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Autore: miyu pyon star    24/12/2012    1 recensioni
... quando se la trovò di fronte, Morgana pensava che quella fosse solo l'ennesima stupida ragazzina, per cui Artù avesse perso la testa. Invece, prese la spada e si alzò in piedi. La impugnò, puntando dritto al collo della strega. Poi, esclamò - Io sono Ginevra Nicole Pendragon, moglie di Artù, regina di Camelot! E tu, maledetta strega, non farai più del male ne a me, ne alla mia famiglia! - ...
Genere: Avventura, Fantasy, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Drago, Gwen, Merlino, Nuovo personaggio, Principe Artù
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Quarta stagione, Nel futuro
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Capitolo 1: il sogno del re

Era passato un anno ormai da quando Ginevra aveva abbandonato Camelot, dopo la condanna all’esilio. Il regno prosperava e le minacce di Morgana sembravano distanti. L’unica persona che non si rendeva veramente conto di ciò che accadeva era proprio il re: Artù. Viveva come in un limbo, una sorta di bolla che lo proteggeva da ciò che provava. Continuava a fare riunioni con i cavalieri, a sgridare e stuzzicare Merlino, a combattere in lunghe ma vittoriose battaglie … ma alla notte, quando la mente del giovane re si rilassava e lasciava i pensieri giornalieri alle spalle, era proprio il momento in cui il ricordo di Ginevra gli tornava, dolce e amaro allo stesso tempo. Non chiudeva occhio ormai da tempo. Non c’era sonnifero che Gaius potesse fornirgli. Inoltre, lo stesso medico diceva che le malattie d’amore le avrebbe curate il tempo. Imvece, Merlino continuava a pensare che solo il ritorno di Gwen avrebbe “curato” Artù, lei e soltanto lei poteva farlo.
Notte tempo, Artù stava finalmente riposando. Stava sognando, da quanto non accadeva! Stava camminando nel mezzo di una foresta incantata, era vestito con la sua solita armatura, ma non era armato. Il sentiero poi lasciò posto ad una piccola radura. Al centro di questa vi era una figura con il mantello calato sul volto. Artù si sentì rallegrare, era sicuramente la sua Ginevra. – Ginevra … - esclamò il giovane re, un po’ titubante. La figura era girata di spalle e si voltò. Aveva un abito un po’ inusuale per Camelot. Anzi, Artù pensò che fosse anche troppo scollata e volgare. Lei si limitò ad un sorriso. – Si, sono io! La vostra regina! – esclamò la ragazza. Poi allungò le mani, in queste vi era una bellissima spada. Artù non notò quell’arma di notevole fattura, ma le mani della fanciulla. Erano diverse da quelle di Ginevra e lei non poteva essere la sua amata. Improvvisamente, la foresta si fece nera e si udì una voce ridere. Da lontano, arrivò l’imitabile figura di Morgana, nell’abito nero come la notte. La ragazza si girò di scatto impugnando l’arma. – Non ci farai mai più del male, maledetta! – Urlò. Lanciò il mantello contro Artù e si scagliò contro la strega. Il giovane re non riuscì a vederle il volto, ma ebbe un sussulto quando spostando il mantello vide una ciocca di capelli della ragazza. Ricordava bene i bei riccioli mori di Ginevra, quelli invece era biondissimi, lisci ed incredibilmente lunghi. Gli occhi di Artù si aprirono di scatto e il ragazzo si alzò di colpo. Era stato davvero uno strano sogno.
Sempre durante la stessa notte, Merlino si svegliò di scatto. Aveva fatto lo stesso sogno, solo che lui era immobile, dietro ad Artù. Era come se non ci fosse perché lui continuava a chiamarlo, ma il re non lo sentiva. Aveva visto tutta la scena, e continuava a chiedersi chi diavolo potesse essere la fanciulla del sogno di Artù. Continuò a pensarci tutto il giorno, per questo era più distratto del solito. Finì, perfino, per inciamparsi nel mantello del re, rovesciare il pranzo di quest’ultimo, con un bel calcio nel didietro. A cena, il giovane mago continuava a rimuginare sulla propria zuppa, tanto che Gaius gli disse che se non aveva intenzione di mangiarla poteva sempre andare all’osteria, sempre se avesse avuto i soldi. Merlino accennò un sorriso e raccontò tutta la storia al medico. Gaius semplicemente gli consigliò di parlare col drago, vista la sua saggezza, avrebbe sicuramente dato delle risposte al ragazzo.
La notte successiva, Merlino uscì di nascosto dalla porta posteriore del castello e corse a lungo, in mezzo a boschi e radure. Quando fu certo di essersi allontanato dal castello, chiamò l’amico drago, nella loro lingua. Il drago arrivò quasi subito, atterrando davanti al ragazzo. – So cosa stai per chiedermi, giovane mago! Vuoi sapere del tuo sogno… - Disse il drago, senza esitazione. – Ho sempre pensato che la regina di Camelot sarebbe stata Ginevra! – Esclamò Merlino. – Infatti è così che sarà! Artù necessita di una moglie leale e combattiva! Quasi al livello di un cavaliere – Rispose il drago. Merlino non capiva, se era Ginevra la giusta moglie di Artù, doveva fare assolutamente qualcosa per farla tornare al castello. Ma la sua testa era ancora piena di dubbi, così decise di fidarsi completamente dell’amico drago. – Abbiamo qualche possibilità che lei ritorni? O che Artù ritiri l’udienza? – Chiese il mago. – No, e se lo vuoi sapere, tu non dovrai fare assolutamente nulla! – Rispose il drago. – Nulla! Ginevra deve tornare! – Esclamò Merlino. – Ginevra non deve tornare, Ginevra verrà! Sarà anche un’ottima regina per il regno e una degna compagna del re! Gli darà anche degli eredi! Lascia che le cose avvengano con i giusti tempi, Merlino! Non avere fretta e accompagna il re, in tutte le sue decisioni! – Concluse il drago. Poi si alzò in volo e se ne andò. Quando Merlino ritornò al castello, era già sorto il sole, ma nessuno si accorse del suo passaggio. Una volta entrato nel suo alloggio, Gaius era seduto al tavolo, il capo ricurvo a leggere una lettera. Merlino gli si avvicinò per saperne di più. Lui, semplicemente, gli rispose che  era una lettera che giungeva da un regno abbastanza distante di Camelot, un re, amico di Uther, faceva le condoglianze ad Artù e chiedeva al re di passare un po’ di tempo nel suo regno per tranquillizzarsi e superare il dolore della perdita del padre. Costui era re Leodagan, un valoroso sovrano che aveva combattuto molte battaglie, sia per Camelot sia per il suo regno, Camelide. La moglie del re era deceduta anni fa, durante il parto del terzo figlio, morto anche lui. Da solo, aveva cresciuto gli altri due figli: il maggiore, il principe Alionor, e la sorella, la principessa Ginevra Nicole. Al pronunciare il nome della principessa, Merlino ebbe un sussulto e iniziò a capire che il drago si riferiva proprio a quella ragazza.
 

Primo capitolo di una nuova fan fict!! E' la prima non anime che scrivo, spero che piaccia! L'idea mi è venuta così, impersonandomi nella misteriosa principessa!! Commenti e critiche sono ben accette!! Miyu ^-^
  
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