HARRY’S POV
Cos’altro avevo detto di sbagliato?
-“Siamo arrivati, scendiamo?” Con quella frase sembrò quasi l’avessi fatta scendere dalle nuvole. Chissà a cosa pensava.
-“Ma sei pazzo? Mi hai portata al mare, in autunno, con questo freddo?!”
-“Tranquilla ho le coperte!” Urlai mentre le aprivo la portiera e l’aiutavo a scendere.
-“Pazzo..”
-“La sanità mentale è un’imperfezione.” Sorrise. Anche se il suo sguardo continuava ad essere un po’ vuoto, come se cercasse una risposta a qualcosa d’irrisolvibile.
-“Si certo, ora cosa intendi fare?”
BELLS’S POV
Non mi rispose, mi prese per mano. Quasi mi scioglievo.
Mi trascinò fino alla riva, e iniziammo a passeggiare.
-“Mi spieghi perché ogni tanto diventi strana? Non ti capisco..”
-“Ci sono troppe cose che non sai di me..”
-“Così mi metti paura però!”
Gli sorrisi. Era impossibile non farlo con una simile bellezza difronte. –“Tranquillo sono innocua, solo un po’ riservata.. e comunque non penso di sapere tutto della tua vita, o no?”
-“Non c’è molto da dire su di me, e poi c’è tempo.” Disse fissandomi con un sorrisetto terrificante.
-“Che cosa vuoi fare? Non ci prov..”
L’aveva fatto. Aveva osato schizzarmi, con forse 10 gradi, e l’acqua ghiacciata.
-“Tu non sei pazzo, sei peggio!”
-“Cosa?”
-“No, smettila!”
Continuammo a rincorrerci e a giocare come bambini, per ancora qualche minuto, poi facemmo una corsa per entrare in macchina. Si congelava.
Entrai in macchina, mi sistemai nei sedili posteriori e mi accucciolai nella coperta, che avevo “rubato” a Harry.
-“Ma io ho freddo. Abbiamo solo una coperta..”
-“Quindi?”
-“Quindi dovrai farmi spazio!”
Il tempo di finire la frase che vidi la sua testa sbucare da dentro la coperta. Dio, ce l’avevo a pochi centimetri da me, era così incredibilmente perfetto.
La voglia di baciarlo aumentava, ma non potevo, non ne avevo il coraggio, ma non ebbi il tempo materiale per pensare più di tanto, che le mie labbra toccarono leggermente le sue, per poi finire in un bacio, che durò qualche minuto.
CONTINUA
-“Pazzo..”
-“La sanità mentale è un’imperfezione.” Sorrise. Anche se il suo sguardo continuava ad essere un po’ vuoto, come se cercasse una risposta a qualcosa d’irrisolvibile.
-“Si certo, ora cosa intendi fare?”
BELLS’S POV
Non mi rispose, mi prese per mano. Quasi mi scioglievo.
Mi trascinò fino alla riva, e iniziammo a passeggiare.
-“Mi spieghi perché ogni tanto diventi strana? Non ti capisco..”
-“Ci sono troppe cose che non sai di me..”
-“Così mi metti paura però!”
Gli sorrisi. Era impossibile non farlo con una simile bellezza difronte. –“Tranquillo sono innocua, solo un po’ riservata.. e comunque non penso di sapere tutto della tua vita, o no?”
-“Non c’è molto da dire su di me, e poi c’è tempo.” Disse fissandomi con un sorrisetto terrificante.
-“Che cosa vuoi fare? Non ci prov..”
L’aveva fatto. Aveva osato schizzarmi, con forse 10 gradi, e l’acqua ghiacciata.
-“Tu non sei pazzo, sei peggio!”
-“Cosa?”
-“No, smettila!”
Continuammo a rincorrerci e a giocare come bambini, per ancora qualche minuto, poi facemmo una corsa per entrare in macchina. Si congelava.
Entrai in macchina, mi sistemai nei sedili posteriori e mi accucciolai nella coperta, che avevo “rubato” a Harry.
-“Ma io ho freddo. Abbiamo solo una coperta..”
-“Quindi?”
-“Quindi dovrai farmi spazio!”
Il tempo di finire la frase che vidi la sua testa sbucare da dentro la coperta. Dio, ce l’avevo a pochi centimetri da me, era così incredibilmente perfetto.
La voglia di baciarlo aumentava, ma non potevo, non ne avevo il coraggio, ma non ebbi il tempo materiale per pensare più di tanto, che le mie labbra toccarono leggermente le sue, per poi finire in un bacio, che durò qualche minuto.
CONTINUA