Storie originali > Romantico
Segui la storia  |       
Autore: clare83    15/12/2012    1 recensioni
Questa è la mia prima storia, spero possa piacervi...
Sara è una giovane vedova mamma di due bambini. Per l'estate torna nel suo paesino per svagarsi e stare con i suoi genitori, inaspettatamente incontra di nuovo Walter...cosa succederà?
Genere: Commedia, Malinconico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<  
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Eccomi scusate immensamente per il ritardo

non mi convinceva mai il finale del capitolo, aspetto il vostro parere

A presto

 

 

Walter stringeva in braccio un Marco decisamente spaventato che non mostrava la minima voglia di muoversi da quella posizione. Il bambino non aveva detto una parola, si era limitato a saltargli al collo appena lo aveva visto entrare in casa. Matteo invece gli stava spiegando che aveva trovato la madre ancora nel letto accaldata e con un principio di tosse. L’uomo tenendo in braccio il bambino e massaggiandogli la schiena, per cercare di calmarlo, si diresse verso la camera da letto di Sara; sulla porta della stanza trovò Angela che lo guardava con curiosità, la salutò brevemente e poi entrò:

-        Amore, ma cosa combini?

Sara aveva gli occhi chiusi, ma quando sentì la voce dell’uomo aprì gli occhi incerta, possibile che la febbre le provocasse le allucinazioni? Poggiò la schiena alla testiera del letto per vedere le persone accanto al suo letto, in effetti la testa continuava a girarle e la gola le bruciava, ma non voleva far preoccupare nessuno:

Ti hanno fatto venire per nulla, ieri devo essermi raffreddata mentre ero sul tetto; nulla di grave anzi ora mi alzo e voi ragazzi dovete sbrigarvi perché siete già in ritardo.

A quel punto Marco alzò la testa, che fino a quel momento aveva tenuto nascosto nell’incavo del collo di Walter:

-        Mamma, sei malata non devi rimanere da sola, diglielo anche tu Walter a noi non da ascolto.

-        In effetti Marco ha ragione, non è bene che tu stia sola. Potremmo fare così: ti preparo la colazione e te la porto qui a letto; voi ragazzi potete andare tranquillamente a scuola posso rimanere io con la mamma.

Marco gli diede un bacio: - Davvero?

-        Certo, oggi non ho impegni, voi invece dovete andare, mi sembra che tu oggi cominci la preparazione per lo sci o sbaglio?

Evidentemente Marco per la preoccupazione aveva dimenticato questo impegno, rassicurato si avviò verso la sua camera per vestirsi trascinando con sé la nonna che fino quel momento era rimasta sulla porta della stanza ad osservare l’intera scena. Matteo sorrise a Walter:

-        Grazie mille! Eri la mia ultima speranza, il nanetto questa mattina era davvero intrattabile e la mamma non mi è stata di molto aiuto! Io a questo punto inizierei ad andare così dovrei riuscire ad entrare per la seconda ora.

Matteo non aspettò neppure una risposta da parte dei due adulti ed uscì dalla stanza. Walter posò delicatamente le labbra sulla fronte di Sara sia per lasciarle un leggero bacio, sia per sentire la sua temperatura:

-        Hai sicuramente la febbre alta, ma nonostante questo sei uno splendore, ora vado a prepararti la colazione.

-        Grazie per le tue premure, ma direi che tu hai bisogno di una visita oculistica perché io oggi sono tutto fuorché uno splendore.

-        Non per me.

Così dicendo le strizzò l’occhio e uscì dalla stanza. Nel giro di pochi minuti la casa era di nuovo tranquilla, Matteo era uscito per andare a scuola seguito a ruota da Marco accompagnato dalla nonna. Sara si gustò una tazza di latte caldo e poi si assopì.

Walter dopo aver sistemato le cose in cucina, si trovò ad osservare la donna addormenta ed ebbe la conferma che ne era innamorato; quando Matteo lo aveva chiamato si era seriamente preoccupato e poi sentire, perché l’ aveva davvero percepita, la paura di Marco aveva fatto scattare qualcosa…la sua preoccupazione era passata in secondo piano e il suo pensiero era diventato quello di tranquillizzare il piccolo e di prendersi cura di Sara. Anche questo era amore? La risposta era semplicemente affermativa. Il sentimento era così radicato dentro di lui che l’aveva chiamata Amore senza neppure rendersene conto, chissà se Sara se n’era resa conto? E gli altri?

Era talmente perso nei suoi pensieri che non si era accorto della porta di casa che si apriva. Angela richiamò la sua attenzione con un colpo di tosse, Walter si allontanò dalla camera ed andò in salotto consapevole che era arrivato il momento di confronto con quella donna tanto tenace e tanto simile a sua figlia; si sentì nuovamente sotto esame, gli venne da sorridere. Angela aveva l’espressione seria, si mise a sedere sul divano:

-        Sara al momento evita di parlarmi se non è strettamente necessario, anche tu hai intenzione di fare lo stesso?

-        Angela mi spiace che tu e Sara abbiate delle divergenze, come vedi ti sto parlando senza alcun problema, ma se ti aspetti che giustifichi il nostro comportamento allora mi spiace ma hai sbagliato. Noi non ti dobbiamo alcuna spiegazione.

-        Ma non siete più due adolescenti!

-        Infatti  e questa è una delle principali ragioni per cui non ti dobbiamo spiegazioni.

-        Walter tu non sei uno da relazioni serie e stabili, tu hai sempre avuto molto ascendente sulle donne ma non poi sedurre ed abbandonare anche Sara, non è sola accidenti!

-        Angela, ci hai osservati? Non ho mai avuto relazioni particolarmente serie è vero, ma non ho mai preso in giro nessuno, sono sempre stato corretto. Non ho alcuna intenzione di abbandonare Sara o i ragazzi, questa mattina appena mi hanno chiamato sono corso qui. Ti pare che lo avrei fatto se il nostro rapporto non fosse serio e profondo?

Walter era riuscito a zittire Angela, che lo guardava ancora in maniera molto seria e lui si sentì autorizzato a proseguire:

-        Invece di preoccuparti dovresti essere contenta per come stanno tua figlia e i tuoi nipoti; non voglio dire che la loro serenità sia solo merito mio, ma penso sinceramente di aver contribuito ed ho tutta l’intenzione di continuare a farlo, a tempo indeterminato.

-        Quindi oggi starai davvero qui?

Walter scoppiò a ridere, ma era una risata nervosa e quasi incredula, possibile che quella donna non capisse?

-        Ci dobbiamo prendere cura delle persone che amiamo, no? Io amo Sara e i ragazzi,  quindi starò qui per tutto il tempo necessario, mi sembra ovvio.

 L’espressione di Angela si rilassò:

-        Ti devo delle scuse Walter, questa mattina mi hai davvero sorpreso Marco si è completamente fidato di te, dovevo capirlo già da quello…devo delle scuse anche a Sara, tornerò più tardi, vi porterò qualcosa per pranzo.

-        Grazie, noi siamo qui.

Angela si alzò dal divano e Walter la accompagnò alla porta, meditando sul fatto che aveva parlato dei suoi sentimenti ad Angela e non a Sara, che situazione assurda! Mentre chiudeva la porta di casa vide una figura che lesta passava dietro di lui e andava verso bagno: Sara!

Sara si era alzata, con una certa fatica, per andare in bagno da quando suo figlio l’aveva svegliata tutti le stavano addosso e lei ora aveva proprio bisogno di fare pipì! Era alla fine del corridoio quando si rese conto che in salotto sua madre e Walter stavano parlando e si fermò ad ascoltare, sapeva che non era corretto, ma non riuscì a resistere. Il discorso era già iniziato ma l’argomento era chiaro, Angela, non paga di aver esternato a lei le sue perplessità sulla sua relazione con Walter, ora stava facendo la stessa cosa con l’altro interessato e lui con charme e fermezza stava esprimendo il suo parere. Sara sorrise nel buio del corridoio, Walter stava dicendo che la amava, che amava i suoi figli…dovette reprimere l’istinto di correre in braccio a quell’uomo meraviglioso che aveva avuto la fortuna di incontrare di nuovo, poi ricordandosi della presenza della madre si trattenne.

Quando Angela si congedò, il bisogno fisiologico di Sara fece di nuovo capolino e la donna attraversò di corsa il salotto per raggiungere il bagno. Una volta dentro si rese conto che quasi certamente Walter si era reso conto del suo passaggio e se anche così non fosse stato l’avrebbe vista uscire a breve e cosa doveva fare? Quella mattina era rimasta per l’ennesima volta dalla connessione che Walter dimostrava di avere con i suoi figli, era incredibile! Matteo si fidava talmente tanto di quest’uomo che lo aveva chiamato in un momento di difficoltà e Marco che quella mattina era in preda all’agitazione, si era lasciato coccolare da Walter e aveva accettato i suoi consigli. Non c’erano dubbi, amava quell’uomo! Si era di nuovo innamorata! Ora cosa sarebbe successo? Doveva dirgli che aveva ascoltato la conversazione, o più semplicemente procedere con il suo piano di capire che cosa lo rendeva nervoso nei giorni precedenti? La dichiarazione che aveva ascoltato pochi istanti prima poteva essere una spiegazione al nervosismo, voleva parlare con lui e soprattutto baciarlo! Non si ammalava da tanto tempo e quando quella mattina si era svegliata rendendosi conto di essersi raffreddata il malumore aveva preso il sopravvento, ma ora con Walter al suo fianco l’influenza assumeva connotati positivi. Con questi pensieri e il sorriso sulle labbra uscì dal bagno:

-          Per fortuna hai aperto la porta, stavo iniziando a preoccuparmi!

-          Tesoro rilassati, è da questa mattina che mi state tutti addosso e non mi fate muovere, ma ora dovevo proprio andare a fare la pipì.

Il volto teso di Walter si aprì in una risata, la accompagnò in camera sgridandola bonariamente per  non aver indossato le ciabatte, mentre Sara si beava della sua presenza, da tempo non aveva qualcuno che ci prendesse così cura di lei.

Erano sdraiati, abbracciati sul letto di Sara e chiacchieravano di cose futili, Walter dimenticò il suo nervosismo, mentre stringeva tra le sue braccia quella donna nulla aveva più importanza tutto sembrava più facile, la tensione che aveva provato nei giorni precedenti si scioglieva sotto le lievi carezze che riceveva e anche se al momento non rammentava neppure un pezzetto dei discorsi che si era preparato non era minimamente turbato. Sara rassicurata dalla presenza dell’uomo che amava, si sentiva nel posto giusto, con la persona giusta,  i discorsi potevano aspettare non c’era nessuna fretta, continuarono a coccolarsi per un tempo indefinito e poi all’unisono guardandosi negli occhi si dissero: - Ti amo.

  
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<  
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Romantico / Vai alla pagina dell'autore: clare83