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Autore: Pikky    06/07/2007    7 recensioni
Elizabeth... Will... Jack... Il destino ancora una volta si è abbattuto in modo crudele e triste su loro tre, ma c'è chi cercherà di cambiarlo... E da Capitan Jack Sparrow ci si può aspettare di tutto, soprattuto se c'è in ballo l'immortalità e un'Elizabeth che non sarà disposta ad aspettare dieci anni per rivedere Will... Ship presente:Will/Elizabeth [Buona lettura, e mi raccomando, recensite!!! Pikky91]
Genere: Romantico, Avventura, Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Elizabeth Swann, Hector Barbossa, Jack Sparrow, Will Turner
Note: What if? (E se ...) | Avvertimenti: Spoiler!
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-Come ho fatto a non pensarci prima

Annuncio: Questa potrebbe essere l’ultima volta che aggiorno, dato che il 13 parto per l’Irlanda e sto via due settimane. Torno il 27, ma subito dopo, ovvero il 29, parto coi miei alla volta della Francia, da cui farò ritorno verso il 20 Agosto. Ma non preoccupatevi, mentre sono via mi adopererò a scrivere, anche se poi mi toccherà copiare tutto l’operato da carta a pc, ma per voi miei lettori questo ed altro. Spero di poter riuscire ad aggiornare prima della mia partenza, ma non prometto niente… Visti i miei ritmi… Bhè, buona lettura!!! E commentate, mi raccomando…

 

 

5. Di nuovo ai confini del mondo

 

-Come ho fatto a non pensarci prima?- borbottò Jack fra sé e sé, mentre raggiungeva Barbossa sul ponte.

-Allora?- chiese quest’ultimo, aspettando la risposta con impazienza, dato che poco prima l’aveva sentito esclamare ‘Trovato!’.

-Il verde baleno!

-Cosa?- chiese, incredulo.

-Il verde baleno. Dobbiamo aspettare il tramonto, nel punto preciso indicato dalla mappa, e poi puf! Scompariremo nel verde baleno per poi riapparire ai confini del mondo- spiegò il capitano.

-E tu ci hai messo una settimana per capirlo?- chiese Barbossa, sorpreso dalla facilità di quella spiegazione, ma ancora di più dal fatto che Sparrow ci avesse messo così tanto ad arrivarci.

-Bhè, avrei voluto vedere te al mio posto!- rispose Jack, indignato.

Barbossa ignorò la provocazione, da cui altrimenti si sarebbe scaturito l’ennesimo battibecco, dopodichè si voltò e andò da Pintel e Ragetti ad ordinare loro di calarsi a bordo di una scialuppa che raggiungesse l’isola per chiamare il resto della ciurma, date che di lì ad un paio d’ore ci sarebbe stato il tramonto.

 

 

 

Due ore dopo, il cielo si stava imbrunendo, segnalando l’imminente tramonto. Non appena era stato assicurato che tutta la ciurma fosse a bordo, la Perla Nera aveva fatto vela verso il punto preciso indicato dalla mappa e dalla bussola di Jack.

Il sole, come ogni giorno, stava per terminare il suo quotidiano percorso, tuffandosi nel mare, a cui ormai era prossimo. Il cielo si stava dipingendo di rosso, e tutta la ciurma aspettava con il fiato sospeso che il sole calasse. E quel momento non tardò ad arrivare.

Poco dopo, infatti, il sole sembrò gradualmente sparire negli abissi. Mano a mano che ciò avveniva, l’eccitazione a bordo della Perla aumentava progressivamente.

Infine il tramonto giunse al termine e il sole sparì, inghiottito fra le acque più profonde. E in quel preciso istante in cui ciò avvenne, la Perla Nera sparì, avvolta da un verde baleno.

Ognuno a bordo restò esterrefatto.

Jack Sparrow, che sorrideva trionfante, ancora una volta aveva avuto ragione, e toccò anche a Barbossa ammetterlo, seppur con se stesso.

Non appena il verde baleno scomparve, la nave si ritrovò in delle acque molto simili a quelle in cui si trovava in precedenza. Se non fosse stato per il lampo di luce verde e per il fatto che in quel momento stesse albeggiando mentre ci sarebbe dovuto essere il tramonto, nessuno avrebbe mai detto che erano finalmente giunti ai confini del mondo.

Jack, guardandosi intorno, notò che sopracoperta mancava Elizabeth. Pensò che fosse rimasta in cabina, così andò a controllare. Gli sembrava strano che fosse rimasta sottocoperta dopo tutto quel trambusto, quindi voleva accertarsi che andasse tutto bene. Non appena fu davanti alla porta bussò. Elizabeth venne ad aprire poco dopo, con una faccia visibilmente assonnata.

‘Possibile che abbia dormito per tutto questo tempo?’ si chiese Jack, perplesso.

-Jack? Che c’è?- gli chiese poi lei, portandosi una mano davanti alla bocca per coprire uno sbadiglio.

-Niente… Volevo solo dirti che siamo ai confini del mondo.

Nel sentire le ultime tre parole, Elizabeth si era risvegliata del tutto e non potè fare a meno di trattenere un sorriso. Finalmente! Avrebbero potuto mettersi alla ricerca di Acqua de vida e poi avrebbe potuto ricongiungersi a Will, se tutto fosse andato come sperava.

-Elizabeth… Sei sicura di stare bene? Il mio enorme intuito sulla natura femminile mi dice il contrario…- chiese poi il capitano, preoccupato, interrompendo i suoi pensieri.

-Sì, perché?- chiese lei di rimando, non capendo il motivo di quella preoccupazione.

-Ho notato che ultimamente passi quasi tutto il tempo qui, nella tua cabina…

-Bhè, semplicemente perché non sarei di ottima compagnia, se venissi sopracoperta. Quindi preferisco stare qui, da sola con i miei pensieri- disse la ragazza, abbassando lo sguardo. Ed era la verità, anche se per gran parte del tempo che passava in cabina, Elizabeth dormiva, in preda ad una strana stanchezza e sonnolenza, probabilmente dovute entrambe alla fatica accumulata e alle emozioni provate nelle settimane precedenti, che si stavano facendo sentire. Per il resto del tempo, invece, non faceva altro che pensare a Will, ascoltando i battiti che provenivano dal forziere contenente il suo cuore, poggiato sullo scrittoio presente nella cabina. Nonostante all’inizio non lo sopportasse, perché le ricordava la condizione in cui era l’amato, man mano aveva imparato ad abituarsi a quelle ritmiche pulsazioni, pensando che forse in quel modo poteva sentire Will più vicino, alleviando il peso della sua lontananza.

-Capisco. Ma non ti farebbe male prendere una boccata d’aria, ogni tanto- aggiunse poi Jack, serio. Poi se ne andò, salendo per le scale che conducevano al ponte.

Elizabeth chiuse la porta dietro di sé, sorridendo al pensiero che Jack si stesse preoccupando per lei, nonostante la cosa non fosse proprio da lui. Ma pensò che in fondo aveva ragione: salire sopracoperta, di tanto in tanto, non avrebbe potuto farle che bene.

 

 

 

La Perla stava navigando in quelle vastissime acque già da ore, senza scorgere nulla all’orizzonte, quando Elizabeth decise di salire sul ponte.

-Miss Turner… Vedo che finalmente siete uscita dalla vostra cabina…- le disse Barbossa, non appena la vide appoggiarsi al parapetto.

Lei rispose con un sorriso di circostanza, mettendosi a fissare l’orizzonte, non potendo fare a meno di ricordare ciò che le aveva detto Will prima di partire. Ma in quel momento la tristezza che provava ogni volta che richiamava quel momento alla mente, fu meno intensa del solito, forse mitigata dal fatto che l’orizzonte che stava osservando forse era lo stesso che osservava lui. Elizabeth non sapeva esattamente in che punto dei confini si trovassero, ma già il fatto che si trovassero lì significava molto per lei: la speranza di poter cambiare quel destino crudele si era finalmente concretizzata, nonostante non fossero ancora giunti alla fonte dell’eterna giovinezza. Ma si trattava dell’ennesima questione di tempo. L’attesa per ottenere l’immortalità era nulla in confronto all’attesa che avrebbe dovuto subire per il resto della sua vita. Sarebbe stata solo una questione di giorni e finalmente ognuno avrebbe potuto appagare il proprio desiderio di immortalità.

A questo proposito, Elizabeth volse il capo in direzione di Barbossa e gli chiese: -Quanto distante si trova Aqua de vida da qui? Cosa dicono le mappe?

-Lo saprei se Sparrow me le lasciasse consultare, ma non le abbandona un attimo- rispose il capitano, ormai rassegnato a quel fatto.

La ragazza represse una risata, immaginandosi l’ennesima disputa tra i due capitani, riguardante le mappe, con Barbossa che chiedeva di poterle consultare e Jack che, stringendosele al petto con fare protettivo, diceva di no. Li aveva già visti fare così qualche volta, nei giorni precedenti, nelle rare volte che non rimaneva chiusa in cabina. Sapeva che Jack non avrebbe mai fatto consultare le mappe a Barbossa, nonostante quest’ultimo lo chiedesse quasi insistentemente quanto inutilmente, dato che erano l’unica garanzia che aveva per restare a bordo della Perla.

-Oh, Hector, speri ancora che io te le faccia consultare?- disse Jack, raggiungendo Elizabeth e Barbossa e sventolando le mappe davanti a quest’ultimo, rimettendole subito via non appena aveva cercato di afferrarle. Passeggiando sul ponte, non aveva potuto fare a meno di sentire quello che aveva detto ad Elizabeth, quindi aveva deciso di raggiungerli per poter dare una risposta alla ragazza, ma soprattutto per ricordare al capitano quanto dipendesse da lui, cosa che lo divertiva enormemente ogni qualvolta vedeva la sua espressione, ovvero un misto fra rabbia e rassegnazione.

-Quanto manca ad Aqua de vida, Jack?- chiese Elizabeth, curiosa.

-Le mappe indicano con una nave il punto in cui si trovava il portale che abbiamo attraversato e poco distante la fonte, quindi non dovremmo essere poi così lontani- rispose Jack, anche se la distanza che avevano percorso fino a quel momento gli sembrava un po’ troppa. Ma in fondo sperava che a momenti avrebbero scorto terra all’orizzonte.

Barbossa prese il cannocchiale che teneva in una tasca della giubba, lo allungò e si mise a scrutare l’orizzonte, per vedere se Jack aveva ragione. Se così fosse stato avrebbero dovuto scorgere qualcosa, oltre all’immensa distesa di acque.

-Io non vedo niente- disse dopo aver osservato attentamente per qualche istante.

-Con l’età stai perdendo la vista…- disse Jack, sogghignando. Nel frattempo, aveva anch’egli tirato fuori il suo cannocchiale, più lungo e quindi più potente di quello di Barbossa, dalla giubba e si era messo anch’egli ad osservare l’orizzonte, scorgendo una sottilissima linea di terra, che una vista non acuta come la sua non avrebbe intravisto.

-Come?- chiese Barbossa, accigliandosi a quell’insinuazione.

-C’è una sottile linea di terra all’orizzonte, probabilmente si tratta di un isola. Ed ovviamente io l’ho vista e tu no- gli spiegò Jack, godendosi il momento di superiorità.

Barbossa roteò gli occhi, poi chiese: -E quanto dista da qui, secondo i tuoi calcoli?

-Se il vento resta a nostro favore, credo che in poco più di un’ora toccheremo terra- rispose Jack, rimettendo via il proprio cannocchiale.

 

 

 

Come previsto da Jack, un’ora e mezza dopo, la Perla Nera aveva attraccato allargo di quell’isola e parte della ciurma si stava dirigendo verso essa a bordo di una scialuppa, che poco dopo giunse a riva. A quel punto, Jack, Barbossa, Elizabeth, Pintel, Ragetti e Gibbs misero piede sulla spiaggia di quell’isola deserta, su cui pensavano si trovasse Acqua de vida.

Non appena si addentrarono nella foresta lì presente, però, furono accerchiati da delle persone che imbracciavano dei fucili o impugnavano una pistola.

Evidentemente l’isola non era deserta, come tutto faceva credere.

 

 

 

 

Che ve ne pare?!? Lo so, sono infame a lasciarvi così, col fiato sospeso, al mio probabilmente ultimo aggiornamento prima di partire… Per lo meno tengo viva la vostra attenzione…

Mi raccomando, recensite!!!

Ringraziamenti:

Michy90: Già, sei stata la prima… Ora tu sei in vacanza (beata te!!!) e potrai leggere questo capitolo solo al tuo ritorno, per vedere se le tue supposizioni erano giuste o meno. Grazi per i complimenti, spero che anche questo capitolo ti piaccia, stavolta non ci sono Pintel e Ragetti, ma Jack e Barbossa… Hihih, mi diverto troppo a far battibeccare quei due… Bacioni

Rosgreenday: Grazie per i complimenti!!! Davvero, sono contentissima che tu mi abbia detto che ho ben descritto il personaggio di Jack, era una delle mie più grandi preoccupazioni, prima di iniziare questa storia… In questo chap ho cercato di seguire il tuo consiglio, è leggermente più lungo dei precedenti. Sarei dovuta andare avanti ancora un pochino, ma ho preferito farlo finire in questo punto, per creare più suspance… Cercherò di fare il prossimo un po’ più lunghetto, anche perché in effetti ci devo inserire un po’ di roba… Grazie del consiglio!!! Spero che continuerai a recensire… Baci

Valepigia: Ora sì che sono di nuovo ai confini… Dai, stavolta ti ho fatto aspettare di meno, anche se sul forum ho letto che sei in vacanza… Beata te, cavoli!!! Comunque, riguardo a Will ed Elizabeth… Non ti posso dire niente… Lo so, sono infame… è possibile sì che si possano incontrare, ma non nel modo in cui tutti credono… Bacioni

Carlottina: Come ho scritto sopra a Vale… è probabile che i due piccioncini si rivedano, ma non nel modo in cui tutti credono… E poi non posso dirvi nulla, vi rovinerei la sorpresa… Ti ringrazio per i complimenti, spero che anche questo chap ti sia piaciuto. Come ho detto a Rosgreenday, grazie per avermi detto che sto descrivendo bene Jack, il mio timore era di farlo risultare OOC, è un personaggio talmente complesso!!! Spero di aver aggiornato abbastanza presto… Baci

NCH: Un nuovo lettore, cosa che fa sempre piacere… Grazie mille dei complimenti, sono contenta che la storia ti piaccia. Spero che continuerai a seguire e recensire!!! Baci

   
 
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