Parte 18
La cena in quel ristorante fuori mano, era stata
fantastica. Loro due avevano parlato poco, non con le parole comunque. Angel
aveva scelto un tavolo un po’ isolato, rispetto agli altri e per tutta la sera,
non avevano fatto altro che guardarsi negli occhi, tenersi per mano e parlare
con quel loro linguaggio fatto di gesti. Di tanto in tanto, le loro risate
sommesse, interrompevano il silenzio, perché magari, Buffy lo costringeva ad
assaggiare qualche portata. Poi lei sorrideva. Prendeva ogni singolo momento
trascorso accanto a lui, e lo salvava in profondità dentro di sé. Sperava che un
giorno, il ricordo della gioia che provava ora, avrebbe spinto lontano i momenti
tristi, che sarebbero arrivati in seguito. Era in quel momento che vedeva
adombrarsi gli occhi di Angel, allora gli accarezzava la mano, e lui tornava a
sorridere. Lo faceva per lei. Sorrideva solo per lei. Conscio però, che una
piccola carezza, non poteva scacciare le
ombre.
Uscirono dal ristorante, sapendo entrambi, che quella
serata sarebbe stata l’ultima. L’ultima volta, in cui potevano stare insieme,
fingendo di essere una coppia normale.
Angel parcheggiò proprio davanti all’Hyperion. Anche
questa volta, aprì la portiera di Buffy, aiutandola a scendere. Allungò la mano
verso lei, che accettò il suo gesto galante, prendendo la sua mano con un
sorriso divertito. Non era una cosa premeditata, lui lo faceva senza pensarci,
gli veniva naturale farlo, e ogni volta si stupiva, che lei trovasse buffo quel
gesto.
“Sei stanca?”
Chiese Angel “Ti va di fare due passi? ..perché credo che
Connor..”
Buffy portò le
mani alle orecchie, coprendole con un gesto infastidito “Angel, senti anche tu
questo ronzio? Uh guarda, vibrano anche i vetri dell’auto.. è fastidiosissimo..
ma che cosa..?”
Angel rise
“Appunto, come dicevo.. Connor.. e la sua
musica.. abbiamo insonorizzato il locale, ma la vibrazione delle casse
acustiche, arriva fin qui..” Rise anche lei “No, non sono stanca..” Poi fece
qualcosa che sorprese Angel, che cominciò a ridere, come non gli capitava da
tempo. Buffy si tolse le scarpe e le lanciò dentro il giardino dell’Hyperion.
“Così va meglio.. si, mi va di fare due passi. Che c’è? perché ridi? Io adoro le
scarpe con i tacchi alti.. ma è tutta la sera che volevo farlo.. non sono
affatto comode, specie se sono nuove.. basta Angel, adesso smettila di guardarmi
così.. scalza non sono abbastanza sexy per te?”
A dire il vero, Angel pensava l’esatto contrario. Lei
lo capì quando la baciò, con quel suo
modo oscenamente possessivo, e assolutamente sensuale. “Sei bellissima”
disse con voce roca.
Intanto.. Altrove..
Qualcuno osservava
la scena, commentando a gran voce, con linguaggio piuttosto colorito. Ma né
Angel né Buffy, potevano sentire.. perché se avessero potuto, avrebbero
certamente riso.
≈
Oh Mio Dio. Possibile che con questi due sia
sempre la stessa storia? È tutta la sera che si mangiano con gli occhi, con
quegli sguardi da “vorrei saltarti addosso.. vorrei spogliarti proprio qui”
..per non parlare di tutto il resto e lui che fa? Le apre la portiera dell’auto?
Ma per favore.
≈
Io trovo che siano romantici.. non sempre
l’approccio del “saltarsi addosso” è quello
giusto..
≈
Certo, come no? Voi Irlandesi.. tutti uguali..
comunque cara Buffy.. quell’abitino è un po’ datato, lo sai? Certe cose non
cambiano proprio mai, eh? Non hai alcun senso della moda ..e tu Angel, cosa ci
trovi di sexy in una donna scalza? Ma guardali lì.. come si
avvinghiano..
Avvinghiati. Si, era proprio la parola giusta. Più che una
passeggiata, la loro pareva una danza. Facevano pochi passi, per poi fermarsi
subito dopo a baciarsi, avvinghiandosi strettamente all’altro. Riuscirono
comunque a raggiungere il parco lì vicino, e la danza continuò per un bel po’,
sebbene ora fossero seduti sotto ad un gigantesco salice. “Noi due finiamo
sempre in posti come questi.. non trovi che somigli ad un cimitero? C’è anche il
salice piangente..” disse Buffy poi aggiunse “Non mi stupirei se vedessi
spuntare dei vampiri da qualche parte..”
“No, se ci fossero
lo sentirei. L’unico vampiro qua, sono io..” Rispose Angel “..ma, hai notato
che..” Voleva dirle qualcos’altro, ma Buffy lo interruppe “C’è qualcuno che ci
sta osservando? Volevi dire questo? perché ho questa sensazione strana.. come se
ci spiassero..”
“No.. volevo dire
che..” continuò Angel, ma lei lo interruppe ancora “Non hai la sensazione di
rivivere sempre le stesse identiche cose? Noi due.. questo posto.. il buio..
quest’albero..”
“Continuamente”
Rispose lui, baciandola ancora “ma.. non mi sarei aspettato di poter ancora..
vivere con te.. questa era un eventualità che non.. certi giorni, stento ancora
a credere che sia tutto vero. Tu, Connor.. le cose stanno andando bene.. non
abbiamo mai avuto la possibilità.. di vivere tutto questo, e ora sta accadendo.
Io sono così.. ci sono delle volte, in cui io
sono..”
“Felice?” mormorò
Buffy con un filo di voce. Lui annuì e lei abbassò lo sguardo, mormorando ancora
“È proprio questo il problema, non è vero? Questa felicità che proviamo.. noi
non..”
Angel la baciò di
nuovo e lei volle abbandonarsi a quella miriade di emozioni, che provava ogni
volta che stava accanto a lui. Per loro nulla era cambiato. Potevano restare
lontani per secoli, ma ogni volta che stavano nuovamente insieme, tutto
ricominciava esattamente come prima. Nulla era cambiato, compresa la non tanto remota eventualità, di un
possibile ritorno di Angelus. Se da prima, avevano creduto di poter gestire le
cose in modo diverso, adesso ne erano sempre meno convinti. La più consapevole
fra i due, era Buffy. Mentre Angel, contrariamente al solito, si cullava ancora
nella pia illusione, di riuscire a controllare il demone. Per quanto anche lui,
ne dubitasse sempre più. Ciò che invece condividevano entrambi, era il terrore
folle di doversi separare ancora. “Andrà tutto bene” mormorò Angel fra le labbra
di Buffy, ma quelle parole, erano rivolte soprattutto a sé
stesso.
Lei si allontanò
un pochino da lui, e lo guardò negli occhi. Era quella la porta, che svelava il
mistero dell’anima di Angel. I suoi occhi. In quel momento, seppe esattamente
cosa stesse pensando lui, ma questa serata era magica, e tale doveva restare.
Gli sorrise, accarezzandogli il viso e si accoccolò ancora fra le sue braccia.
“Cosa dicevi prima?”
“Dicevo, hai
notato che le attività paranormali sono diminuite? Usciamo ogni sera per la
ronda, ma abbiamo incontrato pochissimi demoni e i vampiri sembrano quasi
completamente spariti. Hai chiesto a Giles? Magari è un fenomeno circoscritto
solo a Los Angeles..”
“No, anche a
Londra è così ..ed è così un po’ ovunque. Calma piatta. Anche Giles l’ha notato.
Lui dice che è per via delle nuove cacciatrici, ma penso che anche tu hai fatto
un buon lavoro.. hai sterminato quell’esercito di demoni.. Camerun, Malta..
insomma, ovunque sei stato in questi quattro anni.. ne hai ucciso una quantità
impressionante..”
“Non c’era alcuna
emergenza, non è vero?” chiese Angel.
“Cosa?”
“Quando sei andata
a Londra.. quelle due volte, che sei partita.. non c’era alcuna
emergenza”
Lei abbassò lo
sguardo, odiava quando Angel la guardava in quel modo. Era difficile mentirgli,
se la guardava così. “Per Giles lo era, per lui è sempre emergenza, quando non
riesce a gestite le cose. Ma non era niente di apocalittico.. potevano cavarsela
anche senza me. Faith è brava a fronteggiare le emergenze. Ma.. ho deciso che
era meglio se.. se facevo un salto da loro, per vedere cosa stesse accadendo.
Alla fine era solo una questione interna, che riguardava la gestione delle nuove
cacciatrici. Anche Faith era sorpresa di vedermi.. e comunque io
dovrei..”
Stava usando
troppe parole e parlava velocemente. Angel comprese che stava nascondendo una
parte della verità. “Perché non me lo hai detto? Ero preoccupato per
te..”
“Sono tornata.
Entrambe le volte, sono tornata da te..”
La guardò ancora.
Questa volta con un po’ più di ansia. Lui non aveva chiesto questo. Lei aveva
pensato anche all’eventualità di non tornare? “Non mentirmi Buffy, per favore.
Non farlo mai. Io vorrei che.. Buffy, se c’è qualcosa che ti preoccupa, devi
dirmelo..”
“E tu? Sei certo
di dirmi sempre tutto? Non c’è qualcosa che ti preoccupa? Da quando siamo di nuovo insieme, sei sicuro che stia
andando come vorremmo? E non mentirmi per
favore..”
Fu il suo turno di
abbassare lo sguardo. La voce di Buffy era stata eccessivamente dura, e non
aveva risposto alla sua domanda. “So cercando di far funzionare le cose. Mesi fa
ho fatto una promessa a.. voi due. A te. A Connor ..e anche a me stesso. Questa
volta non voglio scappare, non voglio nascondermi.. vorrei che questa volta
funzionasse davvero. Ci sto provando, Buffy. Io ci sto provando duramente, ma..
non è facile far tacere.. la gioia che provo
quando..”
“Non c’è nessuna
scappatoia per la maledizione. La seconda volta che sono stata a
Londra..”
“Ci sei rimasta
dieci giorni, Buffy. Dieci giorni senza sapere se.. se stavi bene o
se..”
Lei rise, ma c’era
molta amarezza nelle sue parole “Dovresti smetterla di inviarmi messaggi
contradditori. Prima dici che la missione è importante e che dovrei partire,
poi.. quando parto.. dici che ci ho messo troppo tempo a tornare.” Gli accarezzò
il viso e anche lui rise “Hai ragione. L’amore è il trionfo dell’irrazionalità.
Ma al momento, la sola di idea di perderti di nuovo, mi spaventa moltissimo. Lo
so che non c’è nessuna scappatoia per la maledizione. Lo so
bene”
“Sono rimasta a
Londra per dieci giorni, perché.. questa volta, l’emergenza riguardava Willow. Stiamo
includendo la comunità Wiccan, fra noi. Una sorta di collaborazione, fra slayers
e streghe. Willow mi ha presentato alcune sue amiche, sono streghe molto potenti
e..”
“..e hai indagato
sulla maledizione” disse Angel, con voce calma. Buffy annuì a
disagio.
“Si. Ho chiesto di
rivedere tutta la questione. Ho voluto sapere tutto. Le sue origini.. chi, come
e quando l’aveva usata, oltre ai Kalderash, ovviamente. Ho messo a lavoro tutta
la comunità Wiccan. Hanno lavorato sodo per giorni e giorni e alla
fine..”
“Non hanno
scoperto nulla, giusto? O meglio, non hanno scoperto nulla, che tu non sapessi
già. I Kalderash son stati gli unici ad usare la maledizione, nessun altro ha
osato tanto. Né prima né dopo ..e io sono l’unico vampiro maledetto, con un
anima..” disse ancora Angel.
Buffy annuì ancora
“..Si, ma non sei stato l’unico vampiro con l’anima, lo sai bene che
anche..”
“Spike? Lui non fu
maledetto. La sua, fu una storia diversa. Lui andò dal demone
che..”
“Lui andò in
Africa..” Si fermò perché Angel rideva e non capiva bene
perché.
“Quel demone è
ovunque tu lo cerchi, Buffy. Devi solo cercarlo, devi volerlo incontrare. Non c’è bisogno
di andare fino in Africa. Spike voleva solo allontanarsi da Sunnydale, ecco
perché andò così lontano. Sono stato in Camerun per mesi, e non ho mai
incontrato quel demone. Se vuoi, domani notte, ti indico il punto esatto, in cui
puoi trovarlo qui a Los Angeles, ma sarebbe comunque una perdita di tempo.. so
già cosa ci direbbe..”
“Tu.. tu lo
cercasti? Anche tu cercasti di..”
“Anche io? Sarebbe più giusto dire, che
fui il primo vampiro a cercarlo. Spike ricordò di averne sentito parlare da me.
Lui sapeva della sua esistenza, perché mi spiò, quando andai dal demone la prima
volta. Lo cercai quando.. quando compresi che fra me e te, le cose stavano
diventando complicate. Avevo paura che, se fossimo andati troppo oltre, potesse
succedere qualcosa di brutto, qualcosa che ci avrebbe allontanato. Vampiro e Slayer.. era la prima volta
che.. che due nemici mortali.. si amavano. Avevo paura che avrei finito col
farti soffrire. E fu esattamente ciò che accade. Persi la mia anima e dire che
andò male, è un eufemismo..”
“Ci sei andato più
di una volta? Ma quando? Perché non mi hai mai detto
nulla..?”
“Non ti ho detto
nulla, perché la prima volta, il demone mi mandò via di malo modo. Minacciò di
uccidermi se fossi tornando, dicendomi che nessuno MAI prima di allora, aveva
osato sfidare le leggi del mondo demoniaco, in modo così apertamente sfacciato.
Disse proprio così e ti assicuro che non scherzava affatto, era davvero molto
arrabbiato. Invece, lo cercai di nuovo l’anno dopo, quando tornai dall’inferno.
Lo cercai ancora a Sunnydale. Fu proprio lì che lo trovai, esattamente come la
prima volta. Dovevo solo volerlo
incontrare. Ricordi la tana del demone del fuoco? quella sulla spiaggia?
Quella era la sua dimora. Parlai con lui a lungo, questa volta però, mi ascoltò.
Ma ciò che mi propose, era impossibile da realizzare. Almeno, lo era per me. Ciò
che serviva, per avere un anima non maledetta, era impossibile
da..”
“La volontà,
giusto?” disse Buffy “Le Wiccan mi hanno spiegato come funziona. È la
volontà..”
Angel annuì “La
volontà. Proprio così. Ma non era l’unica cosa che serviva. Se si fosse trattato
solo di volontà, per me non sarebbe stato un ostacolo. Ero lì, nella sua tana,
proprio perché volevo esserci. No, la
difficoltà da superare, non era certo una questione di mia
volontà..”
Buffy cercò sul
suo viso, i segni dell’amarezza, del dolore, della frustrazione, o qualunque
altro sentimento negativo, ma non lì trovò. Angel era assolutamente sereno. “E
allora cosa?” chiese.
Angel rise,
stringendola ancora fra le sue braccia “Sei stata dieci giorni a Londra, in
contatto con le streghe più potenti del mondo, e non ti hanno spiegato proprio
nulla” Lei sorrise. In effetti aveva ragione. Avrebbe dovuto parlarne con Angel,
ma non voleva illuderlo inutilmente. Invece, adesso scopriva, che lui aveva
fatto già il suo percorso di ricerca e ben prima di Spike. Ma perché Spike vi
riuscì e lui no? Era certa che non si trattasse di volontà, perché se c’era una
cosa, in cui Angel eccelleva, era proprio la sua grande forza di volontà.
Lui la baciò,
quasi a volerla rassicurare. “Non era la mia volontà che serviva, ma quella di
Angelus. Per poter avere indietro l’anima, il richiedente non doveva avere un
anima. Io già ne possedevo una. Per poter affrontare le prove, a cui mi avrebbe
sottoposto il demone, erano necessari due requisiti fondamentali. Il primo
requisito era che, la richiesta doveva essere un atto di libera scelta, senza
imposizioni esterne e il secondo
requisito..”
Buffy, ora
comprese perché il secondo requisito, era impossibile da realizzare. Insieme non
potevano coesistere. Il secondo, annullava il primo. Angelus non avrebbe mai
chiesto, di sua spontanea volontà, di poter avere indietro l’anima. Abbassò lo
sguardo, ma Angel le sollevò il mento, e la baciò ancora. “Ci pensai a lungo,
Buffy.. per tutto il tempo che rimasi a Sunnydale, non pensai che a quello.
Dovevo solo perdere l’anima di nuovo
e poi andare dal demone, ma tu sai bene di cosa stiamo parlando. Io, senza
anima, sarei stato di nuovo Angelus.. e lui
non..”
“Basta Angel.. non
voglio sentire altro. Lui.. lui è forse peggio di Spike? Stai dicendo
questo?”
“Si Buffy, sto
dicendo proprio questo. In malvagità, Angelus è peggio di Spike. È sempre stato
così. Tu lo sai bene che è così. Ma qui non si tratta di chi è peggiore o
migliore.. non è questo. Angelus non ha mai avuto modo di poter cambiare..
capisci cosa voglio dire? Neppure Spike avrebbe scelto di avere un anima, se non
si fosse trovato a vivere quell’esperienza. Il chip l’ha reso inoffensivo, e
questo ha modificato il suo modus operandi. Per poter sopravvivere, Spike ha
dovuto adattarsi e non dimentichiamo che.. che tu.. tu sei stata vicina a lui..
l’hai aiutato..”
“Angelus non ha
avuto questa fortuna” Mormorò Buffy con amarezza. “Anche Angelus sarebbe
cambiato se.. avesse avuto il chip.. e io.. IO lo avrei certamente aiutato.. lui
sarebbe stato..”
Angel l’abbracciò
ancora. L’abbracciò con tutto l’amore di cui era capace. Non voleva vederla
triste. Non a causa sua, e men che meno a causa di Angelus. “Non lo sapremo mai,
Buffy. Non possiamo sapere cosa sarebbe successo. Quello che so.. è che
certamente Angelus, ti avrebbe fatto ancora del male. Per questo andai via.. per
evitare che potesse accadere ancora. Forse anche lui sarebbe cambiato, o forse
no.. ma non è stata certo colpa tua..
però..”
Buffy aveva gli
occhi pieni di lacrime, ma vedere il sorriso di Angel, era rassicurante
“Però?”
Angel ridacchiò e
poggiando la fronte su quella di Buffy, disse qualcosa che la fece
ridere.
“..però, potresti
chiedere a quel Riley. Potresti
chiamarlo, e chiedergli di mettermi un chip nel cervello.. prima però dovrei
perdere l’anima.. poi dovresti legarmi.. e poi chiamare Riley..”
“Umm.. bella
conversazione casuale” rispose lei. Non le era certo sfuggito, il tono
sarcastico con cui aveva pronunciato quel
Riley. “Una bella rimpatriata di ex stasera. Spike, Riley e quella Nina. Beh, almeno i miei ex, non
mandano tortini agli spinaci..”
Angel rise. Si
alzò prendendola per mano “Penso che adesso possiamo rientrare e penso anche
che..” La prese in braccio “..stai gelando.. hai i piedi ghiacciati.. e sei
scalza.. e non..” La risata di Buffy, solleticava il suo collo e il suo respiro
gli scaldava l’anima. “Angel.. mettimi
giù..”
Ridevano insieme,
e Buffy non voleva davvero scendere con i
piedi per terra. Non adesso. Era così bello farsi portare da lui, era così
bello sprofondare il viso nell’incavo del suo collo. Risero per tutto il
tragitto, fino a quando non arrivarono all’Hyperion. Angel la mise giù e lei
recuperò le scarpe, proprio l’attimo prima di incrociare la stessa carovana di
ragazzi. Gli amici di Connor. Anche
questa volta, Angel li squadrò uno ad uno “Sembrano euforici” disse serissimo,
“merito del tortino di Nina?” Buffy non si lasciò sfuggire la battuta “naaa..
secondo me hanno sniffato.”
“Sniffato? Connor
non usa droghe.. me l’ha detto lui” – “Ho detto Connor? Parlo di questi
qui”
Poi Angel divenne
serio “Trovo quasi ironico che Connor.. Insomma, voglio dire, inizialmente.. era
il più danneggiato fra tutti noi, ma alla fine è stato l'unico in grado di.. di
conciliare le sue tante esistenze, e di essere anche in pace con se stesso,
diventando l’uomo nuovo che è oggi”
“Non esserne così
sicuro” disse Buffy “Certo, lui è sereno.. ma avere due famiglie, lo disturba
ancora.. ed è comprensibile.. per trovare una sorta di equilibrio, ha dovuto
trasformare i Reilly in qualcos’altro. Nella sua mente, gli ha relegati al ruolo
di zii.. vuole bene a quelle persone.. ma per lui è difficile convivere con
tutto questo.” Angel annuì “Lo so, ma è cambiato
molto..”
Intanto Connor e Tommy, mentre lavavano i piatti,
avevano un interessante conversazione.
“Tommy stai fermo.
Non toccare niente. Non respirare. Insomma, come ti muovi fai danni..” Connor
era nervoso, Tommy aveva rotto un piatto e adesso aveva spostato la teiera di
Buffy e lui non voleva vederla cadere in pezzi. “Va bene.. sto fermo, finisci tu
con i piatti?” Connor rise “Ma che furbo.. dai non fare lo scemo.. prendi i
cartoni delle pizze e mettili nella spazzatura.. quello puoi farlo.. sei un
maestro nel rompere le scatole..” Tommy indicò il tortino di mamma “..e questo? non posso
riportarlo a casa” poi continuò “Senti, ma ora ti permettono di andare a caccia
con loro?” Connor scosse la testa “Assolutamente no” Tommy incalzò ancora
“Reilly.. datti una smossa, rischiamo di arrivare tardi..” e Connor rispose
serio “non chiamarmi Reilly.. legalmente sono un Reilly, lo so.. ma io non.. IO
sono Connor Angel.. Ok?”
Tommy annuì “Ok..
però è maledettamente tardi..” Connor roteò gli occhi “Tardi o no, dobbiamo
aspettare i miei genitor.. mio padre e Buffy. Non posso uscire senza dire
niente” L’amico sorrise “Non puoi lasciargli un post-it sul frigo?” A quel punto
Connor rise, facendo un ampio gesto con le mani insaponate. Un bicchiere cadde,
frantumandosi in mille pezzi “Cavolo, Buffy mi ammazza.. beh, era solo un
bicchiere..” Tommy gli fece un gestaccio con le dita, e Connor continuò a ridere
“Un post-it? Si vede che non lo conosci.. mio padre non è il tipo
da..”
“..da? da cosa non
sono il tipo?”
“Papà.. Buffy..
siete già qua?” Tommy lo guardò torvo “Già? È tardissimo invece..” Lo sguardo
che gli lanciò Connor, era un misto fra il divertito e il terrorizzato.
Comunque, Tommy vi lesse un “Stai zitto,
lascia parlare me” Indietreggiò, meglio non sfidare lo sguardo di
Connor.
“Papà.. io devo..
dovrei accompagnare Tommy.. è a piedi.. è venuto con.. il tizio che suona il..
insomma.. a Tommy serve un passaggio a casa, ma non ci metto molto.. giusto il
tempo di..”
“Potrebbe dormire
qua” disse Buffy serissima. “NO” urlò Tommy. “Perché no?” chiese
Angel.
“Perché.. deve
alzarsi presto. Si, lui deve studiare.. domani deve studiare parecchio, lunedì
ha un esame. Papà, la smetti di guardarmi
così..??”
“Così come? Beh,
se deve alzarsi presto, non è certo un problema, giusto? Abbiamo le
sveglie.”
Connor guardò
Tommy “Ecco appunto, l’avevo detto che mio padre non è il tipo da post-it. No,
lui è più tipo da commissariato.. lampada puntata sugli occhi e mille domande a
raffica. Papà, puoi smetterla di guardarmi così? mi stai facendo il terzo
grado..” Poi sorrise “Per una volta, puoi far finta di non aver capito che
sto..” Buffy rincarò la dose “..mentendo
spudoratamente?”
Non poteva, Connor
non poteva batterli. Non se Buffy e Angel lo guardavano in quel modo “Ok, devo
davvero accompagnare Tommy.. perché la parte che non ha un passaggio, è vera.. ma
abbiamo anche pensato di.. visto che non
è tardissimo.. abbiamo pensato di passare prima a.. giusto un attimo.. non
ci mettiamo tanto.. vero Tommy? solo un momentino” Tommy
annuì
“Connor!!” dissero
Buffy e Angel. Il loro, era un.. non
tanto velato invito. Volevano i
dettagli.
Però! pensò Connor, quando si alleano, mamma e papà sono belli
tosti. Ma se qualcuno lo avesse chiesto, in quel momento, lui avrebbe detto
di amarli moltissimo. Sorrise ad entrambi. “C’è un nuovo locale, proprio vicino
a casa di Tommy. Stavamo pensando di farci un salto. Per voi va bene? Non ci
staremo molto.. parlo sul serio. Anche io devo studiare
domani..”
Il sorriso di
Angel e Buffy, era un SI e Connor si sentì uno sciocco per aver tentato di
mentire. Ma le sorprese non erano finite, Tommy aveva ancora molto da imparare
sui suoi genitori.
“È un locale
nuovissimo.. aprono proprio oggi e le consumazioni sono gratis. È un demon
bar..”
“Un demon bar?”
Urlarono in coro Connor, Angel e Buffy. “Non se ne parla proprio” disse
Buffy.
“Non lo sapevo”
disse Connor “Giuro che non lo sapevo” Angel rispose subito “Ti credo Connor”
Poi guardò Tommy “Ragazzo, hai idea di cosa sia un demon bar? Non credo sia il
posto adatto per voi. Sono certo, che anche tuo padre sarebbe d’accordo con me.
Oz sa che stai andando in quel locale?” Tommy rispose con un sorriso
accattivante “No, pensavo di dirglielo domani.. ma comunque.. quel locale, anche
se è gestito da demoni, è simile a tutti gli altri. C’è musica dal vivo.. e le
spogliarelliste.. questa è la serata inaugurale, quindi anche le consumazioni
gratis. Non possiamo farci sfuggire questa occasione. E poi.. io e Connor siamo
un po’ demoni, no?”
“Non possiamo farci sfuggire questa
occasione?” disse Connor ridendo “Amico.. direi che puoi scordartelo
invece.. con quest’ultima cazzata che hai detto, la vedo dura.. ti andrà già
bene, se non chiameranno subito tuo padre. Tradotto in parole comprensibili
anche a te.. Sei nei guai fino al collo,
amico. Ti avevo avvertito di star zitto, ma per te è quasi un impresa
impossibile..”
Tommy abbassò lo
sguardo “Sono nei guai davvero? Comunque, domani l’avrei detto ai
miei..”
Angel gli diede
una paterna e rassicurante, pacca sulla spalla “Allora Tommy.. cosa hai deciso?
Resti a dormire qua? Tranquillo, non dirò nulla a Oz, tanto lo farai tu, giusto?
Sarà meglio così, comunque. Perché potrebbe sfuggirmi di dirgli anche.. di certe
riviste che nascondi nel..”
“Papà? Questo non
è affatto corretto.. adesso non esagerare..” Sbuffò Connor. Risero tutti, mentre
Angel e Buffy si scambiarono uno sguardo complice. Lo stesso pensiero attraversò
la loro mente. Buffy annuì “Solo un attimo, ragazzi.. vado a mettermi qualcosa
di comodo..”
Tornò poco dopo.
Jeans, felpa e scarpe comode ..e soprattutto, paletti e armi ben nascosti nel
giubbotto. Angel fece lo stesso. Dirigendosi nell’armadietto delle armi, nascose
asce e altro nella giacca. Sorridendo, lanciò una spada a Connor e un paletto a
Tommy “Sai come usarlo?”
Gli occhi di
Connor si illuminarono, e in quel momento, seppe che suo padre, aveva sentito
tutta la conversazione con Tommy. Stavano andando a caccia insieme, e questo era
mille volte meglio delle spogliarelliste. “Si, papà mi ha insegnato ad usarlo. E
lui l’ha imparato da Buffy” Rispose Tommy eccitato. Buffy rise ricordando quei
tempi e il pensiero andò a Willow. Lei e Oz si erano ormai persi di vista.
Avrebbe giurato, che erano destinati a stare insieme. Oz e Willow si erano amati
molto, ma la vita li portò altrove. “Bene ragazzi, possiamo andare” disse “Non
fatte nulla di avventato.. potrebbe non essere necessario usare le armi.. ma
trovo strano che..” Angel annuì, ebbe lo stesso pensiero “..che aprano un nuovo
demon bar in città, senza che noi ne sapessimo nulla. È molto strano. L’hanno
tenuto nascosto? Sono curioso di sapere
perché..”
In auto, Tommy
chiese “Buffy? sei ancora arrabbiata?” Lei scosse la testa “No Tommy, ma questa
bravata, avrebbe potuto essere un disastro..” Poi rivolgendosi ad Angel, Tommy
chiese ancora “..e lei Signor Angel? ..è ancora arrabbiato?” Buffy rise “Un
momento.. Lui è Signor Angel e io
sono solo Buffy” Angel la guardò con
occhi divertiti e mormorò. Io sono più
vecchio. Poi, rivolgendosi a Tommy “Non sono arrabbiato, ma non trascinare
mio figlio..” Connor si innervosì “Papààà?” Ma Angel non gli badò “Sono serio,
Tommy. Non trascinare Connor in queste cose. Il fatto che lui sia in grado di
difendersi, non è una buona ragione, per cacciarvi nei guai. Voi due, non siete un po’ demoni, come hai detto.
Voi due siete due ragazzi normali, con una vita normale. Avete genitori
speciali, ma non siete ragazzi
diversi. Non pensarlo mai..”
Dal silenzio che
calò, Angel comprese che Tommy aveva recepito il messaggio. Sentì qualcuno
sfiorargli la spalla. Era la mano di Connor. Era preoccupato, ma non per Tommy.
“Papà?”
“Si?” – “Pensi che
stia accadendo qualcosa di grosso, vero?” – “Si, ma noi possiamo
fermarli”
Buffy si voltò a
guardare Connor. Il suo sorriso era luminoso e provò una tenerezza infinita per
lui. Angel si fidava di suo figlio e per Connor era molto gratificante. “Siamo
una squadra” disse.
Scendendo
dall’auto, Tommy fiancheggiò Angel e si avviarono insieme verso il locale. Lui
gli diede un rassicurante colpetto dietro la nuca, e gli sorrise. “Va tutto
bene, tranquillo” Connor invece stava vicinissimo a Buffy, e camminavano fianco
a fianco. “Tommy è uno OK, lui a volte è un po’ immaturo, ma è un bravo ragazzo”
Buffy annuì “Lo so, lui ha la faccia da.. accidenti mi ricorda maledettamente
qualcuno. Lui ha proprio la faccia da “migliore amico” lo so
questo”
Ancora, il
pensiero di Buffy andò a Willow. Non era
stata forse la sua migliore amica? Certo che si, ma cosa centrava con Tommy?
Si convinse ancora di più che, il ragazzo non somigliasse affatto a Nina. Né
nella fisionomia, né nel carattere. Anche di Oz aveva poco, ma qualche
somiglianza fisica riusciva a vederla, sebbene il carattere fosse diverso.
Tommy, a differenza di Oz, era un ragazzo estroverso e chiacchierone. Doveva
solo maturare un po’, ma era certa che fosse un bravo ragazzo, e da quanto
diceva Connor, negli studi eccelleva alla grande.
“Oggi è la serata
delle uscite per locali?” disse Buffy rivolgendosi ad Angel, mentre lui cercava
un tavolo appartato. Guardandosi intorno, si rese conto di essere circondata da
demoni delle più disparate razze. “Era meglio il nostro ristorantino fuori mano”
disse, mettendo su il broncio. Angel annuì, indicandole un tavolo, dove si
sedettero, cercando di non dare troppo nell’occhio. “Già.. voi tre siete gli
unici umani qua dentro.” Il tavolo che avevano scelto, permetteva loro di vedere
tutta la sala e anche di tenere d’occhio, il tavolo di Connor e Tommy. Si era
separati, su richiesta di Connor, ma Angel pretese che rimanessero almeno a
portata di vista. Buffy sorrise “A sentire Tommy, loro due sono anche un po’ demoni.. e
io, beh.. lo sai, c’è un po’ di demone anche in me.. non siamo proprio fuori
posto qui. Spero solo che non ci
riconoscano..”
“Lorne gestiva un
locale simile a questo, ma era protetto dalla violenza anti demone. Le Furie,
ogni mese lanciavano il loro incantesimo, per prevenire le inevitabili risse..”
Si fermò un attimo a pensare “Le Furie. Ecco perché hanno chiamato.. volevano
avvertirci su questo locale”
Intanto Connor e
Tommy parlavano fra loro “È in gamba tuo padre” disse Tommy. Connor annuì
distrattamente, guardandosi in giro. Era nervoso. C’erano troppi demoni per i
suoi gusti. Quando poi vide entrare due tipi ben vestiti, e sicuramente umani,
si allarmò molto.
Conosceva quelle due persone. Le riconobbe subito, e doveva assolutamente avvertire Angel!