Serie TV > Glee
Segui la storia  |       
Autore: whirene    13/12/2012    3 recensioni
Jeff si è appena trasferito alla Dalton Academy e, nonostante non ne fosse molto contento all'inizio, presto troverà qualcuno che renterà il suo soggiorno alla Dalton decisamente più interessante.
Nick è appena uscito da una storia disastrosa, ma continua comunque a credere nell'amore vero e, soprattutto, spera che questo suo anno da Junior sia indimenticabile.
Sebastian e Thad, entrambi innamorati l'uno dell'altro (anche se Seb non vuole ammetterlo), continuano a negare i loro sentimenti, finchè un evento non li convince che continuare a tacere è inutile.
Per un attimo Nick aveva creduto di aver avuto un miraggio perché, santo cielo, quel ragazzo era davvero stupendo. Quando i loro guardi si incrociarono il moro sentì le ginocchia cedere: il ragazzo nuovo aveva degli occhi verdi così profondi ed intensi che gli avevano fatto venire le farfalle allo stomaco. Avrebbe potuto guardarli per ore, ma il biondo continuò a salire le scale, voltandosi verso Sebastian.
No, decisamente, quello sarebbe stato un anno da dimenticare.

(minilong Niff/Thaddastian, slash)
Genere: Comico, Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Jeff Sterling, Nick Duval, Sebastian Smythe, Thad Harwood | Coppie: Nick/Jeff, Sebastian/Thad
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

N.B:
Jeff
Nick

 

 

So close and still so far.

They were searching for sugar but they found love instead.



'scusa se non mi sono fatto sentire tutto oggi, tentavo di riprendere una vita sociale, ma sono stai sforzi vani. Sto meglio con te, caro sconosciuto ;)'

 

 

 


"non ti preoccupare, ho avuto una giornata impegnata anche io. Anche io sto meglio con te, anche se oggi non sono stato affatto male..."

 


'ci conosciamo troppo poco per raccontarci già la nostra vita, ma è stata una bella giornata anche per me.'


"infatti, ma quando mi succede qualcosa di bello tendo a dirlo a tutti :)"


'sei l'esatto contrario di me, ma forse è meglio così, non possiamo annoiarci'


"già, almeno cercherai di farmi smettere di parlare a macchinetta, prima o poi!"


'mi piace ascoltare gli altri, soprattutto se non trovano nessun altro disposto a farlo, lol. '


"credo che il mio compagno di stanza sia ad un passo dal strapparsi le orecchie, credo sarà felice di sapere che ho trovato qualcun'altro che ascolta i miei scleri"


'felice di esserti d'aiuto ;) oh, il mio, beh.. È un tipo particolare, non credo andremmo molto d'accordo'
" :) comunque sono troppo emozionato per domani!"


'cosa succede domani?'


"ci sono le audizioni del glee club :)"


'anche voi ne avete uno? Stavo proprio pensando di provare anch'io, ma ho un po' paura del giudizio degli altri, ma soprattutto del mio crudele compagno di stanza D:'


"non ti preoccupare, sono certo che sarai bravo... anche se non ti ho mai sentito cantare, ma fa nulla. nel nostro coro decide il consiglio e poi tutti insieme, quindi il giudizio di un singolo conta poco"


'spero sia così anche da me. Sono appena arrivato in questa scuola, è tutto nuovo per me'


"beh, devi solo abituarti! oltre al tuo compagno di stanza hai conosciuto qualcun altro?"


'ci sarebbe un ragazzo molto... interessante'


"in che senso?"


'sei tu quello bravo a parlare, non io'
'beh, posso provarci'


"dai, provaci, giuro che non mordo... beh, almeno non i questi contesti :)"


'e quando morderesti? Ok, era squallida'


"devo per forza dirlo? mi sembra abbastanza ovvio..."


'immaginavo, lol. Ma non ho il diritto di saperlo, comunque, mi dispiace si ti ho dato fastidio. Non volevo, davvero'


"no, non mi da fastidio, ti pare? è che sono comunque abbastanza timido nel descrivere.. certe cose lol"
"cooomunque, stavi dicendo? questo tipo interessante"


'è davvero bello, ma la cosa che amo di più è il suo sorriso. Così cososo (?) che illumina tutta la stanza'
'e non si rende conto di essere così attraente'
'non ha senso quello che ho detto, ma va bene comunque. L'eloquenza non è proprio il mio forte'


"awww, che dolce che sei! vorrei che qualcuno dicesse queste cose anche a me!"


'sembri adorabile così, sono certo che lo sei anche nella vita reale c; parlami un po' tu. Qualcuno di speciale?'


"grazie c: beh si, oggi ho conosciuto un ragazzo..."


'davvero? Sono felice per te :)'


"già, ma credo che lui neanche mi consideri e sicuramente penserà che sono un'idiota."
"lui è bellissimo, stupendo e ha una voce fantastica, e tutto quello che ho saputo fare è sorridere e arrossire come uno scemo."


'sono sicuro che non è vero! Come fai a saperlo?'


"beh... non lo so, in realtà, ma sono sicuro sia così. se mi avessi visto lo avresti pensato anche tu"


'non penso che tu sia ridicolo u.u, e sicuro lui neanche lo pensa. Come è possibile non ritenerti una persona fantastica?'


"se cadessi dallo sgabello mentre stai cantando mi riterresti idiota o fantastico?"


'probabilmente un fantastico idiota, ma poi ci farei una risata sopra e ti prenderei in giro solo per tutto il resto della tua vita'
'scherzo, ovviamente. Capita, su con la vita :)'


" :) non sarebbe la prima volta che faccio una figuraccia, comunque."


'se ti sfotte per una cosa del genere, non penso valga la pena di conoscerlo oltre ;)'


"ti dico che non sono caduto, ma c'ero quasi! forse il suo compagno di stanza lo avrebbe fatto, ma lui... boh. non lo conosco molto bene, per ora"


'compagni di stanza stronzi, sono dappertutto'


"infatti, ma anche quelli che ti sopportano (anche se nella loro mente vorrebbero strangolarti), come il mio"


'allora sei fortunato, tienitelo stretto, ma senza soffocarlo, mi raccomando'


"hahah, no, non lo farò. e tu cerca di non strangolare il tuo"


'è più facile che lui mi accoltelli mentre dormo. Se non mi senti per tre giorni di fila, dovresti seriamente iniziare a preoccuparti'


"okay, sto comiciando a preoccuparmi... devo preoccuparmi?"


'speriamo di no, magari in fondo al cuore anche lui è un orso abbracciatutti (?)'


"forse. ora vado, il mio compagno di stanza mi sta guardando strano... ci sentiamo presto?"


'meglio che vada anche io prima che mi tiri il cellulare nel water e faccia partire lo scarico, ahahahah. Comunque certo, il prima possibile c:'


"e buona fortuna con l'audizione!"

 

Nick poggiò il cellulare sul letto sorridendo, mentre Thad si allungó verso il suo letto, sorridendogli a sua volta.
"Chi era, ancora lo sconosciuto?" disse, sorridendogli e ammiccando.
"Già, ma non ci siamo detti nulla di che... Ha detto che domani ha un'audizione per il suo glee club e mi ha anche detto che il suo compagno di stanza è insopportabile. È adorabile!" disse Nick, con un sorriso a trenta due denti.
"Posso immaginare..." rispose Thad, senza pensarci, e subito dopo aggiunse "beh, non tutti possono essere comprensivi come me, no?"
"Già, tu sei un amico fantastico, Thad, dico sul serio" disse lui, allungandosi a sua volta per abbracciare il suo amico.
"Wow, cos'è tutto questo affetto? Hai vinto degli sconti per le Twizzlers?"
"No, idiota! Se non fosse per te non sarei mai riuscito a parlare a Jeff!"
"A proposito! Come è andata dopo che io e Seb siamo usciti?"


Nick arrossì involontariamente e si sedette meglio sul letto, mentre un sorriso da orecchio a orecchio si faceva largo sul suo volto.
"E non omettere i dettagli sconci, eh!" disse Thad scherzoso, sapendo che avrebbe fatto imbarazzare l'amico, il quale infatti ridette istericamente ed arrossì di più.
"Smettila cretino, non c'è niente di sconcio..." per ora, avrebbe aggiunto se stesse messaggiando con il suo amico sconosciuto. Nick non mostrava a molti questo suo lato più intraprendente, perchè si vergognava del giudizio degli altri, ma con il ragazzo 'portato dal fato' era tutto così semplice e spontaneo da farlo sentire a suo agio.
"Comunque... Abbiamo cantato una delle sue canzoni "Can't Get Enough of You", ed è stato stupendo"
"Fammi capire, va sempre in giro con gli spartiti delle sue canzoni?" chiese Thad con un sorriso sincero sul volto. Era davvero contento che il suo amico fosse nuovamente felice, anche se sotto sotto era geloso, perchè avrebbe voluto che le cose fossero così facili anche per lui e Sebastian...


"No, ma sapeva le parti di piano a memoria, e anche il testo, quindi me l'ha scritta su due piedi in modo che potessimo duettare... Non puoi capire quanto è bravo a suonare il piano! Le sue dite scorrevano fluide sui tasti come se fossero piume, e la sua voce.. Dio, la sua voce è spettacolare! Credo di esserlo rimasto a fissare per un bel pò, stavo quasi per scordarmi di attaccare. Deve entrare assolutamente nei Warblers, sarebbe un elemento molto valido per il gruppo e mi fatto anche vedere qualche videoclip che ha fatto con i suoi fratelli e, diavolo, è anche un ballerino pazzesco, credo sia una cosa di famiglia e-"


"Si okay; okay Nick, ho capito, ma prendi fiato!" disse Thad ridendo, mentre Nick prendeva un bel respiro.
"Si, hai ragione, scusa! È che così stupendo, e tu sai quanto io possa diventare logorroico quando mi emoziono!" disse Nick imbarazzato "e tu e Seb cosa avete fatto quando siete usciti?" Thad arrossì e si rattristò contemporaneamente, cosa che non passo inosservata a Nick.
"Che c'è? É successo qualcosa, Thad?" chiese preoccupato.
"No, questo è il punto. Sai, io vorrei essere più che un amico per lui, ma non riesco a rassegnarmi al fatto che lui non mi considera altro che un amico, che non sopporta le relazioni amorose e, soprattutto, non cambierebbe per me. Abbiamo solo parlato, ha deciso di frequentare un corso di economia domestica, e ha chiesto il mio aiuto. Tutto qui" disse, leggermente deluso.


"E tu cosa farai? Lo aiuterai?"
"Certo! Sai che non riesco a spendere una giornata, ma neanche mezza, senza vederlo!" rispose lui, cercando di evitare alle lacrime che gli pizzicavano gli occhi di scendere.
"Prova a non pensarci, ad uscire con qualcun altro, ad dimenticarlo..." provò a consigliargli Nick, anche lui poco convinto del suo stesso consiglio.
"Ci ha provato, ma non posso! Non riesco a dimenticarlo, a dimenticare il suo sorriso, i suoi dannati occhi verdi, il suo ghigno malizioso, la sua voce, il suo profumo, non ci riesco! So di farmi del male a continuare a credere che magari potrei avere una possibilità, ma non posso fare altrimenti! Oh Nick, perchè l'amore deve essere così difficile?" disse, lasciando che le lacrime gli rigassero il volto, cercando conforto nell'abbraccio del suo amico che, senza dire nulla, rimase a consolarlo e tranquillizzarlo.

 


'la vuoi smettere di sorridere come una fangirl assatanata di Twitter che aspetta il suo idolo pronta a strappargli un retweet? Ti prego, ho le vene incrostate di zucchero, Barbie' sbottò Sebastian alla vista del compagno di stanza che ridacchiava fra sé e sé rileggendo per l'ennesima volta i messaggi di Fido.
'no' disse Jeff ignorandolo. Non riusciva a credere alla propria fortuna: quel giorno aveva conosciuto due persone meravigliose, lo sconosciuto dei messaggi, ma soprattutto Nick. Quel pomeriggio passato insieme era stato così bello che aveva quasi paura di essersi immaginato tutto perché, porca miseria, non poteva esistere cosa migliore che duettare con lui.
'per favore Cenerentola, tieni a freno i tuoi ormoni, o almeno non sfogarli su di me. Prendi piuttosto quell'ameba di Nick, gli sguardi che vi scambiavate mi facevano venire prepotentemente voglia di rigettare quello schifo che spacciano per pranzo a mensa' disse con una punta di gelosia infilata a fondo nel cuore.


'sei geloso' sentenziò Jeff con un gesto degno da mama del ghetto, per cui Sebastian rise forte. 'sapevo che ti drogavi, ma devi darmene un po'; sembra roba buona' tentò di difendersi l'altro, senza convincere neanche un pochino il compagno di stanza. 'secondo me fra te e Thad si può fare. Avete una buona chimica' aggiunse Jeff. Era vero; per quello che aveva visto quel giorno Thad se lo mangiava letteralmente con gli occhi, e anche Seb non era da meno. Oh, perché doveva fare sempre il superiore?

'non mi ricordo di aver richiesto il tuo parere, trilly, ma sicuro ti chiederò un consiglio quando dovrò scegliere il mio abito da sposa con la gonna ampia' sbuffò Sebastian innervosito dalla sua intromissione. Un conto era che fosse lui a gestire l'agenzia matrimoniale, un altro era che fosse la biondina tinta, nuovo guru delle relazioni della Dalton. 'secondo me sei spaventato dalla sua serietà e dal suo impegno' continuò imperterrito Jeff.


'hai aperto per caso la letterina che ho mandato alla posta del cuore?' piagnucolò il moro 'fammi il piacere, non immischiarti nelle faccende altrui, in particolare le mie, se preferisci che la testa ti rimanga saldamente attaccata al collo'.
'certo per te è più facile minacciarmi che accettare la verità' ammise l'altro 'comunque io sto sempre qui, se mai decidessi di guardare in faccia la realtà'.
'se vuoi scusarmi, fata madrina, ma io ho una vita sociale, al contrario di te' lo indicò con la mano ben tesa e andò in bagno a sciacquarsi la faccia.


'dove vai, seb?' chiese Jeff curioso.
'non penso siano affari tuoi' troncò la questione avviandosi verso la porta. Si girò e vide lo sguardo interrogativo del compagno 'ad un corso di economia domestica'. Appoggiò la mano sulla maniglia, fece un sospiro e osservò di nuovo l'altro 'con Thad' ammise controvoglia.

'vedi, lo sapevo. L'ho sempre saputo. E ora sarebbe il momento perfetto per dire che te l'avevo dett-' iniziò a scaldarsi il biondo, quasi più entusiasta dello stesso Sebastian.

'barbie, torna a giocare con il tuo amico Ken pedofilo, che è meglio. Tu non sai nulla, comunque' sussurrò in un soffio mentre chiudeva la porta dietro di sé. No, non era proprio il momento da 'te l'avevo detto'; nulla sarebbe cambiato perché non c'era nulla da cambiare.

'andrò nella camera di Thad, busserò, lui uscirà dalla porta, scenderemo le scale e frequenteremo quel corso, e tutto da buoni amici' si ripromise mentre si dirigeva verso il secondo piano.

 

Non c'era mai andato, ma, inspiegabilmente, conosceva la strada a memoria o qualcosa lo guidava in quei corridoi. O forse più semplicemente qualcuno glielo aveva detto e quelle teorie metafisiche erano solo un parto della sua mente dopo il terzo grado di Jeff. Arrivato davanti a quella porta, uguale ad altre mille della Dalton, si fermò. Non sapeva cosa lo bloccasse dall 'avvicinare la mano a dare qualche colpo; era tutto così semplice e impossibile allo stesso tempo. Rinunciò anche alla minima parvenza di educazione e aprì la porta, dopo aver indossato il sorriso più supponente ce riuscisse a creare sul momento.

 

La scena che gli si presentò davanti era incredibile: Nick stava abbracciando il suo Thad. Le loro teste erano così vicine che non era possibile distinguere i capelli dell'uno da quelli dell'altro, la mano sinistra di Nick era posata leggermente sul fianco di Thad, in un gesto di assurdo possesso, l'altra era invece intrecciata a quella del compagno. Fu orribile, come se qualcosa dentro di lui si fosse schiantato in mille frammenti, senza lasciare neanche una possibilità di riaggiustarlo. Il suo sorriso crollò, schiacciato dal peso dei propri sentimenti, ma fu ancora peggio vedere le lacrime negli occhi di Thad; non riusciva a sopportarlo.

'cosa succede?' balbettò ancora immobilizzato sul suo posto.

Thad alzò subito lo guardo verso Sebastian, che era di fronte a loro.

 

Sembrava... Confuso? Imbarazzato? E anche... Era gelosia quella? Thad decise di non crearsi false illusioni. "Uhm, nulla" rispose, asciugandosi le lacrime sulla manica del blazer.

"Non è quello che sembra, Sebastian" disse Nick, non sapendo che dire. Anche se infondo non stavano facendo nulla di male... Solo che sapeva quanto Thad piacesse a Sebastian - davvero, bastava guardarlo mentre parlava di Thad o lo guardava per capirlo - quindi, non voleva che si facesse strane idee.

'cosa succede? Hai per caso finito gli assorbenti, Fido? O è andata male con Raperonzolo?' disse tentando inutilmente di tenere a freno la lingua, ma era più forte di lui. Proprio quando sarebbe dovuto stare zitto, lì parlava a vanvera causando più casino che altro. In ogni caso meglio dire cazzate che malmenare Nick, riflettè fra sè e sè.

 

"No, Sebastian. Semplicemente non volevo che fossi geloso di una cosa che non stava accadendo. Io e Thad non stavamo facendo assolutamente nulla, e se tu sei così geloso e innamorato da non capirlo e da farti filmini mentali non è colpa mia!" disse, alzandosi da letto uscendo frettolosamente dalla stanza, prima di perdere la pazienza.

"E comunque, se vuoi saperlo, con Jeff è andata benissimo" aggiunse, prima di andarsene e scendere le scale, lasciando i due soli.


"ah" Sebastian rimase spiazzato da quel fiume di parole uscito dalla bocca di Nick che si solito era talmente calmo e tranquillo da rasentare la stupidità.

Guardò attonito la porta che sbatteva con le ultime parole che rimbombavano ancora. 'benissimo, benissimo, benissimo'; a quanto pare il lieto fine era destinato solo a pochi eletti scelti dal fato. Fra cui lui certamente non figurava. E il fatto che lo avesse sputtanato di fronte a Thad meritava come minimo un risarcimento di tre assoli e quattro duetti da scalare al suo montepremi. Si rese conto di aggrapparsi alle stupide cose inutili di ogni giorno, pur di non ammettere il vero problema che stava seduto sul letto di fronte a lui con gli occhi ancora lucidi.

'sei sicuro che vada tutto bene? A me non sembra. Se è stato qualcosa che ho detto, o fatto, dimmelo' dire quelle parole fu doloroso, ma necessario. Per salvarlo, almeno da se stesso, doveva sapere.


"Non preoccuparti, Sebastian, è tutto okay" disse, cercando di darsi una sistemata e di essere il più credibile possibile.

'non sarò comprensivo e coccoloso come Nick, ma posso provarci. Davvero, sei il mio unico vero amico, puoi parlarmi di tutto, sempre che lo desideri' disse impacciato da questo lato inesplorato del proprio carattere che non si faceva vedere troppo spesso.

"non fa niente, davvero. Sto bene." Si alzò e, prese le sue cose, uscì dalla stanza, chiudendo la porta "allora, dov'è questo corso di cucina? Non vorrai mica arrivare in ritardo alla prima lezione, vero?" disse, sorridendo.

Nonostante fosse ancora un pò triste, gli erano bastate quelle poche parole, vedere Sebastian, per fargli tornare il sorriso.

 

"Andiamo o vuoi che ti porti in braccio?" aggiunse quando vide che Sebastian non era intenzionato a muoversi.

'non credo che tu ce la possa fare' rise l'altro, ammorbidendo finalmente la postura rigida che aveva assunto non appena era entrato in quella camera. 'credo sia al piano terra, ma non ne sono del tutto sicuro; vale la pena di controllare' aggiunse aprendo la porta di legno scuro e dando un'occhiata a Thad sul cui volto era spuntato un sorriso un po' meno incerto.

"non sai nemmeno dove dobbiamo andare? Sei incorreggibile" disse scherzando.

'beh, l'avventura non è più eccitante della monotonia di questo manicomio' sentenziò Sebastian. "non penso che questa scuola sia così noiosa... Speriamo che il corso di cucina non lo sia, almeno!"
'scherzi? Potrei avvelenarti e sarebbe solo un incidente! Si preannuncia il corso migliore in assoluto' concordò in pieno.

"wow, rassicurante! Vorrà dire che sarai tu ad assaggiare quello che cucini" disse, sorridendo. Thad seguì Sebastian, che lo stava guidando verso l'aula. Quando arrivarono la trovarono vuota, con solo la professoressa ad aspettarli.


"Smythe, Harwood, siete in ritardo" disse, sistemandosi il grembiule e prendendo il ricettario.
"Ci scusi, ci eravamo persi" disse Thad, andando a sistemarsi dietro uno dei banconi da cucina, seguito da Sebastian.
"Per stavolta ve la passate liscia, ma che non accada più. Sapete, avrei cominciato senza di voi, ma a quanto pare siete gli unici interessati a questo corso... Bene, vediamo di cominciare. Oggi cucinerete insieme, così non sporchiamo troppi utensili." disse, avvicinandosi ai banconi e porgendo a Thad un foglio.
"Dovete cucinare una semplice torta al cioccolato. Gli ingredienti li trovate nella dispensa, le dosi sono scritte qui, e ricordatevi di scaldare il forno prima di infornare la torta."
La professoressa si avvicinò la porta, poggiando il grembiule sull'attaccapanni. "Avete un'ora e mezza di tempo, e vedete di non far esplodere la scuola. Arrivederci." aggiunse, prima di uscire e chiudere la porta.

 

Thad prese il foglio e guardò Sebastian, che sembrava confuso - adorabilmente confuso. "Beh, cominciamo col prendere gli ingredienti: 300 gr di zucchero, 9 albumi, 100 gr di farina-"
"Si si, signor capitano!" disse Sebastian mettendosi sull'attenti per prenderlo in giro e sfilargli la ricetta di mano, in modo da poter leggere tutti gli ingredienti. Thad, intanto andò a prendere la farina e lo zucchero dalla dispensa, che, purtroppo per lui, era troppo in alto. Tentò di allungarsi il più possibile per arrivarci, ma sembrava essere messa in alto apposta per fargli un dispetto.


Sebastian, che intanto aveva preso le uova, non potè che ammirare lo spettacolo che si ritrovava davanti: prendeva molto spesso in giro Thad per la sua altezza, ma in realtà la trovava adorabile (doveva smettere di frequentare Kurt, stava cominciando a parlare come lui), e adesso che stava cercando di allungarsi verso lo zucchero, lasciando intravedere un pezzo di schiena abbronzata, la trovava anche decisamente eccitante.

"Vuoi darmi una mano o resti lì a guardare? So di avere un culo fantastico, ma ti prego, ho bisogno del tuo aiuto" disse Thad senza neanche voltarsi. Perchè sapeva che Sebastian lo stava guardando, poteva sentire il suo sguardo bollente sulla pelle, e nonostante ne fosse felice, aveva davvero bisogno che prendesse quello stupido zucchero, prima che gli venisse un crampo.


Sentì Sebastian avvicinarsi e proprio quando era a due centimetri da lui la farina cadde, infarinando entrambi dalla testa ai piedi. "Oddio, scusa!" disse Thad, trovandosi zittito da un pugno di farina che Sebastian gli aveva tirato.
"Oops, scusa, non l'ho fatto apposta" disse lui, con tono fintamente innocente, scoppiando a ridere.
Thad prese un pugno di farina e lo lanciò a Sebastian, che smise di ridere e, armandosi di farina, lo minacciò.
"Ti conviene scappare, perchè sei un uomo morto!" Thad, senza farselo ripetere due volte, scappò da Sebastian e prese a correre per il laboratorio, ridendo e urlando come un cretino ogni volta che sembrava essere in trappola.

 

Sebastian continuava ad inseguire Thad, che sguizzava come un'anguilla per il laboratorio, senza smettere un attimo di ridere, e sbellicandosi quando faceva quegli urletti adorabili. Non si divertiva tanto da secoli, e sentiva qualcosa nel petto, come un senso di calore, gioia, completezza, ogni volta che lo sguardo di Thad incrociava il suo. Dopo qualche minuto passato a lanciarsi farina, ridere e prendersi in giro, Sebastian riuscì a mettere Thad all'angolo.
"Oh oh, pare che tu non abbia via di fuga, stavolta" disse, avvicinandosi al più basso, tenendo in mano un uovo.
"No, l'uovo no..." sospirò Thad senza fiato, sia dalla corsa sia dalla vicinanza di Sebastian.
"Saresti così carino impanato! '5 minuti solo 5 vedrai, e di Thaddino Panatino ti innamorerai'" canticchiò avvicinandosi, guardando Thad negli occhi. Stare vicino al ragazzo lo faceva impazzire, mandava i suoi neuroni a farsi benedire, e faceva volteggiare un branco di piccioni impazziti nel suo stomaco. Era lì, tutto infarinato, con quel sorriso stupendo sul volto e quelle labbra che, santo panino, avrebbe voluto baciare fino a perdere il fiato.


"Tu sei pazzo, ma stai proprio male male, eh!" disse Thad ridendo, mentre sentiva improvvisamente caldo, perchè Sebastian era ancora più sexy ed eccitante tutto scombinato ed era decisamente troppo vicino a lui per poter pensare logicamente.
'Già, pazzo di te' pensò il più alto, prima di rompere l'uovo in testa a Thad.

"Oh no, questo non avresti dovuto farlo!" disse Thad, fingendosi arrabbiato nonostante continuasse a ridere, e prendendo lo sciroppo al cioccolato che era dietro di lui.
"Cosa vuoi farci con quello?" disse Sebastian, ridendo ed indietreggiando.
"Questo" Thad aprì la bottiglia e la versò completamente su Sebastian, che lo guardava con una faccia sconvolta.

 

"Non puoi averlo fatto!" Sebastian, ancora sconvolto dalla pioggia di sciroppo che gli era entrato fin dentro le mutande, si mise a ridere, perchè la faccia soddisfatta di Thad era davvero troppo buffa per resistere.
"Invece si! E ora che hai da ridere?" chiese Thad, poggiando la bottiglia di vetro sulla dispensa e voltandosi nuovamente verso Sebastian, che era praticamente diventato un cioccolatino.
Sembrava uno di quei sogni perversi che aveva fatto, solo che stavolta era reale - e Sebastian era vestito, ma questi sono dettagli. L'unica cosa che avrebbe voluto fare era leccare tutto quel cioccolato via dalla sua pelle, baciare quelle labbra, sentire il sapore della sua pelle mischiato a quello del cioccolato... Thad deglutì, cercando concentrarsi e non perdere il controllo.


"Vieni qui, abbracciami!" disse Sebastian, attirandolo a sè. Però lo tirò troppo forte ed entrambi scivolarono sullo sciroppo, finendo a terra, uno sopra l'altro. Rimasero a guardarsi per qualche attimo negli occhi, prima di scoppiare a ridere: la situazione in cui si trovavano era davvero imbarazzante, nonostante fosse esattamente quello che volevano entrambi da sempre.
Quando lo sguardo di Sebastian incrociò quello di Thad, capì: doveva smettere di fare il cazzone e fingere di non essere innamorato del suo amico, perchè, davvero, non aveva provato mai niente di simile per nessuno prima. Vedendo Thad ridere si era reso conto di voler essere lui la ragione di quel sorriso.
Così fece la cosa che desiderava da mesi: accorciò le distanze tra loro e baciò Thad.

 

Un bacio leggero, a fior di labbra, ma che era bastato a farlo impazzire.
Thad, che ancora non poteva credere a quello che era successo - porca miseria, Sebastian lo aveva appena baciato -, premette le labbra nuovamente sulle sue, sapendo già che sarebbe diventato dipendente dal loro sapore, al momento mischiato a quello del cioccolato. Il solista rispose subito a quel bacio, prendendo il volto dell'altro tra le mani per poterlo approfondire. Aveva sempre immaginato come sarebbe stato baciare Thad, che sapore avessero le sue labbra, ma niente si avvicinava neanche lontanamente alla realtà, che era decisamente meglio: non sarebbe stato in grado di definire il sapore di quelle labbra carnose e morbide, ma l'unica cosa di cui è sicuro è che sono fatte per essere baciate. E lui di certo non avrebbe smesso di farlo.

 

Dopo qualche secondo Thad si staccò da Sebastian, più per mancanza di ossigeno che per altro. Non desiderava nulla all'infuori di quello, era del tutto felice. Spesso aveva sentito i soliti luoghi comuni sull'amore, ma non concordava: non era tre metri sopra il cielo. Sebastian lo aveva riportato diritto dal regno dei morti in quello dei viventi con il solo aiuto delle labbra. E, cazzo, non era poco. Era ancora fra le sue braccia, l'unica certezza che non fosse frutto della sua fantasia sfrenata. Era successo davvero: Sebastian lo aveva baciato, due volte, a dire la verità, e ora si sentiva vivo come non mai. Aveva voglia di cantare, ballare, urlarlo al mondo, piangere di gioia, scriverlo su tutti i muri della Dalton, ma si limitò a stringere ancora più forte le braccia, come se da quello dipendesse la sua intera vita. E forse era proprio così.

 

Sebastian lo strinse a sua volta. Era molto meglio di qualsiasi sua fantasia, incluse anche quelle in cui comparivano Ricky Martin e delle manette di pelo sintetico. Forse perché era reale, forse perché solo Thad riusciva a renderlo così felice senza un motivo. Si sentiva pieno di bolle di sapone, leggero e pesante allo stesso tempo. Era una strana sensazione, mai provata prima, ma poteva assuefarsi presto a questo senso di completezza incredibile. Abbracciati, stretti al massimo come se volessero fondersi in un corpo solo, rimasero per qualche minuto in quel disastro di cucina, lasciando che i minuti scivolassero sopra di loro silenziosi. Thad scostò dalla fronte di Sebastian una ciocca di capelli e gliela rimise a posto, con un sorriso lieve e imbarazzato.

 

'non sei in ordine come al solito' sussurrò vicino al suo orecchio, consapevole del calore che emanava ogni lembo di pelle del suo corpo. 'che ci vuoi fare?' mormorò l'altro, complice 'che tutto stia allo stesso posto in questo momento non è la mia priorità; sei tu' disse abbassando le labbra sul collo per leccare via una scia di sciroppo.
Thad vacillò sotto il peso di quelle parole, mai aveva sentito una cosa di quel genere uscire dalla bocca di Seb: scoprire, e scoprirlo, sarebbe stata la sua soddisfazione più grande. Non che la sua lingua addosso fosse da buttar via, però... Chiuse gli occhi abbandonandosi a quelle sensazioni da lungo tempo desiderate e sognate, quasi non riuscendo a sopportare la propria fortuna sfacciata.

 

'sei dolce' ringhiò Sebastian senza smettere di farlo impazzire, artigliando la schiena di Thad da sopra il blazer che ormai non era altro che una tavolozza di un cuoco incapace.

'sarà il cioccolato' balbettò l'altro tentando a malapena di non perdere gli ultimi brandelli di dignità che gli erano rimasti e non mettersi a gemere impietosamente.
'cosa c'è, Thadduccio? Non gradisci il mio trattamento? Sai, non è che lo faccia con tutti' disse il più alto provando a non suonare deluso, ma inutilmente.

Stava facendo del suo meglio, davvero, ma a quanto pare era un osso duro o si vergognava di ammettere che gli piaceva, sì, gli piaceva da morire.

Il francese scostò le labbra dal collo di Thad, perplesso dalla sua reazione, o meglio, dalla sua mancanza di reazioni. Osservò il volto dell'altro, ancora più bello e selvaggio con gli occhi chiusi, contratto dal piacere mentre si mordeva il labbro inferiore per non urlare, e fece un sorriso soddisfatto: non gli era per niente indifferente, solo doveva imparare a mostrarlo.

 

Sconcertato perché non sentiva più Sebastian addosso, aprì gli occhi e se lo ritrovò davanti a squadrarlo maliziosamente.

'ti ho fatto una domanda, sai?' ghignò ridendo con quei laghi verde acqua che ormai erano diventati tutto il suo mondo.

'davvero? Quando? Quale? Chi?' balbettò Thad stordito da quell'estasi a cui non era ancora abituato.

'nulla di cui tu debba preoccuparti' rispose enigmatico l'altro mentre continuava a fissare con insistenza le sue labbra. 'non mi pare il caso di torturarlo così' sentenziò circondandolo di nuovo con le braccia e baciandolo con trasporto. Brividi caldi corsero lungo le loro schiene e fecero scontrare i loro corpi, perfettamente complementari e speculari, due facce della stessa medaglia.

 

Dopo qualche secondo Sebastian si allontanò di qualche millimetro e sussurrò con voce roca e sensuale 'certo, se preferisci qualcosa di più aggressivo, si può sempre fare', accompagnando le parole ad uno sguardo da cospiratore. 'certo' annuì Thad; sarebbe andato in capo al mondo se solo Sebastian glielo avesse chiesto, inoltre non riusciva a pensare nulla di più eccitante che essere portato al labile confine fra sofferenza e piacere da quel dio che aveva l'onore di stringere fra le braccia. Ma Sebastian non gli lasciò il tempo per rifletterci sopra; si fiondò a mordicchiargli le labbra che ormai pulsavano doloranti di sangue. A Thad sfuggì un gemito che rimbombò dolce nelle orecchie dell'altro, ma il più alto non accennava a fermarsi.

 

Qualsiasi cosa all'infuori di loro due non li toccava: una cupola di vetro li copriva e proteggeva dal resto del mondo. Ma, come tutte le cose belle, non era destinata a durare. Infatti, proprio quando le cose stavano prendendo una piega decisamente più eccitante, la professoressa entrò nell'aula, strillando nel vedere la cucina messa a soqquadro.


"Harwood, Smythe, cosa diavolo avete fatto?" I due saltarono nel sentire quelle grida e, seppur contro voglia, si alzarono, cercando di darsi un contegno.
"Ehm.. Ci è sfuggita la situazione di mano. Ci dispiace, prof" disse Thad, imbarazzato dall'essere stato interrotto, non da un alunno (di quello non gliene sarebbe fregato nulla), ma da una professoressa, cosa decisamente più grave. Sebastian, invece, la guardava scocciato: non sopportava essere interrotto mentre era impegnato con un ragazzo, specie se era Thad. Aveva sognato quel momento da tempo, e il fatto che fossero stati interrotti da una cuoca fallita e svampita lo faceva incazzare non poco.
"Me ne sono accorta, Harwood! Per punizione pulirete tutto, e non fatevi più rivedere a questo corso!" disse, rossa dalla rabbia, prima di andarsene nuovamente, scioccata sia dalla cucina, sia dall'aver beccato due alunni - gli unici due partecipanti al suo corso - ad amoreggiare sul pavimento. Forse la consulente scolastica avrebbe finalmente trovato un impiego nella scuola.

 

Appena si chiuse la porta, Sebastian e Thad cominciarono a ridere.
"Oddio, ma hai visto che faccia a fatto? Era sconvolta!" disse Thad, che stava piangendo dalle risate, poggiato ad uno dei banconi per non cadere a terra come un sacco di patate.
"Già! Il bello è che pensa di punirci, lasciandoci qui da soli! Povera illusa, crede che passeremo tutto il tempo a sistemare la cucina!" disse Sebastian che, davvero, non poteva credere di avere un'occasione simile: sarebbe rimasto solo con Thad, stavolta senza interruzioni. Al pensiero di tutto quello che avrebbero potuto fare, si leccò le labbra e si avvicinò nuovamente a Thad, che lo guardava, il volto ancora arrossato e le labbra ancora gonfie di baci.


"E-e cosa intendi fare?" chiese come se non lo avesse intuito, la voce tremante dall'eccitazione.
"Oh, Thad, amo questo tuo lato ingenuo. Prima di pulire la cucina dovremmo pulirci noi, no? Voglio leccarti via tutto il cioccolato di dosso, fino all'ultima goccia... Ti sembra abbastanza buono come passatempo?" disse senza smettere di guardarlo negli occhi, lo sguardo scurito dall'eccitazione.
Thad deglutì al pensiero della lingua di Sebastian sul suo corpo, mentre i pantaloni cominciavano già a stargli stretti. Il tono, solo il tono con cui lo aveva detto lo aveva eccitato. Si chiese come aveva resistito tutto questo tempo ad un simile tentatore, perchè, dannazione, nessuno sarebbe riuscito a resistere ad una persona del genere.
"Fammi quello che vuoi, Seb. Sono tuo" disse, prima di prenderlo per la giacca e far scontrare le loro labbra in un bacio famelico.
La cucina, la professoressa e tutto il resto avrebbero potuto aspettare.


Dire che Nick era emozionato era dir poco: era eccitato, euforico, non vedeva l'ora che arrivassero le prove dei Warblers, perchè c'erano le audizioni e c'era lui.
Jeff. Se Nick fosse stato uno dei membri del consiglio, lo avrebbe fatto entrare subito nel glee, senza tutte quelle procedure e prove, ma sapeva quanto Thad e gli altri tenessero a queste tradizioni.
Si sistemò il nodo della cravatta, stringendolo troppo dall'euforia rischiando quasi di strozzarsi, e scese in sala prove, canticchiando allegramente una delle canzoni del gruppo di Jeff (che aveva scaricato da You Tube e messe sull'ipod, riascoltandole milioni di volte solo per sentire la sua voce).
Quando arrivò in sala, vide che era già piena di spettatori che volevano assistere alle audizioni (Blaine non esagerava a dire che erano come delle rockstar in quella scuola), e subito di andò a sedere insieme agli altri warblers.
Jeff era proprio di fronte a lui, che si stava torturando le mani dall'agitazione.
Quando i loro guardi si incrociarono, Nick gli sorrise e gli fece un cenno di incoraggiamento.
Dei colpi di martelletto fecero zittire tutti, prima che Thad iniziasse a parlare.


"Bene Warblers, oggi siamo riuniti per assistere alle audizioni di ragazzi che voglio entrare a far parte dei Warblers. Anche se non mi aspettavo tutta questa audience" disse ridendo, prendendo dalle mani di Wes la lista dei candidati e leggendola. "Che sono: Nathan Parker, Thomas George e Jeff Sterling. Bene, procediamo in ordine alfabetico. Thomas, quando vuoi"

Un ragazzo moro e dai tratti europei si sedette al piano e cominciò a cantare.

Non era male, ma Nick era sicuro che Jeff lo avrebbe battuto ad occhi chiusi. Quando fu il turno di Nathan, un ragazzo bruno con uno strano ciuffo alla Zac Efron,

 

Nick ne restò piacevolmente sorpreso, anche se non cambiava la sua opinione, Jeff avrebbe vinto di sicuro. Quando fu il turno di Jeff, Nick trattenne il fiato, emozionato e curioso allo stesso tempo. Sapeva che Jeff era bravo, ma era curioso di sapere cosa avrebbe cantato.

Jeff fece un respiro profondo prima di aprire la porta della sala; non aveva voluto sentire i due precedenti candidati per non morire prima del tempo, sicuramente erano fantastici, oltre che abbastanza belli, insomma il pacchetto completo.

Lo metteva a disagio il pensiero di esibirsi dopo di loro e dover reggere il confronto, in più non conosceva quasi nessuno e si era radunata una folla degna di uno stadio in quella stanza.

 

Nick, Nick, Nick.

Invece di tranquillizzarlo ripetere quel nome, il suo nome, lo rese ancora più nervoso. Doveva entrare a far parte dei Warblers, doveva e, più importante, voleva passare ogni minuto del proprio tempo libero con lui, non chiedeva altro.

 

You could hurt with a word
You could change my life
You could tell me the truth
It would cut like a knife
But I won't let go
But I won't let go
But I won't let go
You could fall, hit the wall
You could lose your way
You could lose, you could bruise
Spend it all in a day
But I won't let go
But I won't let go
But I won't let go

 

'ce la posso fare' pensava il biondo mentre cantava davanti a quella platea di sconosciuti.

Doveva guardare tutti, ma nessuno in particolare; si sa, il contatto visivo è di vitale importanza in questo genere di cose. Ma non c'era nulla da fare: un paio di occhi scuri attirava irrimediabilmente il suo sguardo, più potente di qualsiasi calamita, più magnetico di qualsiasi polo. E poi c'erano anche quelli che non lo definivano un secchione, impossibile! La tavola periodica di Mendelev era la sua bibbia personale.

 

Cos you know we are...
Made for each other
Can't take that away
Made for each other
Like sunshine and day
Made for each other
I'm here to stay
Cos you know we are
Made for each other
I'm made for you
Made for each other
Like stars and the moon
Made for each other we'll see it through
Cos you know we are made

 

Cercare di evitare gli occhi di Nick era una vera e propria sofferenza fisica, ne aveva bisogno come dell'aria che respirava. Accanto a lui Thad annuiva con forza e gli mostrava il pollice alzato, forse non era un totale obrobrio, allora. Appena qualche cetimentro distante c'era anche l'immancabile Sebastian che però sembrava distratto da qualcosa, o qualcuno vicino a Thad, o forse proprio Thad. Bene, avrebbe approfondito la questione appena sarebbe uscito vivo da quel tribunale dell'inquisizione, sempre pronto a farti a pezzi, come a prometterti un intero anno con Nick.

Cos you know we are made
You know we are made
Our love it won't fade
We just gotta be brave
You know we are made

 

Jeff tirò finalmente un sospiro di sollievo. La tortura era finita, cantare era ciò che di più meraviglioso esisteva al mondo - oltre a Nick, ovvio -, ma era sempre stato timido fino all'inverosimile. Lo aveva considerato per tutta la vita un ostacolo, un limite imposto da se stesso per arginare il mondo esterno, ma alla fine si era reso conto di essersi precluso i piccoli piaceri, i più importanti.

 

Sperava che i Warblers, ammesso e non concesso che entrasse in quella cerchia di privilegiati, gli insegnassero almeno a non desiderare di essere infilzato da un paletto piuttosto che parlare ad un pubblico. Accennò un inchino impacciato e si diresse fuori dall'aula alla massima velocità permessa dalle sue gambe ormai di gelatina. Chiuse la porta e si appoggiò al legno, senza fiato; chiuse gli occhi per raccogliere i pensieri: aveva cantato Made, una delle sue canzoni preferite, per un'audizione a cui aveva presenziato il ragazzo per cui aveva una mostruosa cotta.

In pratica si era dichiarato in maniera penosamente scontata e incredibilmente melensa, quasi come una matricola che chiede alla ragazza che gli piace di accompagnarlo al ballo di san Valentino.

 

Un momento: lui era una matricola, si ricordò. Oh, non andava affatto bene; in neanche cinque minuti di canzone Nick era riuscito a fondergli il cervello e non solo, beh, per quanto riguardava il cuore, quello si era liquefatto solo al suo primo sguardo. Aprì con cautela gli occhi, spaventato da quello che poteva ritrovarsi davanti. Due occhi verde mare che lo squadravano beffardi, in perfetta armonia con il sorrisetto tipico di una mangusta.

'dunque, Barbie, com'è stato il ballo delle debuttanti? Ken ti ha finalmente chiesto di ballare?'
'ehm, Seb io-' ba.bettò sorpreso il biondo, vedendo dietro al compagno di stanza uno sguardo di comprensione negli occhi scuri di Thad.

'su, lascialo stare, Bas. Non vedi che è sconvolto?'
Il più alto sbuffò scontento; certo che dopo avergli levato lo Scandals il martedì sera, Thad poteva almeno lasciargli tormentare la biondina.

 

A malincuore si spostò a lato di Jeff che stava spalle al muro, permettendogli di respirare di nuovo, e si avvicinò al moro che lo guardava soddisfatto. Thad osservava orgoglioso il suo Seb: non solo era bellissimo e cantava da dio, aveva anche un cuore d'oro, solo nascosto alla maggior parte delle persone. Gli spostò affettuosamente una ciocca ribelle dalla fronte e la unì al resto dei capelli, non senza giocherellarci un po'. Era più forte di lui, avevano un'attrattiva irresistibile su di lui. 'raperonzolo, aspetti per caso che un usignolo ti faccia il nido in bocca?' chiese il più alto con il tono appena addolcito da quel contatto da tanto tempo desiderato.

'io, uhm... Ehm... Credo di dover andare' disse Jeff sentendosi la metà marcia della mela fra quei due, evidentemente così innamorati da far male agli occhi, ma, passando accanto al compagno di stanza, gli sussurrò nell'orecchio

'a quanto pare io e Fido non siamo stati gli unici a darci da fare... Avrai qualcosa da raccontarmi, fra poco'. Sebastian lo lasciò andare con un sorrisetto soddisfatto: il loro malefico piano non era lontano dal terminare in bellezza.

 

"e non sarà l'unico a dover raccontare qualcosa, vero Jeff?" aggiunse Thad sorridendo, stringendo più forte la mano di Sebastian, come se non credesse ancora che tutto quello che era successo era stato reale e cercasse un appiglio.
"Io- cosa intendi dire?" disse Jeff imbarazzato, sapendo dove voleva andare a parare.
"Non fare il finto tonto! Si capisce che fra te e Nick c'è qualcosa, e poi lo capirebbe anche un bambino di due anni, visto il modo in cui lo guardi quando pensi di non essere visto!"
Jeff arrosì ancora di più mentre Thad e Seb si scambiarono un sguardo di intesa, sorridendosi.
"Beh, va da lui, che aspetti?" Thad notò Nick infondo al corridoio e il suo sorriso si allargò: erano proprio pazzi l'uno dell'altro, non aveva visto Nick così contento da mesi, e ne era felice, perchè Nick era suo amico, e voleva solo il meglio per lui.
"Oh, guarda chi c'é! Fido ha trovato la sua Barbie! Meglio se li lasciamo soli" disse Sebastian tirando Thad per mano.


Prima che Jeff potesse ribattere, i due se ne erano già andati, lasciandolo lì da solo a fare la figura dell'idiota. "Ehi, come mai se ne sono andati?" chiese Nick sorridendo, avvicinandosi al biondo, che era poggiato al muro.
"Boh, saranno andati da qualche parte a limonare" rispose Jeff facendo spallucce, mentre dentro impazziva per il sorriso che il moro gli stava rivolgendo. Se Nick avesse avuto dell'acqua in bocca si sarebbe strozzato dalla sorpresa, ma invece si limitò a strabuzzare gli occhi incredulo.
"Che cosa? Thad gliel'ha finalmente detto?"
"Beh, Sebastian mi ha parlato di una lotta col cibo, una cosa del genere, ma non ci ho capito troppo, aveva la testa da tutt'altra parte che non riusciva a spiegarsi" disse Jeff, sorridendo perchè, santo Dalton, Nick era la persona più adorabile (dolce, stupenda, simpatica, attraente... la lista potrebbe continuare all'infinito) che avesse mai visto, e gli faceva venire voglia di coccolarlo e baciarlo tutto il giorno.

 

"Lo sapevo, lo sapevo che si piacevano entrambi! Finalmente si sono decisi a parlare! Meno male, se Thad avesse pianto un'altra volta per causa di Smythe glielo avrei detto io!" Nick si appoggiò al muro, avvicinandosi a Jeff.
"E tu come stai? Come pensi sia andata questa audizione?"
Jeff si chiese se Nick si fosse accorto che durante l'audizione non aveva fatto altro che pensare e guardare lui, ma era stato inevitabile: Nick gli dava sicurezza, con quel sorriso rassicurante e luminoso da illuminare tutta la sala.
"Ehm, io spero sia andata bene, anche se anche gli altri due ragazzi non erano male..." disse Jeff; guardandolo incerto.
La sua insicurezza era uno dei suoi problemi più grandi, anche se grazie al tempo - e a Nick - stava cominciando a sentirsi più sicuro di sè e delle sue capacità.


"Non capisco perchè tu sia così insicuro. Gli altri sono stati bravi, si, ma tu sei stato migliore. Sei riuscito coinvolgere tutti, perfino Flint che in genere approfitta delle audizioni per farsi una dormita! La tua voce è stupenda, hai un dono speciale, Jeff, quindi non devi preoccuparti, perchè sicuramente hai sorpreso il consiglio. Tu non hai idea dell'effetto che fai." Soprattutto a me, pensò Nick, mentre continuava a sorridere rassicurante al biondo che, commosso da quelle parole, lo abbracciò.

"Davvero pensi questo di me?" chiese Jeff al suo orecchio, senza smettere di stringerlo. Aveva bisogno di quel contatto come non mai, giusto per accettarsi che Nick fosse reale e non frutto della sua immaginazione. Perchè era semplicemente troppo perfetto per essere reale, e Jeff non poteva ancora credere alla fortuna che aveva avuto nell'incontrarlo.


"Davvero."
Rispose sorridendogli sinceramente. Erano così vicini che poteva sentire il suo profumo, che a lui ricordava la California, quell'odore di crema solare, mare, sole, che lui aveva sempre amato. Sentiva il suo respiro sul collo, il suo stomaco attorcigliarsi e il suo cuore galoppare nel petto.
"Grazie" Jeff sciolse l'abbraccio per poterlo guardare meglio negli occhi "non so cosa avrei fatto senza di te. Probabilmente sarei scappato a gambe levate alla prima difficoltà, pentendomene subito dopo, grazie davvero Nick" disse alternando lo sguardo dai suoi occhi alle sue labbra, con l'unico desiderio di baciarle. Avrebbe voluto assaggiarne il sapore, per sapere se era come lo aveva sempre immaginato, fin dal primo giorno in cui lo aveva incrociato sulle scale.

 

Era piombato il silenzio tra loro, riempito solo dai loro battiti accellerati e dai loro respiri leggeri. Nick sentì il suo cuore battere sempre più forte mentre Jeff si avvicinava, accorciando ancora di più le distanze tra loro.
Jeff lo stava per baciare. Non ci poteva credere. Era quello che aveva sognato da sempre, e finalmente stava per accadere. Incrociò un'ultima volta lo sguardo del biondo, prima di chiudere gli occhi e aspettare.
Poteva sentire il respiro di Jeff sulle sue labbra, cosa che lo stava facendo impazzire ulteriormente, e le sue braccia ancora strette intorno alle sue spalle.


"Ragazzi, dobbiamo annunciare il vincitore."disse Wes affacciandosi sul corridoio, facendo voltare i due ragazzi contemporaneamente. "Oh scusate, ho interrotto qualcosa di importante? Mi dispiace"
Jeff e Nick, entrambi seccati da quella interruzione, lo seguirono senza dire una parola, ancora troppo sulle nuvole per poter anche solo dire una frase che avesse senso. Appena rientrarono nell'aula, Jeff venne preso nuovamente dall'agitazione, tutti gli sguardi degli altri puntati su di lui, che si andò a sedere accanto agli altri due candidati.


"È la prima volta che fai l'audizione, vero?" chiese sorridendogli amichevolmente Nathan.
"Già. A dire il vero mi sono appena trasferito. Voi quante volte aveva fatto l'audizione?" chiese lui, rassicurato dalle espressioni tranquille dei due ragazzi.
"Questo è la prima audizione anche per me, ma Tom ha già provato tre volte ad entrare nei Warblers"
"Già" aggiunse l'altro prima di avvicinarsi e sorridergli maliziosamente "quindi sei appena arrivato? Sei veloce a fare colpo sulla gente!"
Jeff arrossì, sorridendo imbarazzato, sperando che non si riferissero al fatto che era stato a guardare Nick tutto il tempo. Aveva provato a guardare da qualche altra parte, ma non c'era riuscito: Nick gli infondeva sicurezza e tranquillità, e lo faceva sentire molto più calmo, come se non ci fosse nessun'altro nella stanza.


"Cosa intendi dire?"
I due si misero a ridere, inteneriti da Jeff, che era così innocente e smarrito da non essersi accorto di nulla.
"Ma come non ti sei accorto di come ti guardava Nick? Non ti ha tolto gli occhi di dosso un attimo!"
"Sembrava quasi che ti stesse spogliando con gli occhi" aggiunse Nathan ammiccando, ricevendo una gomitata da Tom.
"Non lo vedi che è in imbarazzo? Evita!"
"Ma che c'è? Non è colpa mia, Duval potrebbe essere più discreto!"
Jeff vide Thad sedersi all'ultimo minuto, con i capelli sistemati alla meno peggio, le labbra gonfie e quello che era evidentemente un succhiotto sul collo, e sorrise. Nonostante non conoscesse bene Thad, conosceva abbastanza Sebastian da sapere quanto fosse cotto di quel moretto, e vederli insieme lo faceva sentire felice.
Vide che Thad stava guardando Sebastian, poggiato sullo stipite della porta, e capì l'entusiasmo di Nick quando gli aveva detto che si erano messi insieme: non aveva mai visto uno scambio così intenso e pieno d'amore prima.


Beh, lui guardava Nick nello stesso modo, ma, nonostante quello che gli avevano detto prima Nathan e Tom, dubitava che il moro potesse ricambiare i suoi sentimenti. Wes battè con forza il martelletto per richiamare al silenzio quello stormo di galline - altro che usignoli - al silenzio, 'allora, innanzitutto vorrei ringraziarvi per aver partecipato alle selezioni annuali e esprimervi i nostri più sinceri complimenti riguardo le vostre esibizioni. Purtroppo è da prassi che il numero dei partecipanti al club rimanga invariato nel passare del tempo e, considerando che manca un solo membro per raggiungerlo, siamo stati costretti ad operare una scelta. Quest'anno si è rivelata più ardua del previsto, essendo le performance tutte e tre davvero coinvolgenti, ma alla fine dalle votazioni un solo candidato è emerso come opzione migliore. Vorrei chiedervi di fare un caloroso applauso al signor Sterling, che da ora in poi farà parte dei Warblers'.


Se qualcuno avesse fatto un elettrocardiogramma a Jeff, sullo schermo sarebbe apparsa una linea retta seguita da uno sconfortante beep, poi una serie di alti e bassi, in delle montagne russe di valori sballati. Il cuore del ragazzo mancò qualche pulsazione, congelando il tempo in quel preciso istante; il sangue gli si ghiacciò nelle vene in una fugace sensazione di gelo attraverso tutto il corpo. Poi con gli occhi sbarrati dalla sopresa incrociò lo sguardo di Nick e quel suo sorriso indescrivibile sulle labbra e ogni cosa tornò a scorrere: tempo, sangue e emozioni.

'per Nathan e Tom, mi dispiace molto, ma non siete passati. E vi prego di non uccidere i membri confermati, non farete altro che aggravare la vostra posizione. Non è ancora giunto per voi il momento di lasciare il nido e volare come usignoli liberi ne-'

'penso che abbiamo compreso il messaggio Wes' lo bloccò Thad con una pacca sulla spalla. Non era certo il caso di infierire, era già molto se quei poveracci non avessero deciso di farla finita il giorno stesso, in particolare Tom che da tre anni tentava senza riuscirci.

 

'in ogni caso se avremmo mai bisogno di membri supplementari per qualche competizione, sarete i primi che convocheremo' sorrise Thad per addolcire almeno un po' quella amara pillola di delusione.
"grazie" risposero i due, andandosi poi a complimentarsi con Jeff.
"complimenti amico!" disse Nathan, dandogli una pacca amichevole sulla spalla.
"vorrei farti uno di quei discorsi che si fanno di solito, ma il tuo moroso si sta avvicinando, quindi meglio se vi lasciamo chiaccherare" aggiunse Tom sorridendogli, trascinando via Nathan, che invece voleva restare lì a guardare la 'Niff' nascere.
"Spero non solo parlare!" disse, prima che Tom con uno strattone lo trascinasse fuori dall'aula.

 

"Ehi!" esclamò Nick sorridendogli e avvicinandosi "ce l'hai fatta!"
"Già" disse il biondo, guardandolo con le guancie ancora rosse dall'imbarazzo "grazie per il sostegno! Senza di te sarei morto d'ansia!"
Nick sorrise, perchè Jeff era davvero adorabile, e quella sua aria da cucciolo gli faceva venire voglia di coccolarlo tutto il giorno.
"Ti pare? Questo e altro per te!" Nick sembrò fermarsi un attimo a riflettere prima di aggiungere "Senti...Che ne dici di andare a festeggiare stasera?" chiese, lievemente imbarazzato, abbassando lo sguardo.


Jeff non poteva credere. Nick, il ragazzo che gli piaceva ormai da quasi un mese, il ragazzo più bello che avesse mai visto, gli aveva chiesto di uscire.
Fosse stato da solo, avrebbe cominciato a saltellare dalla felicità, ma essendo in una sala piena di persone non gli pareva il caso, quindi si limitò a guardarlo sorpreso. Avrebbe voluto rispondere, ma sembrava che non avesse più la voce, era così felice da non riuscire a pensare nulla.
Nick, però, interpretò male la sua faccia sorpresa, infatti si affrettó ad aggiungere "con gli altri Warblers, ovviamente" pensando che il biondo non volesse stare da solo con lui. Come poteva un ragazzo stupendo come Jeff voler uscire con lui, probabilmente era anche fidanzato... Come gli era saltato in mente?


"Ah" disse Jeff deluso "certo ci sarò sicuramente" Abbozzò un sorriso, che il moro ricambiò.


'allora, Barbie, c'è qualcosa che vuoi raccontarmi su te e Ken?' lo punzecchiò Sebastian appena arrivarono in camera. 'ehm, no... nulla di importante' balbettò il biondo con una punta di imbarazzo per la propria stupidità: come poteva aver anche solo pensato che Nick desiderasse un appuntamento con lui? 'piuttosto, mi pareva di aver visto qualcosa fra te e Thad'.

'Aurora, sai che farsi i cazzi propri, e non intendo nessun doppiosenso in questa frase, allunga la vita?'
'da che pulpito, Sebastian!' protestò Jeff alzando le spalle per giustificarsi 'sei la persona più impicciona che conosco!'. L'altro rispose serafico 'la curiosità è un bene, amico. E comunque, se ci tieni molto a saperlo, è successo qualcosa'
'di quello se ne sarebbe accorto anche un cieco. Ma cosa in particolare?'
'nulla di importante, abbiamo giocato con il cibo' tranciò il discorso voltandosi verso la finestra per non vedere il compagno. 'che sarebbe un eufemismo per dire che ci avete dato dentro nell'aula di economia domestica?'

'se preferisci intenderlo così...' rispose Sebastian evasivo.

'ma quindi ora siete una specie di coppia?'
'ora siamo una specie di niente, per dirlo a parole tue. Come puoi immaginare, o anche solo sentir mormorare per i corridoi, non sono un grande fan delle relazioni'
'sbagli' mormorò Jeff 'vedo come guardi Thad e, su, è così evidente che anche Trent se ne è accorto!' 'e come lo guarderei, sentiamo, Tania'

'come se volessi salvarlo, proteggerlo da tutto quello che potrebbe ferirlo. Come se fosse l'unica cosa certa, il solo punto di riferimento, mentre tutti si muove e ti gira attorno. Come se non avesse difetti e anche solo guardarlo troppo ti facesse male perché non puoi sopportare tanta bellezza. Come se-'
'ho recepito il messaggio, biondina, non c'è bisogno che tu dia fondo alla tua vena poetica per me'

 


Nick sorrise entrando nella sua stanza, seguito da Thad, il quale gli stava raccontando del corso di cucina, con un sorriso così luminoso da essere più accecante di un faro. "

Stavamo cucinando, poi abbiamo cominciato a lanciarci il cibo e poi siamo scivolati sullo sciroppo, finendo a terra uno sopra l'altro. Era una sensazione stupenda, potevo sentire il petto di Seb abbassarsi dall'affanno e sentire il suo respiro addosso... Stavo per alzarmi, Seb mi baciato. Mi ha baciato capisci?? Io che pensavo di non interessargli minimamente, invece mi ha baciato, ed è stato stupendo! Beh, puoi immaginare cosa è successo dopo..." disse e vedendo la faccia quasi sconvolta di Nick aggiunse.

"Cioè, niente di esagerato, ma è stato.. intenso, e molto dolce." Thad si sedette accanto al moro, che stava controllando il cellulare, le guancie leggermente rosse al ricordo delle mani e labbra di Sebastian sulla sua pelle.

 

"Tu invece che racconti? - chiese, cingendogli le spalle con un braccio e sorridendogli - come va con Jeff?" Il moro sorrise leggermente; abbassando poi lo sguardo imbarazzato. Quello che era successo qualche ora fa era stato strano. Sembrava che Jeff volesse baciarlo, che stava per baciarlo, ma Nick non voleva illudersi. Magari si era immaginato tutto, scambiando un semplice sguardo amichevole per qualcosa di più. Sentiva di star quasi morendo dalla felicità, fra le braccia di Jeff si sentiva al sicuro, a casa, ma non era certo che il biondo sentisse le stesse cose, anche perchè era impossibile che a un ragazzo perfetto e stupendo come Jeff potesse piacere uno come lui, che era timido e insicuro su tutto.
"Niente di che, davvero" disse, con la voce spenta, mentre giocherellava col telefono passandolo da una mano all'altra, continuando a guardare l'interessantissima moquette che rivestiva il pavimento della stanza. Non voleva che Thad incontrasse il suo sguardo, che vi leggesse tristezza e insicurezza, perchè sapeva quanto il capo consiglio ci tenesse alla sua felicità, e non voleva rovinargli l'umore facendo la tredicenne in crisi.


Magari ne avrebbe parlato col ragazzo misterioso poi, ma al momento preferì mentire.
Thad preferì non chiedere altro, vedendo il faccino triste del compagno.
Quindi si alzò dal letto e si diresse in bagno per farsi una doccia.
"Posso andare a lavarmi o ti serve il bagno?" chiese, fermandosi sulla porta.
"No no, vai pure! Ti fai bello per Smythe?" Nick sorrise, vedendo il suo amico così felice, scoppiando a ridere quando l'altro gli fece la linguaccia.
"Punto primo: io non ho bisogno di farmi bello, perchè sono sempre bello" disse, sistemandosi il ciuffo e vezzeggiandosi.
"Punto secondo: si, stasera mi porta a cena a un ristorante francese. Non è fantastico?"
"Non me lo aspettavo da Sebastian, sinceramente. Non sembra un tipo così"
Thad fece spalluccie "Neanche io, ma non si finisce mai di conoscere le persone. A dopo, Fido" disse con un sorriso, prima di chiudersi in bagno e aprire la doccia, mentre non riusciva a smettere di sorridere perchè non poteva ancora crederci. Non poteva ancora credere di avere un appuntamento con Sebastian Smythe.



 

Piccolo rifugio delle disadattate sociali (le autrici):
Aggiornamento a sorpresa, ve lo sareste mai aspettate?
Sinceramente neanche noi! LOL
Ma visto che non avevo nulla da fare, e tanta voglia di sapere che ne pensavate di questo capitolo (che amo <3) e dei personaggi nuovi (che amo <3), ho convinto Bianca (beh, in realtà ha detto subito si, ma dettagli) a pubblicare oggi, così la ff durerà precisamente un mese.
Vi dico che questi non saranno gli unici personaggi nuovi che ci saranno, e gli altri potrebbero non piacervi *coff coff*
Beh, vorrei dire altro, ma devo scappare o mia madre mi tira appresso la borsa della palestra.
A presto!
*va via, canticchiando con i pinguini*

 

Notes & Soundtracks:
- Nathan e Tom esistono veramente. Per chi fosse interessato, questi sono Nathan (Sykes, dei The Wanted) e Tom (Parker, sempre dei The Wanted). Ho mischiato i cognomi (George è il cognome di Max George, sempre dei The Wanted hahaa) perchè mi andava LOL

Video da cui è ispirata la scena Foodastian: Teenage Dream – The Glee Project

(Bonus tracks):

  
Leggi le 3 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Serie TV > Glee / Vai alla pagina dell'autore: whirene