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Autore: Birds    17/12/2012    1 recensioni
L'ipotetico blog di una ragazza le cui principali doti sono l'autocommiserazione e la procrastinazione, liberamente ispirato a quello che accade all'autrice.
Genere: Generale, Introspettivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Spectrum

 

Dunque, suicidio.

Come promesso al Fedele Lettore Inesistente (d’ora in poi abbreviato in FLI, tanto abbiamo raggiunto una certa confidenza).

L’altro giorno, davanti all’allettante prospettiva di 132 pagine di date e nomi da recuperare in un pomeriggio in vista dell’imminente interrogazione, ho fatto la cosa che mi riesce meglio. Procrastinare. Perciò ho chiuso a doppia mandata la porta del bagno e ho lasciato che l’acqua bollente riempisse la vasca fino all’orlo. Niente musica a palla come accade nelle scene irreali dei film per pre-adolescenti in cui la protagonista balla davanti allo specchio in costume adamitico con tanto di spazzola a mo’ di microfono. Il silenzio assordante era abbastanza colpevolizzante. Per qualche strano motivo che ricondurrò alla mia precedentemente manifesta natura masochista, volevo sentire il suono del disprezzo. Comunque.

Dopo aver lasciato uno strato di pelle nell’acqua, ho deciso di averne avuto abbastanza di leggere dal computer appoggiato fuori dalla vasca sul cesto dei panni sporchi. A parte il trascurabile fatto che mi si stavano dislocando un paio di ossa, stavo tralasciando il mio dovere. Autocommiserarmi.

Ho lasciato scivolare nell’acqua le braccia sofferenti e ho richiamato alla mente senza sforzo un pensiero che continua a perseguitarmi, sibillino. La tranquillità con la quale lo ho formulato mi sorprende ogni volta.

Se mi suicidassi, che succederebbe? 

Non intendo alle persone che rimangono, sarei morta e quindi adiòs. L’egoismo è una brutta bestia, ma ne ho viste di peggiori. E poi si perdona tutto alla povera ragazzina suicida che ha concluso la sua triste vita con un gesto disperato.

No, piuttosto mi riferivo a quello che accadrebbe a me se decidessi di morire. Alla mia persona. Non al mio corpo, quello diventerebbe pasto per vermi dopo poco tempo. Ma la mia anima? Che fine farebbe? Non sono qui per inalberarmi in questioni filosofiche, sotto la voce ‘pragmatismo’ dovrebbe esserci la mia foto. Non credo in niente, praticamente. Atea, perchè le mie scarse conoscenze scientifiche mi permettono comunque di avere una visione chiara di come gira il mondo. Non andrei in giro a predicare la non-esistenza di divinità qualsiasi, intendiamoci. Ognuno è libero di credere in qualcosa di superiore, anche sotto le fattezze di un termosifone su ruote con motore a scoppio. L’importante è evitare la maledetta recita. Drama, direbbero gli anglofoni. Per piacere, falsi credenti, annegate tutti nella vostra ipocrisia, grazie.

Dunque, riflettevo sul fatto che un suicidio non avrebbe alcuna conseguenza diretta su di me. Anzi, non ne avrebbe affatto. Perchè non farlo subito? Diciamo che l’unico impedimento è costituito dal fatto di doversi applicare un attimo per trovare il metodo più svelto e indolore. E quello infallibile, naturalmente.

Un suicidio incompiuto, o malriuscito, potrebbe essere peggio dell’atto stesso. Caro FLI, ti immagini cosa succederebbe alla mia vita? Ospedale, clinica, psicologo o psichiatra, forse entrambi. Per non parlare degli sguardi delle persone che conosci. Solo questo post mi procurerebbe qualche seduta con la cara dottoressa che in famiglia sembrano aver consultato tutti tranne me. Su Internet si vedono spesso ragazze che esibiscono orgogliose le loro cicatrici sui polsi, documentando ogni centimetro quadrato della propria pelle con una macchina fotografica che possiede più pixel dei neuroni del loro cervello. D’accordo. Hai tentato, hai fallito. Ti sei ripresa. Ma perchè, PERCHE’ sbandierarlo come se fosse qualcosa di cui andare orgogliosi?

Sei contenta adesso? Fai una foto al tuo sorriso perfetto. Dopo il fatto, hai conosciuto un ragazzo proprio come te in un gruppo di sostegno? Immortala quello e condisci il tutto con didascalie commoventi. Non mi interessa il tuo disperato tentativo di ottenere attenzione così simile al mio.

Facciamo tutti un bel respiro.

Allora la risposta è la seguente: Se mi suicidassi, non succederebbe proprio un bel niente, ma sono troppo pigra per tentare. Evviva il mio pesaculismo estremo, un urrà alle autorità italiane che ci rendono così difficile l’accesso ad armi da fuoco e affini. Miei salvatori.

 

This entry was posted in Uncategorized on dicembre 17, 2012 

  
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