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Autore: _World_    25/12/2012    3 recensioni
Un po' di tutti- Dramione.
" Aspettare no vero? " chiese retorica.
" La pazienza non è il mio forte "
" Se per questo nemmeno l’intelligenza " si lasciò sfuggire Hermione pentendosene subito dopo.
Fu da lei in pochissimi passi, ad un palmo dalla sua faccia, leggermente ricurvo per poterla guardare bene negli occhi. " Giuro. – sibilò – questa è la volta buona che potresti finire davvero male, mezzosangue " intimò con quegli occhi grigi penetranti.
Genere: Guerra | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Draco Malfoy, Hermione Granger, Un po' tutti | Coppie: Draco/Hermione, Harry/Ginny, Luna/Neville
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: II guerra magica/Libri 5-7, Da VII libro alternativo
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CAP 2


Con ancora gli occhi di Draco stampati nella mente, Hermione si diresse in Sala Grande per assistere, come sempre, al discorso iniziale del preside. Senza nemmeno accorgersene, alla sua destra si erano seduti Ron ed Harry, e alla sinistra Ginny. L e passarono dell’acqua mentre i piccoli appena arrivati venivano smistati, ad ogni bimbo Grifondoro partivano applausi da stadio.
Osservando la situazione, Hermione notò che non era cambiato proprio nulla, nonostante la relazione tra lei e Ron fosse finita, il rapporto era comunque saldo.
Quest’anno, tra l’altro, Hermione era concentrata a dare il meglio di sé, così da poter guadagnare molti rubini per la sua casa.
Così, una volta finita la cena si ritirarono ognuno nei propri dormitori, quando fu sotto le coperte per una frazione di secondo osservò il cielo notturno, e le venne il desiderio di volare con la sua scopa, lasciare che il vento le accarezzasse i capelli, e la libertà l’imprigionasse. Ma sapeva anche troppo bene che era vietata, era caposcuola dei Grifondoro, che esempio avrebbe dato?
Sospirò chiudendo gli occhi nel vano tentativo di riposarsi, e quando suonò la sveglia, non le sembrava passato un minuto in cui avesse dormito.
Si stropicciò gli occhi stanchi andando in bagno per rinfrescarsi, si guardò allo specchio con ancora l’acqua che le scorreva lungo il viso delicato, i suoi occhi nocciola erano gonfi per il sonno, e i capelli così spettinati da essere scambiata per Hagrid.
Sbuffò pesantemente, capendo che l’unico modo per domarli era legarli in un’alta coda di cavallo. Indossò velocemente la divisa certa che la sua migliore amica Ginny le avrebbe tenuto un posto al tavolo.


Quel giorno avevano due ore di pozioni con la Piton e i Serpeverde, per quanto la cosa potesse risultare insolita, la professoressa Sprite aveva deciso di integrare la lezione con quella di Piton, così che tramite l’estratto di mandragora loro avessero potuto creare una pozione.
Tutti erano disposti nei propri posti con davanti a sé il proprio calderone, e gli ingredienti ai lati. Dovevano creare un distillato soporifero, non era molto complicato, ma Hermione era parecchio agitata, quella, era una delle poche pozioni che raramente le veniva bene. Prese un gran respiro guardando dentro il calderone vuoto.
Il professore ancora non c’era dunque, la ragazza ne approfittò per voltarsi nel banco dietro dove vi erano Ron ed Harry. << Dai Herm ce la puoi fare >>
La ragazza fece un sorriso forzato e poco convinto al rosso, che senza esitazione andò ad abbracciarla. Hermione era abituata a quei improvvisi gesti d’affetto, all’inizio ne provava vergogna, lo interpretava come un “dare spettacolo”, poi capì che non era così. Nonostante ora Ron stesse con Lavanda non aveva smesso un solo giorno di tenere a lei, di volerle bene come la prima volta che l’aveva amata. In cuor suo sapeva che Hermione, avrebbe sempre fatto parte di lui e della sua vita, nel bene o nel male. Da amica o fidanzata.
D’altro canto, la ragazza oramai era quasi abituata a quei gesti, leggermente rossa ricambiò l’abbraccio sorridendogli. << Guarda che sto bene eh >> le disse con ancora il sorriso stampato in faccia in tono accusatorio.
<< Lo so, però quando sei nervosa finisce sempre che te la prendi con me ed Harry >>
Draco non seppe perché, ma guardarli gli dava fastidio. Vedere i loro corpi intrecciati, gli sguardi complici, le labbra piegate in un sorriso affettuoso. Si voltò disgustato tornando a inserire gli ingredienti nel calderone.

Il rumore di una macchina fotografica che scattava li distrasse, voltandosi vi era Canon con un sorriso a trentadue denti. << Ronald Weasley ed Hermione Granger, un possibile ritorno? >> disse come fosse un ipotetico titolo per un suo articolo. I due amici si staccarono immediatamente.
Ron sbiancò << Canon guarda che non è come pensi! >> trillò mentre il ragazzo andava via trotterellando . << Se quello pubblica l’articolo Lavanda mi molla in tronco – disse preoccupato – CANON FERMATI!!! >> tuonò lanciandosi all’inseguimento.
<< Ron se Piton entra e non ti trova saranno guai >> cercò di chiamarlo la ragazza ma inutile, il rosso era partito in quarta.
<< Tranquilla Herm vado io >>
<< E che dico al prof?! >>
<< Inventati qualcosa! >> congedò la domanda scappando anche lui.
Hermione si scambiò uno sguardo preoccupato con Ginny. Infatti poco dopo Severus fece la sua comparsa. Osservò con i suoi neri e vigili occhi la stanza trovando due posti mancanti. << Potter e Weasley dove sono? >> chiese apatico.
<< In bagno >> disse frettolosamente la castana.
Draco per un attimo volle guastarle il piano, poi, non seppe cosa lo trattenne, ma cambiò ide stando a vedere l’evolversi della situazione.
<< E perché? >> chiese << Non potevano aspettare per chiedermelo? >>
<< Vede, Weasley si è sentito male. >>
Il biondo si meravigliò di quanto la Granger fosse diventata brava a mentire, non immaginava che quella santarellina con i capelli a cespuglio potesse essere tanto subdola, per un istante provò ammirazione. Poi, gli venne in mente quasi fosse una sfida, voleva vedere se anche con lui ne sarebbe stata capace..ma come? Cosa avrebbe potuto nascondergli?


Senza accorgersene la lezione finì, e ancora quei due non erano tornati. L’ora dopo la professoressa sarebbe mancata, dando ai ragazzi possibilità di riposo. Volse uno sguardo tra i Grifondoro, Hermione parlava con Ginny, dicendole che avrebbe aspettato qui l’arrivo degli altri due.
Quando anche l’ultima Weasley se ne andò, rimanendo così soli, la ragazza osservava il casino combinato. Del liquido spumoso e di uno strano color vomito era riversato nel banco, che fuoriuscendo dal calderone aveva creato una piccola esplosione. Si sedette risentita del suo pessimo lavoro. << Ho anche fatto perdere dieci punti ai Grifondoro >> sussurrò a sé stessa. Solo in quel momento si accorse degli occhi di Draco puntati su di lei.
<< Che guardi?! >> disse scontrosa alzandosi. << Ti diverte vedermi sbagliare? Ti fa sentire superiore a me?! >> continuò frustrata andandogli “minacciosamente” incontro fino ad arrivargli ad un palmo dal naso, anche se, bassa più di lui di almeno una quindicina di centimetri il pericolo veniva smorzato.
Malfoy per un primo momento stava per risponderle di si, che era divertente guardarla sbagliare, poi, quando se la ritrovò così vicino si concentrò sui suoi occhi nocciola, dal colore così comune ma così unici, sprizzavano determinazione, orgoglio, una passione celata. La guardò ancora mentre notava l’espressione della ragazza mutale, diventare meno sicura, più incerta, quasi si fosse pentita di aver detto quelle cose, di aver esagerato. Fece diversi passi indietro e Draco la fermò per il polso.
<< Posso insegnarti >> le disse in un sussurro, perché no infondo, perché non aiutarla, non vi era nessuno. Non aveva nulla da perdere, ma al contrario tutto da guadagnare. Non che le importasse di una mezzosangue ovviamente, amava stuzzicarla e farla arrabbiare, però, non era mai stato così vicino a lei, senza insultarla ovviamente.
<< Cosa? >> chiese confusa.
<< Ho detto – ribadì – che posso aiutarti. >>
Dopo un attimo di confusione lo guardò sospettosa << Dov’è il trucco >> chiese
Draco sbuffò pesantemente << Lascia stare >> disse voltandosi per uscire, aveva una pazienza anche lui, e la soglia era particolarmente vicina.
<< No no aspetta >>
La fretta della ragazza nel fermarlo lo fece ghignare che sotterrò presto quando si voltò, inarcò un sopracciglio << Allora? >>
<< Accetto il tuo aiuto. >>
<< Rifai la pozione >>
Sta volta fu lei ad alzare un sopracciglio << Perché? >>
<< Devo vedere dove hai errato. Ci sarà pure un passaggio sbagliato se hai quasi fatto scoppiare il calderone >> disse tranquillo guadagnandosi un sorrisino sarcastico.
<< Va bene >> disse mentre il ragazzo prendeva il proprio e ricominciava la pozione assieme a lei.


  
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