, non
dovresti lasciare troppo tempo il tuo ragazzo da solo, non si sa mai
che
qualcuno te lo rubi.» affermò lui, seguendo il suo
sguardo.
Lily
aggrottò le
sopracciglia, interdetta, riportando l’attenzione sul suo
interlocutore.
«Che
cosa intendi?»
chiese, sospettosa.
«Niente.»
Scorpius si
voltò verso la festa, indifferente. «Solo che ho
notato che tua cugina sembra
fin troppo in intimità con Scamandro.»
«Sono
migliori amici!»
replicò lei, alzando leggermente il tono di voce, non
volendo però dare a
vedere come quella frase l’avesse colpita.
«Non
mi sembra comunque
normale.»
Lily scosse la
testa,
cercando di evitare di pensare come, in verità,
l’insinuazione del ragazzo le
fosse più volte passata per la mente.
«Quant’è
che state
insieme?» le domandò, continuando ad osservare i
due giovani che ridevano
insieme.
«Sei
mesi…» rispose, assorta,
prima di cancellare definitivamente i dubbi che le aveva fatto
rinascere, e
voltarsi irritata verso di lui. «Ma che ne vuoi sapere te?
Che io sappia le tue
relazioni non sono famose per essere così durature; prima di
giudicare la vita
degli altri, pensa alla tua.»
E
così dicendo si
affrettò a rinfilarsi le scarpe, per dirigersi senza un
saluto all’interno del
gazebo, raggiungendo in pochi passi il suo ragazzo.
«Lily,
dove eri
finita?» affermò Lysander, con il tono di voce
leggermente acuto, mentre lei
gli allacciava le braccia intorno al collo.
«Ero
andata fuori a
prendere un po’ d’aria.» rispose, prima
di unire le sue labbra a quelle del
giovane in un bacio tutt’altro che casto.
«Lily!»
replicò lui, dopo
essere riuscito a staccarla da sé. «Sei
impazzita?»
«Non
posso essere
felice di vederti?» chiese, riavvicinando le loro bocche, non
prima, però, di
aver lanciato un’occhiata di sfida a Scorpius che la guardava
assorto da dove
l’aveva lasciato fuori dal gazebo.
«Forse
è meglio che ti
riporto a casa, mi sembri un po’ brilla.»
continuò lui, muovendo il capo per
evitare il suo bacio.
«Si,
mi sembra la cosa
migliore.» approvò Rose, che era rimasta al loro
fianco a guardarli senza dire
una parola; e Lily non riuscì proprio ad evitare di notare
il tono triste con
cui sua cugina aveva appena pronunciato la frase ed a ripensare
all’insinuazione di Scorpius.
*
Scorpius
distolse lo
sguardo dalla scena, mentre Lily veniva trascinata fuori da Rose e
Scamandro, per
spostare la sua attenzione su una figura che gli si stava avvicinando.
Albus, il suo
migliore
amico, si limitò ad affiancarlo, senza dire una parola,
mentre fumava una
sigaretta immerso in chissà quali pensieri.
«Ho
parlato con tua
sorella.» mormorò lui, rompendo il silenzio nel
quale erano caduti ed attirando
così l’attenzione del compagno.
«Vi ho
visti.» replicò
semplicemente il giovane moro.
«È
cresciuta…»
aggiunse, non sapendo bene come continuare il discorso.
«Ho
visto che hai
notato pure questo.»
Scorpius si
voltò verso
l’amico, aggrottando le sopracciglia, perplesso.
«Che
intendi?» domandò,
alla fine, visto che quest’ultimo continuava a fissare il
vuoto davanti a sé,
senza prestargli troppa attenzione.
Albus prese un
tiro
dalla sua sigaretta, prima di volgersi verso il ragazzo e osservarlo
con aria
seria.
«Intendo
che sai
benissimo che lei ha sempre avuto un debole per te, e che adesso ha
trovato
qualcuno con il quale è felice; e che anche se tu sei il mio
migliore amico non
ti perdonerò se deciderai di spezzarle il cuore per un
semplice capriccio.»
affermò con tono apparentemente indifferente, e Scorpius si
stupì nel costare
come quello fosse il discorso più lungo che gli avesse mai
sentito pronunciare.
Rimasero in
silenzio
per parecchi minuti, prima che il giovane biondo tirasse una lieve
pacca sulla
spalla all’amico, ridacchiando divertito.
«Ho
solo detto che è
cresciuta, cavolo Al, rilassati.» assicurò, mentre
cercava di ostentare un tono
di voce allegro. «Dovresti veramente farti una scopata, te lo
dico per il tuo
bene. E dammi una sigaretta, cretino.»
E mentre il
compagno
gli passava la sigaretta che rapidamente si portò alle
labbra, Scorpius si
promise mentalmente che mai più avrebbe fatto caso a come il
suo stomaco si
contorcesse quando si ritrovava da solo con Lily Potter.