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Autore: FleurTheApocalypse    22/12/2012    0 recensioni
Una donna che poteva sottrargli non solo un filamento ma metà della sua magia,o anche più,legata a lui,in grado di prendere ciò che era suo.Quanto più potere lei gli strappava,tanto più lui diventava debole,esposto al flusso insidioso del parassita demoniaco che lo divorava. Aveva creduto che un tale legame fosse impossibile. Lei gli aveva dimostrato che si sbagliava.
Genere: Azione, Slice of life, Suspence | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Lucifero, Nuovo personaggio
Note: OOC | Avvertimenti: Incompiuta | Contesto: Nessuna stagione
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In nome del cielo cosa,stava accadendo?.La sua idea della realtà all'improvviso si era capovolta,e aveva il presentimento di non avere molte possibilità di scelta."Quindi in realtà cosa..." Lucifero socchiuse gli occhi sollevando la mano,il gesto e l'espressione arcigna la interruppero bruscamente. I suoi tratti erano segnati dalla tensione,come se si stesse concentrando per captare un suono quasi impercettibile. Si alzò si voltò e il suo corpo cominciò a luccicare,dapprima con una luce fievole,poi più forte,sempre più forte. Lo sguardo era intenso. Pericoloso. Eve sentì lo stomaco sussultare,a lungo,lentamente,un brivido nervoso le scosse il corpo."Dobbiamo andarcene Eve. ora".  Allungò una mano verso di lei, e anche a distanza, Eve riuscì a sentire l'energia pura che sprizzava scintille dalle sue dita. Questo appartamento si trova al centro di un covo di Demoni. Eve non capiva quelle parole e qualcosa in lei si irrigidì. "Covo di Demoni?" fissò la mano di Lucifero con diffidenza,incerta se potesse afferrarla o meno. "Non pensavo che avrebbero osato venire qui in mia presenza. Forse ho sopravvalutato il potere deterrente di Crowley" sollevò l'angolo della bocca in un sorriso ironico. Eve lentamente si rimise in piedi, lo sguardo giuzzò alla porta della cucina e in qualche modo,malgrado la luce del sole che fluiva attraverso la finestra,sentì l'oscurità,la minaccia. Tutt'a un tratto non era solo diffidente. Aveva paura."Troppo tardi" mormorò stringendole il polso con la mano,se la trascinò dietro. Eve si strinse contro la sua schiena,il cuore pompava,la bocca era asciutta. 
Il corpo muscoloso di Lucifero era teso,vibrava di energia anche se lui era perfettamente immobile. Il cuore le batteva contro le costole e a un tratto prese una decisione. Qualsiasi cosa dovevano affrontare gli avrebbe permesso di prendere il comando. Il potere di Lucifero la avvolse,caldo e forte,Eve sentì lo stomaco torcersi e aggrovigliarsi,come se si muovesse in sincronia con i nastri brillanti di luce. Chiuse gli occhi,si concentrò sui suoi battiti del cuore di Lucifero. Mente il suo batteva all'impazzata,quello di Luicifero era calmo. Forse gli arcangeli o demoni non potevano avere paura. Senza pensarci si strinse ancora di più contro la sua schiena,traendo conforto dalla calda solidità. Un dolore misterioso serpeggiò in lei,scivolando torcendosi,rimase senza fiato per l'intensità,era molto più forte di quanto avesse mai provato prima. Quel dolore affilato come un rasoio le colpì la pelle dall'interno,il potere esplose piegandola in due,zampillando ovunque con un ondata pulsante e casuale di luce e di forza. Udì uno schianto,quando vide una sedia voltare a ritorso e colpire il muro. "Santo cielo" Allontanandosi di scatto da lei,Lucifero come se si stesse ustionando. "Richiamalo Eve". "Non so come" urlò lei. Con un gemito basso,si premette l'avambraccio contro il ventre,lottando per rimanere in piedi mentre la luce continuava a scaturire senza controllo. Respirava seguendo lo schema,due brevi inspirazioni,un espirazione lunga e lenta,concentrandosi,focalizzando l'attenzione sul respiro invece che sul dolore. Era madida di sudore,sentiva freddo,malgrado l'ondata di calore che emanava.Voleva che smettesse,non era mai successo prima.. Mai. Concentrando gli sforzi,prestò attenzione allo schema respiratorio,barcollava ma riuscì a rimanere in piedi. Lanciandole un'occhiata,Lucifero allungò la mano come per toccarla di nuovo,ma poi frustrato  la lasciò ricadere su un fianco.Non ci fu nessun movimento,nessn rumore,ma all'improvviso Eve si rese conto che non erano più soli. La certezza crebbe in lei amara e fredda,Qualcosa li stava raggiungendo. 
Sollevò di scatto la testa,fissò l'uscio della cucina,in attesa. 
Il sangue le si gelò nelle vene, il cuore battea in una danza irregolare.La porta dell'ingresso fece uno schiocco secco,sbattendo contro il muro,un rumore di passi pesanti giunse dal corridoio. Una corrente d'aria turbinò attraverso la porta della cucina,intensa e pungente,portava con se il tanfo di morte.Non riusciva a respirare,sentiva il petto sbarrato,bloccato. 
Due Demoni si avvicinarono furtivamente e dietro ne sopraggiunsero altri due.
Le rimase impresso l'aspetto del demone più vicino a lei,tozzo e dal torace largo e sporgente,il viso crudele,gli occhi erano una cavità senza fondo,prive di luce, L'intera orbita era occupata da una biglia nera e tonda,niente sclera ne iride. Un brivido di consapevolezza le corse veloce sulla pelle. Era li per lei.
Con l'avambraccio premuto sul ventre indietreggiò di un passo,poi un altro,verso il ripiano della cucina e il ceppo dei coltelli,respirava ansimando.Lucifero le lanciò un'occhiata,il corpo era teso,si mosse così velocemente che lei riuscì solo a strillare per lo spavento. La tirò con forza a sè e la cinse con le braccia,sostenendola e trascinandola per la cucina. Poi si lanciò,catapultando entrambi oltre il vecchio ripiano,e fracassò con un colpo di stivale la finestra.....Eve sentiva l'aria fredda sul viso e la sensazione vaga e spaventosa delle finestre e del muro che cadevano giù a pezzi. 
Avvitandosi in volo,Lucifero si spostò sotto di lei per attutire il colpo,atterrando con un tonfo violento sull'asfalto.
Eve si sentì invadere da un flusso di nausea,l'impatto spinse con forza il fiato fuori dai polmoni. Sei piani. Erano precipitati per sei piani. Lui avrebbe dovuto morire o fracassarsi. E lei,invece doveva già essere morta."
Muoviamoci" ringhiò Lucifero,rimettendosi in piedi.Il sangue gli colava dalla spalla,correva lungo il braccio. Le parole le uscirono tumultuose "Ommiodio ommiodio ommiodio..." Lucifero l'aiuto a rialzarsi,e mentre lei barcollava,sollevando lo sguardo vide qualcosa alle spalle di Eve. Borbottando un imprecazione,la trasse a sè e scattò in avanti,sostenendola e trascinandola verso una macchina nera,parcheggiata abusivamente sul cordolo del marciapiede. Aprendo con violenza la portiera,Lucifero la spinse dentro e scappò di corsa dall'altra parte.Le mani di Eve si mossero convulsamente,infilò la destra nella maniglia e con la sinistra si appoggiò alla consolle centrale,mentre la macchina sfrecciava lungo la strada. Tremando distese le dita e cercò a tentoni la cintura di sicurezza,dopo vari tentativi riuscì ad agganciarne i pezzi con uno scatto sonoro. Lucifero le lanciò un'occhiata,con lo sguardo la controllò da capo a piedi per accertarsi che non fosse ferita. Apparentemente soddisfatto,riportò l'attenzione sulla strada.                                                                                                                 
 
Con i finestrini aperti  si dirigevano verso Nord, il vento ululava attraverso l'auto,avvolgendola nel suo gelido abbraccio.
 
 Eve percepì il malumore di Lucifero e non osò domandargli di chiudere il finestrino o di rallentare,e nemmeno dove stessero andando.Guidava con le dita strette attorno al volante,lo sgurado fisso davanti ,la mascella serrata.
 
Lucifero soffriva.Più di quanto lei riuscisse  a esprimere.
 
Era diverso...suscettibile,sconvolto. Eve chiuse gli occhi rivivendo i terribili eventi a cui aveva appena assisitito.
 
Gli lanciò un occhiata.Sembrava stesse per crollare o esplodere. Questo l'avrebbe dovuta spaventare,ma stranamente persò di aver capito. Umettandosi le labbra,ripensò al modo in cui l'aveva tenuta d'occhio con un desiderio lampante e lo sguardo acceso. Anche questo faceva parte della sua battaglia?.
 
Scivolando fuori dalla strada principale,Lucifero s'infilò in una strada stretta e finalmente si fermò sull'orlo di un basso dirupo. Non c'erano luci,ne tracce di case o abitazioni umane,solo il cielo di una notte senza fine.
 
Senza guardarla alzò i finestrini,accese il riscaldamento al massimo e praticamente si lanciò fuori dall'auto,soffermandosi solo a sbattere la portiera dietro di sè. Eve regolò le bocchette,lasciando che l'aria calda si spandesse  sulla pelle ghiacciata mentre fissava fuori dal finestrino. Lucifero se ne stava a una decina di passi,nella pozza di luce proiettata dai fari anteriori,la schiena rigida,le gambe distanziate,le mani chiuse a pugno lungo i fianchi. Provava dolore e lei voleva farlo sentire meglio.Tanto più,perchè in qualche modo,era certa che soffrisse almeno in parte per causa sua.
 
Risoluta,allungò la mano e spense il motore. Lucifero si voltò a guardarla,il petto si sollevava a ogni respiro profondo. Eve spense i fari,lasciando entrambi al buio,poi fu sopraffatta dal timore ed esitò,le dita stringevano la maniglia della portiera. Poteva-doveva restare là. Al sicuro,doveva lasciarlo lottare  contro il dolore segreto che lo tormentava.
 
Con il respiro irregolare, spalancò la portiera e scese dall'auto.
 
Ancora quel movimento fulmieo e se lo ritrovò davanti,vicinissimo;la notte era troppo scura per permetterle di distinguere chiaramente i suoi lineamenti,ma Eve riusciva a percepirne la tensione,a sentire il tamburellino delle emozioni.
 
La percorse una scarica di adrenalina che le fece battere il cuore all'impazzata,tanto che il cielo punteggiato di stelle cominciò a girare vorticosamente. Con un sibilio si appoggiò alla macchina,la schiena premeva contro il metallo freddo e il vetro. Lucifero emise un suono profondo,tra il lamento e l'imprecazione;poi le si avvicinò,afferrandole il braccio con la mano destra e appoggiando il sinistro sul tettuccio della macchina.
 
"Dimmi di no" disse con voce stridula,il respiro le sfiorava la guancia,il corpo era teso cme una corda. "Dimmi di no,mia Eve." Come se avesse potuto rifiutarlo,il suo profumo,intenso e virile,riuscì a toccarla nel profondo. Eve non riusciva a respirare a pensare,lo desiderava con forza,voleva sentire la bocca di Lucifero sulla sua,il sapore del suo bacio. Si sollevò sulle punte,offrendogli la sua bocca,e molto,molto di più. "Tu non capisci" la voce era ruvida,le labbra si muovevano sulla sua guancia. "Tu non sai cosa c'è sotto la luce". L'oscurità. L'agghiacciante oscurità che gli scorreva dentro e che a stento controllava. Eve lo sapeva,l'aveva sentita,l'aveva  vista. Ma lei lo voleva comunque anche per questo,voleva calmarlo,proteggerlo,stargli vicino e aiutarlo a combattere le sue battaglie interiori. Tenerlo al sicuro,anche da se stesso come lui aveva fatto con lei. Con il cuore che batteva forte,allungò una mano e gli slacciò un bottone della camicia,poi un altro,finchè la stoffa aprendosi,non rilevò la pelle dorata del petto,l'addome liscio e teso sopra muscoli e tendini compatti,un armonia semplicemente splendida che le fece asciugare la bocca.
 
facendo scorrere  il pollice sul suo labbro inferiore,avanti e indetro,in una tenera carezza,Lucifero avvivinò la bocca sulla sua,ma non la baciò ancora.Il respiro di Eve era perduto,andato,intrappolato da qualche parte nel petto.
 
I capezzoli turgidi le sfregavano sul pizzo del reggiseno,voleva le sue mani sui seni,sui glutei,la sua bocca sulla sua. Eve chiuse le labbra,gli leccò il pollice,lo succhiò,vide il fuoco divampargli negli occhi.
 
Qualunque fosse il rischio lei lo voleva. Lucifero piegò la bocca in un sorriso duro e virile,non c'era niente di tenero e delicato.Il sorriso divenne pura soddisfazione non appena premette il suo corpo massiccio su di lei. Eve sentiva caldo,malgrado al temperatura bassa,la consapevolezza di lui era deliziosa,le scorreva dentro,sentiva penetrare il suo tocco attraverso il maglione,fino alla pelle,e ancora più in profondità al sangue che ribbolliva caldo.
 
Lucifero piegò la testa e la baciò,invadendola,era delizioso,una stretta spirale di desiderio l'avvolse nel profodo.
 
Il bacio non era dolce. Vigoroso. Energico. La sensazione era tutt'altro che dolce. Non aveva mai provato niente di simile,quell'ondata di passione aspra e dolorosa la lasciò madida,trascinandola direttamente al culmine in un istante.
 
Schiudendo la bocca,Eve gemette quando Lucifero vi infilò la lingua,il piacere era acuto e violento mentre il bacio sprofondava in lei,voleva sentire il suo corpo,la pelle nuda sulla pelle nuda,scivolosa di sudore.
 
Il bacio era profondo duro,lingua e denti;sentiva le sue mani,quelle mani forti dalle dita indelicate,sulla vita,la schiena,le spalle. Eve lo avvicinò più a se,inarcando la schiena e offrendogli qualsiasi cosa,tutto.
 
Lo leccò,gli bagno le labbra con la lingua,lo mordicchiò con i denti;il suo corpo crepitava di calore diabolico che la faceva impazzire. Caldo, intenso e virile,il profumo di Lucifero la invadeva,la rendeva selvaggia,spingeva il desiderio su un limite finemente levigato,mentre con la mano le stringeva una coscia,le tirava su il ginocchio perchè lo cingesse con la gamba,avvicinandola e stringendola di più. Movimento con movimento.Respiro con respiro.
 
Un desiderio pericoloso gli pulsava dentro,distruggendo le solide mura del suo controllo. Lucifero si tirò indietro e la fissò,sostenendone lo sguardo dagli occhi chiari.Le palpebre erano intorpidite,la bocca umida e carnosa.Lucifero  sentì un ondata di calore avvolgersi in basso nel ventre,l'intensa furia dell'erezione.Un bacio. Un bacio,e Eve riuscì non solo a penetrare le sue barrirere difensive,ma ad abbratterle e rovesciarle come cardi al vento.
 
Voleva prenderla lentamente e con dolcezza,ma anche con violenza e senza freni,proprio li contro la portiera dell'auto.Sul cofano.Per terra.In ogni modo. 
In tutti i modi.
  
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