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Autore: BlackVoyager    22/12/2012    4 recensioni
Si diresse verso il grosso globo terrestre che troneggiava al centro dello spiazzo principale della caverna, ognuno dei guardiani ne possedeva uno all'interno del proprio rifugio per tenere sotto controllo tutti i bambini del mondo: milioni e milioni di piccole luci brillavano sulle lastre di metallo che ricoprivano la sfera formandone i continenti, ma gli occhi color smeraldo di Bunnymund avevano iniziato a vagare tra quei puntini luminosi cercadone uno in particolare, inutilmente. Sapeva che ormai quella lucina doveva essersi spenta da un pezzo.
[Rating per i capitoli successivi]
Genere: Commedia, Fluff, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Bunnymund, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: Furry
Capitoli:
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Quarto capitolo! Pazzesco, non ho mai fatto una fic così lunga.
Spero vi piaccia, vi prometto già che dal prossimo gli eventi inizieranno a susseguirsi un pò più rapidamente di così XD Ma adesso avevo proprio voglia di dilatare i tempi, quindi.. slow fic is slow XD





L'impresa si rivelò essere impegnativa fin dai primi istanti.
In fondo, c'era da aspettarselo.. chi non avrebbe difficoltà ad adattarsi ad uno stile di vita impartito da canoni sociali, dopo ben vent'anni vissuti in totale libertà, schiavi soltanto delle necessità primarie imposte dalla sopravvivenza, ed in vista dell'unico desiderio del quieto vivere in confronto con la natura che ti circonda?

Persino il viaggio che condusse per la prima volta, perlomeno per quanto ricordasse, Amie fuori dalla foresta africana nel quale aveva speso la maggior parte della sua vita, fu degno di nota.
Nonostante lo scetticismo del Pooka, il gruppo raggiunse la slitta per fare ritorno al polo con Amie che, silenziosa come una biscia nella palude, li seguiva poco distante: si muoveva tra la fitta vegetazione tropicale con agilità, e fu grazie alla sua conoscenza della zona che furono in grado di raggiungere il grosso mezzo di trasporto dimezzando il tempo con il quale avevano trovato lei.

La ragazza rimase un po' interdetta nel trovarsi davanti quello strano, enorme veicolo in legno colorato a cui erano legate bestie che non aveva mai visto: si avvicinò loro cauta, cercandone il contatto visivo ed allungando la mano esile in direzione dei musi accaldati dal clima afoso.
Bunnymund non fece quasi a tempo a preoccuparsi di ciò che la ragazza stava facendo, poiché incredibilmente le grosse bestie si limitarono ad ammansirsi in sua presenza, senza dispensare calci o incornate come erano solite fare persino in presenza del loro padrone.

Più difficile, in compenso, fu per il coniglio cercare di convincere l'umana che non poteva ucciderne una per mangiarla, neanche con la scusa che essendo legate sarebbe stato sicuramente più facile buttarle giù.

La sorpresa arrivò quando la grossa slitta riprese il volto alla volta del castello di North: nonostante la preoccupazione generale su come Amie avrebbe preso la faccenda del volare su una slitta vista la sua esperienza di vita piuttosto limitata, rimasero tutti stupiti di come l'umana reagì bene alla cosa.
Anche se inizialmente la cosa la sconvolse un po', specialmente per via della sensazione in sé del sollevarsi da terra, e che la lasciò per qualche istante confusa, presto la ragazza si ritrovò a saltellare da un sedile all'altro della slitta per osservare meglio adesso le fronde degli alberi più alti così da vicino, adesso la foresta vista dall'alto, adesso le nuvole che da sempre aveva ammirato nei pochi squarci di cielo visibili dal sottobosco in cui solitamente viveva.

Del tutto noncurante delle sbandate che il trabiccolo di legno prendeva ad ogni virata delle renne, si sporgeva dalle sponde di legno provocando costanti picchi d'adrenalina in Bunnymund che correva a ritirarla dentro.
Dovette più volte metterla seduta di fianco a sé tentando di spiegarle che era pericoloso, ma ogni volta Amie lo guardava sorridendo, gli metteva una mano sulla guancia pelosa e lo guardava tranquilla, come a cercare di farli capire che non aveva niente di cui preoccuparsi.
Ovviamente non serviva a niente, ogni volta che si gettava verso la lunga fila di renne affiancando con un balzo North, oppure si metteva in piedi accanto a Jack sulla sponda posteriore della slitta per vedere il mondo che si lasciavano alle spalle.. il Pooka perdeva due anni della sua vita immortale.

-Adesso noi prendiamo stessa scorciatoia di prima!- Annunciò North felice, non appena si rese conto che il coniglio era riuscito a recuperare per l'ennesima volta e metterla seduta tra sé e Sandy.

Prese in mano la piccola sfera di neve, ci sussurrò qualcosa vicino in russo, e la scagliò di fronte alla sfilza di renne: Toothiana sembrò rendersi conto troppo tardi di cosa stesse succedendo, e non fece in terra a gridare un -NORTH, aspetta!!- che già la slitta si era infilata nel tunnel dimensionale.

Fu una volta usciti dall'altra parte del vortice luminoso che i guardiani si resero conto di ciò che lo spirito della memoria avesse intenzione di dire a North: si voltarono tutti verso l'umana che, come un sacco di patate, era crollata a terra ai piedi del Pooka e di Jack tenendosi stretta le braccia e rannicchiandosi quanto poteva contro le paratie di legno.

-Per gli Dei!! North, presto il cappotto!-

Jack fece un balzo raggiungendo la postazione di guida e prendendo il posto alle redini dello spirito natalizio che, appena liberatosi dalle briglie, si spostò al centro della slitta spogliandosi dell'enorme casacca rossa che lo avvolgeva coprendo il corpo tremante della ragazza.

-Shostakovich! Non avevo pensato che Amie è umana!-
-Diavolo, abituata com'era a vivere con più di trenta gradi, è un miracolo che non sia morta sul colpo per l'escursione termica.. come ho fatto a non pensarci!-

Bunnymund aveva raggiunto la ragazza sul pavimento della slitta, tenendola stretta e cercando di scaldarla ulteriormente.
Raggiunsero il più rapidamente possibile l'interno delle stalle polari, dove fortunatamente la temperatura risaliva qualche grado oltre lo zero: il Pooka prese in braccio il corpo ancora avvolta nel cappotto rosso di Amie, che un po' per cercare calore, un po' per riflesso incondizionato, affondò il viso nel collo di pelliccia del coniglio.

Pochi minuti, ed il calore degli interni del palazzo avvolse l'intero gruppo di Guardiani.
Bunny portò Amie davanti al grosso camino, posandola delicatamente sul tappeto morbido: ancora prima di smettere di tremare per lo shock termico subito poco prima, la ragazza fece capolino dal pesante abito di North iniziando a guardarsi attorno.
Aveva gli occhi spalancati e la bocca aperta mentre osservava gli immensi spazi interni che la circondavano, incapace di soffermarsi su qualcosa prima che qualcos'altro attirasse la sua attenzione.

I colori, i giocattoli, le vetrate, i mobili, i libri.. un'overdose di meraviglia.

North e Toothiana sorrisero vedendo che nonostante avessero fatto quella cappellata la ragazza stava bene, e così fece il Pooka.
Lentamente, iniziarono a fare capolino da ogni angolo dello stanzone i piccoli elfi che abitavano il palazzo assieme a North, facendosi vicini all'umana: da parte loro c'era quasi la stessa sorpresa che ebbe lei nel vedere quel gregge di strane creaturine scampanellanti, visto che non era praticamente mai successo che un essere umano finisse lì.

Amie dapprima si ritrasse da quegli esserini che le si avvicinavano così rumorosamente, ma poi si rese conto che oltre ad essere innocui erano anche molto buffi, ed iniziò a giocarci: fu comunque impressione comune che, nel vedere la ragazza muoversi sorridente attorno agli elfi, toccarli con la punta delle dita per vederne le reazioni e guardarli con così tanto interesse.. era quasi come stare ad osservare una leonessa curiosa che si trova per la prima volta in presenza di una cucciolata di iene, e che cerca di capire quanto e come siano reattivi controllandoli con un sguardo affamato.

Reazione diversa fu invece quella che ebbe nei confronti degli Yeti.
Dovette pensare che si trattasse di creature troppo assurde e grosse per essere benevole, e si limitò a rifugiarsi alle spalle del Pooka, che, nonostante i vari tentativi, non fu in grado di farle capire quanto quei bestioni mugolanti fossero innocui.

Era passata circa un'ora da quando avevano raggiunto il Polo, e ormai pareva che Amie avesse totalmente superato il piccolo imprevisto termico di prima.
Bunnymund le si avvicinò mentre ancora se ne stava seduta davanti al camino ad osservare divertita come gli elfi le si muovessero attorno frenetici,  accucciandolesi accanto.

-Amie, come stai adesso?-

La ragazza lo guardò sorridendo, scansandosi una ciocca di capelli scura dalla faccia e guardandolo felice.

-Bene! Bene.-
-Ottimo.- Le sorrise di rimando il coniglio. -Sei un po' sporca, hai ancora il fango tra i capelli e.. questi “abiti” non sono adatti a questo poso, hai sentito che freddo che fa.-

Amie si guardò addosso, passando in rassegna quello che fino a quel momento aveva considerato un abbigliamento pressochè perfetto: aveva ottenuto quelle pelli dall'ultima grossa scimmia che era riuscita a catturare ed uccidere, e anche se adesso erano un po' sporche in origine avevano un gran bel colore, nero e lucido.
Poi però, riflettendo sulle parole del suo amico, scorse lo sguardo sugli altri guardiani che nel frattempo le si erano avvicinati: quello enorme aveva dei vestiti che sembravano fatti in modo diverso, le ricordavano un po' quelli piccolini che aveva avuto da piccola, quando ancora c'era il Pooka con lei.. ed avevano un aspetto davvero comodo.
Anche il bambino pallido aveva dei vestiti, e anche il sole.

Assunse un'espressione rassegnata, annuendo a Bunnymund che, felice, le passò una zampa sulla spalla.

-Molto bene! In mie stanze ho un grande bagno, puoi andare a lavarti e fare come se tu fossi a cas.. ehm, diciamo che puoi stare a tuo agio ecco.-

Amie non capì bene tutto ciò che aveva detto North, ma gli sorrise gentile.
Le piaceva quel tipo, aveva la faccia buona e un odore che sapeva di dolce.

-D'accordo, senti Toothy non è che potresti accompagnarla a lavarsi Così magari le spieghi come funziona un bagno vero..-

Amie reagì subito alle parole del coniglio, bloccando qualsiasi possibile reazione della fata agitando le braccia in sua direzione, prima di rivolgersi accigliata a Bunny.

-No! Ehm.. bagno, Aster!-

Con le mani faceva gesti eloquenti, indicando prima sé stessa, poi il coniglio, e poi cercando di coinvolgere entrambi.
Jack, North e Sandy iniziarono a ridacchiare sotto i baffi, specialmente nel vedere la reazione imbarazzata del Pooka che, se avesse potuto, in quel momento sarebbe arrossito.

-Amie no, non possiamo fare il bagno assieme, tu sei una ragazza, è giusto che sia Toothy a..
-Noo! No, no io.. ah.. ricordo, bagno assieme! Aster!-
-Ricordi? AAAH no Amie non è la stessa cosa, avevi cinque anni a quei tempi, sei cambiata, il tuo.. il tuo corpo è cambiato, non sei più una bambina.-

L'umana, che più ascoltava parlare gli altri e più era in grado di esprimersi con parole nuove, assimilandole ed aggiungendole nuovamente al proprio dizionario, rimase momentaneamente in silenzio.
Osservava il coniglio con sguardo interrogativo, era evidente quanto non le fosse chiaro quel concetto: abbassò gli occhi sul proprio corpo, guardandolo come se non capisse cosa effettivamente intendesse Bunny.

-Ma.. cambiata? Perchè? Io non.. non cambiata..-

Bunnymund sospirò, capendo ciò che la ragazza intendesse.
Ovviamente, dal suo punto di vista non era cambiato niente, lei era la stessa da sempre: e anche Bunnymund era lo stesso, ancora più di lei a quanto pareva, quindi cosa poteva esserci di male nel fare il bagno assieme come facevano quando ancora vivevano nella foresta?
Lei se lo ricordava bene, in quei mesi in cui il Pooka le aveva fatto da padre, da fratello e da amico, era successo un sacco di volte.

E anche Bunny se lo ricordava bene.
Ma solo il pensiero di infilarsi in una vasca da bagno con lei adesso, con il corpo da adulta che si ritrovava.. di nuovo, il fitto strato di pelliccia che gli ricopriva il muso gli impedì di arrossire vistosamente. E non solo per il fatto in sé, ma soprattutto per via dei pessimi pensieri che gli erano venuti in mente pensando a quella che era stata la sua piccola, preziosa bambina.

Amie aveva nel frattempo assunto un'espressione molto triste, si sentiva a disagio adesso che sapeva cosa pensava il suo Aster di lei.
Bunny se ne accorse in fretta, sorridendole anche se in modo ancora un  po' imbarazzato e prendendola per le spalle.

-Piccola, ascoltami: non sei cambiata tu, come Amie, ma è cambiato il tuo corpo, perchè sei cresciuta.-
-ma.. ma Aster.. Aster non cresciuto, non.. cambiato.-
-Eh, si lo so. Io ho smesso di crescere ormai, e diciamo che non cambio un gran che nel tempo.. ma adesso non è importante, magari un giorno te lo spiego meglio. Comunque sia, quando una ragazza cresce non può più fare il bagno con chiunque, specialmente con dei maschi. Semplicemente non si fa, devi iniziare ad imparare queste cose che ti dico se vuoi tornare con gli esseri umani.-
-ma.. ma io..-

Amie si sbilanciò in avanti, raggiungendo il corpo del Pooka ed abbracciandolo fermamente.

-Io voglio.. Aster..-

*sigh*
Bunnymund sospirò, abbracciando di rimando la ragazza.
Per certe cose, non era cambiata neanche un po'.
Era come fare un balzo nel passato, quando una piccola e spaurita bimbetta bionda, ogni volta che il coniglio sembrava allontanarsi più di quanto lei desiderasse, gli si gettava addosso circondandogli ciò che trovava (il collo, una gamba, il petto) con le braccine corte e dicendogli “no, no io voglio stare con Aster!”.

Toothiana decise di intervenire, raggiungendo la ragazza e prendendola con sé con tocco deciso.

-Andiamo Amie, non succede mica niente se vieni un po' con me! Anzi, secondo me se ci ripuliamo e ci mettiamo dei bei vestiti nuovi, facciamo un bella sorpresa a Bunny, che ne pensi?-

La ragazza prese questa nuova opzione in modo più positivo rispetto a prima, adesso che aveva una motivazione diversa dal “vai da sola perchè devi andare da sola”, ed assentì sorridendo.
Le due si allontanarono, condotte da North attraverso le stanze del palazzo.

Bunnymund le guardò fino a che potè, abbandonandole con lo sguardo solo quando sparirono dietro agli Yeti: si passò una zampa sul muso stanco, accasciandosi disteso sul pavimento.
Jack gli si fece vicino, sedendoglisi di fianco con il lungo bastone appoggiato sulla spalla.
In realtà era molto indeciso su come comportarsi con lo spirito pasquale: una parte moooooolto insistente di sè desiderava prenderlo in giro fino allo sfinimento, ma una piccola parte, quella più ragionevole, cercava di fargli capire che forse non era il caso.. il Pooka non sembrava tropo in vena di scherzi.

-Senti.. ma perchè ti chiama Aster?-
-Uhm?- Il coniglio lo guardò di sbieco, sorridendo ironico. -E' il mio nome, ghiacciolo. Aster Bunnymund.. ma quasi nessuno mi chiama così.-
-E perchè Amie lo fa?-

Bunny portò le braccia dietro la testa, chiudendo gli occhi ed iniziando a sorridere nostalgico: i ricordi iniziarono ad affollargli la mente, riportandolo a quei mesi che adesso, con Amie in quelle “condizioni”, così cresciuta, sembravano davvero molto lontani.

-Non è colpa mia. Quando la incontrai, provai a dirle che ero il coniglietto pasquale, ma non aveva idea di cosa io stessi parlando.. le dissi allora di chiamarmi Bunnymund, ma proprio non ci riusciva. Quella piccola succhiapollice continuava a provarci, ma alla terza volta che mi chiamava BunnyMUM decisi che non era davvero il caso, e le dissi di chiamarmi Aster. Parlare non è mai stato il suo forte, eheh..-

Jack sorrise sentendo la storia dell'amico, immaginandosi divertito il Pooka poco felice di venire chiamato “mamma” dalla bambina.

-Non lo so Jack, è tutto troppo strano. Mi sembra di vederla ancora così piccola, ha gli stessi atteggiamenti di venti anni fa, ma.. è cresciuta insomma, è un'adulta, non riesco a capire se è una cosa che mi fa piacere oppure no.-
-Beh, a vedere da come hai reagito prima quando ti ha offerto di fare il bagno con lei, avrei detto che eri molto contento del cambiamento.-
-CO-COSA?? Jack non dire idiozie, vedi di starmi alla larga maledetto sputazzo di ghiaccio, altrimenti..-

Jack, ridendo come un bambino che ha appena fatto una marachella, saltellò con agilità qualche metro lontano dall'imbarazzato ed infuriato Pooka, che con il boomerang ben stretto tra le dita lo minacciava insultandolo.

Bunnymund sbofonchiò qualcosa mentre, allontanandosi da quel Frost, raggiungeva con pochi balzi una delle ampie finestre che davano sulle candide immensità del Polo Nord.
Si sentiva troppo nervoso per restare con quel moccioso, non si poteva mai fare un discorso serio con lui.. si chiedeva ancora perchè a volte ci provasse pure a confidarcisi.
Che ne poteva sapere un ragazzino che non pensava ad altro che fare palle di neve ed infastidire tutti, di cosa provasse in quel momento.

In fondo.. non era convinto di saperlo neanche lui.


  
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