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Autore: kyelenia    25/12/2012    1 recensioni
Se sei in equilibrio su un filo non basta che una piccola spinta per farti cadere da un lato o dall'altro.
Mentre gli occhi di coloro che erano stati la sua famiglia al liceo squadravano lui e il suo improbabile accompagnatore, Sebastian Smythe il criceto malefico, le ragioni per cui si trovava lì, con lui, sei anni dopo gli passarono davanti agli occhi, come un film che stava andando in onda nel suo cervello.
Genere: Angst, Malinconico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Blaine Anderson, Kurt Hummel, Rachel Berry, Sebastian Smythe
Note: nessuna | Avvertimenti: Incompiuta, Triangolo
Capitoli:
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6. A Very Alcoholic Interlude

Sebastian si buttò con poca grazia sul proprio letto, sospirando rumorosamente.

«Grazie per avermi ricordato del perché ero così stronzo con il vostro gruppo idiota. I tuoi amici sono un incubo».

«Lo dici solo perché ti piace fare il Bastian Contrario.» disse Kurt, ridacchiando stupidamente alla propria battuta «Ti sei anche divertito, non negarlo».

«Sicuramente meno di te. Guardati. Hai bevuto un paio di stupidissimi Margarita e sei già ridotto come un idiota».

«Non mi piace bere, non lo faccio quasi mai. Quando ho vomitato sulle scarpe della signorina Pilsbury ho capito che l'alcool non fa per me. Finisco sempre col fare cose stupide».

«Tipo tradire il tuo magnifico ragazzo con un bastardo come me?» chiese Sebastian, e anche con i sensi offuscati dall'alcool Kurt riuscì a cogliere una punta di acidità nella sua voce.

«Mai pentito. Forse un po'... sul momento. Però poi no...».

Kurt si diresse barcollando verso il letto e si stese di fianco a Sebastian, cominciando subito a strusciargli il naso sul collo.

«Guardati, sembri un micio...»  disse Sebastian, e Kurt poté avvertire contro le proprie labbra i brividi che stavano scuotendo il corpo del ragazzo.

«Maaaao» rispose, ridendo scioccamente e stringendosi a Sebastian. [1]

«Forza miciastro, mettiamoci a dormire piuttosto, che qua non mi sembri più granché capace di intendere e di volere».

«E invece voglio tantissimo. E benissimo. Sai che sei un gran figo, Bas?» continuò Kurt, non accennando a staccarsi.

«Ooooh, questa te la rinfaccerò per sempre Hummel caro. Avanti, dai, mettiamoci sotto le coperte e dormiamo. Su, da bravo. Che qui sei tu l'infermierina, non possiamo mica invertire i ruoli!».

Sebastian si mise a sedere e tirò Kurt per un braccio, cercando di convincerlo a fare lo stesso.

Kurt si mise in piedi, barcollando leggermente, e infine si fece strascinare sotto le coperte senza opporre alcuna resistenza.

«Notte Bas, mi piace stare sotto le coperte con te» sussurrò piano Kurt, abbracciando il ragazzo al suo fianco.

Sebastian ricambiò l'abbraccio, stringendolo a sé con decisione.

«Notte Kurt...» rispose poco dopo, con tono dolce, quando il respiro di Kurt era ormai diventato lento e regolare.

*°*°*°*°*

Un fastidioso dolore martellante alle tempie strappò Kurt dal sonno. La prima cosa che il ragazzo sentì fu una presa salda attorno alla vita, e un fastidioso prurito contro la guancia.

Aprì gli occhi e si ritrovò davanti un primo piano del petto di Sebastian, lasciato parzialmente scoperto dalla maglia che il ragazzo indossava.

Ancora intontito dal post-sbronza e dal sonno a cui era appena sfuggito, Kurt si concesse un sorriso intenerito, meditando se alzarsi o meno.

«E' così comodo» biascicò infine.

Fece aderire ancor di più il proprio corpo a quello del ragazzo al suo fianco, seppellendo la testa nell'incavo tra il collo e la clavicola di Sebastian, e si addormentò di nuovo.

 

La seconda volta in cui si svegliò non aprì subito gli occhi. Si perse nell'odore intossicante di Sebastian, che lasciava scorrere lentamente una mano lungo la sua schiena, probabilmente convinto che Kurt dormisse ancora.

«Buongiorno» biascicò infine, dopo alcuni minuti.

«'Giorno...» replicò Sebastian, con tono imbarazzato.

Kurt poté sentire il corpo di Sebastian irrigidirsi per il disagio, e la mano che prima lo stava accarezzando bloccarsi brutalmente.

«No, ti prego. Era così rilassante...» lo supplicò Kurt.

Chiaro segno del fatto che fosse ancora mezzo addormentato.

Sebastian lo accontentò, sbuffando.

«Ci siamo svegliati col piede sbagliato?» gli chiese Kurt tirandosi su a sedere e posando un rapido bacio sulle labbra di Sebastian, che non riuscì a celare in alcun modo l'espressione sorpresa.

Kurt ridacchiò.

«Qua qualcuno invece è proprio di ottimo umore» replicò Sebastian, contrariato.

«Ti infastidisce farti scoprire mentre ti comporti come un adolescente alla prima cotta? Non  preoccuparti Sippy[2], anche questa adorabilità contribuisce a renderti affascinante!» rispose Kurt, pizzicandogli le guance.

«L'alcool ti rende anche insopportabile, oltre che terribilmente idiota» sbottò Sebastian, mettendosi a sedere e afferrando le stampelle.

Kurt rimase seduto sul letto, con gli occhi fissi sulla schiena di Sebastian.

 Il rumore della porta della loro camera chiusa violentemente fu rapidamente seguito da un rumore analogo, proveniente dal bagno.

“Caro Kurt, questa volta hai fatto una grandissima cazzata...” disse una voce nella sua testa, con un tono spaventosamente simile a quello di Rachel Berry.

Kurt si alzò dal letto controvoglia, deciso a tentare di addolcire Sebastian con il suo strepitoso cappuccino con cacao. In piedi, davanti ai fornelli, sentì la porta del bagno chiudersi nuovamente e i passi di Sebastian che superavano la cucina e si dirigevano verso la stanza degli ospiti.

Sospirò stancamente e si affrettò a mettere la colazione per il ragazzo su un vassoio.

«Sebastian...» disse sulla porta della stanza degli ospiti, bussando.

«Lasciami in pace!» rispose il ragazzo, con tono infastidito.

«Sebastian, aprimi. Punto primo: è casa mia. Punto secondo: avevamo deciso di provarci, e non è così che si prova. Così si scappa e basta».

Incrociò mentalmente le dita, sperando vivamente che Sebastian decidesse di aprirgli, nonostante la chiara provocazione, pur di non ammettere di essere terrorizzato.

«Come volevasi dimostrare...» sussurrò a denti stretti, vedendo, attraverso il vetro, la sagoma di Sebastian alzarsi dal letto.

Un attimo dopo si diresse verso la porta, la fece scorrere e si scostò di lato per permettere a Kurt di entrare nella stanza.

Non appena Sebastian si fu seduto nuovamente sul letto, Kurt gli allungò il vassoio con il cappuccino e i biscotti, stampandosi sul viso un sorriso a trentadue denti.

«Ormai hai capito troppo bene come corrompermi» replicò Sebastian, rivolgendogli un'occhiata storta.

«Non lamentarti bastardo bisbetico. Che tanto lo so che adori le mie premure verso di te.»

«Non hai idea quanto, davvero. Come un calcio nei cog- ehm...» rispose Sebastian, rivolgendogli un ghigno.

«Tanto dovrai sopportarmi ancora per poco. Ti ricordo che domani finirà la tua prigionia in casa Hummel, grazie al ritorno dei tuoi».

Sebastian sbuffò.

«Per questa ragione ho pensato di chiudere in bellezza la tua permanenza qua con una festa. Con fiumi di alcool...».

«Un'altra serata con i tuoi amici non credo di reggerla!» lo interruppe subito Sebastian.

«Proprio per questo» riprese Kurt, «non sarà limitata alle sole Nuove Direzioni. Bensì saranno  invitati anche i tuoi amati Usignoli, nonché qualsiasi altra conquista tu abbia fatto nel corso della tua promiscua gioventù.»

«Ti ringrazio per il pensiero, ma le prede di una sola notte è meglio che rimangano tali. I ragazzi saranno entusiasti invece. Se mi passi il cellulare li avverto subito».

Kurt prese dalla scrivania il cellulare di Sebastian e approfittò del momento per inviare un invito anche ai propri amici.
Si fermò per un lungo istante alla voce "Blaine", decidendo di spuntare anche quella casella e inserire il proprio ex - non poteva fare a meno di pensare quella parola con una punta di tristezza - tra i destinatari.

In breve il suo cellulare prese a vibrare, per il susseguirsi delle risposte entusiaste degli altri. Per ultimo anche Blaine gli inviò un formale ‘grazie mille dell'invito. Non posso mica perdermi una festa con Nuove Direzioni e Usignoli in un'unica casa! :)’.

«Hummel, sei pronto a veder la tua casa rasa al suolo?» gli chiese Sebastian dopo un po', con un sorriso che non prometteva nulla di buono.

*°*°*°*°*

Il campanello di casa Hummel suonò, e Kurt andò ad aprire la porta.

Scorse subito Nick Duvall, che entro in casa seguito da un biondino dal viso sconosciuto.

«Kurt, questo è mio cugino Hunter Clarington. Si è trasferito da Parigi lo scorso mese e il prossimo anno frequenterà l'ultimo anno alla Dalton».

Hunter Clarington - snob e presuntuoso dalla punta dei capelli all'ultima lettera del nome - allungò la mano verso Kurt, rivolgendogli un sorriso altezzoso.

Kurt gli strinse la mano rivolgendogli un sorriso, nonostante l'antipatia immediata.

«Piacere di conoscerti Hunter».

«Il piosciere è mio, caro Kurt».

La fastidiosissima erre moscia lo rese ancor più insopportabile agli occhi del padrone di casa, che odiava sentire il proprio nome storpiato.

«Piantala» tagliò corto Nick «sai parlare benissimo l'inglese».

Hunter rise.

«Scusa amico, è irresistibile vedere la faccia della gente quando mi sente parlare con un accento così marcato.» disse, rivolgendosi nuovamente a Kurt «Hai una gran bella casa» aggiunse dopo essersi guardato intorno.

«Contento che ti piaccia. Avevo paura che, considerando che vieni da Parigi, i tuoi standard fossero ben diversi».

«Ovviamente casa mia ha il doppio delle stanze ed un parco al posto del giardino. Però posso apprezzare anche le villette, se ben arredate.»

«Sebastian è in salotto. Raggiungetelo pure, io vado a prendere qualcosa da bere in cucina» taglio corto Kurt, desideroso di allontanarsi in fretta dallo sgradito ospite.

Diede loro le spalle, perdendosi così l'espressione furbetta che esibì il nuovo arrivato all'udire il nome di Sebastian.

Nella mezz'ora successiva il campanello suonò ininterrottamente mentre i vari invitati, man mano, andavano ad occupare il salotto di Kurt.

Gli ultimi ad arrivare furono proprio Finn, Rachel e Blaine.

Quest'ultimo e Kurt si guardarono leggermente imbarazzati. Poi Blaine gli rivolse un sorriso e Kurt lo strinse in un abbraccio.

«Sono contento di vederti» gli disse Kurt.

«Anche io. Poi così posso finalmente risolvere il mistero dell'ospite segreto che breve cappuccino con cacao e mangia la torta di mele».

Kurt seguì il trio in salotto, senza staccare gli occhi da Blaine.

«Capisco...» commentò il ragazzo, stampandosi un'espressione glaciale sul viso, non appena notò Sebastian, svaccato sul divano come se fosse di casa.

Kurt si avvicinò a lui e gli mise una mano sul braccio, tentando di calmarlo.

«Lasciami spie-» cominciò, allarmato.

Blaine si voltò repentinamente verso di lui, interrompendolo.

«Non c'è bisogno, tranquillo. Non mi devi alcuna spiegazione. Per qualche ragione che non so l'ospite misterioso è Sebastian Smythe, che fino a un paio di mesi fa avresti volentieri ucciso. Ma va bene così».

Gli rivolse un sorriso tirato e si diresse verso i vecchi compagni di scuola, senza lasciare a Kurt la possibilità di aggiungere altro.

«Direi che è un'ora decente per cominciare a dar fondo ai fiumi di alcool» saltò su Finn subito dopo, tentando di allentare la tensione, con il pieno consenso di Puck.

Si diressero verso la cucina, da cui emersero con una decina di lattine di birra, due bottiglie di vodka, rum e succo di pera.
Rachel li seguiva con una pila di bicchierini per shot tra le mani.

Dopo i primi bicchieri di birra, e i primi litri di alcool in circolo, la stanza cominciò a riempirsi di risate rumorose e chiacchiere chiassose.

Kurt girovagava per la stanza, assicurandosi che tutto stesse precedendo per il meglio, e non rifiutando i bicchieri che gli venivano allungati.

Ad un certo punto vide Sebastian gettare la testa indietro, ridendo di gusto, e il collo scoperto del ragazzo attirò la sua vista.

«Scusatemi...» disse, tornando a rivolgersi a Mercedes e Rachel, con le quali stava parlando finché Sebatian non aveva deciso di attentare ad i suoi ormoni.

Si diresse verso il divano e si sedette poco cerimoniosamente tra Sebastian e Hunter, che da tutta la sera non faceva altro che stare fastidiosamente incollato al ragazzo per cui Kurt forse in fondo aveva una cotta.

«Non avevo mai notato quanto fosse sexy il tuo collo» sussurrò a Sebastian, avvicinando le labbra alla parte appena elogiata per esprimere pienamente il proprio apprezzamento.

Sebastian rabbrividì.

«L'alcool ti fa un bellissimo effetto Kurt...» rispose Sebastian con voce roca, voltando il capo verso Kurt, per tentare di coinvolgerlo in un bacio.

Tutto ciò sotto lo sguardo infastidito di Hunter.

«Giochiamo a "non ho mai"!» propose subito il ragazzo,non tentando in alcun modo di celare il proprio desiderio di metter fine alle effusioni tra i due, rivolgendo a Sebastian un sorriso malizioso e a Kurt un'occhiata di sfida.

La proposta del ragazzo riscosse pieno consenso tra tutti gli occupanti della stanza, che si radunarono intorno al divano.

Si sedettero per terra, afferrando i bicchieri che Rachel stava distribuendo in giro per la stanza.

«Comincio io!» disse la ragazza stessa, sedendosi sul bracciolo del divano «Non mi sono mai tinta i capelli.»

Gli unici a bere furono Jeff, Hunter e Mercedes.

«Noioso, hobbit!» la derise Sebastian «Non ho mai fatto un pompino» rilanciò con un ghigno.

Bevve, seguito a ruota da Blaine, Kurt, Hunter, nonché da tutte le ragazze presenti nella sala.

«Non ho mai tradito» continuò Santana, che si accinse a mandare giù in un unico sorso la vodka alla fragola nel proprio bicchiere.

A lei si aggiunsero Puck, Quinn, Finn, Rachel, Brittany, Sam, Mercedes e, a malincuore, anche Kurt.

Blaine distolse lo sguardo nell'istante in cui Kurt bevve il proprio shot.

«Non ho mai avuto fantasie sessuali su Sebastian Smythe» disse Blaine, e mandò giù il rum, rivolgendo a Kurt un'occhiata dura.

«Questo mi fa sentire lusingato...» disse il ragazzo in questione, stampandosi sul viso un'espressione da schiaffi «E ammetto di aver fatto fantasie su di me, in un sogno.»

E mandò giù anche lui il proprio bicchiere.

La quasi totalità di persone presenti in quella stanza, eccezion fatta per Finn e David, lo seguirono.

Kurt rivolse uno sguardo sconvolto a Puck.

«Scusami, amico.» gli rispose quest'ultimo, notando il suo sguardo «Mi fanno arrapare la sua sicurezza e la sua aria bastarda».

Kurt, per il bene della propria salute mentale, decise di tornare a concentrarsi sul gioco.

«Non sono mai andato a letto con Sebastian Smythe» replicò Hunter, bevendo subito dopo.

“Ok... Forse non è stata un'idea geniale recuperare la concentrazione proprio in questo momento...” non poté fare a meno di pensare Kurt.

Guardò Hunter con un'espressione di puro odio sul viso e poi si voltò verso Sebastian, rivolgendogli un'occhiata interrogativa.

L'unico a bere nella stanza fu proprio Hunter e Kurt non si lasciò sfuggire il sorrisetto soddisfatto di Blaine.

«Come da regolamento» disse Kurt, rivolgendosi all'ospite francese «ti tocca spiegare nel dettaglio le dinamiche.»[3]

«Niente di che. Frequentavamo lo stesso circolo, e un paio di volte ci siamo ritrovati ad avere contatti ravvicinati negli spogliatoi. Grande scopata. Lo consiglio a tutti.»

Sebastian non nascose in alcun modo il sorrisetto soddisfatto.

Con l'avanzare della serata, e dei giri di bevute, le frasi diventavano sempre più confuse e improbabili.

Kurt udì vagamente Santana parlare di "frustini" e "manette", Sebastian di bagni degli aerei e Blaine di campi di lillà.

«Campi di lillà?» chiese, rivolto proprio verso quest'ultimo.

La cosa gli suonava in qualche modo familiare.

«Sì...» biascicò Blaine in risposta «Ho detto “non l'ho mai fatto in un campo di lillà di notte”».

Kurt, dopo un'illuminazione improvvisa, bevve.

Finn lo guardò con espressione sconvolta, grato del fatto che il giorno dopo non avrebbe ricordato nulla.

«Obbligo o verità!» propose Santata, quando ormai erano tutti troppo sbronzi per riuscire a formulare delle frasi di senso compiuto.

«Comincio io!» si inserì Hunter, con uno sguardo diabolico «Kurt, obbligo o verità?»

«Obbligo» rispose Kurt, quasi, senza esitazione.

Qualsiasi domanda troppo personale in quel momento si sarebbe rivelata probabilmente la sua rovina.

«Mmmh... Dato che mi sembra che tu e Sebastian siate piuttosto... intimi, sì... Facci vedere quali magie è in grado di fare la tua lingua lunga e tagliente, su».

Kurt guardò Hunter con fare altezzoso, cercando di comunicare all'altro tutto il proprio disprezzo. Decise che però, in fin dei conti, quella sfida non era poi così male.

Si mise a cavalcioni di fronte a Sebastian, assicurandosi di tenere il bacino sollevato in modo da non gravare sulla gamba infortunata dell'altro.

«Preparati...» sussurrò, espirando un getto d'aria calda direttamente contro il suo orecchio.

Riuscì ad avvertire il corpo di Sebastian divenire teso dall'anticipazione.

Gli sfiorò il collo con la bocca, facendola scorrere lungo la pelle in una lenta carezza. Sentì Sebastian tremare sotto il suo tocco.

Fece guizzare la lingua tra le labbra, e assaporò il sapore leggermente salato della pelle sudata del ragazzo.

L'alcool, e l'apprezzamento di Sebastian, lo fecero sentire sicuro di sé e lo spinsero ad afferrare la pelle del ragazzo tra i denti e a cominciare a succhiare con decisione.

«Ok, direi che è abbastanza» li interruppe Blaine, tenendo lo sguardo fisso sull'evidente gonfiore dei pantaloni di Sebastian.

Kurt leccò un'ultima volta il marchio rosso che aveva lasciato sul collo del ragazzo e si accucciò al suo fianco.

«Hunter,» Kurt si rivolse al ragazzo con voce melliflua «obbligo o verità?»

«Obbligo» rispose l'altro, dopo averci pensato su per un po'.

Kurt si soffermò su ogni persona presente in quella stanza e, un poco più a lungo, su Blaine, che non aveva evitato in alcun modo di lanciare occhiate di apprezzamento al futuro, malefico, Usignolo.

«Devi far venire Blaine semplicemente toccandolo.»

Hunter sorrise.

«In meno di cinque minuti.»

Il sorriso del parigino si ampliò ulteriormente.

«Sarà un gioco da ragazzi» disse, ostentando un ghigno apertamente diretto a Kurt.

Si alzò, trascinando Blaine con sé dietro il divano. Lo fece sedere per terra, contro lo schienale, ed in un secondo fu al suo fianco.

Kurt, dall'altro lato, poté sentire solo i respiri di Blaine, via via più corti e irregolari, e infine un verso roco.

«Quattro minuti e quarantotto secondi» disse, riconoscendo l'orgasmo del ragazzo.

Hunter sbucò da dietro il divano con un sorrisetto soddisfatto stampato sul viso.

«Te l'avevo detto che non sarebbe stato troppo difficile» gli disse, con tono arrogante e un'espressione spocchiosa sul viso.

«Wow...» non poté fare a meno di lasciarsi sfuggire Blaine, facendo nuovamente la propria comparsa con le guance arrossate e un leggero velo di sudore che gli imperlava la fronte.

«Quando vuoi posso concederti il bis» gli rispose Hunter, facendogli l'occhiolino.

Blaine tornò barcollante al proprio posto e si lasciò cadere pesantemente sul pavimento.

«E' stato gran-di-o-so» disse, rivolgendosi a nessuno in particolare.

Dopo quel commento Rachel saltò su in piedi.

«Direi che è giunto il momento di metter fine alla serata, prima che degeneri in un'orgia o peggio» esclamò, afferrando Finn per un braccio per convincerlo a mettersi in piedi.

«Ma come? Ci interrompi così, sul più bello?» si lamentò Hunter, con un tono da bambino capriccioso.

«Forza stallone, andiamo davvero.» le diede manforte Nick, rivolgendosi al cugino «Tanto starai per un anno intero a Lima, e di feste del genere potrai godertene a volontà».

«Potreste uccidere l'eccitazione anche di una pornostar. Vi odio» insistette ancora Hunter, lasciandosi convincere infine ad andar via.

Kurt accompagnò alla porta gli ospiti, con passo leggermente barcollante.

«Ciao ragazzi, è stato un piacere!» gli urlò dietro Sebastian, ancora stravaccato sul divano.

«Fratello, i genitori di Rachel sono in viaggio per non so quale ritiro spirituale. Spero che non ti offendi se ti lascio solo stanotte» disse Finn sulla porta, guardando Kurt con imbarazzo.

«Non ti preoccupare Finn, credo di essere in grado di badare a me stesso. Sappi che ti voglio qui per ora di pranzo, non pulirò casa da solo».

«Ma è stata tua l'idea della festa, mica mia!».

«Sarà stata anche mia, ma la casa è di entrambi. Sarai qui entro mezzogiorno e basta, altrimenti Rachel potrebbe accidentalmente finire sulla tua cronologia di internet».

Finn lo guardò con odio.

«Maledetto ricattatore. A domani, allora!» tagliò corto, sentendo Rachel che lo chiamava a gran voce, spazientita.

«Notte ragazzi!» li salutò un'ultima volta Kurt, prima di chiudere la porta e concedersi un sospiro di sollievo.

«Ogni volta che li vedo mi rendo conto di quanto possano mancarmi» gli disse Sebastian, non appena lo vide entrare nuovamente in salotto.

«Anche tu hai un cuore, allora. Cominciavo a dubitarne.» ridacchiò Kurt «Andiamo a letto?» aggiunse poco dopo, fermandosi in piedi davanti a Sebastian.

Il ragazzo lo afferrò per un braccio e lo tirò verso di sé, facendolo cadere sul divano, al suo fianco.

«Veramente pensavo che potessimo approfittare di quest'ultima sera insieme» sussurrò Sebastian, avvicinando pericolosamente le proprie labbra a quelle di Kurt.

Kurt si concesse un respiro strozzato, perdendosi nelle iridi di Sebastian, inscurite dal desiderio. Coprì la distanza che li separava e baciò l'altro ragazzo con decisione, invitandolo quasi subito a schiudere le labbra.

Sebastian aveva un sapore intossicante, poteva sentirlo sotto l'amaro dell'alcool bevuto quella sera.

Kurt mosse la lingua con decisione, costringendo Sebastian, di solito maniaco del controllo, ad adeguarsi al suo ritmo.

C'era qualcosa di terribilmente eccitante nel vedere come Sebastian si stava lasciando andare totalmente sotto il suo tocco.

Si mise nuovamente a cavalcioni, cominciando a far scorrere le mani sul petto del ragazzo, fino ad arrivare all'orlo della maglia. La sollevò, costringendo l'altro a alzare le braccia per farsela togliere.

«Sei bellissimo» gli soffiò Kurt all'orecchio, per poi cominciare a seminare baci lungo il suo petto nudo.

Poté sentire il respiro di Sebastian farsi più pesante e irregolare.

«Kurt...» gemette il ragazzo, mentre Kurt si decideva a sbottonargli i jeans.

Annullò anche quell'ultima distanza, e si perse nel magnifico suono dei gemiti di Sebastian, nel sapore salato della sua pelle leggermente sudata, nella presenza del ragazzo, che sentiva ovunque, che riempiva tutti i suoi sensi.

«Oddio sì...» si concesse infine Sebastian, afferrando i capelli di Kurt per rimettere i loro volti allo stesso livello.

Kurt lo baciò nuovamente, accogliendo i suoi ultimi gemiti nella propria bocca.

Quando sentì il cuore dell'altro farsi di nuovo regolare, contro il proprio petto, si allontanò, lasciandosi cadere al suo fianco.

Lo guardò con la coda dell'occhio, cogliendolo nell'esatto momento in cui aveva lasciato crollare qualsiasi difesa. Aveva abbandonato il capo contro lo schienale del divano, aveva gli occhi chiusi e un'espressione di puro appagamento sul viso.

Sebastian fece guizzare per un attimo la lingua fuori dalla bocca, per leccarsi le labbra.

Un disperato bisogno di non allontanarsi da Sebastian, di continuare a sentire il suo corpo sotto di sé, si impossessò di Kurt. Allungò una mano e prese a farla scorrere delicatamente lungo l'interno dal braccio del ragazzo, sentendo subito i rilievi cutanei tipici della pelle d'oca comparire sotto i proprio polpastrelli.

Era ancora perso in quelle sensazione, quando uno sbadiglio sopraggiunse a tradimento.

«Adesso è davvero il momento di andare a dormire» disse Sebastian, aprendo gli occhi e afferrando le stampelle per mettersi in piedi.

Kurt lo seguì nella stanza degli ospiti, deciso più che mai a trascorrere con lui la loro ultima notte insieme.

Sebastian si sedette sul letto e sollevò il bacino reggendosi sulla gamba sana per dar l'opportunità a Kurt di togliergli i pantaloni.

Il ragazzo fece scivolare la stoffa lungo le gambe lunghe del Warbler, non lasciandosi sfuggire la possibilità di sfiorare ancora una volta il suo corpo meraviglioso.

Lo aiutò a mettersi il pigiama e lo seguì rapidamente sotto le coperte, trovando lo spazio perfetto per rannicchiarsi tra l'incavo del collo di Sebastian, il suo braccio, che il ragazzo aveva appositamente allungato per abbracciarlo, e il lato destro del letto.

Si addormentò con l'odore di Sebastian, e la sua presa salda, ad avvolgerlo.

 

__________________________________________________

[1]Avete presente il famoso week-end dello scorso capitolo, no? Beh, l'ho passato in compagnia di due "mici". Ovvero due miei amici che non fanno altro che miagolarsi a vicenda. L'ispirazione me l'hanno data loro; le fan art che girano per  ora su tumblr di kitty!kurt, poi, non aiutano per niente! Per chi se le fosse perse:
- kitty1
- kitty2
- kitty3

[2]Colpa del ragazzo della mia coinquilina, che si chiama "Sebastiano" ed è affettuosamente ribattezzato "Sippy".

[3]Su wikipidia ho trovato che in una versione del gioco se è una persona sola a bere le tocca spiegare in che situazione ha fatto la cosa. Ho deciso di usarlo a mio favore ;)

 

N.d.a.: Buon Natale, alla seconda, a tutti. Ho pensato di farvi un secondo regalo per queste feste, sperando sia gradito :)

   
 
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