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Autore: Dalilangel    22/12/2012    0 recensioni
Non posso ucciderla, la mia vita è lei, se lei non respira, io non respiro, se lei non vive io muoio, e se lei un giorno uccidesse me?... bè, all'ora io starei a guardare.
Genere: Avventura, Fantasy, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altro Personaggio, Castiel, Dean Winchester, Sam Winchester
Note: nessuna | Avvertimenti: Bondage | Contesto: Più stagioni, Contesto generale/vago
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Castiel non era sicuro di quello che stava succedendo ma non aveva altra scelta che ucciderla. Angel era impaurita, e anche se a volte i suoi occhi argentati prendevano sembianze di lupi famelici, in quel momento il suo sguardo non poteva staccarsi da Dean.

“Non provare neanche a sfiorarla!” il Winchester stava cercando di proteggerla, ma Angel ormai era con le spalle al muro e l’angelo la stava alzando da terra. Dean, appena vide la scena si attivò, lo staccò dalla ragazza e cercò spiegazioni con il suo solito modo gentile: “Che cazzo stai facendo Castiel?” l’angelo non lo guardò neanche “Stò solo compiendo il mio dovere”. Dean era perplesso, cosa era successo l’altra notte che lui non conosceva? Cosa aveva potuto causare quella reazione in Castiel?

“Dentro di me si trova sangue di vampiro, non è vero?” Angel abbassò gli occhi, forse per la luce o perché il rumore delle palpitazioni del cuore di Dean erano più forti del suo pensiero.
La ragazza si sentiva affamata ma soprattutto vuota come le bottiglie di vodka, che si trovavano sul comodino. Si sedette ai piedi del divano “Non ne ero del tutto sicura, poichè l’unica cosa che ricordo di ieri è il buio totale,…”
“Aspetta un secondo, qualcuno mi può spiegare cosa stà succedendo?...Castiel?” Dean era infuriato e Sam non era ancora rientrato dall’ultimo caso. Angel stava contemplando la situazione, ma non poteva crederci neanche lei. “Ora sono sicuro, dentro di lei scorre del sangue di vampiro”

Castiel tirò su lo sguardo e si rivolse alla ragazza “per questa situazione non c’è rimedio, te ne rendi conto”
Angel non voleva piangere, ma si capiva dalle parole dell’angelo che non si poteva fare più niente per salvarla. Era come avere una malattia terminale per lei. Il mal di testa stava diventando un’orribile seccatura, la fame stava salendo, ma il controllo, per il momento c’era. Tirò uno sguardo verso la pistola del cacciatore “ Non mi sono ancora nutrita, e questo è un bene per voi.”

si alzò davanti a Dean e si trovò ad osservarlo per 10 secondi senza parlare. “Quindi tu pensi che io ti ammazzerò, bè scordatelo, ci deve essere una cura, un rimedio” Dean non poteva minimamente pensare di uccidere la donna che amava, neanche se fosse stata un vampiro famelico o un demone impazzito. Dean non avrebbe mai avuto il coraggio di impugnare quella pistola, era più facile spararsi un colpo in testa. Pensò e ripensò a ieri sera, l'aveva lasciata sola -come ho potuto?-
continuava a ripetersi interminabilmente.
Ad un certo punto la porta si aprì, non c’era nessuno. Castiel scomparve e lasciò i due soli nella stanza, Angel sentì dei passi veloci. Si girò verso Dean, pensò agli ultimi momenti passati con lui. Guardò la finestra e di nuovo la porta e disse “Sono venuti a prendermi".





Aveva paura ad aprire gli occhi. La paura stava contagiando la sua mente ed il suo corpo. Si accorse di essere legata ad elle catene, -che ore sono?- Si chiese. Dopo qualche secondo ricordò: un paio di vampiri erano entrati nella stanza ma non per ucciderla, bensì per rapirla. Non poté fermare le lacrime di paura. Il suo corpo sembrava di pezza, non aveva forze in corpo ed era così stanca che non riusciva neppure a scuotere le catene.
Decise all’ora di aprire gli occhi. Era in un magazzino della città, le finestre erano coperte da dei teloni gialli ma Angel capii che era notte.
Si guardò intorno, il magazzino era gigantesco, e piuttosto che un magazzino assomigliava più ad un capannone. Scrutò di striscio una persona, “Chi sei, e perché mi hai portato qui?” l’uomo, o meglio il vampiro, non le rispose ma si avvicinò a lei; ormai era capace di indentificare i suoi simili e il rumore dei passi le faceva venire il vomito. Angel lo riconobbe subito, era un uomo muscoloso, alto e giovane ed il sacchetto pieno di sangue che aveva in mano assomigliava ad un Big-Mach.

Era affamata e l’odore che proveniva da quell’orribile busta di plastica la faceva tirare fuori i denti. Cercò di controllarsi ma non ci riuscì. “Hai fame non è vero?” lei annuì con la testa.

“Se ti dò questa busta saresti pronta ad aiutarci?” ad Angel gli sembrava tutto più chiaro.

Un paio di mesi fa lei e i due fratelli stavano seguendo una pista nel South Dakota ; avevano scoperto uno spacciatore di sangue che aveva già diffuso la sua droga in tutto il paese e che aveva già portato dalla sua parte un grosso esercito si vampiri. riuscirono ad ucciderlo ma non riuscirono, evidentemente, ad uccidere la sua idea.

“Dov’è Dean?” lo guardò con aria di sfida e di rabbia. Il dolore alla testa che provava non era comparabile alla voglia di frantumare quel sacchetto in tanti pezzettini. “Stai parlando del ragazzo che era con tè? Bè l’abbiamo lasciato in vita…per ora” rideva mentre lo diceva, per questo Angel, questa volta, cercò ripetutamente di liberarsi “Cosa volete da me?”

“Vogliamo solo che tu ti nutri e poi verrà tutto da sé” Angel aveva paura, ma non per lei, ma per Dean e Sam. Sarebbe morta per loro, soprattutto per Dean, ma se avesse bevuto quel sangue avrebbe perso il controllo e sicuramente non avrebbe potuto non ubbidire a suo padre, cioè la persona che aveva davanti, cioè colui che gli aveva fatto bere il suo sangue la sera prima.





Appena Sam entrò nella camera d’albergo si avvicinò a Dean, per fortuna era solo svenuto. “Cos’è successo?” gli chiese. Dean, appena riprese i sensi, non gli rispose ma si limitò a guardare l’ora. Erano le 17 e 15 ed era ormai passate 4 ore dal rapimento della ragazza. Non si dava pace per quello che era successo ad Angel “L’anno presa Sam” prese la giacca di pelle ed e uscì dalla porta e Sam lo raggiunse “Dean dove stai andando, dov’è Angel?”
“Ti spiego tutto in macchina” per quello che era avvenuto quel mattino corse il più velocemente alla macchina. Ma ormai era troppo tardi per piangersi addosso, aveva già perso troppo tempo e non poteva permettersi di perderne dell’altro.

“Stiamo girando almeno da trenta minuti, sai almeno dove andare?” Dean gli aveva raccontato tutto, ma sinceramente non lo sapeva neanche lui dove cercare. “Sò solo che devo ritrovarla” il Winchester cercava di non pensare alla peggiore delle ipotesi. Perché avevano rapito proprio lei? Dopo svariate domande capi, l’avevano rapita perché sapevano che era il suo punto di forza, era l’unica persona a cui non poteva sparare oltre a Sam. Ma capì inoltre che volevano il suo aiuto

Poi si ricordò del Sud dakota, quel figlio di puttana stava cercando di reclutare un grosso numero di vampiri per il suo folle piano, ma l’unica cosa certa è che era morto.

“Sam hai saputo?” Castiel comparve, come al suo solito, all’improvviso sul sedile posteriore dell' Impala nera metallizzata, che sterzò dopo pochi secondi “Perché cazzo questa mattina ci hai abbandonato? Non sai che per la tua codardia hanno preso Angel brutto figlio di…” “Scusami se sono andato via, ma ho avuto dei problemi per la mia localizzazione. Per quanto riguarda Angel, non possiamo fare più niente”

“Di cosa stai parlando? Finché non beve sangue di uomo possiamo ancora salvarla!” “Dean, ormai l’avrà già bevuto e avrà già perso il controllo” Dean guardò verso l’alto e cercò di trattenere le lacrime, lo sapeva benissimo, ma non voleva arrendersi all’inevitabile “Mi dispiace ma dovremo ucciderla”

“Ehi, ci deve essere una soluzione, insomma, stiamo parlando di Angel…” “Non c’è modo di riportare alla normalità un vampiro…l’ho già localizzata, ma non posso venire con voi...” in quel momento nessuno chiese il perché.  
  
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