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Autore: dreamyD    23/12/2012    6 recensioni
Ennesima storia sui Malandrini come ne ho lette tante ma, dato che non posso conoscerle tutte, mi scuso se dovessero esserci delle somiglianze con altre storie. giuro che questa è tutta farina del mio sacco ma che ne so se magari qualcuno non ha un sacco simile al mio? Vorrei riuscire a raccontare la storia dei miei Malandrini dal primo al settimo anno e magari anche dopo chissà... Recensite grazie *dD*
Genere: Avventura, Generale, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: I Malandrini, Lily Evans, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Malandrini/I guerra magica, Più contesti
Capitoli:
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Una grande giornata

(Luglio '73)

 

 

 

 

20 Luglio

Caro Sirius,

come stai, amico?? Io tutto bene...sai chi c'è qui con me che rompe le scatole perchè ho una scrittura orrenda? Scommetto che l'hai già indovinato! Il nostro Remmy!

Io non rompo le scatole!!

Sì invece. E non provare più a rubarmi la piuma! Sei un lupaccio cattivo, Remus Lupin!

Comunque, torniamo a noi! Sai, domani ci raggiunge anche Peter, manchi solo tu per riunire i Malandrini! Non so se hai più sentito Sunny, ma a me ha scritto che probabilmente non verrà. Hai presente? Dovrò sorbirmi Rem e Peter tutto da solo! Come farò?

Sono offeso, James Potter. Molto offeso. E quasi quasi ti lascio da solo per il resto dell'estate! Poi vediamo quando tornerai a supplicarmi, come hai fatto la settimana scorsa, di venire a trovarti perchè ti annoi!

Remmy!! Questo non me lo sarei mai aspettato da te! Ma scusami, perchè stiamo scrivendo invece di dirci le cose a voce?

Per rendere partecipe Sir, Potter. E sì, sono ancora offeso.

Ma sei cattivo però! Allora, Sir, dicevamo? Ah sì! Allora, ce la fai a convincere i tuoi a venire a trovarmi? Anche poco poco!! Lo so che l'inizio non è stato dei migliori a casa tua, però magari riesci a strappare il permesso! Impegnati!

Sai ieri Lupin qui presente, io, Jo e gli altri siamo andati in spiaggia! Ci ha accompagnati mamma, di nuovo, e ci siamo stati quasi tutto il giorno! Abbiamo mangiato i panini e le cose che ci eravamo portati e abbiamo nuotato un sacco! E ho scoperto che il nostro lupaccio cattivo, è bravissimo a nuotare e che si sta facendo i muscoli a forza di passare le giornate nella piscina del suo paese.

Geloso, James? Tu e le tue braccine rachitiche doveste inchinarvi di fronte a me!
Ma Rem! Da dove spunta tutta questa prepotenza? Non ti riconosco più!

James, mi sorprenderebbe sapere che Sirius non si sia già stufato di leggere i tuoi sproloqui...

Giusto! Comunque, tutto questo per dirti che se riuscissi a venire, faresti meglio a portarti un costume perchè ci divertiremmo tantissimo! E poi Jo ti aspetta...ancora non riesco ad abituarmi a trovarmela di fronte ogni mattina, mezza nuda! E avresti dovuto vedere la faccia di Remmy la prima volta che è sceso e se l'è trovata davanti in maglietta e basta!

James, risparmiami!
Eh no! Comunque ti racconterò tutto meglio quando ci vedremo! E lo prenderò in giro anche al posto tuo, non preoccuparti!

Ciao Sirius! James finiscila....

Ok, il lupo comanda! Ciao Sir, ci manchi!! Cerca di venire

James  e Remus

 

Sirius non si sorprese quando una risata gli sfuggì dalle labbra, rimbombando nella grande stanza vuota. Si trovava in soffitta, sfuggito chissà come agli occhi di Kreacher e di Walburga per prendere la lettera che il gufo di James gli aveva portato.

Poi si era seduto lì, in mezzo alla polvere e alle cianfrusaglie, a leggerla.

Non si sorprese neppure quando una gran voglia di urlare lo prese alla gola, e nemmeno quando gli venne voglia di picchiare qualcuno, possibilmente Black.

Alla fine però dominò la rabbia e la sensazione d'impotenza, prese un bel respiro e si alzò da terra, spolverandosi i pantaloni dalla polvere.

Si affacciò alle scale, sperando di riuscire ad arrivare alla sua stanza senza incontrare nessuno e, vedendo che il corridoio era deserto, affrettò il passo ringraziando Merlino per la fortuna. Non fece in tempo però nemmeno a finire il pensiero di ringraziamento che Walburga apparve davanti a lui, uscendo da una stanza e richiudendosi la porta alle spalle. Aveva l'aria scocciata e sembrava in cerca di qualcosa. Sirius si fermò di scatto, sperando di riuscire ad evitarla, ma il suo movimento improvviso attirò l'attenzione della donna che si girò verso di lui.

«Sei qui. Ti cercavo. Dovresti essere nella tua stanza.» tre frasi dette con tre toni diversi: sorpresa, disgusto e rimprovero.

«Perchè?» chiese Sirius, senza specificare cosa stesse chiedendo, ma Walburga non gli rispose nemmeno e gli rivolse un gesto di disapprovazione.

«Giù. E togliti la polvere dai pantaloni, neanche fossi un sudicio babbano.» gli disse, facendo segno di precederla.

Lo condusse nella Sala dell'Arazzo, e già questo era preoccupante, dove c'era anche Orion. Sirius si mise a pensare ansiosamente cosa avesse fatto di male.

«Siediti.» ordinò Orion, indicandogli il divano. Sirius si sedette circospetto, controllando automaticamente di avere la bacchetta nascosta in una manica, anche se sapeva che sarebbe stata completamente inutile.

«Perchè siamo qui?» si azzardò a chiedere, vedendo che i suoi non parlavano.

«Dopodomani Narcissa e Lucius si sposano.» lo informò suo padre.

«Ah. Complimenti. E quindi?» domandò ancora perplesso Sirius.

«Quindi noi siamo invitati ovviamente. E tu non verrai. Non vogliamo che tu ci faccia sfigurare in pubblico con i tuoi modi da sudicio Grifondoro né che rovini in qualunque dei tuoi modi la festa.» Walburga parò in modo freddo e distaccato, come se lo stesse solo informando del tempo.

«Vuoi dire che resterò a casa da solo?» chiese Sirius, senza riuscire a soffocare del tutto la nota di speranza nella sua voce.

«Sì. Sapevo che avevi problemi nel cervello ma pensavo riuscissi a capire frasi così semplici.» lo insultò Walburga, giunta evidentemente al limite delle cortesie quotidiane che poteva riservare al figlio.

Sirius però non reagì, troppo preso a considerare quelle parole. A casa da solo. Poteva fare quello che voleva, andare dove voleva, anche uscire di casa se riusciva a rinchiudere Kreacher da qualche parte! Uscire di casa...uscire di casa!! Sarebbe potuto andare a prendere il gelato, a giocare nel parco, a...a trovare James!! Poteva davvero andare a trovare James!

Ci volle tutto il suo autocontrollo Black per riuscire a non saltare di gioia e a limitarsi ad un minuscolo sorrisino.

«Va bene.» disse solo, trattenendo l'entusiasmo nella voce.

«Puoi andare. Parleremo di cosa potrai e non potrai fare più tardi.» Sirius si alzò e si precipitò di sopra, un enorme sorriso stampato sulle labbra e la voglia irrefrenabile di scrivere a James.

No! Gli avrebbe fatto una sorpresa! E poi avrebbe guardato soddisfatto la sua faccia...

 

**

 

«....e non andare troppo in giro per la casa! Noi torneremo domani mattina tardi, dato che Druella e Cygnus sono così gentili da ospitarci per la notte a casa loro, dopo la festa. Mi stai ascoltando?» erano appena le otto del 22 Luglio e Sirius aveva già la mente da tutt'altra parte rispetto a ciò che gli stava dicendo Walburga.

«Certo madre.» rispose, sapendo che comunque, vista la sua intenzione di svignarsela, l'unica informazione utile era sapere che sarebbero tornati il giorno dopo.

«Allora fila in camera tua e restaci. Regulus caro, sei pronto?» il tono di voce della donna cambiò completamente passando da un figlio all'altro, ma Sirius non ci badò e scambiò uno sguardo allegro con Regulus, che sospirava, lottando con la cravatta.

«Vieni qua, piattola.» lo chiamò Sirius, aiutandolo a sistemarsi la cravatta in un nodo elegante.

«Grazie Sirius. Divertiti.» gli rispose sottovoce Regulus, senza però guardarlo negli occhi.

«Anche tu. E salutami tanto tutte quelle serpi che vedrai!» lo prese in giro il fratello. Regulus alzò gli occhi al cielo, ma non disse niente, se non lanciandogli uno sguardo di rimprovero. Poi Orion e Walburga lo afferrarono e se lo portarono via, entrando nel camino e volando via con la Metropolvere.

«Finalmente!» sospirò Sirius, prima di rimboccarsi le maniche e estrarre la bacchetta. «Kreacher!» chiamò con voce decisa. Subito l'elfo domestico si materializzò davanti a lui, inchinandosi.

«Padroncino?» chiese con voce un po' schifata.

«Pietrificus Totalus!» Sirius gli puntò contro la bacchetta, certo che la sua piccola magia sarebbe stata scambiata per quella dei suoi genitori, e l'elfo cadde al suolo, rigido come un sasso, muovendo solo freneticamente gli occhi.

Sirius sorrise, soddisfatto del suo lavoro e gli si avvicinò di più.

«Adesso ti libero e tu te ne starai fermo e zitto, capito?» l'elfo sbatté piano le palpebre, spaventato, e Sirius lo liberò.

«Perfetto. Adesso ti ordino di andare in cucina o in soffitta o nel tuo stanzino della caldaia e stare buono, senza parlare con nessuno, senza andare da nessuno che conosciamo, senza scrivere messaggi, senza comunicare in alcun modo con nessuno, capito? Puoi solo mangiare se hai fame, ma altrimenti te ne starai fermo e buono. E naturalmente dimenticherai questa conversazione e non ne farai mai parola. Prima di fare tutto questo, dammi dieci galeoni.» Kreacher, sempre senza parlare, annuì freneticamente e si alzò, andando a prendere dieci galeoni da una piccola cassaforte nello studio di Orion. «Non preoccuparti, non è rubare.» gli disse Siris, vedendo quanto esitava ad allungare le mani.

«Adesso io andrò in camera e ci rimarrò tutto il giorno e non voglio essere disturbato per nessun motivo, chiaro? Vattene e ricordati ciò che ti ho ordinato.» l'elfo annuì ancora, poi zampettò via.

«E ora...» Sirius andò in camera e estrasse da sotto il letto un piccolo zaino, con dentro un cambio d'abiti, un mantello e un paio di panini.

Se lo mise in spalla e uscì di casa. Fece qualche metro, giusto per controllare che non ci fosse nessuno in giro per Grimmauld Place a quell'ora di quella calda giornata estiva ed estrasse la bacchetta.

Si ricordava bene la prima volta che aveva sentito parlare del Nottetempo: Andromeda ne parlava entusiasta con Bellatrix e Narcissa, descrivendone il colore, le sedie sgangherate all'interno, la folle velocità. Lo aveva usato per spostarsi dalla casa di un'amica alla sua, senza naturalmente dirlo ai genitori, e Sirius aveva ascoltato affascinato, quanto le altre due cugine erano disgustate.

Lo stesso veicolo che Meda gli aveva descritto tanto bene comparve all'improvviso davanti a lui.

«Benvenuti sul Nottetempo, mezzo di trasporto di emergenza per maghi e streghe in difficoltà. Allungate la bacchetta, salite a bordo e vi portiamo dove volete. Mi chiamo Josh Strillaio e sarò il vostro bigliettaio quest'oggi.» un buffo ometto, con una calvizie incipiente e pochi capelli di un curioso color verde acido, sciorinò l'intera frase con voce acuta e troppo alta davanti a lui, poi tese una mano a Sirius e lo aiutò a salire.

«Grazie. Potete portarmi a Shinesbury*?» chiese Sirius, sedendosi su una seggiolina traballante, appena dietro il posto dell'autista.

«Sicuro, vero Ernie? Dieci falci! Com'è che ti chiami?» rispose quello, allungando una mano per prendere il galeone di Sirius e restituirgli il resto, mentre quello rispondeva, naturalmente con un nome falso perchè la prudenza non era mai troppa. «Si parte! Tienti forte Kurt»

Ci fu un forte BANG e l'autobus venne sbalzato in avanti, ricominciando la sua folle corsa. Dopo più di mezz'ora, durante la quale Sirius cadde a terra più di una volta e Josh si interessò di tutta la storia della sua vita, chiaramente inventata al momento, l'autista li informò che erano arrivati.

«Ciao Kurt, torna a trovarci!!» lo salutò Josh quando Sirius scese, salutando con una mano.

Appena a terra, Sirius si aggrappò ad una staccionata per non barcollare e restò fermo finchè la nausea e le vertigini non furono passato. Ma perchè Meda doveva aver ragione anche lì? Lo aveva avvertito....bah! Almeno era arrivato!

Sirius riconobbe la strada che portava al parco e che più volte l'estate precedente aveva percorso con James. Un grosso sorriso spuntò quasi automaticamente sulle labbra del ragazzo, che si avviò con passo leggero verso la casa del suo migliore amico.

«Arrivo subito!» Sirius suonò alla porta e la voce di Dorea gli rispose dall'interno. Evidentemente stavano facendo colazione, perchè sentì il suono di una tazza posata in fretta e poi di nuovo la voce di Dorea che esortava qualcuno a svegliarsi se non voleva cadere con la faccia nel latte.

Sirius ridacchiò, immaginando James coperto di latte e con gli occhiali di traverso, addormentato sul tavolo, poi la porta si aprì e spuntò Dorea.

«Buongiorno. Spero di non essere maleducato per essermi presentato senza avvisare, ma volevo fare una sorpresa a James.» esordì Sirius, sorridendo alla donna che lo guardava immobile.

«Sirius! Ma no, figurati! Saranno tutti felicissimi di vederti! Vieni qui, fatti abbracciare! Allora sei riuscito a farti dare il permesso?» Dorea lo strinse tra le braccia e intanto lo investì con quel fiume di parole, ma Sirius sorrise, ricambiando l'abbraccio, e annuì, sperando che nessuno venisse a rendergli conto della sua bugia.

«Vieni, entra caro! I ragazzi sono in cucina!» Dorea gli tolse lo zaino dalle mani e lo appoggiò in corridoio, invitandolo con un cenno a precederla in cucina.

Sirius camminò silenzioso e si appostò sulla porta, sbirciando dentro senza essere visto.

James sembrava essere sul punto di addormentarsi, la testa sostenuta da una mano, un cucchiaio in mano, con il quale rimestava il latte, senza nemmeno vederlo, gli occhiali storti e i capelli per aria.

Remus stava mangiando educatamente una grossa fetta di torta al cioccolato, bevendo a piccoli sorsi da una tazza del te.

Peter si abbuffava di pane e Nutella**, guardando James tra un boccone e l'altro, come a non volersi perdere il momento in cui la testa dell'amico sarebbe finita nel latte.

Jo invece beveva un caffè, sbocconcellando un biscotto e sfogliando un giornale che Charlus aveva abbandonato. Tutti sembravano molto presi e concentrati, tanto che quando Sirius entrò con passo felpato (n.d.a: ahahah, passo felpato! Ok, era pessima...) nella stanza nessuno alzò gli occhi. Il ragazzo si avvinò a James e, quando quello fece per portarsi un biscotto alla bocca, glielo rubò.

«Ehi!» James sembrò svegliarsi solo in quel momento e si guardò perplesso la mano vuota, mentre gli altri, riscossi dal suo strillo stavano guardando Sirius a bocca aperta, tranne Jo che continuò a leggere tranquilla. Alla fine James alzò gli occhi dalla mano vuota e si trovò davanti il sorriso di Sirius, che diede un morso al biscotto.

«'Giorno Jamie!» lo salutò Sirius, ridacchiando della sua aria sconvolta.

Al suono della sua voce anche Jo alzò lo sguardo e si illuminò tutta con un enorme sorriso.

«Sirius!!» esplose James, alzandosi di scatto e saltando addosso a Sirius, presto seguito dagli altri.

«Ciao Remmy! Ehilà Pet...come va la vita?» salutò di nuovo Sirius, scompigliando i capelli a Peter e sorridendo a Remus.

«Buongiorno anche a te, Sirius.» la voce pacata di Jo fece tornare anche i ragazzi tranquilli e tutti tornarono seduti. Jo finì di bere il suo caffè e poi si alzò, mettendo in mostra le lunghe gambe che spuntavano da una maglietta grigia. Passando vicino a Sirius, Jo gli diede una pacca sulla spalla e un breve abbraccio.

«Ciao Jo.» Sirius le sorrise e le accarezzò fuggevole un braccio.

«Bene ragazzi, io vado a vestirmi. Quando torno voglio un programma della giornata, capito?» i ragazzi annuirono, quasi spaventati e lei se ne andò, ancora ridendo.

 

**

 

«James!!» una voce richiamò i cinque ragazzi seduti sulla spiaggia, facendoli voltare verso le figure che correvano verso di loro. Jo balzò in piedi, appena riconobbe una figura dai capelli rossi, subito seguita dagli altri.

«Caro!! Mark, Ethan, Alex! Ma che fate qui?» esclamò la ragazza, stringendo l'amica.

«Abbiamo incontrato Dorea con Alexa e ci ha detto che eravate qui e Alexa si è offerta di accompagnarci!» spiegò la rossa, indicando una donna che sistemava un ombrellone poco più in là, decisamente troppo in fretta per averlo fatto senza magia. Nessuno però sembrò accorgersi di questo particolare.

«Ciao Alexa!!» la salutò James, correndo a dare un bacio sulla guancia alla donna, che lo abbracciò con affetto.

«Sirius!! Da quando sei qui?» i ragazzi sembrarono accorgersi solo in quel momento della presenza di Sirius e subito Caroline corse ad abbracciarlo, seguita da Mark. Ethan e Alex invece si limitarono ad un cenno con la mano.

«Solo oggi. Ero venuto a trovare James e mi hanno trascinato qui...» spiegò Sirius, abbracciando Caroline.

I ragazzi si salutarono tutti per bene e poi si spogliarono, mostrando i costumi già indossati e gettandosi in acqua, che naturalmente era gelida.

Giocarono a lungo tra le onde e quando finalmente Alexa li chiamò a riva, ricordando loro che dovevano anche mangiare ad un'ora decente, si gettarono intirizziti e coperti di piccole gocce salate su alcuni asciugamani stesi a terra.

Accarezzato dal sole Sirius chiuse gli occhi, godendosi il calore e le chiacchiere degli amici che gli stavano accanto. Era da quando erano iniziate le vacanze che non si sentiva così bene come in quel momento.

Socchiuse gli occhi, posando lo sguardo su James che, accucciato a terra disegnava qualcosa nella sabbia, mentre Caroline e Mark ridevano. Alex, Ethan e Remus chiacchieravano animatamente di qualcosa che Sirius non riusciva a capire e Peter li guardava ammirato. Jo era distesa sull'asciugamano, i capelli corti bagnati sparsi a raggiera attorno alla sua testa, gli occhi chiusi, le mani adagiate mollemente sulla sabbia, un sorriso sulle labbra rosse. Sirius si sporse istintivamente e allungò una mano fino quasi a sfiorare la pelle della ragazza, ma una voce si intromise nei suoi pensieri, facendolo ritornar in sé stesso.

Che diavolo stava combinando? Sirius scosse la testa, cercando qualcos'altro a cui pensare e cercò di inserirsi nel discorso di Remus.

Varie ore dopo, quando il calore del sole si fece sopportabile, i ragazzi uscirono dall'ombra dell'ombrellone e corsero sulla sabbia bollente per gettarsi di nuovo in acqua.

Invece di cominciare a schizzarsi però James propose di andare ad esplorare la costa più in là, dove la sabbia veniva sostituita da sassi e scogli, che si protendevano sul mare, ottimi per tuffarsi.

Tutti, tranne Mark che venne rispedito a riva tra i suoi mugugni, annuirono entusiasti e i ragazzi si misero a fare a gara a chi arrivava più velocemente. Con grande sorpresa di tutti, vinse Remus che sorrise soddisfatto pensando alle lunghe giornate in piscina.

Poi si arrampicarono come meglio poterono sugli scogli scivolosi e viscidi di alghe, aiutandosi a vicenda, e si tuffarono con grida selvagge.

Sirius saltò e per un attimo fu sospeso nel vuoto, tra terra, mare e cielo. Poi vide l'acqua avvicinarsi e per un nanosecondo ebbe paura: paura di schiantarsi, paura di annegare, paura di farsi male, paura irrazionale.

Poi però il mare lo accolse nel suo abbraccio, violento e dolce insieme. Si sentì andare a fondo e si lasciò sprofondare per un lungo istante, i capelli davanti agli occhi, le bollicine d'aria che sfuggivano dalle labbra, le braccia allargate e molli. Poi vide un turbine di bolle poco distante da lui e capì che qualcun'altro si era tuffato. Qualcuno con un bikini rosso.

Una forte spinta con i piedi e la testa di Sirius sbucò tra le onde, infrangendone la superficie in un arco di schizzi. Un'altra testa riemerse vicino a lui, prendendo una grande boccata d'aria.

«Dio, è gelida!» rise Jo, avvicinandosi con un paio di bracciate a Sirius e andando poi con lui verso gli scogli. Proprio in quel momento, accompagnati da violente imprecazioni, James, Ethan e Remus si spinsero a vicenda giù dagli scogli, seguiti da Alex e poi da un pauroso Peter.

Sirius si issò su uno scoglio, porgendo una mano a Jo per aiutarla a salire a sua volta. La ragazza però fece da sola e i due si inerpicarono di nuovo verso l'alto.

All'improvviso, giunti quasi sullo scoglio più alto, Jo mise il piede su un mucchietto di alghe e scivolò, mulinando le braccia con un grido, chiudendo gli occhi istintivamente. Però, invece di sentirsi cadere all'indietro e poi l'impatto con la roccia, Jo sentì due mani forti che l'afferravano per i polsi e poi l'attiravano di nuovo su.

Sirius spostò una mano dal polso sinistro di Jo, mettendogliela attorno al fianco per poterla attirare in un posto più sicuro, più vicino a lui, e poi anche l'altra, passandogliela sulle spalle e avvolgendola in un abbraccio.

Jo seppellì la faccia sul suo petto, annusando l'odore salato della pelle dell'altro, gli occhi ancora chiusi, il respiro accelerato per lo spavento. Ascoltò il cuore del ragazzo battere e si concentrò su quel ritmo, imponendo di respirare piano per far accordare anche il suo a quel suono.

Alla fine, finalmente calma, si allontanò leggermente da Sirius e alzò la testa.

Gli occhi scuri e profondi di Jo incontrarono quelli chiari e pieni di cose di Sirius. La ragazza arrossì. Il ragazzo sorrise. Poi lui alzò una mano e scostò una ciocca di capelli bagnati dagli occhi dell'altra, accarezzandole piano una guancia.

Fu un attimo, il tempo di un respiro, ma le labbra umide e salate di Jo si scontrarono per un secondo con quelle leggermente dischiuse di Sirius, scoprendole morbide e sorprendentemente arrendevoli a cedere al tocco, adattandosi alle sue e sentendone il respiro spezzato.

Poi i due ragazzi si allontanarono e le braccia di Sirius liberarono Jo. Rimasero uno davanti all'altra, il tempo per cogliere il leggero rossore sulle guance dell'altro e vedere che non c'era né rimpianto né delusione negli occhi di nessuno dei due. Il tempo per osservare quanto quel costume color corallo stesse bene sulla figura magra e slanciata di Jo. Il tempo per accorgersi che Sirius non aveva più il corpo di un bambino, ma cominciavano a farsi vedere i muscoli del ragazzo che sarebbe diventato.

Poi Jo si sporse di nuovo e lasciò un bacio leggero sulla guancia di Sirius, vicino all'angolo della bocce. Dolce e sincera.

«Grazie.» sussurrò, prima di superarlo e tuffarsi di nuovo, lasciando Sirius sorpreso e pensieroso da solo a osservare il cielo e a sfiorarsi le labbra.

Il suo primo bacio.

Era stato dolce, bello. E allora perchè gli sembrava che qualcosa non fosse al suo posto?

Solo la voce di James, che lo esortava a tuffarsi dal basso, lo riscossero e gli permisero di rimandare quelle domande e quei pensieri per quando sarebbe stato di nuovo rinchiuso a Grimmauld Place.

 

-Fine Capitolo-

 

 

 

 

 

 

*Sinceramente? Non so nemmeno se esista!

 

**Perchè che mondo sarebbe senza Nutella??

 

 

 

Spazio dell'Autrice

Ehmmm...ok....mettete giù i forconi ragazze!! Jo mi serve ancora!! Lo so, lo so, sono terribilmente in ritardo e in più vi metto proprio questo capitolo, ma capitemi! Non ho saputo farne a meno ;) eh già, questo è il vostro regalo di Natale da parte mia, anche perchè poi sarò via durante le vacanze e non credo riuscirò ad aggiornare per un bel pezzo! Comunque....

  1. All'inizio, nella lettera, la tentazione di far intervenire Remus nella lettera di James è stata troppo forte e spero non sia venuta troppo assurda!

  2. Sirius decide di rischiare e usare la bacchetta perchè dato che il Ministero si accorge della magia ma non sa attribuirla a chi l'ha fatta, poteva venire scambiata per quella dei genitori. Lo so, non mi sono spiegata per niente bene, ma meglio non so fare!

  3. Si sono baciaaaaaaati!!! Jo+Sirius lalalaaaa!! No ok, non sono convintissima di come ho descritto il bacio, ma non sono molto portata per queste cose, o almeno pare a me! Però, come potete vedere, ho mitigato leggermente alla fine dicendo che a Sirius sembrava che “qualcosa non fosse a posto”...ma non credete sia finita qui!

  4. Alexa: era la tata di James. È una strega amica di Dorea e sta dietro a James e ai suoi amici quando lei non può. Ha accompagnato i ragazzi perchè Dorea si era smaterializzata con gli altri, ma essendo Caro, Alex etc babbani non poteva, quindi Alexa li ha accompagnati in macchina. Nome volutamente riferito alla mia Ale (sorpresa per te, tesoro!! XD)

  5. Grazie a Hoshi Kudo, Jeis, Annie98, Alessia98HP_1D, Alula_Black e naturalmente la mia splendida beta AleJackson!!!! Vi auguro un buon Natale di cuore, care! Vi adoro!!

E ora basta, me ne vado! Spero che Babbo Natale vi porti quello che avete chiesto! (Avete scritto la letterina vero? ;) )

Baci

*dD*



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