Chapter 2 – Sensazioni dall’Egitto
Le
due gemelle guardarono il marinaio che avevano davanti con occhi languidi e
stanchi. Dovevano andarsene al più presto da quella malfamata cittadina egiziana,
e di certo non potevano permettersi mezzi di lusso. Dopo vari piani impossibili
da realizzare per due bambine di dieci anni, avevano pensato che, sicuramente,
imbarcarsi su una nave merci non sarebbe costato nulla, visto che, sotto i loro
abiti sporchi, nascondevano borse piene di cibo rubato. Arrivate a
destinazione, però, l’impresa si era rivelata alquanto ardua. L’uomo che
avevano davanti pretendeva un pagamento, ma loro non avevano niente oltre il
cibo.
«Per
favore, non chiediamo nemmeno cibo!»
Pregò
la più piccola, mentre la sorella le stringeva la mano.
«LLA*! E ora andatevene. Non penserete
che io avrò pietà di voi solo perché siete due stupide Iatiuo*!»
La
parola pietà rimbombò nella testa di entrambe. Le due gemelle si scambiarono
uno sguardo di intesa, poi afferrarono le mani dell’uomo che stava loro davanti
carezzandole appena con le dita.
«Per
favore!», chiesero all’unisono.
L’uomo
venne pervaso da un moto di pietà improvviso, ritrovandosi quasi sull’orlo
delle lacrime e perdendo il controllo delle proprie emozioni. Alla fine accettò
di portarle con lui.
«Credo
che dovrete fare un giro con noi in questura. Vi abbiamo viste scendere clandestinamente
dalla barca egiziana appena approdata. Con questi abiti addosso si possono
dedurre facilmente le vostre intenzioni.»
Disse
il primo agente. Le due sorelline spalancarono gli occhi e scapparono facendosi
strada fra la gente. Alla fine si ritrovarono nel bosco, ma non si fermarono comunque.
Improvvisamente inciamparono, cominciando a scivolare contro una ruvida parete
di roccia. Quando toccarono terra persero i sensi.
«Vorrei
averle anch’io, invece i miei capelli sono tutti neri.», confessò.
«Sei
bellissima lo stesso. Hey, ma dove siamo?»
Chiese
la più grande, mettendosi a sedere.
«Siete
nell’ospedale del Santuario di Ares, dio della Guerra.»
Rispose
una voce femminile tremendamente fredda
e tagliente.
«Avanti,
Chlothilde, sii un po’ più calda. Sono appena arrivate.»
Disse
un’altra persona, decisamente più gentile. Le piccole egiziane si girarono
nella direzione da cui provenivano le voci, trovandosi davanti due donne
rivestite ognuna da un’armatura. Una era bionda con freddi occhi azzurri, l’altra
aveva capelli castani e occhi color nocciola.
«Benvenute
al Santuario di Ares, ragazze. Se sarete ritenute degne diverrete ufficialmente
nostre allieve.»
Affermò
la seconda, sghignazzando alla reazione scocciata dell’altra.
*Iatiuo = orfane!
Sono parole arabe. Non ne garantisco l'esattezza, poichè le ho cercate su google traduttore e ho ascoltato la pronuncia. Se ho scritto cavolate ditemelo!