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Autore: zacra    14/12/2012    5 recensioni
salve a tutti/e questa è l'ultima produzione del mio cervello malato....
la storia è semplice, ma i personaggi non lo sono, sarà anche a causa del periodo poco felice che sto affrontando.
c'è una ragazza....ma non la classica ragazza bella perfetta, poi ci sono loro Jared e Shannon...
Genere: Erotico, Generale, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Jared Leto, Nuovo personaggio, Shannon Leto
Note: Lemon | Avvertimenti: nessuno
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Ciao a tutte /i....questa è la mia ultima fatica...credo sarà leggermente più difficile da scrivere delle altre mie FF...è un periodo un pò complicato per me... e questa storia nasce proprio dal mio bisogno di mettere nero su bianco certe cose....
detto ciò, buona lettura.
Kiss
A.

Jared era seduto sul divano e cambiava nervosamente, un canale televisivo dopo l’altro, alla ricerca di qualcosa che attirasse la sua attenzione, erano le tre di notte, ma come sempre il suo cervello funzionava a pieno regime. Si fermò ad ascoltare l’intervista di una scrittrice, aveva riconosciuto la copertina del libro, perché l’aveva visto leggere a Shannon qualche settimana prima. Si mise ad ascoltare interessato, il titolo di quel libro quando Shannon glielo aveva passato per leggerlo lo aveva fatto sorridere “You are somebody’s reason to masturbate”, gli sembrava assurdo che le lo avessero lasciato pubblicare con un titolo del genere, non ricordava il nome della ragazza, era decisamente una tipa particolare per quel poco che aveva seguito dell’intervista, ed era molto brava ad evitare di rispondere alle domande che non le piacevano, non era certo la classica bellezza che si vedeva a Los Angeles, capelli color mogano scompigliati, con la frangia che le copriva sempre gli occhi e che lei spostava ogni due secondi e due occhi, che potevi perdere ore ad osservare, erano di un azzurro freddissimo tendente al grigio, per un attimo Jared pensò di capire il motivo per cui le donne lo guardavano sempre imbambolate, quando lui le guardava negli occhi . Purtroppo l’intervista finì in pochi minuti , l’intervistatore si alzò e strinse la mano alla ragazza ringraziandola e ricordando a tutti il suo nome e il titolo del libro.
-          Aza Donati - disse tra se Jared spegnendo la tv per tornare a letto.
Pensò di leggere  il libro, ma  non ricordava dove lo aveva posato, entrò distrattamente nelle studio per prendere altro e lo vide accanto ad alcuni fogli sul tavolo.
Aza uscì dallo studio e poté finalmente togliersi quell’odioso sorriso di circostanza dal viso, odiava le interviste le rubavano tempo prezioso per il suo lavoro, aveva passato gli ultimi tre anni e mezzo della sua vita in giro per l’Europa e dalle sue esperienze era nato il suo primo libro, che a detta della critica letteraria mondiale l’aveva consacrata a voce della sua generazione, anche se lei pensava solo di essere una buona osservatrice, infondo quello che aveva sempre pensato, era che per scrivere bene bisogna saper guardare le persone oltre le loro apparenze, non si crea un personaggio dandogli solo un nome e una bella descrizione fisica. Il taxi la lasciò davanti alla sua nuova casa di  Malibù, odiava Los Angeles, ma era lì che voleva ambientare il suo prossimo libro e inoltre il suo agente abitava lì, e questo l’avrebbe di certo facilitata quando fosse stata pronta per il nuovo libro. Sentì il cellulare suonare e rispose.
-          Aza sono Joe allora com’è andata l’intervista?- le chiese
-          È andata bene direi, ma la prossima volta non potresti cercare un programma che faccia orari più decenti?- rispose lei buttandosi sul letto.
-          Il conduttore del programma dove ti  ho mandata stasera è uno dei critici letterari migliori di Los Angeles, la gente giusta guarda il suo programma fidati è un’ottima pubblicità- le disse Mike.
-          Se lo dici tu, ora scusa ma sto crollando dal sonno ci sentiamo- disse lei riattaccando e addormentandosi con ancora i vestiti addosso.
 Il mattino seguente Aza si svegliò intorno a mezzogiorno ed ebbe la malaugurata idea di farsi un giro su Facebook per vedere come se la passava il resto del mondo, scorse le nuove foto di quella che un tempo era una delle sue migliori amiche e ci vide solo un’estranea, riconosceva tutte le espressioni del suo viso ma era come se ,non fosse ormai altro, che un’immagine sfuocata nella sua mente.                                               Del resto lei era partita per un viaggio lungo l’Europa dopo aver preso la laurea, aveva passato tre anni e mezzo a viaggiare senza guardarsi indietro, era quasi scontato che la vita dei suoi amici sarebbe continuata anche senza di lei. Si distese sulla sedia e prese l’elenco dei posti più “in” di Los Angeles che si era scaricata giorni prima, doveva iniziare a raccogliere materiale per il libro ed era nelle sue intenzioni iniziare proprio da quella che lei credeva fermamente essere la parte più marcia della città, quelli che ce l’avevano fatta.
-          Chateau Marmont, credo sarai tu il primo- disse osservando le foto di tutti quelli paparazzati nei suoi dintorni.
Prenotò un tavolo per quella sera stessa, e poi uscì a fare due passi nel parco vicino  casa sua.
Shannon scese dall’auto con il fratello, Jamie, Babu, e si diresse verso l’ingresso dello Chateau Marmont  dove c’erano ad aspettarli alcune ragazze amiche di Annabelle.
Si sedettero ad un tavolo e ordinarono da bere, Jared diede una rapida scorsa a chi fosse lì quella sera e notò in un tavolo lontano dalla confusione una figura famigliare.
-          Shan, quella non è la tua scrittrice?- chiese al fratello indicandola.
Shannon strinse gli occhi cercando di metterla ben a fuoco, senza occhiali era ormai davvero una talpa, lei si raccolse i capelli su un lato scoprendo il tatuaggio sulla spalla, nella foto di lei che aveva sul libro lo si vedeva bene e quella fu la conferma che fosse lei.
-          Si è proprio lei – rispose a Jared.
-          Vai a dirle qualcosa no? Tanto è da sola- disse Jared facendogli l’occhiolino.
-          No lascia stare, sta scrivendo vedi-
-          Ma dai Shan, le dici che ti è piaciuto il suo libro , ci fai due chiacchere e in un paio di settimane te la sarai portata a letto, forse anche prima- disse Jared sorridendo malizioso.
Shannon scosse la testa e riprese a bere la sua birra, se si fosse trattato di una modella o di una attricetta da due soldi , avrebbe di certo fatto quello che Jared aveva detto, ma il problema era che il libro di Aza gli era piaciuto davvero, si sentiva come un qualsiasi fan che vede il suo idolo dall’altra parte della strada ma non dice nulla per paura di sembrare un perfetto imbecille.
-          Il solito timidone, ci penso io- disse Jared alzandosi carico della sua solita fottuta sicurezza in se.
Aza era intenta a scrivere alcuni spunti quando si sentì sfiorare il braccio, alzò lo sguardo e incontrò gli occhi di Jared che le sorrideva convinto di averla già in parte conquistata.
Lo vide muovere le labbra e indicare un tavolo dove a quanto pareva erano seduti i suoi amici, probabilmente non si era accorto che lei stesse ascoltando la musica, si tolse un’auricolare e lo guardò.
-          Se pensi che quello che hai detto prima possa interessarmi davvero ripetilo, altrimenti lasciami lavorare in pace- disse seria, odiava essere interrotta mentre scriveva.
Jared rimase interdetto da tanta freddezza, ma si rimise immediatamente il suo sorriso di plastica e la guardò.
-          Ti volevo fare i complimenti per il libro, mi è piaciuto molto e poi volevo sapere se volevi unirti a me e ai miei amici per il resto della serata- le disse gentilmente.
Aza stava per liquidarlo brutalmente con un bel ”Vaffanculo”, ma non lo fece, era una buona possibilità per osservare davvero da vicino la Los Angeles che conta, gli sorrise e annuì.
-          Mi hai convinto ehm…- disse guardandolo.
-          Jared- rispose lui porgendole la mano.
-          Piacere- disse Aza.
Jared le fece strada fino al tavolo dove la presentò a tutti facendo l’occhiolino al fratello e facendola accomodare tra lui e Shannon.
Shannon beveva lentamente quel poco che restava della sua birra, osservando Aza accanto a lui che ascoltava attentamente i discorsi del fratello e si malediceva per non essere un’attrattiva altrettanto allettante lontano dalla sua amata Christine.
-          Anche Shannon ha apprezzato molto il tuo libro sai- disse Jared ad un tratto.
-          Si?-disse Aza voltandosi a guardarlo.
-          Si, ecco hai un modo di scrivere fantastico, certe parti sembravano scritte da un uomo per quanto riuscivi a rendere le emozioni del tuo protagonista maschile – disse Shannon dopo essersi schiarito la voce.
-          Grazie- disse Aza, era la prima volta che qualcuno apprezzava il suo lavoro motivando la cosa e dicendole cosa gli fosse piaciuto davvero del libro.
-          Sei il primo che mi rivolge un complimento costruttivo- disse a Shannon sorridendogli sinceramente.
Shannon rispose al sorriso di Aza e continuarono a parlare passando da un argomento all’altro.
Jared si sentì un po’ messo in disparte e nonostante la modella al suo fianco cercasse di interessarlo con tutta se stessa, l’unica cosa che lui voleva conquistare quella sera era lo stesso sorriso sincero che il fratello aveva tanto facilmente avuto da Aza, che al contrario con lui si era solo impegnata in sorrisi di circostanza, a lui non piaceva essere messo in secondo piano, in nessun caso.
Si voltò verso Aza e Shannon e sfiorò il tatuaggio che lei aveva sulla spalla, erano gli occhi di un gatto con sotto una frase della canzone “in the end” che diceva, “i had to fall to lose it all”.
Aza si voltò a guardarlo o meglio a guardare la mano di Jared sulla sua spalla.
-          È il tuo gatto?- chiese imbarazzato per lo sguardo gelido che lei gli aveva riservato.
-          Era- rispose secca.
-          Mi dispiace- disse cercando di essere gentile.
Aza sorrise debolmente e guardò l’ora sul suo cellulare.
-          Devo andare- disse alzandosi dal tavolo.
-          Ti accompagno alla macchina?- chiese Shannon facendo per alzarsi.
-          Non importa- disse Aza prendendo una biro e la mano di Shannon sulla quale scrisse il suo numero di cellulare – ci sentiamo- aggiunse guardandolo.
Fece un gesto con la mano a saluto per tutti gli altri e si allontanò.
Shannon trascrisse il numero di Aza sul telefono e sorrise al fratello, se lui non l’avesse invitata ad unirsi a loro non l’avrebbe mai conosciuta.
-          Spero me la passerai quando ti sarai stancato, è parecchio che non vado con una rossa naturale- disse Jared senza un minimo di imbarazzo.
Shannon sorrise con leggerezza, anche se non gli era piaciuta molto l’uscita del fratello, ma sapeva che per Jared le donne avevano un solo utilizzo, almeno la maggior parte di esse.
  
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