Capitolo
2
Chocolate
in cup
Per quanto al momento si
senta abbandonato nel più oscuro e crudele girone dell’Inferno, Sebastian
inizia a pensare di non essere davvero morto morto.
Nella merda fino al collo,
quello sì. Bloccato nel passato, incastrato in un incubo, potenzialmente in
coma indotto a causa dell’incidente con Palla di Pelo Satanica, ma stecchito
ancora no.
Non è trapassato, insomma.
E non pensate che sia in
fase di negazione o stronzate simili, né che abbia qualcosa in sospeso
nell’aldiquà. O nell’aldilà.
Anche se c’è quel Mark
dello Scandals che gli deve cinque dollari e un bel lavoretto.
Secondo voi è considerata
una questione in sospeso?
Perché se così fosse sarebbe
un problema:
*
Ha sempre pensato che Jeff
ha qualcosa che non va, ma così è a livello patologico.
È stupidità degenerativa
allo stadio terminale, ecco. Se l’idiozia fosse una malattia Jeff sarebbe già
con un piede nella fossa.
Sebastian arriccia il naso,
assumendo la più convincente delle sue espressioni schifate, e si limita a
guardare il biondo che saltella impazientemente tra la finestra e Hummel.
L’espressione di Kurt è
spaventosamente simile alla sua, nonostante sia mitigata dal sopracciglio non
inarcato, che nel linguaggio del corpo delle checc- del ragazzo significa sono esasperato dalla tua tenerezza.
“Che c’è, Hummel, gli
Warblers sono troppi da gestire tutti insieme? Hai paura che mettano su
un’orgia?” commenta ad alta voce, nella speranza di farsi sentire da Kurt.
Forse se dice abbastanza
cattiverie il controtenore finirà per notare la sua mistica presenza o qualcosa
del genere e lo rispedirà a calci nel camino, dritto al suo amato presente.
Non è il modo ideale per
tornare indietro ma per stavolta può
accontentarsi.
Kurt, in questa sorta di
limbo o universo parallelo, sembra immune alle sue frecciatine – e alla sua
voce, e alle sue lamentele, e a Sebastian in generale – perciò viene
puntualmente ignorato.
Se non fosse incorporeo e
scivoloso come il lubrificante gli tirerebbe volentieri
“Hai ragione” mormora Kurt
estraendo il cellulare dalla tasca e osservandolo pensieroso. “E poi preferisco
che non si muova con questo tempo. Sarebbe capace di venirmi a prendere
nonostante le strade bloccate”.
Sebastian alza gli occhi al
cielo – e ti pareva, Hummel ha un padre iperprotettivo – ma Jeff batte le mani
e saltella oltre la sua figura evanescente per arrivare ad arpionare la manica
del blazer di Kurt.
“Ma le strade sono chiuse,
la polizia ha bloccato tutto. Là fuori è praticamente
L’espressione da folle esaltato
del biondo è terrorizzante. Come fa Hummel a non esserne raccapricciato?
Sebastian avrebbe fatto un passo indietro, al posto di Kurt!
Ma Kurt sembra non temere
la follia di Sterling.
Stando attento a non attraversare Kurt, Sebastian sbircia lo sfondo del cellulare oltre la sua spalla.
Ma naturalmente.
Sorpresa delle sorprese, lo
sfondo ritrae Kurt e Blaine seduti con due enormi tazze di caffè in mano ad un
tavolino che Sebastian riconosce come proprietà del Lima Bean. Blaine è
letteralmente spalmato su Kurt, e il ragazzo ha le guance talmente rosse che
non c’è modo di fraintendere di chi sia stata l’idea di farsi una foto.
Solo Blaine Anderson riesce
ad imbarazzarti a questi livelli, nel bene e nel male.
Kurt fa un passo indietro e
Sebastian saltella di lato per evitare di farsi passare attraverso – i concetti
di lubrificante e Hummel nella stessa frase non ci possono
stare, ne va della sua salute mentale.
“Ehi, attento a dove vai,
stavi per attraversarmi! Ho dei sentimenti, sai?” gli sibila contro. Perché si
prende la briga di parlare ad alta voce, poi, non lo sa, ma sente che se non lo
fa finirà per impazzire e lui non può permetterselo. Deve tornare indietro,
deve accoppare Hunter e deve guidare gli Warblers alle Regionali.
A Hummel evidentemente non
frega niente della sua salute mentale, perché si allontana di un passo e gli
finisce addosso comunque – che orribile sensazione - e si porta il cellulare all’orecchio mentre
giocherella con un ciuffo di capelli ribelle.
Ah, Hummel, con quest’umidità i tuoi capelli
cederanno e si gonfieranno come una mongolfiera e Blaine sembrerà uno
spaventapasseri con un nido in testa a causa del fattore freddo più gel. E io riderò fino a morirne.
“Pronto, papà, mi senti?”
Mentre Kurt lotta con la
linea telefonica disastrosa, probabilmente a causa della bufera di neve, Sebastian
nota che Blaine sembra collegato ad una sorta di calamita gigante al
controtenore.
Sembra quasi una cosa
scientifica: Kurt fa un passo verso sinistra, Blaine si muove verso la stessa
direzione. Kurt si piega, Blaine si sposta. Come se fossero magneticamente
legati uno all’altro e la cosa fosse addirittura inconsapevole.
…Dio, sai che palle?
“Anderson, decompressati, non scomparirà dalla tua
vista entro i prossimi dieci secondi di telefonata” gli fa notare Sebastian. Ma
perché diavolo continua a parlare da solo,
poi?
Blaine non fa una grinza:
se ne sta lì, al fianco di Kurt, con aria crucciata, intento ad osservare il
ciuffo di capelli che il controtenore si arriccia intorno all’indice.
Sembra un bassotto da
guardia.
Jeff, invece, si sta
dondolando sui talloni come se non avesse idea di cosa fare di sé stesso nel
frattempo e sta canticchiando a bocca chiusa. Ad un’attenta analisi, Sebastian
si accorge che è la sigla di High School Musical.
Nota per se stesso:
cacciare Sterling dagli Warblers, depennarlo dall’elenco iscritti, radiarlo
dall’albo, scomunicarlo, bruciare i suoi resti.
“Ok, ok” sta dicendo Kurt,
la mano che giocherellava con i capelli ora premuta contro l’orecchio mentre continua
a lanciare occhiate da Blaine alla finestra. “Sì, non c’è problema, tanto qui
c’è talmente tanta neve che non riuscirei a uscire dal parcheggio nemmeno per
magia. D’accordo, ti chiamo domani. Ciao”.
“Allora?” gli domanda
Blaine appoggiandosi alla sua spalla con un sospiro. Kurt batte velocemente le
palpebre un paio di volte, ma si riprende in fretta.
Sebastian ha ancora la
nausea.
“Dice che le previsioni del
tempo hanno annunciato la peggiore tempesta di neve degli ultimi centoventi
anni. Lo stato ha fatto girare l’ordine di non uscire in strada per almeno
quattro giorni, è troppo pericoloso”. Fa una piccola pausa, poi l’angolo della
sua bocca si solleva verso l’alto. “Sembra che passerò il Natale con gli
Warblers”.
Sterling, dimostrando
ancora una volta la sua totale inutilità a qualsiasi scopo, lancia un gridolino
di gioia, virile come un castrato del cinquecento, e si lancia fuori dalla
stanza strillando “Natale Warbler, tirate fuori il Codice!”
“Idiota” borbotta Sebastian
nello stesso momento in cui Blaine mormora “Cretino”.
Oh, allora su qualcosa sono d’accordo.
*
La buona notizia è che
Sebastian non è, per qualche assurdo motivo, incatenato da forze invisibili
alla Sala Comune. Kurt e Blaine si sono trasferiti in biblioteca, dove a quanto
pare è stata convocata la riunione d’emergenza, e lui non ha avuto alcuna
difficoltà nel seguirli.
Non che ne abbia tutta
questa voglia, ma quali alternative ci sono? Non può neanche contattare il se
stesso del passato, perché quel Sebastian vive a Parigi.
Quindi ha seguito Kurt e
Blaine in biblioteca.
La cattiva notizia è che
gli Warblers del 2010 sono completamente fuori di zucca. Potrebbero essere
frutto di un esperimento genetico malriuscito, Sebastian non lo saprà mai.
Che poi quelli più svalvolati
di tutti, escluso Jeff, sono i membri del consiglio.
Thad Harwood… ormai lo
conosce come il dentro dei suoi calzini, è il suo compagno di stanza e la cosa
più simile ad un amico che ha nell’altro universo. (Ehi, ci sta facendo l’abitudine. Quindi il posto dove è ora è
l’aldiquà e il posto dov’era prima è l’aldilà? No, un momento, si sta
confondendo).
E poi c’è un certo David,
ragazzo di colore molto affascinante che ha l’impressione di aver visto ad una
delle feste dei diplomati e che è così
dispiaciuto di aver mancato, accidenti.
Fin qui tutto
paradossalmente normale, nei limiti del possibile.
Il problema è il capo del
consiglio.
Cioè,
riflette Sebastian osservando il ragazzo asiatico alto un metro e una Vigorsol
– è più basso di Blaine, per la miseria
– stringere compulsivamente al petto un martelletto di legno, come se fosse il
suo primogenito. Va bene rispettare il
Codice, ma così è troppo.
“Quindi” sta dicendo il
ragazzo – Warbler Wes, come dice la targhetta. “È estremamente probabile che le
strade rimangano bloccate fino a Natale. La scuola ci ha dato il permesso di
rimanere nei dormitori e di usufruire della cucina. Questa è un’emergenza,
fratelli Warblers, quindi andrà affrontata come il Codice comanda”.
Pausa ad effetto, tanto per
annoiare Sebastian ancora di più. Perfino Kurt sta praticamente sonnecchiando
addosso a Blaine.
“Quindi, ora vi saranno
distribuiti questi fogli – carta
intestata della Dalton, dice amorevolmente l’asiatico – e il vostro compito
è scriverci le tre attività natalizie che ritenete adatte al quindicesimo
Natale Warbler d’emergenza, il primo in otto anni! Esamineremo le vostre
proposte e sceglieremo di conseguenza le attività, e le migliori otto verranno
messe al voto!”
È completamente fuori di testa!
Gli altri Warblers non
sembrano pensarla come lui, però, perché Nick Duvall si lancia di peso su
Trent, che sta distribuendo i fogli, e riesce ad atterrarlo con una sorta di
mossa ninja per afferrarne uno.
Inizia a scrivere
furiosamente, neanche la sua vita dipendesse dall’esito del sondaggio.
Oh, questo potrebbe essere divertente.
(Tanto non è che ha di
meglio da fare).
Sebastian inizia a
scivolare, da bravo fantasma qual è, alle spalle dei ragazzi intenti a scrivere
il religioso silenzio.
Kurt, nella sua elegante
scrittura obliqua – ehi, è mancino! Ma
chissenefrega – ha scritto:
Cioccolata calda in tazza;
Karaoke a tema;
Ri-decorazione della Sala Comune.
(L’accostamento blu – rosso, per quanto patriottico, mi è indigesto).
- Kurt E. H.
Ok, touché, da Kurt il primo punto non se lo aspettava. Ma che colpa ne
ha lui se il controtenore ha l’aria di uno perennemente a dieta?
Sebastian scivola oltre
Kurt per sbirciare da sopra la spalla di Blaine – non che sia difficile, è alto
come uno spazzolino.
Il suo foglio dice:
Ri-decorazione della Sala Comune
(L’accostamento blu – rosso, per quanto patriottico, è indigesto a Kurt);
Cioccolata calda in tazza;
Karaoke a tema.
-Blaine
La cosa veramente triste è che non si sono
scopiazzati a vicenda. Dio, può quasi sentire l’arcobaleno che sta
intraprendendo la scalata del suo intestino in attesa di essere vomitato.
Blaine passa il foglietto a
Kurt e questi lo legge velocemente, arrossendo fino alla radice del capelli
quando Blaine gli fa l’occhiolino. Ok, forse
ha copiato.
Patetico.
Sebastian scivola di
foglietto in foglietto, di follia in follia, di Warbler in Warbler (Di uccello
in uccello? Lubrificante!).
Rinuncia a decifrare la
scrittura di Richard, fa una smorfia compiaciuta alla voce ‘uno spogliarello’,
scritta tre volte, sottolineata ed evidenziata, di Harry, e si lascia Nick e
Jeff per ultimi, tanto per gustarsi la follia.
Compatitelo, dovrà pur
trovare qualcosa con cui divertirsi.
Nick, stranamente seduto
dall’altra parte della stanza rispetto a Jeff, sembra avere una calligrafia
piuttosto ordinata.
Pattinaggio su ghiaccio;
Nascondino natalizio
(Wes, tu sai di che parlo);
Abbuffata di biscotti;
NICK-
Jeff è, invece, il solito
caso senza speranza. Jeff è la dimostrazione del fatto che le disgrazie non
vengono mai da sole. Jeff è… beh, Jeff.
Paintball a cavallo di mucche;
Viaggio verso Mordor;
Torneo di Call of Duty (indossando dei cappelli da Babbo Natale).
-Jeffy
Potenzialmente, Jeff è con
più che un piede nella fossa della stupidità. Più che altro ci si è lanciato
spontaneamente e ora sta sguazzando nel fango della vergogna.
*
Alla fine Martelletto Boy –
Wes, riuscirà mai a ricordarselo? – è
riuscito a tirare fuori una lista di attività quantomeno decente, nonostante la
scarsa collaborazione dell’intero coro.
Cioè, come attività fanno
pena, ma almeno sono natalizie.
Sebastian inizia a
preoccuparsi, visto che non ha ricevuto nessun segnale dall’IGhost.
Cosa dovrebbe fare, ora,
seguirli tutto il giorno?
“Hai di meglio da fare?” si
chiede a voce alta, roteando gli occhi mentre ascolta distrattamente Kurt
lamentarsi per le pessime condizioni delle linee telefoniche. Il martelletto di
Wes – se l’è ricordato, se l’è ricordato!
- attira di nuovo l’attenzione di tutti
i presenti.
“Bene” annuncia il capo del
consiglio con un sorrisino compiaciuto. “Il primo punto della lista, l’attività
di oggi, è stata quella più votata. La cosa non mi sorprende, conoscendovi.
Quindi…”.
Questo ragazzo ama le pause
ad effetto, a quanto pare.
“Cioccolata in tazza! Chi
si offre volontario per prepararla a tutti?”
Improvvisamente ci sono
venti paia di occhi puntati su Sebastian. Ok, no, non esattamente su di lui,
per quanto ami avere gli sguardi della gente addosso. Su Kurt.
Che in effetti non sembra
così sorpreso dalla piega che hanno preso gli eventi, segno che questa cosa è
già successa in precedenza, o gli Warblers sono notoriamente incapaci di cuocere
persino un uovo al tegamino, figuriamoci venti cioccolate calde.
Probabilmente entrambe, a
giudicare dalla faccia entusiasmata di Blaine, che sembra una sorta di cucciolo
a cui è appena stata promessa una pantofola da distruggere.
Kurt si prende un momento
per tenerli sulle spine e Sebastian sbuffa. “Datti una mossa, Hummel, Sterling
se la sta facendo sotto dall’ansia”.
“D’accordo” concede infine
Kurt, arricciando il naso all’insù. “Datemi un’ora e mezza e saranno pronte”.
Blaine salta in piedi come
una suricata sull’attenti. “Ti aiuto” esclama allegramente, con un sorriso
raggiante che gli va da orecchio ad orecchio. Afferra la giacca e la mano di
Kurt, tirandolo in piedi con sé. “Adoro fare la cioccolata calda”.
Ma naturalmente. Perché invece non ha detto direttamente ‘adoro sbavarti addosso mentre
ti sporchi di cioccolata’.
Sebastian gli ha visto
quell’espressione maniacale in faccia solo una volta. Ed era ubriaco e stava
decantando le lodi del gel.
Gli Warblers sono un misto
tra occhi alzati al cielo, esasperazione e malizia. Oh, quindi se ne sono
accorti tutti che quei due cretini si muoiono dietro?
Kurt gli lancia una lunga
occhiata indagatrice a Blaine, come a voler soppesare le doti del suo Aiutante Cioccolatoso. Sebastian deve
aver sbattuto la testa davvero forte, nell’aldilà (aldiquà?), perché che diavolo di parola è cioccolatoso?
“Ok” acconsente infine, e
Blaine sembra fare uno sforzo immane per trattenersi dal saltellare sul posto
battendo le mani. “Ma stai lontano dai marshmellow, Anderson”.
Forse Sebastian dovrebbe
rimanere qui con gli altri Warblers, ma ha scoperto che in realtà Kurt e Blaine
sono uno spasso da guardare e prendere in giro senza essere udito, e se non può
sfruttare quest’esperienza di momentanea invisibilità così, allora come?
*
Sebastian non ha mai visto
la cucina della Dalton e sta iniziando a pensare che forse la metà delle cose
che vede è una proiezione della sua mente. Non è possibile per una cucina
essere così grande e così attrezzata, andiamo.
Kurt ha gli occhi a forma
di cuoricino, quindi forse neanche lui
è mai stato nella cucina, e al momento è come se avesse un’insegna luminosa con
su scritto ‘stereotipo’ attaccata alla fronte.
Nota per se stesso: cercare qualcosa di Kurt che
rompa lo stereotipo.
A Blaine non sembra
importare degli stereotipi, comunque, perché Sebastian lo osserva guardare Kurt
con un misto di affetto e desiderio – e il secondo lo conosce piuttosto bene –
come se stesse cercando di trattenersi dall’avvolgerlo nelle sue braccia e
stritolarlo.
Blaine dev’essere una
persona abbracciosa, realizza Sebastian con un brivido. Kurt e Blaine insieme sono un’entità abbracciosa. E la
cosa è vomitevole.
Kurt si gira verso il
solista degli Warbler con un sorrisetto un po’ troppo simile ad un ghigno.
“Blaine Anderson, preparati
per essere sconvolto dalla miglior cioccolata calda della tua vita”.
Oh, mio Dio. Eccoli che ricominciano.
“Vi prego, siete patetici”
cerca di farli ragionare Sebastian, nella speranza che almeno stavolta lo
sentano. Si passa una mano tra i capelli e scuote la testa. “Davvero, Blaine,
pensavo che fosse Kurt quello senza speranza, ma ora ho la prova del
contrario”.
Blaine piega la testa di
lato a mo’ di Labrador e guarda oltre Sebastian, dove Kurt si è appena infilato
un grembiule da cucina blu a righe rosse. Da come lo sta guardando sembra
volergli togliere il grembiule, così come tutto il resto dei vestiti, con i
denti.
Patriottismo Warbler?
Il secondo grembiule passa
attraverso lo stomaco di Sebastian, come se Kurt lo stesse inconsciamente
punendo. “Oh, andiamo, Hummel. Tutta questa storia per della cioccolata calda?
Il giorno che dovrai cucinare una torta ti chiuderai in uno scafandro?” lo
prende in giro, visto che Blaine non oserebbe mai. Diavolo, Blaine pensa che Kurt sia dolce e coccoloso. Qualcuno
dovrà pur dirglielo.
“Blaine, smettila di
guardarmi così. Ho qualcosa in faccia?” borbotta Kurt, vagamente a disagio. Una
delle mani non occupata a reggere un pacco di zucchero scivola inconsciamente
verso la guancia.
Blaine sbatte le palpebre
un paio di volte, come se stesse scendendo adesso dalla nuvoletta sulla quale
era salito. “Cos- no. No, è perfetto. Sei – cioè.
No, non c’è niente”.
“Hummel, a meno che tu non
sia davvero stupido, capisci. Ti
prego” borbotta Sebastian, osservando incredulo lo sguardo imbarazzato e il
lampo di vaga consapevolezza negli occhi chiari di Kurt. “Dai che ci arrivi.
Ti. Sta. Spogliando. Con. Gli. Occhi”.
E’ come se stesse facendo
il tifo ad una partita di football. E Sebastian odia il football, è un gioco
davvero poco dignitoso. Lacrosse,
quello sì che è uno sport!
Kurt però non dice nulla –
non che Seb si aspettasse di vedere il controtenore improvvisamente saltare
addosso a Blaine per farselo sopra al tavolo della cucina, ma uno ci spera
sempre in un bello spettacolo dal vivo, no? – e si limita a scrollare le spalle
e fare cenno a Blaine di avvicinarsi per misurare la farina.
Nella cioccolata calda ci
va, poi, la farina?
“Cazzo fai, Hummel? Così la
rendi troppo densa!” protesta Sebastian infilandosi tra i due in modo da averne
uno ad ogni lato. Entrambi gli stanno attraversando
le spalle ed è una pessima sensazione (scivolosa,
lubrificante!), ma almeno non è stato tagliato fuori come al solito. Perché
continua a parlar loro a voce alta, poi, è un mistero.
I fantasmi hanno i loro
diritti, dannazione!
“Ok, il primo che inizia a
tirare farina subirà la mia ira” sibila Sebastian, puntando il dito contro
Blaine, che sta osservando il pacco come se l’idea gli stia davvero
attraversando la mente.
Kurt è sulla loro stessa
linea d’onda, perché lancia un’occhiata distratta a Blaine e sembra fare quello
che Sebastian gli ha sempre visto fare, e cioè leggergli la mente.
“Blaine, se un solo
minuscolo granello di farina finisce addosso a me, al tavolo o a questo
grembiule giuro che prendo tutti i tuoi tubetti di gel e gli do fuoco
personalmente”.
Blaine ha l’aria di uno che
sta soppesando i pro e i contro di un contratto. Alla fine sembra optare per un
no – la leggenda metropolitana dei capelli di Blaine senza gel non verrà mai
svelata, ahimé – però si fa più vicino a Kurt, strizzando Sebastian tra loro
due.
Come
“Così ci verranno i grumi”
dice Sebastian a Kurt, piegandosi ad osservare il liquido denso che il
controtenore sta girando con un mescolo sopra al fornello.
“Non verranno i grumi,
così?” domanda Blaine sporgendosi da sopra la spalla di Kurt. Per riuscire a
vederci si deve alzare sulle punte e attraversare completamente Sebastian, e
stavolta il ragazzo glie lo lascia fare anche se gli ha rubato la battuta.
Kurt ha la faccia di uno
che l’ha presa come un’offesa personale e colpisce Blaine con un guanto da
cucina.
“Era la ricetta di mia mamma. È a prova di grumi, fidati. Anzi, è a prova di
bomba. Questa cioccolata è un bunker antiatomico”.
“Questa cioccolata farà schifo
e grazie al cielo sono troppo inconsistente per assaggiarla” borbotta
Sebastian, nonostante l’odore accogliente e morbido indichi l’esatto contrario.
Blaine sorride dolcemente e
osserva Kurt mescolare la farina in silenzio per un altro paio di minuti, poi
Sebastian la vede.
La lampadina che si accende
sopra il caschetto ingellato che sono i ricci di Blaine, luminosa come un faro.
I suoi occhi si allargano
mentre sicuramente pensa “Idea!” e
Sebastian si schiaffa una mano in faccia, scivolando di lato. (Lubrificante!).
“Seriamente, Anderson,
questa cosa non finirà bene. Spargerà sale sulla tua tomba, ti farà a pezzetti
personalmente e come minimo tornerai come fantasma e passerò l’eternità ad
annoiarmi con te”.
Ma Blaine non lo sente e
Sebastian pensa, beh, cazzi tuoi.
“Kurt?” domanda il solista
degli Warblers con tono innocente. Kurt si gira con un punto interrogativo
stampato in faccia e si ritrova l’indice di Blaine lungo la guancia, ricoperto
di cacao.
Sullo zigomo di Kurt
compare una lunga, polverosa riga marrone.
Gli occhi di Blaine sono
enormi e luccicanti e Sebastian sta per vomitare, quante volte l’ha detto nelle
ultime ore?, e Kurt è una statua di sale.
“Hai detto niente farina,
non niente cacao” sussurra Blaine avvicinandosi lentamente. Sebastian fa un
passo indietro.
“Se devi baciarlo, datti
una mossa, non voglio finire in mezzo” gli suggerisce strizzando gli occhi e
arricciando il naso.
Kurt è assolutamente
immobile, un guanto da cucina in una mano e il mestolo che gocciola cioccolata
nell’altra. Blaine fa un altro, minuscolo passo avanti e gli occhi di Kurt si
accendono di comprensione, ma continua a non muovere un muscolo.
“Datevi. Una. Mossa.”
scandisce Sebastian, stranamente non infastidito dalla situazione. Più che
altro non vede l’ora che Blaine salti addosso a Kurt. Non vuole pensare al perché.
Blaine allunga una mano e
glie la appoggia sulla spalla di Kurt, il cui muscolo si flette sotto le sue
dita.
Oh, allora è vivo!
Lo sta tirando verso di sé,
ora lo bacia, ora lo bacia –
“Ragazzi, come va con le
cioccolate, siamo venuti a dare una mano!”
Blaine fa un salto indietro
degno del migliore dei ninja e Kurt ha lo sguardo più sconvolto e sorpreso che
Sebastian abbia mai visto.
“Cazzo, Trent, non potevi
aspettare altri dieci minuti?” esclama Sebastian esasperato. Certo che questa è sfiga!
Kurt, sorprendentemente, è
il primo a riprendersi dallo shock del quasi bacio – perché Blaine stava per
baciarlo, è inutile negarlo, e se necessario Sebastian glie lo strillerà in un
orecchio tutto il giorno – ed esclama a voce acutissima, quasi uno squittio:
“Ehm? Ah, sì. Sì, pronte. Da mettere in tazza, vedi? Cioccolata calda. Uhm,
vado a prendere. La panna. Sì”.
Richard infila la testa
attraverso la spalla di Sebastian per osservare la cioccolata e lancia
un’occhiata perplessa a Kurt.
“Hai del cacao sulla
guancia, lo sai?”.
Blaine è talmente rosso in
viso che ora sembra un tutt’uno con i bordi della divisa.
*
Sebastian misura il
pavimento della cucina mattonella per mattonella con aria annoiata mentre
Trent, Richard, Kurt e Blaine finiscono di preparare le tazze, ricoprendole con
qualcosa come sei quintali di panna.
Trent al momento sta
abbracciando il pacco extra large di marshmellow come se fosse la sua anima
gemella perduta da tempo, e Richard avrà fatto notare a Kurt di avere del cacao
sulla guancia almeno quattro volte negli ultimi dieci minuti.
Quando finalmente la
cioccolata è pronta – “Fate partire l’Hallelujah di Haendel!” esclama Sebastian
– Trent e Richard svaniscono oltre la porta con i primi due vassoi, lasciando
indietro Kurt e Blaine.
Blaine, in particolare, non
ha mugugnato che poche parole, dopo il suo tentativo fallito di approcciarsi
alla bocca di Kurt, e ora è caduto in una sorta di silenzio depresso.
“Andiamo, Anderson, non
penserai mica che Kurt non volesse essere baciato!” esclama Sebastian
strizzandosi di nuovo tra loro due e rifiutandosi di ammettere a se stesso che
ci sta prendendo gusto. “Guardalo, ancora gli luccicano gli occhi come le
lucine dell’albero di Natale!”
Kurt sta praticamente
fremendo, tanto che il vassoio che regge in mano è molto vicino al tremare.
“Blaine?” domanda ad un certo punto con voce incerta, quando ormai sono
arrivati davanti alla porta. “Aspetta”.
Le spalle di Blaine si alzano
fino ad arrivargli quasi alle orecchie, segno che o ha preso un respiro davvero
molto lungo, o sta cercando di rannicchiarsi in sé stesso.
“Mhm?”
Kurt sposta il vassoio di
lato, socchiude gli occhi, prende un bel respiro e si sporge verso Blaine, per
lasciargli un bacio leggerissimo sulla guancia.
Gli occhi di Blaine – e
anche quelli di Sebastian - hanno raggiunto la dimensione di due palle da
biliardo.
Ah, ecco chi ha le palle in questa relazione.
“Grazie per avermi aiutato
con la cioccolata” mormora Kurt ritraendosi, rosso come un peperone ma comunque
molto più padrone di sé di Blaine, che al momento si sta sforzando per non
farsi cadere la mascella.
Kurt gli sorride e scivola
oltre la porta, lasciando Blaine in cucina da solo.
“Cazzo” mormorano contemporaneamente lui e Sebastian, ma i toni non
potrebbero essere più diversi.
*
Quello che doveva essere un
tranquillo pomeriggio passato tra amici – e un fantasma – a bere cioccolata
calda e scaldarsi al calore del camino si è trasformato, non si sa bene come,
in una vera e propria guerra di marshmellow.
Sebastian non è sicuro di
come sia successo. Se ne stava lì, da bravo, a prendere in giro a voce alta
Trent e Richard per i loro assurdi baffi da panna montana, quando il primo
soffice marshmellow era volato attraverso la stanza e gli aveva trapassato la
fronte, atterrando dritto addosso a Nick.
Da lì era scoppiato un
finimondo tale che Jeff si era probabilmente guadagnato una concussione, a Nick
era stato strappato un ciuffo di capelli, Trent e Richard erano stati ricoperti
di cioccolata calda da capo a piedi, Wes aveva rischiato l’infarto multiplo e
sulla guancia di Kurt era comparso un baffo di cioccolata, prova del fatto che
Blaine si era ripreso dallo shock del quasi bacio causato dall’aver sniffato
del cacao – o forse del fatto che a Blaine piaceva vedere Kurt con della
cioccolata addosso.
Dopo che gli Warblers
avevano messo su una cena d’emergenza con le provviste d’emergenza per i casi
d’emergenza come una bufera di neve fuori dal normale, tutti si erano detti
troppo stanchi per rimanere alzati a bighellonare in Sala Comune.
Sebastian alla fine aveva
deciso di seguire Kurt in camera, perché Blaine aveva intrapreso una
conversazione con il suo compagno di stanza, David, riguardo ad una parodia
musicale di Harry Potter, cosa che, sinceramente, Sebastian non vedeva l’ora di
non sentire.
Ecco perché ora se ne sta
in camera di Kurt a fissare inorridito il suo letto.
No, non il letto di Kurt.
Cioè, sì, il letto di Kurt, ma anche il suo.
Perché il compagno di
stanza di Kurt è – sorpresa delle sorprese, Thad
Harwood. E anche il compagno di stanza di Sebastian è Thad Harwood.
Il che significa che Kurt
ha dormito nel suo letto due anni prima di lui.
La cosa, per qualche
curioso motivo, lo sconvolge. E perché lui non lo sapeva? Perché Thad non gli
ha mai detto niente? Eppure si è lamentato abbondantemente di Kurt Hummel in
sua presenza!
I due, a quanto pare, sono
piuttosto amici. Sebastian lo scopre quando Thad, con una nonchalance invidiabile, incastra Kurt all’angolo della stanza e
gli domanda soavemente:
“Allora, questo duetto con
Blaine?”
Kurt diventa pallido come
un cencio, un’espressione talmente terrorizzata che Sebastian vorrebbe davvero
poter fotografare. Così, materiale da
ricatto. Non si sa mai, no?
“Co-come lo sai?” domanda
incredulo, cercando di sgusciare via dal sorrisetto consapevole di Thad.
“Vi ho sentito,
naturalmente”.
Kurt sospira e si arrende
all’evidenza: Thad sa.
“Non era niente, Thad. Non
significa niente, non per lui, almeno. Mi ha chiesto di provare con lui perché
deve cantare Baby It’s Cold Outside al Kings
Island Christmas Spectacular e ho accettato, tutto qui”.
Naturalmente omette la
storia del quasi bacio.
“Cos’è, Hummel, credevi che
ti stesse cascando addosso?” borbotta Sebastian piuttosto contrariato.
Thad non sembra affatto
convinto dalle parole dell’amico, ma Kurt gli fa cenno di lasciar perdere e si
infila in bagno, chiudendosi la porta alle spalle.
No, Thad non è per niente convinto. Sebastian lo
osserva mentre aggrotta le sopracciglia in un modo che gli è familiare – ci
vive, con questo ragazzo – e poi si volta di nuovo verso la porta del bagno,
perplesso.
“Andiamo, Harwood, cosa c’è che non va adesso?”
Tentativo fallito, nemmeno
Thad lo sente. Oh, per un attimo ci aveva sperato.
Thad vola fino alla
scrivania, digita Kings Island Christmas
Spectacular 2010 sulla tastiera del portatile e sfoglia freneticamente tra
le pagine suggerite da Google, sempre più perplesso.
Ecco dove aveva già sentito
quello spettacolo, ecco dove!
Sebastian legge da sopra la
spalla di Thad e si lascia sfuggire un sospiro.
Il Kings Island Christmas Spectacular non è più in programma dal 2005.
Blaine…lui l’ha usata come scusa per cantare con Kurt.
“Era una scusa!” borbotta
Thad al computer.
E bravo Harwood, a parlare
con oggetti inanimati.
“Beh, che cosa dovrebbe
significare tutto questo?” chiede Sebastian alzando gli occhi al cielo.
Il cellulare gli vibra in
tasca.
“Significa che puoi farcela, idiota!”
“…oh, no. No, no, no. Non
li farò mettere insieme, ve lo scordate”.
Altri due colpi.
Vibrazione.
“Sì che lo farai. Muoviti”.
Sebastian geme di
frustrazione. Non è possibile.
La chiave per tornare
indietro…sono Kurt e Blaine insieme?
“E chi cazzo credete che sono, Rafiki nel Re Leone 2?”
Note di Natale di Selene
Et voilà, eccovi il
capitolo! Dal prossimo avremo a che fare con la neve, non preoccupatevi!
Sempre in modalità Warbler,
naturalmente!
Ringrazio tutte le
splendide ragazze che hanno recensito e spero di risentirle anche per questo
capitolo, undici recensioni sono tante! Non so davvero come ringraziarvi!
Per chi non lo sapesse, Rafiki nel Re Leone due fa mettere insieme la
figlia di Simba e il figlio di Scar.
Oh, i sequel Disney… xD
Beh, ci si vede domani per
il prossimo capitolo!
Piccolo spoiler: gli
warblers hanno un modo tutto loro di vedere le cose. E Nick e Trent avranno un
incidente…piumoso.
A domani!
Selene