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Autore: ScarletPuppet    24/12/2012    2 recensioni
Raccolta di flash-fic inerenti alla mia storia "I fili del destino" di cui non è strettamente necessaria la lettura, anche se aiuterebbe a capire di più.
Episodi della vita di Scarlet e delle sue compagne al Santuario di Ares. Un viaggio dall'inizio della loro storia fino alla guerra fra le armate di Ares e Poseidone.
Brevi storie di amicizia, affetto, dolore. Tutto contornato dalle dure leggi del Santuario spartano, dalla guerra e dalla morte. Quando le tue origini non possono far altro che seguirti e distruggerti finché tu non distruggerai loro.
Il primo respiro di Aima dopo la morte del suo passato.
Forse, se non fossi venuta qui, ora sareste tutte vive.
Genere: Sentimentale, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Altri, Gemini Kanon, Nuovo Personaggio
Note: AU, Missing Moments, Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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- Questa storia fa parte della serie 'Cronache del Ghiaccio e del Fuoco - Linee di sangue'
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Chapter 2 - Sensazioni dall'Egitto

Chapter 2 – Sensazioni dall’Egitto

«Non si discute, mocciose! O pagate il biglietto, o restate qui. Il viaggio verso Sparta non è gratis!»
Le due gemelle guardarono il marinaio che avevano davanti con occhi languidi e stanchi. Dovevano andarsene al più presto da quella malfamata cittadina egiziana, e di certo non potevano permettersi mezzi di lusso. Dopo vari piani impossibili da realizzare per due bambine di dieci anni, avevano pensato che, sicuramente, imbarcarsi su una nave merci non sarebbe costato nulla, visto che, sotto i loro abiti sporchi, nascondevano borse piene di cibo rubato. Arrivate a destinazione, però, l’impresa si era rivelata alquanto ardua. L’uomo che avevano davanti pretendeva un pagamento, ma loro non avevano niente oltre il cibo.
«Per favore, non chiediamo nemmeno cibo!»
Pregò la più piccola, mentre la sorella le stringeva la mano.
«LLA*! E ora andatevene. Non penserete che io avrò pietà di voi solo perché siete due stupide Iatiuo*
La parola pietà rimbombò nella testa di entrambe. Le due gemelle si scambiarono uno sguardo di intesa, poi afferrarono le mani dell’uomo che stava loro davanti carezzandole appena con le dita.
«Per favore!», chiesero all’unisono.
L’uomo venne pervaso da un moto di pietà improvviso, ritrovandosi quasi sull’orlo delle lacrime e perdendo il controllo delle proprie emozioni. Alla fine accettò di portarle con lui.

Dopo alcune ore arrivarono a destinazione. Avevano corrotto con i loro poteri il marinaio affinché le nascondesse nella stiva. Una volta approdati, l’uomo diede loro alcuni denari in piccole borse a tracolla. Scesero furtivamente dalla barca e si diressero nel centro della città, dove vennero fermate da due poliziotti.
«Credo che dovrete fare un giro con noi in questura. Vi abbiamo viste scendere clandestinamente dalla barca egiziana appena approdata. Con questi abiti addosso si possono dedurre facilmente le vostre intenzioni.»
Disse il primo agente. Le due sorelline spalancarono gli occhi e scapparono facendosi strada fra la gente. Alla fine si ritrovarono nel bosco, ma non si fermarono comunque. Improvvisamente inciamparono, cominciando a scivolare contro una ruvida parete di roccia. Quando toccarono terra persero i sensi.

Le due gemelle si svegliarono contemporaneamente su un vecchio letto coperte da un lenzuolo di lino. Si guardarono per alcuni istanti, studiandosi a vicenda come facevano spesso. La più giovane afferrò una delle sottili striature argentee che si confondevano nei folti crini neri dell’altra.
«Vorrei averle anch’io, invece i miei capelli sono tutti neri.», confessò.
«Sei bellissima lo stesso. Hey, ma dove siamo?»
Chiese la più grande, mettendosi a sedere.
«Siete nell’ospedale del Santuario di Ares, dio della Guerra.»
Rispose una voce femminile  tremendamente fredda e tagliente.
«Avanti, Chlothilde, sii un po’ più calda. Sono appena arrivate.»
Disse un’altra persona, decisamente più gentile. Le piccole egiziane si girarono nella direzione da cui provenivano le voci, trovandosi davanti due donne rivestite ognuna da un’armatura. Una era bionda con freddi occhi azzurri, l’altra aveva capelli castani e occhi color nocciola.
«Benvenute al Santuario di Ares, ragazze. Se sarete ritenute degne diverrete ufficialmente nostre allieve.»
Affermò la seconda, sghignazzando alla reazione scocciata dell’altra.

*LLA = no!
*Iatiuo = orfane!
Sono parole arabe. Non ne garantisco l'esattezza, poichè le ho cercate su google traduttore e ho ascoltato la pronuncia. Se ho scritto cavolate ditemelo!
  
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