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Autore: OmbraSmagliante    17/12/2012    0 recensioni
Una storia che parla di due migliori amici che si rendono conto dell'importanza dell'uno per l'altro solo dopo una svariata serie di eventi.
Genere: Avventura, Azione, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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LA FEDELTA’ DEL MIGLIORE AMICO
 
prima parte
 
Non sapeva bene come era potuto succedere.
Era il suo migliore amico. E i migliori amici non se ne vanno, né sono gelosi. Giusto? Gelosi di amicizie con altri! Figurarsi!
Tutto era iniziato qualche settimana prima, se lo ricordava benissimo. Aveva appena finito allenamento, pioveva forte, e Andy, il suo migliore amico, non si degnava di passarlo a prendere, come faceva sempre.
Il diluvio continuava e lui non sapeva più cosa pensare. Dov’era finito? In più di diciotto anni d’amicizia, mai una volta in ritardo. O meglio, quasi sempre, ma non per così tanto. Erano amici fin da piccoli, per loro due l’altro era qualcosa di fondamentale, mai avrebbero pensato di tradirsi. O almeno così credeva.
Bi-biiip.
Il telefono.
“Andy? Si può sapere che fine hai fatto?”
“Non vengo oggi. Ho un impegno.”
“Cosa? Ma… non puoi darmi buca così…”
Aveva riattaccato. Roba da matti.

 
 
Andy era furioso. Con se stesso, probabilmente, ma soprattutto con quell’idiota di un suo ormai ex migliore amico. Certo, gli aveva tirato proprio un brutto tiro mollandolo sotto la pioggia, senza ombrello. Era sempre stato così. Lui, il grande, il forte, il bello, il sexy Nick che faceva allenamento e lui che lo andava a prendere, se pioveva con l’ombrello. Non gli era mai pesato stare in secondo piano. Del resto, ad essere amici del più popolare del paese, a certe cose ci si abitua.
Non gli importava che andassero a lui tutte le ragazze, i complimenti e gli sguardi. Era il suo migliore amico, lo avrebbe sempre sostenuto ed aiutato. Lo sarebbe sempre andato a prendere dopo allenamento, lo avrebbe aspettato la domenica pomeriggio dopo la partita, lo avrebbe accompagnato a tutte le feste a cui era invitato e lo avrebbe ascoltato prolungarsi nei racconti delle sue pene d’amore senza problemi.
Ma poi era arrivato quell’altro.
Dicono che sono le femmine, quelle gelose della propria migliore amica. E lui, a diciotto anni, in procinto di compierne diciannove, scopriva che la gelosia esisteva anche nell’amicizia. E nel modo peggiore, per di più.
 
 
Proprio non capiva cosa diavolo fosse successo. Andy non gli aveva mai fatto un tiro del genere, anzi! Quante volte senza di lui si era sentito perduto e lui, prontamente, lo era venuto a tirare fuori dai guai?
Ad ogni modo, non poteva restare sotto la pioggia per sempre.
“Leo? Sono Nick… ascolta, lo so che sembra strano ma… sono bloccato sotto la pioggia, al campo. Non è che verresti a darmi un aiutino con un ombrello? Ti sarei debitore!”
“Ehi, Nick! Vai tranquillo, arrivo subito! Ma che è successo con Andy?”
“Lascia perdere! Ascolta, che ne dici di uscire anche stasera, c’è una festa in centro.”
“Bell’idea! Aspettami lì, ti riporto a casa, con l’ombrello, e per strada ne parliamo!”

 
Leo. Che nome idiota.
Messo da parte per uno così! Non solo era andato in vacanza con lui non una ma ben più volte, aveva anche incominciato ad aprirsi più con quello lì che con lui! Dopo anni di solida amicizia, si sentiva tradito, umiliato e ferito.
Ma gliel’avrebbe fatta pagare. Si guardò nello specchio: un ragazzo cicciotto, con capelli castano chiarissimo, occhi verdegrigio e una maglia extralarge ricambiò lo sguardo. Gli occhi mandavano lampi.
Quella sera c’era una festa, giù in centro. E ci sarebbe stata anche Molly, la sorella di Nick. E lui non aveva intenzione di mancare. Sapeva quanto era protettivo quello scemo con la sorella, anche se lo avrebbe negato fino alla morte. Loro erano ottimi amici da anni, dato che si conoscevano per via dell’amicizia tra lui e Nick. Sarebbe semplicemente impazzito all’idea di vederli assieme. Ebbene, avrebbe fatto in modo di farlo sentire tradito almeno quanto si era sentito lui, rimpiazzandolo, anziché con un altro amico, con una ragazza.
Restava un piccolo problema da risolvere: come convincere lei?
 
 
Alcune ore e una lunga doccia calda dopo, Nick si trovava dentro a un bel locale moderno, con musica altissima e strapieno di gente.
“Allora, Leo, chi punti stasera?”
“Non c’è neanche una mora che mi piaccia!”
“Passa alle bionde, fidati, non si sbaglia!”
“Nah…”
Proprio in quel momento, due ragazze iniziarono a ridere spropositatamente per attirare la loro attenzione. Si guardarono: beh, non erano niente male…
Mentre si avviavano verso le due tipe, dall’ingresso del locale entrò una figura famigliare.

“Andy! Devi ancora spiegarm…”
“Oh, sei tu. In compagnia di Leo, ovviamente. Beh non voglio prenderti altro tempo, ci vediamo.”
“Aspetta! Ma sei forse impazzito?!”
“Sono stufo di aspettare. Specie persone come te.”
“Ma che cos…”

 
 
L’aveva fatto. Era come accoltellarsi di proposito, provocare quello sguardo deluso e ferito nella stessa persona dove prima l’unico obiettivo era suscitare felicità. Si sentiva malissimo, ma non c’erano scuse: anche stasera, lui era lì con Leo, e manco si era degnato di chiamarlo.
Da lontano, appoggiata al tavolo delle bevande, scorse Molly.
Un’occhiata più attenta, gli fece scoprire che era… incantevole. Sarà stato perché non l’aveva mai veramente presa in considerazione prima, ma ora… cavolo, ma era forse stato cieco per un periodo senza saperlo?
Indossava lo stesso vestito che aveva la sera del suo diciottesimo compleanno, tenutosi l’anno prima. Aveva la sua stessa età. Erano stati compagni di classe e di gioco per una vita, eppure… aveva sempre avuto quelle gambe magre e affusolate da cui non si riusciva a distogliere lo sguardo senza che la stanza iniziasse a girare?
E quel vestito… nero, con una piccola fascia sottile in vita, lasciava molto poco all’immaginazione. I ricci color cioccolato sfioravano il mento, morbidi e provocanti.
Forse non sarebbe stato un gran problema, conquistarla. Sarebbe stato più problematico venirne fuori. Bevve un’altra birra, una l’aveva bevuta a casa durante la cena, per darsi coraggio. Si incamminò verso di lei.
“Dio, fa che sia ubriaca e che io le piaccia!’’ Si ritrovò a pensare.
 
 
Era a dir poco… amareggiato. Ma cosa diavolo stava succedendo? Andy, il suo migliore amico, il compagno di una vita, l’accompagnatore di mille risate e di tante bravata da perderne il conto si era trasformato in un… estraneo.
E la cosa più tragica, era che aveva il sospetto che fosse colpa sua…

 
 
“Molly?”
“Andy! Ciao! Non ti ho più visto di recente, che fine avevi fatto? Non vieni più a casa nostra… è un sacco che non parliamo e… me ne rammarico…”
“Scusa, scusa… è solo che… sai, tra me e tuo fratello… sono sorti un po’ di problemi.”
“Me ne sono accorta! Però Andy, con tutta sincerità, sai che se si tratta di parlare male di mio fratello sono la prima ma… non ti pare di esagerare? Un giorno prima eri da noi tutti i giorni come sempre e quello dopo… puff! Sparito! Insomma, non credo che Nick se lo meriti, per te è sempre stato disposto a tutto…”
“Se sapessi com’è andata…”
“Beh, perché non me lo dici?”
“E’ una storia lunga…”
“Non ho nulla di meglio da fare.” Sorrise.
Dio, quant’era bella. Lo aveva sempre pensato, ma ora… era come se avesse aperto gli occhi. Un minuto prima voleva solo portarsela a letto e sbattere la cosa in faccia al fratello, ma ora si ritrovava a sfogarsi con lei come non gli capitava di fare da tempo.
Le raccontò tutto. Di Leo, della sua sofferenza, del fratello che pareva non accorgersene… tutto.
“…e ora eccomi qui. Dopo averlo lasciato al bagnato.”
“Sì, è arrivato a casa che sembrava avesse attraversato l’Adige a nuoto.”
Scoppiarono a ridere.
“Sai, l’ultima volta che mi sentivo così bene con qualcuno è stato quando…”
Si rabbuiò.
“Quando…?”
“Niente. Ero con Nick. E lui mi raccontava di una bella ragazza conosciuta al mare. Se non sbaglio, è tua amica.”
“Oh, sì! Siamo molto legate… Andy, mi dispiace…”
Gli prese la mano. Avevano bevuto già qualche drink ed erano… allegri, diciamo.
Lui gliela strinse e un attimo dopo, a tradimento, la usava per tirarla a sé e baciarla.
Lei rispose al bacio, ma solo per un momento.
Si staccò.
“E questo cosa significa?”
“Che provo dei sentimenti per te.”
“E che, guarda caso, questi vengono fuori proprio quando mio fratello ti ha mollato?”
Aveva bevuto troppo, lo si sentiva dal tono della voce. Beh, non erano affari suoi. Quella famiglia non gli importava. Non più, almeno. Era ubriaca? Se ne sarebbe approfittato.
La baciò di nuovo e stavolta lei non si ritrasse.
Con dolcezza, la trascinò verso i locali più interni, dove si poteva godere di un po’ di privacy.
Entrarono in una stanza piccola e angusta, con un comodo divano il cui scopo era facilmente prevedibile.
La fece sdraiare e incominciò a baciarla, con più foga, con più passione. Il guaio era che quei sentimenti erano autentici.
“Sei… munito?” mormorò lei.
“Sì. Speravo di averti per me.”
“Mi stai solo usando.”
“Non è vero. Voglio fare l’amore, non solo sesso.”
“E sia.”



angolo di S., l'autrice: ho aggiornato questa storia vecchissima in modo che sia più comprensibile e leggibile :) spero vi piaccia, era tantissimo che non la rileggevo e correggevo! :D se recensirete mi farete un piacere enorme ;) Image and video hosting by TinyPic
   
 
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