Anime & Manga > Axis Powers Hetalia
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Autore: Suzuko    15/12/2012    1 recensioni
Questa storia parla di Alice,una ragazza asociale che entra nel mondo di 2p!Hetalia. 2p!Hetalia è una versione di Hetalia dove i personaggi hanno un aspetto diverso da quello che è stato dato loro da Himaruya e anche il carattere invertito. Poichè è stato creato dai fan le informazioni che troverete sui personaggi in questa fanfiction non saranno esatte a 100% e sono scaturite dalle informazioni datemi da un'amica e dalla deduzione. Nella fanfiction potrete trovare scene di violenza delle quali si parlerà solo per dare al lettore l'idea.Preferirei che il nome Alice fosse letto "Alis" per eufonia. Detto ciò,godetevi la fanfiction e spero vi piaccia.
P.S. Non ogni quanto potrò caricare un nuovo capitolo e scusate se nella storia non seguirò la consecutio temporum perfettamente.
Genere: Introspettivo, Malinconico, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Un po' tutti
Note: AU, OOC | Avvertimenti: Violenza
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 Appena prima di aprire gli occhi iniziai a sentire delle voci attorno a me.
"Sarà viva?""Da dove verrà?" "Che ne faremo?"
Poi aprì gli occhi e feci un sussulto.
Ero in una sala delle riunioni,o almeno così sembrava, ed ero circondata da nove strani individui. Ma ciò che più mi sorprese era che io stessa ero cambiata: i miei capelli erano diventati più corti e rossi,sul petto, o per meglio dire sul seno sinistro,vicino al cuore, c'era un tatuaggio che raffigurava un serpente che cercava di prendere un uccello in volo che portava nel becco una chiave, i miei vestiti erano cambiati ed erano diventati un semplice top nero e un paio di pantaloni lunghi marroni e un paio di stivali neri. La cosa che più mi sorprese fu il fatto che,per quanto mi sforzassi, non riuscissi ad aprire l'occhio destro,mentre quello sinistro da marrone era diventato azzurro cangiante sul viola.
Mi accorsi di tutto ciò grazie ad uno specchio presente nella sala.Cercai di rialzarmi. Le mie gambe sembravano di gelatina, riuscivo a malapena a stare in piedi e avevo giramenti di testa e mal di stomaco. Riuscì con grosse difficoltà a sedermi su un divano vicino allo specchio.Un ragazzo con il gilett rosa e i capelli biondi mi chiese
"Hai bisogno di qualcosa?"
Gli risposi con il sorriso "sto soffrendo ma non voglio fartelo capire" che a me era ormai familiare e cercai di parlare al meglio delle mie possibilità" D-d-dove mi trovo?"
"Nella sala riunioni del G8" mi rispose ricambiando il mio sorriso con un gigno che sembrava di un animale intento a fare vedere le sue fauci per spaventare la preda.
"G8? Se non sbaglio il G8 è la riunione dei leader dei Paesi:UK, USA, Francia, Russia,Italia, Giappone,Germania,Canada. Ma in questa stanza vedo 9 persone."
La mia mano fu presa improvvisamente da un ragazzo biondo dal ricciolo ribelle che era vestito con molto sfarzo.
Lui la baciò rumorosomante e disse" Perchè io e mio fratello Feli-chan corrispondiamo allo stesso Paese: la magnifica Italia,quella del vino,della musica e della mafia!Siamo due perchè siamo stati colonizzati da due Paesi diversi: lui da quel vandalo di Austria e io dal mio magnifico Antonio-kun~".
Lo guardai con sguardo perplesso non sapendo cosa fare.
Fortunatamente un ragazzo barbuto e dai capelli lunghi lo allontanò e proferì tali parole "Romano allontanati. Il tuo atteggiamento da gatto in calore mi da sui nervi. Piacere signorina.Penso che lei sia più confusa di noi. L'abbiamo vista cadere dal soffitto e sbattere violentemente la testa,tanto che pensavamo fosse deceduta. Lasci che le presenti questi...ehm..esseri :il gatto in calore dal pelo ossigenato è Romano Vargas alias Sud Italia, il maniaco dei cupcake con cui ha parlato per prima è Arthur Kirkland alias Inghilterra, mister silenzio con la mazza da hockey è Mattiew alias Canada, lo psicopatico con il coltello in mano è Feliciano alias Nord Italia, il tizio che sta facendo un pisolino sull'altro divano si chiama Ludwing alias Germania, signor simpatia con la vanga in mano è Ivan ossia Russia, il ragazzo con i capelli castani e la mazza chiodata è Alfred, conosciuto anche come America e il casinista laggiù è Kiku Honda ed è chiamato anche Giappone.Mentre io sono Francis alias Francia. Qual'è il suo nome?"
"Io mi chiamo Alice" risposi.
Mentre il tempo passava io mi sentivo fisicamente meglio, nonostante mi sentissi in pericolo e un istinto primordiale mi invogliava a scappare quanto più velocemente possibile.
"FRANCIA! SE PROVI A RIPETERE QUELLE PAROLE TI TRAFORO LA TESTA CON UN COLTELLO" urlò Feliciano. Come ebbi in seguito l'occasione di capire Feliciano ci tiene molto alla sua reputazione e se lo si critica diventa una furia, a differenza degli altri che ormai si erano abituati ai commenti pungenti di Francia.
"Okay,calmati Feliciano,non ci tengo ad essere infilzato." rispose Francis.
Mattiew prese la parola "Puoi spiegarci come sei arrivata qui?" Nelle sue parole non vi era alcuna emozione e sembravano fredde come cristalli di neve. "I miei ricordi sono offuscati. Mi ricordo che ero andata nella fumetteria dove compro di solito, ho aperte un manga,ne sono stata risucchiata,sono svenuta e mi sono risvegliata qui.""Ah, capisco,allora sei una di Loro" riprese il canadese. "Una di Loro?" ripetei con aria confusa.
"I Loro" disse Feliciano con voce cupa e spaventosa" sono persone provenienti dal tuo universo che vengono nel nostro mondo. Sono quasi tutti morti e i pochi sopravvissuti sono impazziti ed hanno iniziato ad ammazzare la gente dei nostri Paesi, così li abbiamo dovuti arrestare e chiudere in celle isolate. Secondo alcune leggende metropolitane uno solo è rimasto integro mentalmente ed è chiamato il Master. Nessuno sa se sia realmente esistito,ma alcuni ritegono di averlo incontrato e lo descrivono come una persona cortese e gentile."
Spaventata chiesi " E come sono morte queste persone?"
"Nessuno lo sa." rispose Alfred con un ghigno stampato sul viso "Anche se tu mi sembri leggermente diversa".
Poi mi prese il viso e disse" Non riesci ad aprire l'occhio destro?"
"No" risposi secca io.
"Strano" disse lui"nel tuo mondo di origine riuscivi a farlo?"
"Sì"gli risposi "è da quando sono piombata qui che non riesco ad apirlo". America si allontanò con aria incuriosita.
"Bene,penso che tu abbia fame" mi disse Arthur "tieni questo" e mi diede un cupcake. Lo addentai. Non avevo mai mangiato nulla di simile: era sofficissimo,sembrava di addentare una nuvola ed il sapore era identico a quello di una fragola appena colta.
"E' delizioso,Arthur!"dissi euforicamente"non ho mai mangiato nulla di simile".
Lui mi rispose con un malizioso sorriso e disse "Grazie mille!" .
In quella stanza nonostante la paura mi sentivo più libera,senza le costrizioni che ci impone il nostro mondo e pur volendo andarmene sentivo una strana attrazione verso questo mondo, un attrazione strana, la stessa che si prova nel pensare di fare qualcosa di proibito. "Magari era avvelenato" disse Ivan,come annoiato "Non sai quante persone quei cosi abbiano ucciso"
"Come-e-e avvelenato?" Chiesi spaventata.
"Devi sapere che Inghilterra adora assassinare con il veleno" rispose Ivan.
"Ivan ma cosa stai dicendo? Qui non morirà nessuno" rispose Arthur.
In quel momento ebbi la certezza dei pensieri che mi ronzavano nella mente: primo in quella stanza si stavano prendendo gioco di me e secondo il mondo in cui ero precipitata era simile ad Hetalia, ma la caratterizzazione dei personaggi era diversa, anzi completamente opposta e psicopatica,almeno per alcuni.
"Cambiando discorso" disse Kiku" spero non lascerete una signorina così carina sola al gelo e al freddo stanotte. Penso che dovrebbe venire a casa mia".
"Io sarei carina?!".
"Non sono d'accordo" replicò Romano"penso che lei dovrebbe venire a casa mia stasera. Certamente è più ordinata e presentabile della tua."
"Romano non provarci nemmeno. Lei verrà a casa con me."
"Penso che preferirà avere un bel piatto di pasta e non il tuo disgustoso pesce crudo."
Mi alzarono, Kiku mi prese un braccio e Romano prese l'altro ed iniziarono a giocare con me al tiro alla fune.
"Lasciala!"
"E' mia!"
"No,è mia!"
"Mollala!"
"Neanche per sogno!"
"LASCIATEMI!"gridai"Innanzitutto non sono un giocattolo. Poi si procederà in questo modo: starò una settimana da Romano e una settimana da Kiku. Niente repliche. Ora smettetela di usarmi come corda!" dissi irritata.
"Va bene" riposero all'unisono.
"Comunque è ancora pomeriggio"disse Romano"Ti consiglio di farti un giro e di chiamarmi alle 21. Verrò a prenderti,ok~?"E mi diede un telefono di ultima tecnologia.
"Grazie" dissi entusiasta. "Vedrai che oggi ci divertiremo" replicò.
Al suono di quelle parole ebbi un brivido di terrore lungo la schiena.
  
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