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Autore: fallingforyoureyes    14/12/2012    3 recensioni
“AL VOLO!” il tempo di una veloce occhiata interrogativa tra le due ragazze che Amy vide una cartella nera, dell’Adidas, volare letteralmente verso di lei. Porse le braccia in avanti, attenta a non riceverla dritta in testa e una volta sentita al tatto, la strinse istintivamente a se, per non cadere, visto il peso della borsa.
“Ma che cazzo succede?” Cassie non ebbe neanche il tempo di finire la frase che videro arrivare un ragazzo, su uno skateboard. Il volto era coperto dal cappuccio, ma osservandolo meglio, Amy capì che i trattava dello stesso ragazzo del giorno pretendente.
“Zayn” mimò con le labbra Amy, e Cassie la guardò interrogativa.
Genere: Generale, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Zayn Malik
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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                                                             CAPITOLO 1 - Starbucks and news. 

Amy camminava a passo svelto, per raggiungere l’amica che la stava salutando dall’altra parte del corridoio. Il giorno prima era filato liscio nonostante quell’incontro mattutino e anche questa giornata prometteva bene.
“Ce ne hai messo di tempo.” sbuffò Cassie, sorridendo leggermente.
“Ho una fame che mangerei persino te” disse Amy, portandosi una mano all’altezza dello stomaco, sentendolo brontolare. Cassie sorrise.
Le due si avviavano tranquillamente all’uscita della scuola, che presumevano tutti avessero già raggiunto, visto i corridoi vuoti;  quando improvvisamente  si sentirono dei rumori strani, come delle ruote, seguite da passi pesanti e veloci. Qualcuno stava rincorrendo qualcun altro, e questo ‘altro’ non doveva essere  a piedi. 
“AL VOLO!” il tempo di una veloce occhiata interrogativa tra le due ragazze che Amy vide una cartella nera, dell’Adidas, volare letteralmente verso di lei. Porse le braccia in avanti, attenta a non riceverla dritta in testa e una volta sentita al tatto, la strinse istintivamente a se, per non cadere indietro, visto il peso della borsa.
“Ma che cazzo succede?” Cassie non ebbe neanche il tempo di finire la frase che videro arrivare un ragazzo, su uno skateboard. Il volto era coperto dal cappuccio, ma osservandolo meglio, Amy capì che i trattava dello stesso ragazzo del giorno pretendente.
“Zayn” mimò con le labbra Amy,  mentre Cassie continuava a guardare il ragazzo; lo riconobbe: Zayn Malik, Va C, bello e.. bullo.  
“Malik, torni subito qui, sa benissimo che non è permesso usare veicoli del genere per la scuola!” gridò furioso, quello che doveva essere il preside. Stava quasi per raggiungerlo, ma si fermo appena avanti alle ragazze, rendendosi conto che il corridoio era terminato, restava solo la porta dell’aula di informatica, dalla quale era uscita Amy pochi minuti prima. Zayn si guardò le spalle e lanciò un occhiata a al preside, che ghignava,  Amy, posta tre passi dietro il vecchio uomo.
Portò un piede per terra: una, due, tre spinte e lo skate andava così veloce che in poco tempo si trovo ad un metro dal  professore che sbiancò letteralmente. Tutto in un attimo successe: Zayn si piegò leggermente sulle ginocchia e subito dopo  lo skate, e lui compreso ovviamente, si alzarono, superando il metro e settanta del preside che guardava tutto ciò spaventato. Il ragazzo atterrò direttamente avanti Amy e Cassie, e quest’ultima aveva la mascella che le scendeva fino ai piedi e mentre Amy lo guardava con finta indifferenza lui sorrideva malizioso.
“Grazie,babe, ohw..Amanda.” disse altezzoso, ricordando il suo nome e quello che gli aveva detto il giorno prima. Gli posò un veloce bacio sulla guancia, le prese velocemente la cartella dalle mani e, senza dare a Amy tempo di rispondere, scappò, raggiungendo l’uscita.
“Malik! Dove corre! Domani accompagnato!” il preside sembrò essersi ripreso e continuò  la sua corsa, ma ormai era tardi.  Iniziarono anche loro a raggiungere l’uscita, accelerando un po’ il passo.
“Ma che cazz..?” Cassie era più sconvolta che mai.
“Non chiedermi niente, non saprei risponderti.” Con questa frase Amy sperò di deviare il discorso e di far dimenticare a Cassie il modo in cui Zayn aveva interagito con lei. Cosa che non funzionò affatto.
“Ma lui ti ha chiamato babe, e poi ha detto ‘Amanda’, sa il tuo nome! Ti ha dato un bacio sulla guancia!”
“Si, e mi ha anche portato a letto!” disse ironica Amy, sorridendo a come l’amica era scioccata.
“Cosa?” la bocca di Cassie assunse la forma di una ‘o’.
“Ma ti pare! Neanche lo conosco! Solo che ieri la professoressa di chimica lo ha portato nell’aula di matematica e tra una cosa e l’altra mi ha chiesto il nome. Tutto qui.” Disse, scrollando le spalle.
“E perché non mi hai detto niente?” chiese ancora più sconvolta.
“Perché non è importante. E smettila di farmi domande, mi stai irritando!” disse, sistemandosi la tracolla meglio.
“Ma è Zayn Malik!”
“Andiamo, io neanche lo conoscevo..” disse con nonchalance.
“Sei pessima. E’ una fortuna che sia arrivata a casa, dopo mi dovrai dire tutto nei dettagli e poi, come fai a non conoscere Zayn Malik?” disse incredula, entrando nel vialetto, a passo indietro, per continuare a guardare l’amica.
“A dopo.” Sorrise Amy, scuotendo la testa.  Dopo poco anche lei fu a casa.
“Mamma, sono  a casa.” Gridò, catapultandosi in cucina.
Sul tavolo c’era il tipico bigliettino giallastro che la madre usava per darle qualche avviso, incapace di mandare un messaggio sul cellulare.
“Sono dalla zia con Richard, si è ammalata e sai com’è fatta, dice di volerlo vedere ‘un’ultima volta’. Settimana prossima verrai anche tu. Ti ho lasciato un panino e qualcosa da metterci dentro nel frigo. Fai la  brava.”
Zia Ruth stava male di nuovo. In cinque mesi le erano venuti quattro volte questi malori, duravano due settimane e poi tornava la scassa palle di sempre. Bassa, magrissima e rugosa, passava la sua vita a lamentarsi. Ecco come era. Era una fortuna per Amy non dover andarci, proprio non la sopportava.
Mangiò in fretta il panino e si tuffò sul divano verde in stoffa e iniziò a fare zapping con il televisore. Passò neanche una mezz’ora che già si stufò dei programmi spazzatura che giravano quel giorno.
Era sola in casa e questo equivaleva a pace e tranquillità. Cosa c’è di meglio? Ne avrebbe approfittato per ordinare camera sua, magari con un sottofondo di Ed Sheeran che la metteva un certo buon umore.
La sua ‘pace e tranquillità’ fu interrotta dallo squillare dl cellulare. Un messaggio.
Dettagli. Dettagli. Dettagli.    C.
Cassie, e chi altrimenti? Amy sorrise, digitando la risposta.
Tu sei fuori. A.
La risposta sembrò arrivare ancora prima che Amy inviasse il messaggio.
Si, fuori casa tua. Aprimi che sto gelando. C.
Amy rise. Non era sorpresa, anzi, forse se lo aspettava da Cassie in quel momento. Si alzò dal divano e corse alla porta bianca, aprendo e scoprendo una Cassie, rannicchiata nelle sue stesse braccia, per il freddo.
“Quasi nevica qui fuori!” esclamò, tremando, Cassie, mentre si asciugava i piedi sul tappetino marrone dell’ingesso e strusciava le mani sulle braccia, per riscaldarle.
“Sei venuta qui sola, congelandoti, solo per sapere cosa è successo con quel tizio? Ilche è una  stronzata visto che non è successo nulla.” chiese ridendo Amy.
“Anche. In realtà, volevo fare un giro da Starbucks, Kate dice che a sostituire il vecchio zio Jim, è venuto un tizio molto carino. Beh, approfittiamone anche per parlare, no?” Disse, guardandola speranzosa mentre pronunciava l’ultima frase. Se si doveva dire un difetto di Amy, cassie avrebbe sicuramente annunciato il fatto che fosse terribilmente pantofolaia.
“Ma fa fred... oh, e va bene.” Ma non si poteva dire che era una testa dura, al contrario di Cassie, che riusciva ad ottenere sempre quello che voleva per la sua testa dura.
Cassie sorrise orgogliosa, mentre, sbuffando, Amy indossava il suo largo cappotto verde oliva.
Uscirono dalla porta e prima di arrivare ci volle un po’ di tempo visto che lo Sturbuks si trovava al centro della città.
Entrarono e entrambe sospirarono di piacere quando furono invase dal calore e dall’odore forte di caffè e cioccolato mescolati.  
“Mmh, amo questo calore.” Sussurrò Cassie, mentre si dirigevano verso un tavolino libero.
“Già.”
“Oddio, secondo me è lui.” La bocca di Cassie era leggermente spalancata, e gli occhi strabuzzati.
Amy si girò, per osservare il presunto ragazzo nuovo. Effettivamente era carino.
Era girato di profilo, mentre sorrideva, segnando l’ordine di una signora due tavoli prima del loro. I capelli erano biondi, probabilmente tinti, visto che si rivedeva un po’ di ricrescita all’attaccatura, ed erano alzati in un ciuffo abbastanza alto. Le labbra era occupate in un sorriso coinvolgente, mentre annuiva e segnava sul block notes azzurro.
“Carino..” si limitò a dire Amy.
“Carino? Ma lo hai visto? E’ un figo della Madonna. E poi si tinge, hai visto? Siamo nati per stare insieme.” Ed ecco Cassie che partiva.
La rossa era un tipo soggetto ai colpi di fulmine, ma quelli pesanti. Si invaghiva così tanto di un ragazzo da farlo diventare il centro del suo vivere. Ma alla fine non concludeva niente, la sua timidezza le impediva di fare un primo passo e dopo aver realizzato, circa un mese più tardi, che non vi sarebbe stato un ‘noi’, passava sette giorni precisi ad ingozzarsi di gelato e a guardare commedie romantiche con tanto di Emma Stone e Mila Kunis, l’ottavo giorno invece, faceva un bagno caldo, lo shampoo e poi ricominciava tutto da capo, con un altro ragazzo.
Amy fece una risatina, pensando che quello sarebbe stato la prossima ‘vittima’ e che l’amica avrebbe passato più tempo del solito in quel bar.
“Che ridi?” disse scontrosa, intuendo forse la causa.
La mora scosse la testa, agitando una mano in aria. “Mi scusi!” voleva chiamare il ‘cameriere carino’.
Cassie spalancò gli occhi, afferrano il braccio dell’amica e tirandolo su.
“Ma sei pazza?” disse a denti stretti, guardandosi attorno con aria maniacale.
“No, sono stufa! Non voglio che ti venga una diarrea cronica solo perché non hai il coraggio neanche di ordinare un caffè!”  urlò quasi Amy, alzando ancora il braccio e chiamando il nuovo cameriere.
Mentre si avvicinava, Cassie cercava in qualche modo di spegnere il rosso fuoco dei suoi capelli, di fare il possibile per diventare invisibile, inutilmente.
“Buongiorno ragazze.”  Sorrise il biondo. Amy appoggiò le braccia sul tavolino e poso il mento sui palmi delle mani sorridendo al ragazzo e guardando poi l’amica, che sorrise discretamente. “Cosa vi porto?” continuò poi.
“Per me una cioccolata con panna.” Sorrise Amy, per poi rivolgere un secondo sguardo a Cassie, che solo ora si accorse che entrambi aspettavano che lei parlasse, invece di fissare il biondo. “Cioccolata con panna anche per me.” disse timidamente. Il ragazzo quasi rise, alla tenerezza che le faceva la ragazza. Scosse la testa sorridendo, e si dileguò con un “Ve li porto subito.”
“TU!” disse, furiosa Cassie. Amy quasi si spezzava in due dalle risate.
“Avresti dovuto vedere la tua faccia mentre lo guardavi! Era tipo..” disse spalancando leggermente la bocca e alzando i sopraccigli, imitando la faccia dell’amica.
“Ma che razza di amica sei?” disse la rossa, trattenendo una risata. Amy intanto continuava a ridere.
“Ok, basta, ho capito. Ora smettila di ridicolizzarmi. Piuttosto, non dovevi raccontarmi qualcosa?”
Amy ri raddrizzò all’istante.
“Io? Niente.”
“Sicura?”
“Oh, andiamo, parli ancora di quel Malik? Niente, ti ho già detto che era in punizione per quell’ora per non so quale baggianata aveva fatto e il professore lo ha messo a sedere nell’unico posto libero dell’aula: il mio. Quando sono uscita ci siamo presentanti e niente. La smetti ora con questa storia?” Amy pronunciò quelle parole così veloce che alla fine dovette riprendere aria.
“E’ carino però.” Amy si trattenne da quello che voleva dire. Il ragazzo era molto più che carino, ma sapeva che una parola in più con la sua migliore amica e l’avrebbe torturata per il resto della sua vita. Come fece con Adams, insistette così tanto che alla fine lo baciò contro la sua volontà. Scosse la testa per cancellare il ricordo di prima superiore e si affrettò a pensare ad una risposta.
“Ma non è il mio tipo. Troppo... fuori dalle regole, troppo popolare, troppo presuntuoso, e poi a lui piacciano le troie come Liz, ne sono sicura.”
“Quindi se a lui non...”
“Se a lui non, un bel niente. Ci siamo solo presentati, anzi, lui si è presentato. PUNTO E BASTA.” Si affretto a dire, sbuffando.
“Calmina, eh.” Disse ridendo. “Hai il ciclo?”
“Si nota?” Amy si morse il labbro, ridendo. Effettivamente aveva degli uomini con delle mitragliette che si sparavano a vicenda quel giorno nelle mutande.
“Ragazze, ecco a voi.” Una voce vece sussultare Cassie. Il cameriere.
Poggiò le due cioccolate sul tavolino, lasciando anche un cucchiaino e dei tovaglioli.
“Grazie...” Amy lasciò la frase in sospeso, aspettando un indizio da biondo.
“Niall, mi chiamo Niall.” Disse sorridendo.
“Beh, grazie Niall, io sono Amy” Disse porgendogli la mano e dando di nascosto un calcio all’amica per invogliarla a presentarsi, la quale sussultò per il dolore, mimando un ‘Che cazzo’ con la bocca.
“Cassie.” Disse porgendo la mano timidamente. Appena ebbe il piacere di sfiorare le mani candide del ragazzo, quasi saltò dalla sedia per il piacere. Erano caldissime, a differenza delle sue.
“Hai le mani congelate.” Constatò il ragazzo aggrottando le ciglia e guardandola negli occhi.
Ora che Cassie aveva il piacere di guardarlo a quella distanza, il primo pensiero che le balenò per la testa fu che i suoi occhi fossero i più belli che avesse mai visto.
Cassie si limito ad un flebile ‘lo so’ che per lei valeva ‘se vuoi puoi riscaldarmele tu in qualsiasi modo’ e rise appena, imbarazzata al massimo, notando che avevano ancora le mani strette. Portò lo sguardo su Amy, che come prevedeva, li guardava maliziosa.
Niall seguì lo sguardo della rossa, e nona penna si rese conto anche lui delle loro mani, arrossì di botto. Cassie ritirò la mano, sorridendo e il ragazzo non poté che pensare che fosse adorabile.
“Beh, ci vediamo.” Disse,grattandosi la nuca imbarazzato.
Le due sorrisero.  Amy mormorò un sottile “Oh, sicuramente, cocco bello.” e Cassie si limitò a sperare che non l’avesse sentita. 







Spazio autrice. 
Bbbbbuonasera, avevo detto che il capitolo l'avrei postato oggi ed eccomi c: 
Questo primo capitolo è venuto abbastanza bene ma devo dire che l'idea della cartella l'ho presa dall'anime 'Un fiocco per sognare, un fiocco per cambiare' che da piccola adoravo ed è proprio il primo episodio, solo che poi ho riadattato e modificato leggermente la situazione. 
Poi si introduce Niall, che è il secondo protagonista maschile, aww. 
E quindi si, abbiate ancora pietà se fa schifo, o se è noioso, ma è la mia prima storia, e siamo al primo capitolo, quindi ok. 
Ah, volevo poi ringraziare le quattro persone che l'hanno messa già nelle sguite, e che hanno recensito (di cui due sono le mie migliori amiche #foreveralone) quindi ancora ok lol.  
#unbesomuyloco
  
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