CAPITOLO DUE
Quando il
vecchio mago se ne fu andato i due rimasero a guardare il punto in cui si era
smaterializzato.
“Allora?che
facciamo? Rimaniamo qui impalati?”
-Non
voglio crederci. Sono qui con lui che odio da sempre.- La sua sfacciataggine,
la sua mania di salvare il mondo e quel sorriso così sincero gli
bruciava nelle vene. -Ho voglia di picchiarlo, non ho mai visto nessuno
sorridere così. Come fa? Come fa ad avere due amici così
affidabili che lo tiravano sempre fuori dalle brutte
situazioni? Amici... – poteva dire lui di averne?
- No, io
ho solo dei leccapiedi figli degli amici di mio padre...-
“Come
che facciamo? Prendi quel dannato pezzo di carta, vedi dov’è quel
maledetto pallino rosso, io starò qui e quando saprai dov’è
forse ti seguirò, semplice no? E comunque cerchiamo di scoprire almeno
il nome della ragazzo eh Sfregiato?”
“Dovrei
fare tutto io il lavoro sporco stronzetto? Lo dicevo io che servi
solo per limarti le unghie! Accidenti!”
Prese la
mappa e iniziò a guardarla attentamente un po’ corrucciato. Il
biondino non lo avrebbe mai ammesso, ma quegli occhi verdi lo ipnotizzavano, e
rendevano lo Sfregiato davvero bello.
Certo, lui
era un angelo affascinante sceso in terra, bastava un cenno e poteva avere
tutte le ragazze chelo attizzavano. Ma lui era lui... e non voleva ammetterlo a
se stesso.
“Ehi
femminuccia! Mentre guardi quel brandello di carta io vado a comprarti il
gonnellino!”
Era in attesa della risposta che Harry stava per rifilargli, ma
invece riuscì a cacciare solo un urlo di dolore e si prese la testa tra
le mani. Lo guardò impietrito perché non lo aveva mai visto fare
così.
“Potter? Potter non fare il cazzone! Le tue oscure cefalee non m’ingannano! Su,
rimettiti in piedi!”
Ma il ‘Potter’ si
gettò a terra non riuscendo più a stare in piedi. Infine svenne
dal dolore.
E draco? Bhe non sapeva che fare.
Harry
riaprì gli occhi e si ritrovò sdraiato nel punto in cui era
caduto, ma stranamente asciutto e pulito dalla neve. Cercò
l’altro. Dov’era
“Malfoy? Dove ti sei cacciato?”
“Ehi
Sfregiato sono dietro di te”
Il ragazzo
era seduto sul bordo del marciapiede con la mappa in mano osservandola
attentamente.
“Che
fai Malferret?
“Come
che faccio! Abbiamo tre giorni e le tue emicranie croniche mi fanno perdere
tempo. Voglio finire il prima possibile per ritornare ad odiarti come sempre.”
“Già”
Il
biondino osservava tutti quei pallini che si muovevano veloci
ma ripensava al tuffo al cuore e ancora non capiva perché.
- Odio
quel maledetto bastardo!-
Perché
lo doveva far preoccupare in quel modo? In 7 anni d’insulti e di odio
reciproco non aveva mai pensato che potesse morire e si rese
conto che quella femminuccia, quello stronzo di Potter combatteva ogni giorno con la morte da quando il Lord
Oscuro si era rifatto vivo. Ma a lui cosa importava? Si stava arrabbiando con
se stesso.
Alzò
lo sguardo dalla mappa pronto con qualche nuova frecciatina quando vide quel
Potter spaesato, intontito e assonnato che gli parve
così teneramente indifeso da fargli salire il cuore in gola. Come
c’era finito in quella situazione? Non se lo ricordava più. Vedeva
solo quegli occhi verdi, quella pelle chiara... Dio
mio, doveva fare attenzione.”B-beh Potter vogliamo rimanere a crogiolarci qui o ci diamo una
mossa? Vuoi che ti dia la manina per alzarti femminuccia?” e sorrise
della sua cattiveria.
“Tranquillo
furetto spelacchiato! So alzarmi da dolo! Piuttosto hai capito qualcosa
guardando li sopra o devo insegnarti a leggere?”
“Come
osi stronzo? Io ho avuto i migliori maghi come
insegnanti prima di Hogwarts grazie a mio padre. È questo il lusso di non
essere orfani!”
Harry
rimase talmente spiazzato che non seppe ribattere.
Spalancò
gli occhi fatti lucidi per poi renderli una fessura colma d’odio.
“Come
osi tu, con un padre doppiogiochista sfruttatore che senza i suoi fidi luridi e
bastardi come lui non saprebbe indossare il mantello! E lo elogi pure? Cosa
credi che i soldi di tuo padre ti rendano un mago migliore di altri? Ti sbagli Malferret! Sei un illuso! Grandi maghi vuol dire avere
coraggio,ingegno, un costante impegno e soprattutto
deve avere un cuore che sappia amare e degli amici! Tu puoi dire di possedere
tutte queste cose?”
Il serpeverde era allibito e guardava Harry.
-Ha
ragione, cosa sono io? Solo l’ombra di mio padre lo so. Cazzo non mi avevano mai sbattuto la verità in
faccia in questo modo. Ha ragione lui, non ho nulla, vado a vanti solo per
forza d’inerzia.-
“Hai
finito Potter?”. Non poteva mostrarsi debole in
quel momento, non col lui che era tutto ciò che desiderava essere e
avere da sempre.
“No,
non ho finito. Vorrei riempirti di pugni ma abbiamo un
missione da svolgere” e strappò il foglio dalle sue mani.
“Ci
hai capito qualcosa?”
“L’ho
trovata. Si chiama Klelia. È nei dintorni del
paiolo magico”. Questa volta parò senza la sua solita ironia
perché ripensava ancora alla predica che lo Sfregiato gli aveva rifilato
poco prima.
“Bene!
Almeno finalmente abbiamo qualcosa.”
Harry era
tutto sorridente e già dimentico della discussione appena passata.
“Andiamo?”
“Ok”
Il
biondino seguiva l’occhialuto ad occhi bassi.
Era
triste. Ma non doveva e non voleva darlo a vedere, così decise di
rialzare lo sguardo riassumendo la sua solita espressione sprezzante e
aumentò l’andatura superandolo.
“Pensi
sia il caso di darci una mossa con questo freddo? Non vorrei morire assiderato
col ragazzo dalle ‘oscure cefalee’. Ti
facessero secco una volta o l’altra, guarda sarebbe un sollievo per
tutti, me per primo.”
“Come
credi Malferret, solo che hai sbagliato strada.”
“Mi
fai stupido Sfregiato? So benissimo che per di la non
si va da nessuna parte.”
“Tu
credi? Non le ricordi le parole di Silente tonto? Per dove i babbani vedranno solo vicoli ciechi per
noi saranno strade aperte.”
Ne era
poco convinto, ma ormai era in ballo e tanto valeva concludere qualcosa.
“Se
vuoi seguimi oppure rimani qui ad affinare il veleno
della tua lingua Serpe.”
“Attento
al tuo linguaggio, potrei decidere sul serio di fartene assaggiare un
po’”
“Uhm”
Il freddo
si era fatto più intenso anche per Draco
coperto da quei panni caldi. Seguì l’altro alquanto di malavoglia.
Svoltò aspettandosi un muro ma...
“Oh
cacchio”.
Un lungo
viale pieno di strani aggeggi, ghermito di gente con cappelli a punto.
Proveniva un’aria così calda da li che
solo per questo ci si sarebbe buttato a capofitto, come fece.
“Grandioso”
disse Harry. “Proseguiamo?”, ma il
biondino dal fisico mozza fiato già si stagliava davanti al ragazzo
sopravvissuto.
“Aspettami
Malferret!”
Fra poco
sarebbe stata l’alba.
Un grazie fortissimo a chi mi ha messo nei preferiti! Spero davvero
di non deludervi! Questo è il mio nuovo secondo capitolo.
Grazie anche alla
recensione costruttiva di dark011: sei stata molto gentile! So dei miei errori di battitura
purtroppo ma quando scrivo di notte non mi rendo molto conto, a volte non
rileggo neanche, il fatto di gabbani, ehm è il programma che me lo ha
dato così.
Grazie anche all’incitazione di HPallessandra: mi ha reso veramente contenta.
Spero così di aver mantenuto un certo filo logico nella
storia e che vi possa piacere.
E Grazie in generale a chi legge le mie storie! Fatemi sapere cosa
ne pensate di questo capitolo, thanks!