Heaven And Earth
Capitolo 8: Verità E Giustizia
Certo, se non l’avesse visto
coi suoi occhi avrebbe riso tanto da scoppiare.
C’era una tempesta, una delle
più violente della storia e poi, tutt’ad un tratto, più nulla, una quiete
spaventosa.
Perché non poteva fare altro
che spaventarsi.
Se ne rese realmente conto
solo arrivato a Ceneride.
Quanta paura aveva avuto, in
quei pochi attimi in cui aveva visto Hinoko scivolare giù.
Quando poi se l’era ritrovata
sana e salva tra le braccia aveva avuto una voglia pazza di abbracciarla, forte,
per non lasciarla mai più.
Vederla cadere una seconda
volta sarebbe stato troppo doloroso.
Avanti, si disse, ammettilo!
La ami, e non puoi farci niente.
Era bello rendersene conto,
come era bello ricevere un cazzotto nello stomaco del resto.
«Questo sentimento per me è
un peso» già, un peso! Che gigantesca balla!
Chissà se lei aveva le sue
stesse preoccupazioni.
Nonostante a prima vista non
sembrasse, qualcosa che preoccupava la giovane Hinoko c’era, Yuuki ne era
sicuro…
Luce e oscurità.
L’isola di Ceneride
nascondeva entrambe le cose al suo interno.
Il cratere di un vulcano
spento, ecco cos’era quella città.
Acqua e Terra riuscivano a
convivere pacificamente, creando tutt’intorno un panorama incredibile.
Qualcosa di unico, legato
inevitabilmente a ciò che le aveva ormai rovinato la vita.
Kyogre e Groudon.
Se chiudeva gli occhi sentiva
tutto il potere che sprigionava quel luogo.
Ormai era legata
inevitabilmente a quella leggenda, e tutto perché nel suo corpo risiedevano la
Sfera Blu e la Sfera Rossa.
Entrambe erano dentro di lei.
Ma ormai la sua vita era
stata sconvolta da fatti ben più importanti.
Si voltò verso Yuuki.
«Se la ringhiera cede,
cadremo insieme» con quanta forza le aveva stretto le mani.
«Non ti lascio!» e non
l’aveva lasciata.
L’aveva protetta a rischio
della sua vita.
L’aveva salvata come se fosse
stata la cosa più naturale del mondo!
Non lo era.
Né suo padre, né i suoi
“amici” —conoscenti era meglio dire— avrebbero mai alzato un dito per lei. Ma,
in fondo, Chishio gliel’aveva detto.
«Yuuki è diverso dagli altri
ragazzi. E’ impulsivo, ma agisce solo e unicamente per il bene degl’altri. Lo
invidio per questo…» poi l’aveva guardata tristemente. «E’ inutile dirti che per
me è molto caro, quanto il figlio che mi avete strappato via…»
La Grotta dei Tempi.
I due ragazzini stavano lì,
all’entrata, immobili, a fissarla.
-Sono nati qui, giusto?- la
domanda della ragazza scosse Yuuki.
-Secondo la leggenda, sì.-
-E qui ugualmente sono
morti…- che tristezza… lui la poté percepire quasi fosse fatta di un materiale
solido.
-Siete interessati a quella
vecchia leggenda?- sorpresi, i due giovani si voltarono, vedendo un uomo anziano
rivolgergli la parola.
Portava un saio marrone,
quindi forse era un frate, o un monaco. Era pelato, con un chakra disegnato
sulla fronte.
-Sì- annuì Yuuki, continuando
a scrutarlo.
Sentiva ansia nello stare
davanti a lui. Percepiva una grande forza d’animo. Quello non era un uomo
qualunque…
-Sono Sorairo, veglio sulla
Torre dei Cieli… e forse potrò aiutarvi…-
Non di certo di sua sponte
aveva contattato i due infanti. (°_° infanti? N.D.A.)
Ma per ordini.
Costretto e non volontario li
avrebbe condotti nella retta via.
Che poi chi aveva stabilito
quella come retta?
Non poteva essere, invece, un
errore? (°_°’’ ma come diavolo parla? N.D.A.)
Erano questi i pensieri del
monaco, che scrutava i due con i suoi occhi grigi.
La ragazza era Hinoko.
Quell’uomo, Sakaki,
gliel’aveva descritta alla perfezione.
«Mi raccomando,» lo aveva
avvertito «mia figlia Hinoko può sembrare una ragazzina ingenua, forse un po’
infantile… ma le assicuro che non lo è affatto!»
Aveva ragione. Quella
ragazzina emanava un’aura strana, intrigante, ma allo stesso tempo spaventosa.
Che fosse…?
No, non poteva essere…
Poi guardò Yuuki. Lui non
emanava nessun potere particolare, era un normale essere umano. Così normale che
non poté fare a meno di chiedersi cosa ci faceva lì.
-Quindi la leggenda che
conosciamo noi è falsa?- chiese lui, curioso.
-No, non è falsa… è solo la
favola che si racconta ai bambini per dargli la buonanotte. In realtà
all’origine del mondo furono create tre sfere che contenevano il potere della
terra, dell’acqua e del cielo. Furono poste in tre punti cardinali differenti,
ma la sfera Blu e quella Rossa non potevano vivere separate.
Furono loro a risvegliare
per la prima volta il Signore dell’Oceano e il Signore della Terra, risvegliando
anche un lato oscuro degli uomini, che, data la potenza di questi, vollero
catturarli…
La leggenda narra di un eroe
che s’impossessò di tutte e tre le sfere, risvegliando anche il Signore del
Cielo…- Yuuki sussultò. Non aveva mai saputo il nome di quel Pokémon, ma lo
aveva sentito nominare in molte occasioni. Si chiese che forma potesse avere, ma
le sue domande vennero interrotte dalla narrazione del monaco.
-Questo essere umano riunì i
tre Pokémon qui, a Ceneride, e riuscì a catturarli, ma grande fu il suo peccato,
tanto che lui stesso fu invaso dalla pazzia.
Per sette giorni e sette
notti i Signori della Terra e dell’Oceano si combattevano, solo allora Signore
del Cielo intervenne, separando i due Pokémon al costo della vita.
L’essere umano rinsavì, ma
vedendo quei due Creatori combattersi con tanta foga capì che non avrebbe potuto
fare nulla se non…- s’interruppe.
-…morire?- fu Hinoko a
pronunciare lievemente quella parola, impaurita. L’anziano annuì.
-Resosi finalmente conto di
ciò che aveva fatto si pentì, gettando il suo stesso corpo nel combattimento.
Finì bruciato da delle
Fiamme Nere, ipocrite, e le tre Sfere tornarono al suo posto, sigillando i tre
Pokémon ancora una volta.
Solo allora il mondo trovò
pace.- Yuuki rimase esterrefatto: qualcosa non tornava.
-Nessuno tentò di fermarlo?
Doveva per forza morire?-
Vivere nella pace uccidendo
una persona.
Gli avevano sempre detto che
questo era un comportamento sbagliato!
-Quella persona era diventata
malvagia e pazza. Doveva morire, non trovi?-
-…- il ragazzo s’incupì non
poco a quelle parole pronunciate con così tanta naturalezza.
Indietreggiò fino a
ritrovarsi contro le spalle la porta dell’entrata della grotta.
Forse quello era l’unico
modo… magari quella persona era stata felice di morire per la pace.
Pensandola così avrebbe
assunto un aspetto più “giusto”.
Però dentro di se non poteva
fare a meno di pensare che non fosse stata una decisione arbitraria.
Quella sensazione lo spingeva
verso una direzione sconosciuta, che faceva paura, e che lui non voleva
percorrere.
Poi, un dubbio.
-Perché ci ha raccontato
questa leggenda?- il monaco Sorairo rimase spiazzato.
Quello non era un ragazzino
ingenuo come aveva creduto all’inizio.
Nemmeno Hinoko lo era, forse
aveva capito chi lo aveva mandato da loro…
L’uomo abbassò il capo.
-Tu- guardò in faccia il
giovane. -non fai parte della leggenda. Lascia perdere. Quello che succederà non
farà parte del tuo destino.-
«Quello che succederà non
farà parte del tuo destino.»
Dio, gli era stato detto
milioni di volte, ma mai gli aveva dato peso.
Certo, la leggenda lo
incupiva non poco.
Se se ne fosse andato sarebbe
potuto essere felice.
Yuuki guardò attentamente la
stanza d’albergo in cui alloggiavano.
Hinoko gli si avvicinò
preoccupata.
-Non dargli retta- lui
sorrise amaramente.
-Non posso far altro che
chiedermi se…-
-Sii artefice del tuo
destino!- sorrise spensierata. -Chichi-chan lo diceva sempre!!-
-…- lui rimase un po’
scombussolato da quell’affermazione tanto filosofica.
Non poteva essere stata lei a
dirla! Da quando parlava di cose sensate?
Sorrise.
-Grazie Hinoko…-
-Dovere!- sorrise lei. -Sei
tu che mi finanzi il viaggio non posso certo permettere che tu te ne vada!-
Yuuki strabuzzò gli occhi.
-Razza di…- il cellulare
della ragazza aveva preso a squillare.
-Vado a rispondere!- disse
svelta lei scomparendo nel bagno.
“Avete incontrato Sorairo?”
-Sì-
“Bene… mi raccomando lavora
sodo, non è ancora il momento di risvegliare Rayquaza, sei troppo debole.”
-Lo so-
“E’ tutto pronto per il tuo
arrivo alla Torre dei Cieli. Anche se non condivido la tua scelta di tenerti
vicino quel ragazzo non importa. Può esserti utile per il momento…”
-…-
“Mi raccomando”
-Non ti preoccupare papà, so
quello che faccio-
Il tono di voce di Hinoko era
talmente inespressivo da sembrare un macchinario.
Freddezza: questo era ciò che
aveva sempre dimostrato ai membri della sua famiglia, non ritenendo importante
cosa fosse giusto o sbagliato.
Suo padre Sakaki era un uomo
a cui non piacevano le sdolcinatezze, ma si preoccupava per lei, lo sentiva!
Sorrise amaramente, lui si
preoccupava solo perché dentro al suo corpo risiedevano la Sfera Rossa e la
Sfera Blu.
Da bambina aveva pensato che
sottrarle gli avrebbe dato attenzione e amore.
No… non era assolutamente
così… perché quello con era il tipo di amore che voleva…
Un amore fine a se stesso,
sbagliato.
Poi i suoi pensieri si
spostarono sulla leggenda, rabbrividì.
Se la leggenda fosse stata
vera, lei sarebbe morta al compimento di essa giusto?
Sapeva sin dall’inizio che
una possibilità del genere esisteva, ma per la prima volta le faceva veramente
paura. E cadendo sulla ginocchia, il suo volto si rigava di lacrime.
Avrebbe perso Yuuki. Per
sempre.
Il suo volto le appariva di
continuo nella testa, la sua voce la confortava.
Tutto perché per salvarla
avrebbe sacrificato la sua stessa vita.
Tutto perché le dava
quell’affetto che non aveva mai ricevuto da nessuno.
Si trattenne, asciugandosi le
guance bagnate.
-Hinoko?- Yuuki bussò alla
porta. -Dobbiamo andare a cena! Muoviti!-
In così poco tempo gli era
diventato così caro.
Avrebbe dovuto capirlo prima:
bene o male era stato un colpo di fulmine.
Ma nella sua posizione non
poteva permettersi di fare nulla…
-Avviati! Scendo subito, devo
incipriarmi il naso!- assunse quell’espressione da ochetta che amava tanto fare,
e che allo stesso tempo Yuuki detestava.
Sarebbero partiti per un
viaggio, sarebbero diventati più forti.
Avrebbero tentato di cambiare
il loro stesso destino…
-Sbrigati!-
Fine Capitolo 8
Dall'autrice con Fervore
<3: Ed
ecco qui quello che più tenevo a svelare. Hinoko-chan non è affatto la figlia
del professor Nomizu, nonostante lei stessa si sia presentata così. E' la figlia
del capo del Team Rocket, nulla di che insomma... Poi? Che altro ho rivelato?
Ah, sì, il professor Nomizu è sotto il "controllo" del Team Rocket, che ha
strappato a lui il figlio. '_' quest'ultima cosa, dopo un po', me la sono
dimenticata anch'io... *ah-ah*
Qui finisce la prima parte della storia, dal prossimo capitolo comincerà la
fine, o comunque l'intro alla fine... succederanno casini, tradotto in italiano
XD! Yuuki non ha niente a che fare con la leggenda, quindi sarà punito per
essersi intromesso. A chi toccherà salvarlo ù.ù?
Ringrazio dal profondo del cuore Mana_chan! ^*^ sei veramente un tesoro a
commentare sempre... dì un po', ti ha sconvolto questa rivelazione oppure un po'
te l'aspettavi? XD bhe, devo ammettere di essere stata un po' scontata però...