- Our Pain, Our Wish. -
[ Il nostro dolore, il nostro desiderio. ]
.Act 1.
[ .Afraid, Just Afraid. ]
" [...] nonostante lo scontro finale con Voldemort che doveva accadere di lì a un mese, un anno, o dieci, si sentì il cuore leggero all'idea che restava ancora un ultimo giorno dorato di pace da assaporare con Ron e Hermione. "
[ "H.P e il Principe Mezzosangue", pg. 588. ]
Hermione, Harry e Ron arrivarono in cucina appena in tempo per vedere la fine della litigata tra Ginny e Fleur. Probabilmente si trattava del colore dell'abito da damigella, pensò la riccia.
-Il vestito lo voglio ROSA!-
-Ma Jinnì! Il rosa stuona con il colorè dei tuoi capellì! Oro è meoglio!- ribattè la giovane francese
-Tks.. e okay!!! Ma rimango del parere che l'oro è O-R-R-I-B-I-L-E!-
Ron ed il suo migliore amico soffocarono le risate sotto lo sguardo omicida della Granger. I Magnifici Tre si sedettero al tavolo, mentre una alquanto stressata Sig.ra Weasley serviva la colazione. Poi, indicando le due ragazze che stavano firmando " l'armistizio ", sussurrò: -E' da due ore che vanno avanti.- I due ragazzi non riuscirono a trattenersi, e scoppiarono a ridere. Hermione sbuffò, poi abbozzò un sorriso.
La mattinata passò velocemente, grazie ai battibecchi tra Ginny e Fleur e, ovviamente, quelli immancabili tra Ron e la riccia Gryffindor. Per pranzo arrivarono anche Fred e George che, in occasione del matrimonio del fratello, non solo si erano presi una vacanza dal lavoro, ma avevano anche ideato degli strani confetti che cambiavano gusto e colore a seconda dell'umore.
-Geniali!- urlò il giovane Weasley, seduto sul pavimento della sua stanza.
-Harry, ne vuoi uno?- domandò Fred.
-Oh, sì grazie.- Potter, titubante, ne prese uno.
A contatto con la mano del ragazzo divenne immediatamente viola. I gemelli e Ronald fissavano l'amico in silenzio.
-Mh...mirtillo...- disse infine il ragazzo dagli occhi smeraldini.
-Allora...il viola è...la preoccupazione!- concluse George, consultando un foglio scarabocchiato.
Ron ed Harry si guardarono in silenzio e poi si voltarono verso Hermione, che li fissava, poggiata allo stipite della porta con le braccia incrociate all'altezza del petto. La riccia fece una smorfia: -Che cretinate. Dobbiammo scendere per la cena, forza.-
[ Sforzati di sorridere, almeno quello. ]
Preoccupazione.
Preoccupazione, ansia, rabbia, odio. E sì, forse anche paura . Lo scontro con Voldemort era sempre più vicino, ne erano tutti consapevoli.
Paura. Paura di fallire, paura di perdere tutto, paura di crollare.
[ Paura di morire. Paura di smettere di respirare. Paura di non esistere più. ]
Hermione deglutì mentre, scalino dopo scalino, raggiungeva la cucina. Infondo avevano appena diciassette anni. Era davvero così che doveva finire? No, no!Non era giusto. Non così.
___
Severus Piton era seduto sulla vecchia poltrona del suo sudicio salotto. Era in attesa. Qualche minuto dopo udì bussare alla porta. Si alzò per andare ad aprire.
Bellatrix Lestrange.
-Accomodati.-
La donna, senza troppi complimenti, sbottò:- Dov'è lui?-
Piton sospirò: - Di là, seguimi.-
Bellatrix aprì la porta, decisamente con poca grazia. Incrociò lo sguardo del biondino seduto per terra. -Alzati!-
Draco si alzò lentamente, passandosi una mano tra i capelli divinamente biondi. La zia gli si parò davanti furiosa e lo prese per il colletto.
-Lurido! Il Signore Oscuro è molto arrabbiato! Lo sai?! -
Draco, tenendo gli occhi fissi in quelli di lei, sibilò: -Lo so, e mollami.- Bellatrix, un po' intimorita dalla fierezza del nipote, lo lasciò andare.
-Però potrai tornare presto. Hai pagato i tuoi errori. Questo è il Suo volere. Inutile dirti che io non condivido per niente.- disse infine, uscendo dalla stanza.
"Dannati siano i Malfoy e il loro sangue freddo." pensò smaterializzandosi via.
Intanto Piton entrò nella stanza di Draco. -Contento? Ora potrai riunirti al Signore Oscuro.- disse sarcastico.
Draco sbuffò: -Vai al diavolo.-
Il professore s'incupì. -Draco, devi finirla. Cerca di eseguire gli ordini, per una buona volta.-
Il biondo, per tutta risposta, ghignò. -Appena ne avrò voglia.-
-Tua madre ti vorrebbe vivo . Il suo sacrificio non dev'essere inutile. Se continui così, Lui ti ucciderà, lo sai, vero?-
Malfoy smise di ghignare.
-Non ho nulla da perdere, ormai.-
___
Il giorno seguente, tutto il parentame e gli amici di famiglia erano accalcati in casa Weasley. Il matrimonio era appena finito e il salotto era stracolmo di gente. Il Trio dei Miracoli si era rintanato nella stanza di Ronald, dopo aver rubato qualche tartina dalla cucina. Nessuno aveva voglia di parlare, sapevano tutti e tre che presto sarebbero dovuti partire alla ricerca degli Horcrux, ora che la cerimonia era stata celebrata.
-Domani ne parleremo con i tuoi genitori, Ron.- borbottò Hermione.
Il rosso annuì e tornò a concentrarsi sulla sua tartina.
Harry si era seduto sul davanzale della finestra e osservava la luna.
Hermione si alzò e andò verso l'amico dai capelli corvini. -Hai parlato con Ginny ultimamente?-
Quello scosse la testa: -No. Non penso voglia parlarmi.-
-Capisco...-
Ancora un interminabile silenzio.
-Oh..!-
Harry e la Gryffindor si voltarono simultaneamente verso Ron.
-Cosa c'è?- sbottò Hermione
-Il...il mio confetto...-
I due si avvicinarono all'amico, che era impegnato ad osservare il dolce, poggiato sul palmo della sua mano.
-...è verde.-
La riccia sorrise e, dopo aver guardato il confetto, alzò lo sguardo verso i suoi compagni d'avventure.
-Verde speranza.-
[ E allora dimmi, è sbagliato sperare ancora? ]
Ni-hao!
Questo primo capitolo ha, diciamo, presentato la situazione. Insomma... è dal prossimo che si entra "in azione" >.<
Ringrazio tutti quelli che hanno recensito il prologo:
Shavanna, DumbledoreFan, sarapastu, mavi, piperina e, ovviamente, anche la mia Compagna D'Arte [Aly ChAn 92]
Grazie anche a chi ha solo letto.
Il prossimo dovrebbe essere " [ .Feel So Alive. ] ", ma non ne sono ancora sicura.
Aspetto le vostre recensioni (anche critiche e suggerimenti, ovviamente. ^_^)
Owari,
=Azu-chan=