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Autore: SeleneLightwood    18/12/2012    8 recensioni
A volte il cervello umano fa cose strane. Ti fa vedere un’immagine al posto di un’altra, ti fa dimenticare gli appuntamenti, immagazzina informazioni a comparti stagni per poi perdersele chissà dove, ti fa sentire voci.
E poi c’è il cervello di Sebastian Smythe, che ti porta indietro nel tempo di due anni, in una sorta di universo parallelo, sotto forma di fantasma, come punizione divina e tentativo di impartire una lezione tramite il Natale Warbler più assurdo nella storia dei Natali Warbers.
Senza un cazzo di motivo, tra l’altro. Ma ecco com’è andata.
*
Sebastian si ritrova, suo malgrado, narratore non ascoltato del più epico dei Natali Warblers di sempre. E Nick e Trent sono convinti di aver cucinato per sbaglio Pavarotti, mentre Wes scopre che giocare a nascondino in mezzo alla neve non è il massimo. E Kurt e Blaine flirtano spudoratamente, in quel limbo tra amici e qualcosa di più che li ha visti protagonisti per tanto tempo. Ma se davvero gli Warblers fossero stati bloccati a Natale alla Dalton, cosa sarebbe successo?
Genere: Comico, Commedia, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Blaine Anderson, Kurt Hummel, Sebastian Smythe, Warblers/Usignoli | Coppie: Blaine/Kurt, Nick/Jeff
Note: AU, What if? | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 2

Capitolo 2

Chocolate in cup

 

 

 

Per quanto al momento si senta abbandonato nel più oscuro e crudele girone dell’Inferno, Sebastian inizia a pensare di non essere davvero morto morto.

Nella merda fino al collo, quello sì. Bloccato nel passato, incastrato in un incubo, potenzialmente in coma indotto a causa dell’incidente con Palla di Pelo Satanica, ma stecchito ancora no.

 

Non è trapassato, insomma.

 

E non pensate che sia in fase di negazione o stronzate simili, né che abbia qualcosa in sospeso nell’aldiquà. O nell’aldilà.

Anche se c’è quel Mark dello Scandals che gli deve cinque dollari e un bel lavoretto.

Secondo voi è considerata una questione in sospeso?

Perché se così fosse sarebbe un problema: la Guida per Principianti su come fare un Pompino Fantasma non l’ha scritta ancora nessuno.

 

 

 

*

 

 

Ha sempre pensato che Jeff ha qualcosa che non va, ma così è a livello patologico.

È stupidità degenerativa allo stadio terminale, ecco. Se l’idiozia fosse una malattia Jeff sarebbe già con un piede nella fossa.

 

Sebastian arriccia il naso, assumendo la più convincente delle sue espressioni schifate, e si limita a guardare il biondo che saltella impazientemente tra la finestra e Hummel.

L’espressione di Kurt è spaventosamente simile alla sua, nonostante sia mitigata dal sopracciglio non inarcato, che nel linguaggio del corpo delle checc- del ragazzo significa sono esasperato dalla tua tenerezza.

 

“Che c’è, Hummel, gli Warblers sono troppi da gestire tutti insieme? Hai paura che mettano su un’orgia?” commenta ad alta voce, nella speranza di farsi sentire da Kurt.

Forse se dice abbastanza cattiverie il controtenore finirà per notare la sua mistica presenza o qualcosa del genere e lo rispedirà a calci nel camino, dritto al suo amato presente.

 

Non è il modo ideale per tornare indietro ma per stavolta può accontentarsi.

 

Kurt, in questa sorta di limbo o universo parallelo, sembra immune alle sue frecciatine – e alla sua voce, e alle sue lamentele, e a Sebastian in generale – perciò viene puntualmente ignorato.

Se non fosse incorporeo e scivoloso come il lubrificante gli tirerebbe volentieri la Stella di Natale in testa.

 

“Hai ragione” mormora Kurt estraendo il cellulare dalla tasca e osservandolo pensieroso. “E poi preferisco che non si muova con questo tempo. Sarebbe capace di venirmi a prendere nonostante le strade bloccate”.

Sebastian alza gli occhi al cielo – e ti pareva, Hummel ha un padre iperprotettivo – ma Jeff batte le mani e saltella oltre la sua figura evanescente per arrivare ad arpionare la manica del blazer di Kurt.

“Ma le strade sono chiuse, la polizia ha bloccato tutto. Là fuori è praticamente la Lapponia! E Wes ha richiesto una riunione d’emergenza”.

 

L’espressione da folle esaltato del biondo è terrorizzante. Come fa Hummel a non esserne raccapricciato? Sebastian avrebbe fatto un passo indietro, al posto di Kurt!

 

Ma Kurt sembra non temere la follia di Sterling.

Stando attento a non attraversare Kurt, Sebastian sbircia lo sfondo del cellulare oltre la sua spalla.

Ma naturalmente.

Sorpresa delle sorprese, lo sfondo ritrae Kurt e Blaine seduti con due enormi tazze di caffè in mano ad un tavolino che Sebastian riconosce come proprietà del Lima Bean. Blaine è letteralmente spalmato su Kurt, e il ragazzo ha le guance talmente rosse che non c’è modo di fraintendere di chi sia stata l’idea di farsi una foto.

 

Solo Blaine Anderson riesce ad imbarazzarti a questi livelli, nel bene e nel male.

 

Kurt fa un passo indietro e Sebastian saltella di lato per evitare di farsi passare attraverso – i concetti di lubrificante e Hummel nella stessa frase non ci possono stare, ne va della sua salute mentale.

“Ehi, attento a dove vai, stavi per attraversarmi! Ho dei sentimenti, sai?” gli sibila contro. Perché si prende la briga di parlare ad alta voce, poi, non lo sa, ma sente che se non lo fa finirà per impazzire e lui non può permetterselo. Deve tornare indietro, deve accoppare Hunter e deve guidare gli Warblers alle Regionali.

 

A Hummel evidentemente non frega niente della sua salute mentale, perché si allontana di un passo e gli finisce addosso comunque – che orribile sensazione -  e si porta il cellulare all’orecchio mentre giocherella con un ciuffo di capelli ribelle.

 

Ah, Hummel, con quest’umidità i tuoi capelli cederanno e si gonfieranno come una mongolfiera e Blaine sembrerà uno spaventapasseri con un nido in testa a causa del fattore freddo più gel. E io riderò fino a morirne.

 

“Pronto, papà, mi senti?”

 

Mentre Kurt lotta con la linea telefonica disastrosa, probabilmente a causa della bufera di neve, Sebastian nota che Blaine sembra collegato ad una sorta di calamita gigante al controtenore.

Sembra quasi una cosa scientifica: Kurt fa un passo verso sinistra, Blaine si muove verso la stessa direzione. Kurt si piega, Blaine si sposta. Come se fossero magneticamente legati uno all’altro e la cosa fosse addirittura inconsapevole.

 

…Dio, sai che palle?

 

“Anderson, decompressati, non scomparirà dalla tua vista entro i prossimi dieci secondi di telefonata” gli fa notare Sebastian. Ma perché diavolo continua a parlare da solo, poi?

 

Blaine non fa una grinza: se ne sta lì, al fianco di Kurt, con aria crucciata, intento ad osservare il ciuffo di capelli che il controtenore si arriccia intorno all’indice.

Sembra un bassotto da guardia.

 

Jeff, invece, si sta dondolando sui talloni come se non avesse idea di cosa fare di sé stesso nel frattempo e sta canticchiando a bocca chiusa. Ad un’attenta analisi, Sebastian si accorge che è la sigla di High School Musical.

 

Nota per se stesso: cacciare Sterling dagli Warblers, depennarlo dall’elenco iscritti, radiarlo dall’albo, scomunicarlo, bruciare i suoi resti.

 

“Ok, ok” sta dicendo Kurt, la mano che giocherellava con i capelli ora premuta contro l’orecchio mentre continua a lanciare occhiate da Blaine alla finestra. “Sì, non c’è problema, tanto qui c’è talmente tanta neve che non riuscirei a uscire dal parcheggio nemmeno per magia. D’accordo, ti chiamo domani. Ciao”.

 

“Allora?” gli domanda Blaine appoggiandosi alla sua spalla con un sospiro. Kurt batte velocemente le palpebre un paio di volte, ma si riprende in fretta.

Sebastian ha ancora la nausea.

 

“Dice che le previsioni del tempo hanno annunciato la peggiore tempesta di neve degli ultimi centoventi anni. Lo stato ha fatto girare l’ordine di non uscire in strada per almeno quattro giorni, è troppo pericoloso”. Fa una piccola pausa, poi l’angolo della sua bocca si solleva verso l’alto. “Sembra che passerò il Natale con gli Warblers”.

 

Sterling, dimostrando ancora una volta la sua totale inutilità a qualsiasi scopo, lancia un gridolino di gioia, virile come un castrato del cinquecento, e si lancia fuori dalla stanza strillando “Natale Warbler, tirate fuori il Codice!”

 

“Idiota” borbotta Sebastian nello stesso momento in cui Blaine mormora “Cretino”.

 

Oh, allora su qualcosa sono d’accordo.

 

 

*

 

 

La buona notizia è che Sebastian non è, per qualche assurdo motivo, incatenato da forze invisibili alla Sala Comune. Kurt e Blaine si sono trasferiti in biblioteca, dove a quanto pare è stata convocata la riunione d’emergenza, e lui non ha avuto alcuna difficoltà nel seguirli.

 

Non che ne abbia tutta questa voglia, ma quali alternative ci sono? Non può neanche contattare il se stesso del passato, perché quel Sebastian vive a Parigi.

Quindi ha seguito Kurt e Blaine in biblioteca.

 

La cattiva notizia è che gli Warblers del 2010 sono completamente fuori di zucca. Potrebbero essere frutto di un esperimento genetico malriuscito, Sebastian non lo saprà mai.

 

Che poi quelli più svalvolati di tutti, escluso Jeff, sono i membri del consiglio.

 

Thad Harwood… ormai lo conosce come il dentro dei suoi calzini, è il suo compagno di stanza e la cosa più simile ad un amico che ha nell’altro universo. (Ehi, ci sta facendo l’abitudine. Quindi il posto dove è ora è l’aldiquà e il posto dov’era prima è l’aldilà? No, un momento, si sta confondendo).

 

E poi c’è un certo David, ragazzo di colore molto affascinante che ha l’impressione di aver visto ad una delle feste dei diplomati e che è così dispiaciuto di aver mancato, accidenti.

 

Fin qui tutto paradossalmente normale, nei limiti del possibile.

 

Il problema è il capo del consiglio.

 

Cioè, riflette Sebastian osservando il ragazzo asiatico alto un metro e una Vigorsol – è più basso di Blaine, per la miseria – stringere compulsivamente al petto un martelletto di legno, come se fosse il suo primogenito. Va bene rispettare il Codice, ma così è troppo.

 

“Quindi” sta dicendo il ragazzo – Warbler Wes, come dice la targhetta. “È estremamente probabile che le strade rimangano bloccate fino a Natale. La scuola ci ha dato il permesso di rimanere nei dormitori e di usufruire della cucina. Questa è un’emergenza, fratelli Warblers, quindi andrà affrontata come il Codice comanda”.

 

Pausa ad effetto, tanto per annoiare Sebastian ancora di più. Perfino Kurt sta praticamente sonnecchiando addosso a Blaine.

 

“Quindi, ora vi saranno distribuiti questi fogli – carta intestata della Dalton, dice amorevolmente l’asiatico – e il vostro compito è scriverci le tre attività natalizie che ritenete adatte al quindicesimo Natale Warbler d’emergenza, il primo in otto anni! Esamineremo le vostre proposte e sceglieremo di conseguenza le attività, e le migliori otto verranno messe al voto!”

 

È completamente fuori di testa!

 

Gli altri Warblers non sembrano pensarla come lui, però, perché Nick Duvall si lancia di peso su Trent, che sta distribuendo i fogli, e riesce ad atterrarlo con una sorta di mossa ninja per afferrarne uno.

Inizia a scrivere furiosamente, neanche la sua vita dipendesse dall’esito del sondaggio.

 

Oh, questo potrebbe essere divertente.

(Tanto non è che ha di meglio da fare).

 

Sebastian inizia a scivolare, da bravo fantasma qual è, alle spalle dei ragazzi intenti a scrivere il religioso silenzio.

 

Kurt, nella sua elegante scrittura obliqua – ehi, è mancino! Ma chissenefrega – ha scritto:

 

 

Cioccolata  calda  in  tazza;

Karaoke  a  tema;

Ri-decorazione  della  Sala  Comune.  (L’accostamento  blu – rosso, per quanto  patriottico, mi  è  indigesto).

 

- Kurt  E. H.

 

 

Ok, touché, da Kurt il primo punto non se lo aspettava. Ma che colpa ne ha lui se il controtenore ha l’aria di uno perennemente a dieta?

 

Sebastian scivola oltre Kurt per sbirciare da sopra la spalla di Blaine – non che sia difficile, è alto come uno spazzolino.

 

Il suo foglio dice:

 

Ri-decorazione della Sala Comune (L’accostamento blu – rosso, per quanto patriottico, è indigesto a Kurt);

Cioccolata calda in tazza;

Karaoke a tema.

 

-Blaine

 

 

La cosa veramente triste è che non si sono scopiazzati a vicenda. Dio, può quasi sentire l’arcobaleno che sta intraprendendo la scalata del suo intestino in attesa di essere vomitato.

Blaine passa il foglietto a Kurt e questi lo legge velocemente, arrossendo fino alla radice del capelli quando Blaine gli fa l’occhiolino. Ok, forse ha copiato.

 

Patetico.

 

Sebastian scivola di foglietto in foglietto, di follia in follia, di Warbler in Warbler (Di uccello in uccello? Lubrificante!).

Rinuncia a decifrare la scrittura di Richard, fa una smorfia compiaciuta alla voce ‘uno spogliarello’, scritta tre volte, sottolineata ed evidenziata, di Harry, e si lascia Nick e Jeff per ultimi, tanto per gustarsi la follia.

 

Compatitelo, dovrà pur trovare qualcosa con cui divertirsi.

 

Nick, stranamente seduto dall’altra parte della stanza rispetto a Jeff, sembra avere una calligrafia piuttosto ordinata.

 

 

Pattinaggio su ghiaccio;

Nascondino natalizio (Wes, tu sai di che parlo);

Abbuffata di biscotti;

 

NICK-

 

 

 

Jeff è, invece, il solito caso senza speranza. Jeff è la dimostrazione del fatto che le disgrazie non vengono mai da sole. Jeff è… beh, Jeff.

 

 

Paintball a cavallo di mucche;

Viaggio verso Mordor;

Torneo di Call of Duty (indossando dei cappelli da Babbo Natale).

 

-Jeffy

 

 

Potenzialmente, Jeff è con più che un piede nella fossa della stupidità. Più che altro ci si è lanciato spontaneamente e ora sta sguazzando nel fango della vergogna.

 

 

 

*

 

 

Alla fine Martelletto Boy – Wes, riuscirà mai a ricordarselo? – è riuscito a tirare fuori una lista di attività quantomeno decente, nonostante la scarsa collaborazione dell’intero coro.

Cioè, come attività fanno pena, ma almeno sono natalizie.

 

Sebastian inizia a preoccuparsi, visto che non ha ricevuto nessun segnale dall’IGhost.

Cosa dovrebbe fare, ora, seguirli tutto il giorno?

 

“Hai di meglio da fare?” si chiede a voce alta, roteando gli occhi mentre ascolta distrattamente Kurt lamentarsi per le pessime condizioni delle linee telefoniche. Il martelletto di Wes – se l’è ricordato, se l’è ricordato! -  attira di nuovo l’attenzione di tutti i presenti.

 

“Bene” annuncia il capo del consiglio con un sorrisino compiaciuto. “Il primo punto della lista, l’attività di oggi, è stata quella più votata. La cosa non mi sorprende, conoscendovi. Quindi…”.

 

Questo ragazzo ama le pause ad effetto, a quanto pare.

 

“Cioccolata in tazza! Chi si offre volontario per prepararla a tutti?”

Improvvisamente ci sono venti paia di occhi puntati su Sebastian. Ok, no, non esattamente su di lui, per quanto ami avere gli sguardi della gente addosso. Su Kurt.

 

Che in effetti non sembra così sorpreso dalla piega che hanno preso gli eventi, segno che questa cosa è già successa in precedenza, o gli Warblers sono notoriamente incapaci di cuocere persino un uovo al tegamino, figuriamoci venti cioccolate calde.

 

Probabilmente entrambe, a giudicare dalla faccia entusiasmata di Blaine, che sembra una sorta di cucciolo a cui è appena stata promessa una pantofola da distruggere.

 

Kurt si prende un momento per tenerli sulle spine e Sebastian sbuffa. “Datti una mossa, Hummel, Sterling se la sta facendo sotto dall’ansia”.

 

“D’accordo” concede infine Kurt, arricciando il naso all’insù. “Datemi un’ora e mezza e saranno pronte”.

 

Blaine salta in piedi come una suricata sull’attenti. “Ti aiuto” esclama allegramente, con un sorriso raggiante che gli va da orecchio ad orecchio. Afferra la giacca e la mano di Kurt, tirandolo in piedi con sé. “Adoro fare la cioccolata calda”.

 

Ma naturalmente. Perché invece non ha detto direttamente ‘adoro sbavarti addosso mentre ti sporchi di cioccolata’.

Sebastian gli ha visto quell’espressione maniacale in faccia solo una volta. Ed era ubriaco e stava decantando le lodi del gel.

 

Gli Warblers sono un misto tra occhi alzati al cielo, esasperazione e malizia. Oh, quindi se ne sono accorti tutti che quei due cretini si muoiono dietro?

 

Kurt gli lancia una lunga occhiata indagatrice a Blaine, come a voler soppesare le doti del suo Aiutante Cioccolatoso. Sebastian deve aver sbattuto la testa davvero forte, nell’aldilà (aldiquà?), perché che diavolo di parola è cioccolatoso?

 

“Ok” acconsente infine, e Blaine sembra fare uno sforzo immane per trattenersi dal saltellare sul posto battendo le mani. “Ma stai lontano dai marshmellow, Anderson”.

 

Forse Sebastian dovrebbe rimanere qui con gli altri Warblers, ma ha scoperto che in realtà Kurt e Blaine sono uno spasso da guardare e prendere in giro senza essere udito, e se non può sfruttare quest’esperienza di momentanea invisibilità così, allora come?

 

 

 

*

 

 

Sebastian non ha mai visto la cucina della Dalton e sta iniziando a pensare che forse la metà delle cose che vede è una proiezione della sua mente. Non è possibile per una cucina essere così grande e così attrezzata, andiamo.

 

Kurt ha gli occhi a forma di cuoricino, quindi forse neanche lui è mai stato nella cucina, e al momento è come se avesse un’insegna luminosa con su scritto ‘stereotipo’ attaccata alla fronte.

 

Nota per se stesso: cercare qualcosa di Kurt che rompa lo stereotipo.

 

A Blaine non sembra importare degli stereotipi, comunque, perché Sebastian lo osserva guardare Kurt con un misto di affetto e desiderio – e il secondo lo conosce piuttosto bene – come se stesse cercando di trattenersi dall’avvolgerlo nelle sue braccia e stritolarlo.

 

Blaine dev’essere una persona abbracciosa, realizza Sebastian con un brivido. Kurt e Blaine insieme sono un’entità abbracciosa. E la cosa è vomitevole.

 

Kurt si gira verso il solista degli Warbler con un sorrisetto un po’ troppo simile ad un ghigno.

“Blaine Anderson, preparati per essere sconvolto dalla miglior cioccolata calda della tua vita”.

 

Oh, mio Dio. Eccoli che ricominciano.

 

“Vi prego, siete patetici” cerca di farli ragionare Sebastian, nella speranza che almeno stavolta lo sentano. Si passa una mano tra i capelli e scuote la testa. “Davvero, Blaine, pensavo che fosse Kurt quello senza speranza, ma ora ho la prova del contrario”.

 

Blaine piega la testa di lato a mo’ di Labrador e guarda oltre Sebastian, dove Kurt si è appena infilato un grembiule da cucina blu a righe rosse. Da come lo sta guardando sembra volergli togliere il grembiule, così come tutto il resto dei vestiti, con i denti.

Patriottismo Warbler?

 

Il secondo grembiule passa attraverso lo stomaco di Sebastian, come se Kurt lo stesse inconsciamente punendo. “Oh, andiamo, Hummel. Tutta questa storia per della cioccolata calda? Il giorno che dovrai cucinare una torta ti chiuderai in uno scafandro?” lo prende in giro, visto che Blaine non oserebbe mai. Diavolo, Blaine pensa che Kurt sia dolce e coccoloso. Qualcuno dovrà pur dirglielo.

 

“Blaine, smettila di guardarmi così. Ho qualcosa in faccia?” borbotta Kurt, vagamente a disagio. Una delle mani non occupata a reggere un pacco di zucchero scivola inconsciamente verso la guancia.

 

Blaine sbatte le palpebre un paio di volte, come se stesse scendendo adesso dalla nuvoletta sulla quale era salito. “Cos- no. No, è perfetto. Sei – cioè. No, non c’è niente”.

 

“Hummel, a meno che tu non sia davvero stupido, capisci. Ti prego” borbotta Sebastian, osservando incredulo lo sguardo imbarazzato e il lampo di vaga consapevolezza negli occhi chiari di Kurt. “Dai che ci arrivi. Ti. Sta. Spogliando. Con. Gli. Occhi”.

 

E’ come se stesse facendo il tifo ad una partita di football. E Sebastian odia il football, è un gioco davvero poco dignitoso. Lacrosse, quello sì che è uno sport!

 

Kurt però non dice nulla – non che Seb si aspettasse di vedere il controtenore improvvisamente saltare addosso a Blaine per farselo sopra al tavolo della cucina, ma uno ci spera sempre in un bello spettacolo dal vivo, no? – e si limita a scrollare le spalle e fare cenno a Blaine di avvicinarsi per misurare la farina.

 

Nella cioccolata calda ci va, poi, la farina?

“Cazzo fai, Hummel? Così la rendi troppo densa!” protesta Sebastian infilandosi tra i due in modo da averne uno ad ogni lato. Entrambi gli stanno attraversando le spalle ed è una pessima sensazione (scivolosa, lubrificante!), ma almeno non è stato tagliato fuori come al solito. Perché continua a parlar loro a voce alta, poi, è un mistero.

 

I fantasmi hanno i loro diritti, dannazione!

 

“Ok, il primo che inizia a tirare farina subirà la mia ira” sibila Sebastian, puntando il dito contro Blaine, che sta osservando il pacco come se l’idea gli stia davvero attraversando la mente.

Kurt è sulla loro stessa linea d’onda, perché lancia un’occhiata distratta a Blaine e sembra fare quello che Sebastian gli ha sempre visto fare, e cioè leggergli la mente.

 

“Blaine, se un solo minuscolo granello di farina finisce addosso a me, al tavolo o a questo grembiule giuro che prendo tutti i tuoi tubetti di gel e gli do fuoco personalmente”.

 

Blaine ha l’aria di uno che sta soppesando i pro e i contro di un contratto. Alla fine sembra optare per un no – la leggenda metropolitana dei capelli di Blaine senza gel non verrà mai svelata, ahimé – però si fa più vicino a Kurt, strizzando Sebastian tra loro due.

 

Come mai Sebastian finisce sempre per fare l’acciuga sotto sale tra loro?

 

“Così ci verranno i grumi” dice Sebastian a Kurt, piegandosi ad osservare il liquido denso che il controtenore sta girando con un mescolo sopra al fornello.

 

“Non verranno i grumi, così?” domanda Blaine sporgendosi da sopra la spalla di Kurt. Per riuscire a vederci si deve alzare sulle punte e attraversare completamente Sebastian, e stavolta il ragazzo glie lo lascia fare anche se gli ha rubato la battuta.

 

Kurt ha la faccia di uno che l’ha presa come un’offesa personale e colpisce Blaine con un guanto da cucina.


“Era la ricetta di mia mamma. È a prova di grumi, fidati. Anzi, è a prova di bomba. Questa cioccolata è un bunker antiatomico”.

 

“Questa cioccolata farà schifo e grazie al cielo sono troppo inconsistente per assaggiarla” borbotta Sebastian, nonostante l’odore accogliente e morbido indichi l’esatto contrario.

 

Blaine sorride dolcemente e osserva Kurt mescolare la farina in silenzio per un altro paio di minuti, poi Sebastian la vede.

La lampadina che si accende sopra il caschetto ingellato che sono i ricci di Blaine, luminosa come un faro.

I suoi occhi si allargano mentre sicuramente pensa “Idea!” e Sebastian si schiaffa una mano in faccia, scivolando di lato. (Lubrificante!).

 

“Seriamente, Anderson, questa cosa non finirà bene. Spargerà sale sulla tua tomba, ti farà a pezzetti personalmente e come minimo tornerai come fantasma e passerò l’eternità ad annoiarmi con te”.

 

Ma Blaine non lo sente e Sebastian pensa, beh, cazzi tuoi.

 

“Kurt?” domanda il solista degli Warblers con tono innocente. Kurt si gira con un punto interrogativo stampato in faccia e si ritrova l’indice di Blaine lungo la guancia, ricoperto di cacao.

Sullo zigomo di Kurt compare una lunga, polverosa riga marrone.

 

Gli occhi di Blaine sono enormi e luccicanti e Sebastian sta per vomitare, quante volte l’ha detto nelle ultime ore?, e Kurt è una statua di sale.

 

“Hai detto niente farina, non niente cacao” sussurra Blaine avvicinandosi lentamente. Sebastian fa un passo indietro.

 

“Se devi baciarlo, datti una mossa, non voglio finire in mezzo” gli suggerisce strizzando gli occhi e arricciando il naso.

 

Kurt è assolutamente immobile, un guanto da cucina in una mano e il mestolo che gocciola cioccolata nell’altra. Blaine fa un altro, minuscolo passo avanti e gli occhi di Kurt si accendono di comprensione, ma continua a non muovere un muscolo.

 

“Datevi. Una. Mossa.” scandisce Sebastian, stranamente non infastidito dalla situazione. Più che altro non vede l’ora che Blaine salti addosso a Kurt. Non vuole pensare al perché.

 

Blaine allunga una mano e glie la appoggia sulla spalla di Kurt, il cui muscolo si flette sotto le sue dita.

Oh, allora è vivo!

 

Lo sta tirando verso di sé, ora lo bacia, ora lo bacia –

 

“Ragazzi, come va con le cioccolate, siamo venuti a dare una mano!”

 

Blaine fa un salto indietro degno del migliore dei ninja e Kurt ha lo sguardo più sconvolto e sorpreso che Sebastian abbia mai visto.

 

“Cazzo, Trent, non potevi aspettare altri dieci minuti?” esclama Sebastian esasperato. Certo che questa è sfiga!

 

Kurt, sorprendentemente, è il primo a riprendersi dallo shock del quasi bacio – perché Blaine stava per baciarlo, è inutile negarlo, e se necessario Sebastian glie lo strillerà in un orecchio tutto il giorno – ed esclama a voce acutissima, quasi uno squittio: “Ehm? Ah, sì. Sì, pronte. Da mettere in tazza, vedi? Cioccolata calda. Uhm, vado a prendere. La panna. Sì”.

 

Richard infila la testa attraverso la spalla di Sebastian per osservare la cioccolata e lancia un’occhiata perplessa a Kurt.

 

“Hai del cacao sulla guancia, lo sai?”.

 

Blaine è talmente rosso in viso che ora sembra un tutt’uno con i bordi della divisa.

 

 

 

*

 

 

 

Sebastian misura il pavimento della cucina mattonella per mattonella con aria annoiata mentre Trent, Richard, Kurt e Blaine finiscono di preparare le tazze, ricoprendole con qualcosa come sei quintali di panna.

 

Trent al momento sta abbracciando il pacco extra large di marshmellow come se fosse la sua anima gemella perduta da tempo, e Richard avrà fatto notare a Kurt di avere del cacao sulla guancia almeno quattro volte negli ultimi dieci minuti.

  

Quando finalmente la cioccolata è pronta – “Fate partire l’Hallelujah di Haendel!” esclama Sebastian – Trent e Richard svaniscono oltre la porta con i primi due vassoi, lasciando indietro Kurt e Blaine.

 

Blaine, in particolare, non ha mugugnato che poche parole, dopo il suo tentativo fallito di approcciarsi alla bocca di Kurt, e ora è caduto in una sorta di silenzio depresso.

 

“Andiamo, Anderson, non penserai mica che Kurt non volesse essere baciato!” esclama Sebastian strizzandosi di nuovo tra loro due e rifiutandosi di ammettere a se stesso che ci sta prendendo gusto. “Guardalo, ancora gli luccicano gli occhi come le lucine dell’albero di Natale!”

 

Kurt sta praticamente fremendo, tanto che il vassoio che regge in mano è molto vicino al tremare. “Blaine?” domanda ad un certo punto con voce incerta, quando ormai sono arrivati davanti alla porta. “Aspetta”.

 

Le spalle di Blaine si alzano fino ad arrivargli quasi alle orecchie, segno che o ha preso un respiro davvero molto lungo, o sta cercando di rannicchiarsi in sé stesso.

 

“Mhm?”

 

Kurt sposta il vassoio di lato, socchiude gli occhi, prende un bel respiro e si sporge verso Blaine, per lasciargli un bacio leggerissimo sulla guancia.

Gli occhi di Blaine – e anche quelli di Sebastian - hanno raggiunto la dimensione di due palle da biliardo.

Ah, ecco chi ha le palle in questa relazione.

“Grazie per avermi aiutato con la cioccolata” mormora Kurt ritraendosi, rosso come un peperone ma comunque molto più padrone di sé di Blaine, che al momento si sta sforzando per non farsi cadere la mascella.

 

Kurt gli sorride e scivola oltre la porta, lasciando Blaine in cucina da solo.

Cazzo” mormorano contemporaneamente lui e Sebastian, ma i toni non potrebbero essere più diversi.

 

 

 

*

 

 

Quello che doveva essere un tranquillo pomeriggio passato tra amici – e un fantasma – a bere cioccolata calda e scaldarsi al calore del camino si è trasformato, non si sa bene come, in una vera e propria guerra di marshmellow.

 

Sebastian non è sicuro di come sia successo. Se ne stava lì, da bravo, a prendere in giro a voce alta Trent e Richard per i loro assurdi baffi da panna montana, quando il primo soffice marshmellow era volato attraverso la stanza e gli aveva trapassato la fronte, atterrando dritto addosso a Nick.

 

Da lì era scoppiato un finimondo tale che Jeff si era probabilmente guadagnato una concussione, a Nick era stato strappato un ciuffo di capelli, Trent e Richard erano stati ricoperti di cioccolata calda da capo a piedi, Wes aveva rischiato l’infarto multiplo e sulla guancia di Kurt era comparso un baffo di cioccolata, prova del fatto che Blaine si era ripreso dallo shock del quasi bacio causato dall’aver sniffato del cacao – o forse del fatto che a Blaine piaceva vedere Kurt con della cioccolata addosso.

 

Dopo che gli Warblers avevano messo su una cena d’emergenza con le provviste d’emergenza per i casi d’emergenza come una bufera di neve fuori dal normale, tutti si erano detti troppo stanchi per rimanere alzati a bighellonare in Sala Comune.

 

Sebastian alla fine aveva deciso di seguire Kurt in camera, perché Blaine aveva intrapreso una conversazione con il suo compagno di stanza, David, riguardo ad una parodia musicale di Harry Potter, cosa che, sinceramente, Sebastian non vedeva l’ora di non sentire.

 

Ecco perché ora se ne sta in camera di Kurt a fissare inorridito il suo letto.

No, non il letto di Kurt. Cioè, sì, il letto di Kurt, ma anche il suo.

 

Perché il compagno di stanza di Kurt è – sorpresa delle sorprese, Thad Harwood. E anche il compagno di stanza di Sebastian è Thad Harwood.

Il che significa che Kurt ha dormito nel suo letto due anni prima di lui.

La cosa, per qualche curioso motivo, lo sconvolge. E perché lui non lo sapeva? Perché Thad non gli ha mai detto niente? Eppure si è lamentato abbondantemente di Kurt Hummel in sua presenza!

 

I due, a quanto pare, sono piuttosto amici. Sebastian lo scopre quando Thad, con una nonchalance invidiabile, incastra Kurt all’angolo della stanza e gli domanda soavemente:

 

“Allora, questo duetto con Blaine?”

 

Kurt diventa pallido come un cencio, un’espressione talmente terrorizzata che Sebastian vorrebbe davvero poter fotografare. Così, materiale da ricatto. Non si sa mai, no?

 

“Co-come lo sai?” domanda incredulo, cercando di sgusciare via dal sorrisetto consapevole di Thad.

 

“Vi ho sentito, naturalmente”.

 

Kurt sospira e si arrende all’evidenza: Thad sa.

 

“Non era niente, Thad. Non significa niente, non per lui, almeno. Mi ha chiesto di provare con lui perché deve cantare Baby It’s Cold Outside al Kings Island Christmas Spectacular e ho accettato, tutto qui”.

 

Naturalmente omette la storia del quasi bacio.

“Cos’è, Hummel, credevi che ti stesse cascando addosso?” borbotta Sebastian piuttosto contrariato.

 

Thad non sembra affatto convinto dalle parole dell’amico, ma Kurt gli fa cenno di lasciar perdere e si infila in bagno, chiudendosi la porta alle spalle.

 

No, Thad non è per niente convinto. Sebastian lo osserva mentre aggrotta le sopracciglia in un modo che gli è familiare – ci vive, con questo ragazzo – e poi si volta di nuovo verso la porta del bagno, perplesso.


“Andiamo, Harwood, cosa c’è che non va adesso?”

 

Tentativo fallito, nemmeno Thad lo sente. Oh, per un attimo ci aveva sperato.

 

Thad vola fino alla scrivania, digita Kings Island Christmas Spectacular 2010 sulla tastiera del portatile e sfoglia freneticamente tra le pagine suggerite da Google, sempre più perplesso.

 

Ecco dove aveva già sentito quello spettacolo, ecco dove!

 

Sebastian legge da sopra la spalla di Thad e si lascia sfuggire un sospiro.

 

Il Kings Island Christmas Spectacular non è più in programma dal 2005. Blaine…lui l’ha usata come scusa per cantare con Kurt.

 

“Era una scusa!” borbotta Thad al computer.

E bravo Harwood, a parlare con oggetti inanimati.

 

 

“Beh, che cosa dovrebbe significare tutto questo?” chiede Sebastian alzando gli occhi al cielo.

Il cellulare gli vibra in tasca.

 

“Significa che puoi farcela, idiota!”

 

“…oh, no. No, no, no. Non li farò mettere insieme, ve lo scordate”.

 

Altri due colpi. Vibrazione.

 

“Sì che lo farai. Muoviti”.

 

Sebastian geme di frustrazione. Non è possibile.

La chiave per tornare indietro…sono Kurt e Blaine insieme?

 

“E chi cazzo credete che sono, Rafiki nel Re Leone 2?”

 

 

 

 

 

Note di Natale di Selene

 

Et voilà, eccovi il capitolo! Dal prossimo avremo a che fare con la neve, non preoccupatevi!

Sempre in modalità Warbler, naturalmente!

 

Ringrazio tutte le splendide ragazze che hanno recensito e spero di risentirle anche per questo capitolo, undici recensioni sono tante! Non so davvero come ringraziarvi!

 

Per chi non lo sapesse, Rafiki nel Re Leone due fa mettere insieme la figlia di Simba e il figlio di Scar.

Oh, i sequel Disney… xD

 

Beh, ci si vede domani per il prossimo capitolo!

 

Piccolo spoiler: gli warblers hanno un modo tutto loro di vedere le cose. E Nick e Trent avranno un incidente…piumoso.

 

A domani!

Selene

 

 

   
 
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