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Autore: weasleywalrus93    15/12/2012    3 recensioni
Cosa può succedere se la Liverpool del 1958 e la Liverpool a noi contemporanea venissero a contatto tramite due ragazzi? Di uno il mondo conosce il suo nome, la sua vita e i suoi ideali. Dell'altra invece il mondo non fa nemmeno caso, mettendola in disparte e oscurando ciò che potrebbe offrire al mondo. Ma dall'esterno non si può sapere quanto una persona, anche la più famosa, può venire influenzata da qualcuno che il mondo nemmeno vede.
(mia primissima FF... mi sono letteralmente buttata a scrivere)
Genere: Fluff, Generale, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: John Lennon , Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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It feels so right now.
Hold me tight,
tell me I'm the only one,
and then I might,
never be the lonely one.
So hold me tight,
tonight, tonight,
it's you, you, you, you.
{Hold me tight}

 
Liverpool, 13 Novembre 1958.
 
Ci misi qualche secondo per mettere a fuoco. Ero nella mia stanza. Sentivo un peso sul petto e sullo stomaco. Doveva avere davvero paura. Non doveva avermi lasciato tutta la notte. La testa abbandonata sul mio petto, un braccio che mi stringeva la vita. Anche se i capelli erano legati, qualche ciocca sfuggiva, ricoprendole il viso. Con due dita cominciai a spostargliele dal viso.
 
Qualcosa di freddo, un po’ incallito ma dal tocco delicato mi stava accarezzando il viso. Aprii appena gli occhi, ma quelle carezze erano talmente tanto invitanti che li richiusi subito, con il chiaro intento di addormentarmi nuovamente.
 
-Vedo che non hai più avuto incubi stanotte...-
 
Si irrigidì di colpo. Mosse leggermente in braccio, arrivando fino all'orlo dei miei pantaloni. Si inginocchiò immediatamente sul letto, gli occhi spalancati e il viso rosso come se avesse preso fuoco. Sogghignai.
 
-Stavo scherzando...-
 
Si mise a sedere mentre io sentivo l'imbarazzo crescere a vista d'occhio. Non riuscivo a spiccicare parola. Voleva che lo avessimo fatto quella notte? Mi rivenne in mente l'immagine dell'incubo della notte appena trascorsa. Mi irrigidì ripensando alla sua figura che accompagnava immagini di morte. Mi prese per le mani e mi fece scivolare accanto a lui. Mi intrappolò tra le braccia mentre tirava dei calci alle coperte con l'intenzione di sistemarle.
 
-Sembri una statua-
 
-E' solo che...-
 
-Non sei abituata a dormire con un tizio e la mattina dopo cerchi di levargli innocentemente i pantaloni. Capisco-
 
-E tu invece non riesci ad ammettere di aver dormito più volte con la stessa ragazza senza essere mai andato a segno. O forse sbaglio?-
 
Le pizzicai la pelle nuda con due dita. Una fitta alle costole. Mi aveva tirato un pugno. Fu un botta e risposta fatto di pizzicotti e di pugni.
 
Non so come e in quale modo le coperte ci finirono addosso, nascondendoci al resto del mondo. Nonostante fossi bloccata tra lui e il materasso, continuavo a sferrargli pugni ovunque le mie mani riuscissero ad arrivare. La pelle bruciava. Mi aveva pizzicato tutte le braccia e il collo. Infilò le mani sotto la maglietta.
 
Smise di colpirmi. Lasciò le mani sulle mie spalle, che scesero lentamente fino ad arrivare alle mie braccia. Aveva i pantaloni abbassati. Le mani risalirono di poco, fino arrivare ai suoi fianchi. La pelle era calda, invitante. Lentamente le mie mani cominciarono a muoversi concentricamente sulla sua pelle.
 
Si avvicinò sempre di più a me. La sua fronte combaciò con la mia. Le sue labbra si poggiarono sulle mie. Le sue mani si fermarono per afferrare i miei fianchi e sollevarli, facendo si che il mio bacino combaciasse col suo.
 
Mi baciò a sua volta. Le sue braccia si strinsero attorno al mio collo, mentre una mano si intrufolava tra i miei capelli. Tentai di far entrare la mia lingua tra le sue labbra, ma le teneva serrate. Riprovai di nuovo e stavolta si allontanò da me. Capii al volo. La baciai nuovamente. Non tentai più di entrare nella sua bocca, ma ugualmente disegnai i contorni delle sue labbra con la punta della lingua.
 
Mi stava mettendo alla prova. Lo sapevo. Le sue mani scivolarono fino al mio fondoschiena, spingendo ancora più a fondo il mio bacino contro il suo. Afferrò il mio labbro inferiore tra le sue labbra sottilissime e lo succhiò a fondo prima di lasciarlo. La mia mano era ancora fra i suoi capelli. Erano appena ondulati e morbidi. La stretta sul mio fondoschiena allentò notevolmente e la mia schiena si ripoggiò dolorante sul materasso.
 
Mi lasciai andare sopra di lei. Le ossa del bacino penetrarono nei miei fianchi. Nonostante le magliette, le sue costole si facevano sentire vividamente sul mio torace. Con una mano le accarezzai piano il viso. Chiusi gli occhi.
 
-Sarebbe bello avere un risveglio come questo tutte le mattine della propria vita-
 
-Con una ragazza diversa ogni mattina immagino-
 
-Non fare la stupida-
 
-Non darmi della stupida-
 
-In questi casi non sei solo stupida... Sei anche enormemente ottusa.-
 
Mi prese sul vivo. Riaprì gli occhi e mi abbandonai a osservare le sue iridi color nocciola.
 
-Sai benissimo che vorrei risvegliarmi con te ogni mattina-
 
-Sai che non è possibile... Vero?-
 
-E' bello poterlo immaginare però-
 
Rimasi a contemplare i suoi occhi verde scuro. Il mio indice continuava a fare su e giù sul suo viso. Mi lasciai andare del tutto su di lei. Poggiai la testa sopra la sua spalla, proprio vicino al suo volto. La mia mano scese, con l'intenzione di arrivare sul suo fianco. Le sfiorai il seno coperto dalla maglietta sottile. Un brivido d'eccitazione mi attraversò la schiena.
 
-Forse è meglio che io vada a fare una doccia...-
 
-Stai scherzando voglio sperare-
 
-Ho bisogno di... schiarire le idee.-
 
Mi liberai a fatica dalla sua presa. La sua mano mi accarezzò tutto l'addome fino a quando non fui in piedi. Uscii dalla stanza senza voltarmi. Una volta in bagno, chiusi la porta a chiave, aprii il getto della doccia e mi inginocchiai a terra come sperando che la strada giusta si manifestasse da sola in quel momento.
 
Mi alzai dopo non so quanto tempo, riluttante. Rimasi seduto sul letto e passai una mano sul mento. Avevo bisogno di fare la barba. Ancora più riluttante mi alzai. In corridoio sentii uno scroscio d'acqua. Di controvoglia scesi al piano di sotto. Il bagno era più piccolo ma tutto sommato era bastevole se ci si doveva semplicemente radere.
 
L'acqua scivolava continuamente, trasportando con se le preoccupazioni. Martellava bollente sulle spalle, ma non le diedi troppa importanza. Chiusi il getto d'acqua e inspirai profondamente. Non sapevo quanti altri giorni sarei potuta restare nel 1958. Sicuramente non molti. Presi un asciugamano e me lo avvolsi sotto le braccia, continuando a pensare.
 
Mi sentivo più libero dopo essermi rasato. Salii nuovamente al piano di sopra, dove si trovava la mia colonia.
 
-Hey...-
 
-Hey... Io devo...-
 
-Andare in camera?-
 
-Si... Vedi per-
 
-Vestirti-
 
-Già... Tu invece?-
 
-Colonia...-
 
-Ah...-
 
Ci spostavamo contemporaneamente da un lato all'altro del corridoio, trovandoci sempre l'uno davanti all'altra. Mi prese per i fianchi e ci ritrovammo ognuno dalla parte opposta a prima. Nonostante già a novembre a Liverpool si facesse sentire il freddo che preannunciava l'inverno rigido, una vampata di calore divagò dentro di me.
 
Qualcosa mi diceva di togliere le mani dai suoi fianchi, ma erano come incollate. Lo sguardo mi cadde su una goccia d'acqua che piano scendeva sul suo collo, per poi scivolare sul suo petto fino a insinuarsi sotto l'asciugamano. Strinse ancora di più le braccia, imbarazzandosi e accrescendo la mia attenzione. Un colpo di tosse.
 
-Schiarite le idee?-
 
-Abbastanza-
 
Mi piaceva quando mi guardava. Ma allo stesso tempo veniva voglia di sprofondare sotto terra per paura di non essere all'altezza dei suoi "standard". Abbassò lo sguardo e lasciò scivolare le mani sui miei fianchi. Cominciai a mordermi il labbro.
 
Mi concentrai sulle sue gambe. Lunghe, perfette. Sembravano disegnate da un artista.
 
-Allora...-
 
-Io vado...-
 
-Si... prima che mi busco una bella polmonite-
 
Gesticolando come nelle tipiche scene da film ci allontanammo. Chiusi la porta della stanza e poggiai lo fronte su di essa. Feci una promessa con me stessa: la prossima volta che sarebbe capitata l'occasione avrei reagito da persona adulta, e non da insulsa ragazzina come avevo fatto fino a quel momento.
 
 
 
 
Spazio autrice.
Buon sabato gente :) si ce l’ho fatta ad aggiornare di sabato non sembra vero *-* (per il prossimo aggiornamento ormai si parla di giovedì ^^) beh c’era chi voleva il primo vero bacio tra i due… spero di aver dato una degna anticipazione con questo capitolo :) comunque state tranquilli che fra poco ci sarà da divertirsi ^^ mo basta spoiler O_O che dirvi?? Non so più come ringraziarvi per i complimenti… davvero sono esagerati :’) ringrazio comunque tutti quelli che seguono la mia storia sia commentandola che non :) davvero è bellissimo vedere le visualizzazioni di ogni capitolo che diventano 40 in meno di due giorni :’) grazie davvero <3 ora mi sa che vado a sgranocchiare qualcosa… *CIBOOOOOOOOOOOOOO* harrison, a cuccia!
  
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