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Autore: Akil    17/12/2012    5 recensioni
Prendete il finale di Inheritance e dimenticatelo. Tenete solo la partenza di Murtagh. Nessun addio strappa lacrime, nessuna nave, nessun viaggio verso est.
Mettete Eragon al fianco di suo fratello, aggiungete una promessa più importante di Alagaësia e un viaggio che sotto sotto è una fuga.
Un Eragon cambiato profondamente da segreti nascosti al mondo.
Una famiglia distrutta.
Due giovani promettenti cresciuti senza conoscere parte di ciò che li forma.
Nuovi e vecchi personaggi, travolti dall’amore e dall’amicizia, ma soprattutto dal rancore e dalla vendetta.
Perché ad Alagaësia sono i pregiudizi a essere sovrani e il nome di tuo padre potrebbe decidere il tuo futuro.
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«Be’, ti devo fare i miei più sinceri complimenti, Eragon», disse infine. «Credo tu sia l’unica persona al mondo che è riuscita a cambiare il Fato».
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«Sai cosa c’è di più pericoloso di un pazzo con molto potere, Murtagh?», chiese cambiando apparentemente discorso.
Era ovvio che Eragon non si aspettasse una risposta, perciò stette zitto.
«Un pazzo, con molto potere e un
obbiettivo», spiegò il Cavaliere. «Perché l’unica cosa che gli importa è realizzare quell’obbiettivo, a qualunque costo»
Genere: Azione, Fantasy, Malinconico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Arya, Eragon, Murtagh, Nuovo Personaggio
Note: OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno
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Eragon era seduto tra due merli, sulla torre più alta del castello. Aveva una gamba distesa ed un ginocchio al petto. Il vento soffiava violento scompigliandogli i capelli e muovendo furiosamente lo stendardo viola e bianco di Nasuada.
Osservava attentamente il giardino molto piedi sotto di lui. Lì, Logan stava mostrando a Kevan alcune mosse della scherma. Il quindicenne aveva già delle basi, essendo figlio di un soldato, ma erano troppo frammentate ed accademiche, non adatte ad un Cavaliere.
Il piccolo drago, ancora senza nome, invece li guardava con attenzione, pigolando contrariato quando il suo compagno si feriva.
Eragon, pur essendo troppo in alto per riuscire a sentire ciò che diceva, vide perfettamente l’ingresso del Comandante Aros che interruppe come una furia l’allenamento, sbraitando. In ogni caso, immaginava che si stesse lamentando del fatto che fosse Logan, uno straniero e neanche un vero Cavaliere, ad addestrare uno dei novellini di Alagaësia.
Raggiunse la mente di Logan. La vuole tirare molto per le lunghe?
Immagino di sì. Dove sei?
Sulla torre. Il ragazzo alzò leggermente gli occhi quel tanto per sorgere l’uomo seduto tra i merli. Eragon scosse una mano in segno di saluto.
Vuole solo farsi vedere migliore di noi, gli spiegò il figlio di Brom. Perciò sarà meglio mettere ben in chiaro alcune cose. Sfidalo. Digli che il vincitore sarà il maestro di Kevan, vedrai che il suo la sua brama di mettersi in mostra lo farà subito capitolare.
D’accordo, assentì il ragazzo voglioso di combattere.
E mentre Logan ripeteva la sua proposta, l’uomo avvertì mentalmente tutti gli occupanti del castello. Scontro tra Cavalieri nel Giardino Minore. Si preannuncia interessante.
Una decina di nobili confusi si catapultò nei terrazzi che circondavano il giardino e molti altri arrivarono dopo.
Eragon vide Aros che sorrideva di fronte al pubblico, mentre estraeva la sua spada viola, certo di vincere facilmente. Anche Arya, Murtagh, Lynn e Nadja arrivarono a guardare, incuriositi dall’avviso del Cavaliere.
Logan aspettò che l’improvvisata platea fosse ricca di persone prima di mettersi in posizione di difesa. La sua spada nera con l’elsa placcata d’oro attirava gli sguardi di tutti.
Devo umiliarlo subito o ci gioco un po’?, chiese al suo re.
Porta avanti lo scontro. Fagli credere di poter vincere, poi, all’ultimo, coglilo di sorpresa.
Logan mosse la testa in segno di assenso. Poi rimase immobile guardando negli occhi il suo avversario.
Aros, impaziente, attaccò subito. Logan parò malamente, piegandosi sulle ginocchia come se fosse stato colto completamente di sorpresa. Il Cavaliere di Alagaësia sorrise spavaldo spostandosi di scatto. L’altro si costrinse a vacillare e ad esporre diversi punti deboli. Aros colse al volo l’occasione colpendolo sul costato.
Continuarono così per diversi minuti, le spade smussate che si colpivano ripetutamente, menando fendenti a destra e a manca. La lama viola continuava ad apparire più forte della nera.
Ma Arya non si faceva ingannare. Aros non era presente al torneo, però in lei ancora bruciava l’umiliazione subita con quell’eclatante sconfitta. Probabilmente il pubblico non se ne era accorto, ma l’elfa aveva capito che il suo avversario stava solo giocando. Entro pochi minuti si sarebbe stancato e lo avrebbe atterrato.
Eppure, contro le sue aspettative, Logan continuò a fingere a lungo. Fino a quando lo sbruffone non cominciò a parlare.
«Siete solo dei montati!», gli urlava ad ogni colpo. «Non sai neanche combattere! Potrei ucciderti in mezzo minuto!». E continuò così fino a quando non raggiunse il fondo. «Non sei degno di essere chiamato Cavaliere! Se fossi tuo padre mi vergognerei di te».
Murtagh portò istantaneamente la mano sull’elsa di Zar’roc, ed anche Eragon, ascoltando dalla mente consenziente di Logan, pronunciò qualche parola nell’Antica Lingua iniziando a scendere dalla torre verso i due combattenti.
Entrambi i fratelli ben sapevano che quelle parole erano troppo per Logan.
Infatti, il ragazzo non rimase indifferente. Come una furia cominciò a rispondere ad ogni colpo e ben presto Aros si ritrovò sopraffatto. La sua spada nera si abbatteva crudele sul suo corpo disteso a terra, senza pietà alcuna. Gli urli di dolore riecheggiavano strazianti.
All’improvviso la lama scura del ragazzo scivolò sulla pelle dell’avversario, tingendola di rosso. Alla vista del sangue, Eragon e Murtagh intervennero veramente. Il moro prese Logan da dietro, torcendogli l’avambraccio sinistro con forza. Ma il ragazzo non mollava la presa sulla spada, il volto stravolto dalla furia.
Eragon gli strinse le spalle guardandolo negli occhi. «Logan, calmati», gli ordinò, ma l’altro non cedette, muovendosi a scatti fino a quando non riuscì a liberarsi dalla presa di Murtagh. Lo fece con troppa potenza, però, e il braccio sinistro con la spada stretta in mano, volò verso il collo del figlio di Brom.
Brisingr intercettò il colpo prima che fosse troppo tardi.
Dietro di loro il pubblico sospirò sorpreso, mentre Arya trascinò Aros tra la folla, chiamando a sé dei guaritori. Il Cavaliere di Freedom, invece, dopo un cenno al fratello, rinfoderò Zar’roc e tornò al fianco di Loralynn.
«Se hai tanta voglia di combattere seriamente, fallo con me, non con un debole sbruffone», ordinò Eragon a Logan.
Il ragazzo non se lo fece ripetere due volte, cominciando ad attaccarlo accecato dalla furia. Eppure, nonostante questo, nonostante non fosse lucido, i suoi colpi rimanevano impeccabili, perfettamente calibrati e precisi.
Fu rendendosi conto di questo che Eragon sorrise orgoglioso. Aveva passato trent’anni ad addestrare quel ragazzo, costringendolo agli allenamenti più estenuanti e alle prove più dure ed impegnative. Aveva lavorato a lungo per renderlo un grande Cavaliere, capace un giorno di diventare Capo dell’Ordine, e adesso poteva vedere che tutti quegli sforzi erano serviti. Ora avrebbe potuto mollare tutto ed andarsene con il cuore in pace, sapendo che il futuro dei suoi sudditi sarebbe stato in buone mani.
Continuarono a combattere per molto tempo, monotoni, perciò diversi nobili si stancarono e lasciarono il cortile, cercando attività più divertenti. Nel giro di mezz’ora gli unici a rimanere furono Arya, Lynn, Nadja, Murtagh, Kevan e tre altre persone.
Lentamente la rabbia di Logan si placava, lasciando spazio alla ragione e con questa si faceva largo un senso di spossatezza. Non si rese conto, perciò, della lama azzurra che gli saettò vicino alla gola, bloccandosi sulla sua pelle, esattamente a livello della giugulare.
Logan guardando le fiamme che minacciose gli ardevano davanti agli occhi, si sentì improvvisamente lucido e seppe perfettamente cosa il suo avversario avrebbe fatto.
«Se questo», sussurrò infatti Eragon, «fosse il tuo ultimo giorno, la tua ultima sera, il tuo ultimo istante, cosa faresti?».
Il ragazzo lo guardò sorpreso. Era abituato alle domande improvvise durante i combattimenti: Eragon credeva che si pensasse più liberamente mentre la mente era concentrata solo sulla sopravvivenza. Ma non era mai arrivato a domande di quel genere, così intime.
Ci mise qualche secondo a rispondere. «Penso che la saluterei per l’ultima volta e ti ringrazierei. Poi attenderei il tramonto, salirei in groppa a Liar e volerei più in alto possibile. E griderei. Griderei chi sono, dimostrando a tutti che lui ed io non abbiamo in comune niente più del nome», disse infine, con una sincerità disarmante.
Eragon sembrò ritenersi soddisfatto, perciò lasciò che il fuoco si spegnesse e rinfoderò Brisingr.
Appoggiò una mano sulla spalla di Logan e lo guardò negli occhi. «Prima di convincere il mondo di questo, convinci te stesso. O non andrai mai avanti», gli sussurrò.
Poi gli voltò le spalle e si diresse verso l’interno del castello.
«E tu?», gli urlò, però, Logan fermandolo. «Se fosse il tuo ultimo giorno, che faresti?».
Il Cavaliere si girò a guardarlo intensamente. «Ricordi la storia che ti raccontavo quando eri bambino, quella inconclusa?».
Il ragazzo annuì.
«Ti racconterei il finale». Passò sotto l’arco dell’entrata. «In ogni caso, c’è già stato», aggiunse sparendo nell’ombra.


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Scusate, avevo promesso di postare ieri, ma non ho proprio avuto tempo e solo adesso ho potuto accedere al computer.
Bene, ecco il sesto capitolo. Ci sono alcuni nuovi quesiti che si aprono, soprattutto a proposito di Eragon e Logan... Certo che è bellissimo essere l'autorice e sapere tutto mentre voi vi dannate con le supposizioni. Non mentite, anche se non vi fate sentire, so benissimo che ogni lettore che si rispetti fa le sue belle ipotesi cogliendo i piccoli indizi sparsi qua e là...
Comunque, vi informo che nei prossimi due capitoli risolveremo una questione... aprendo un'altra XD
E a questo proposito, non so quando posterò il Sette... Entro due settimane di sicuro.

Adesso ringrazio Edo, come sempre, che ha recensito e ha aggiunto Revenge nei seguiti. E diamo anche un bel benvenuto a EliMe!

Bene, ho finito...
Ciao a tutti,
Akil

P.S.
Ah, dimenticavo. Vi prego, vi imploro, se trovate qualche errore di grammatica nei miei capitoli, segnalatemelo così che possa correggerlo subito. Seriamente, ve lo chiedo per favore. Vi parlo da lettrice che ODIA certi attentati alla grammatica e non voglio di certo che anche i miei lettori trovino degli orrori nella mia storia. Insomma, io rileggo sempre due o tre volte, ma a volte qualcosa mi può sfuggire, perciò se mi faceste questo favore, ve ne sarei grata. Grazie =)
P.P.S.
Ah, avete visto l'opzione "Aggiungi personaggi"? Ecco, non so se avete notato, ma la sezione Eragon ha veramente pochi personaggi, mi aiutate a farne approvare alcuni?
  
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