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Autore: ellacowgirl in Madame_Butterfly    27/12/2012    1 recensioni
Si sa, a Natale si è tutti più buoni, si cerca di donare ciò che di più importante si riesce alle persone care, eppure quei sogni perennemente soppressi dall’impossibilità lasciano una velata malinconia, difficile da spezzare persino il giorno del 25 Dicembre...
Ma quel giorno qualcosa si sarebbe avverato, quel poco di speranza che riscaldava l’animo di ogni abitante sarebbe stato alimentato, sebbene in un’illusione di momentanea felicità.

"Era per questo che si trovavano lì, alcune kunoichi, appena fuori dal palazzo dell’Hokage al centro del villaggio della Foglia, in attesa di un qualche segnale per entrare: la Goidaime aveva detto loro di essere puntuali, perché per quel giorno avrebbe fatto loro un regalo molto particolare."
✿Kurenai✿
♥Sakura♥
☾Anko☽
☯TenTen☯
-Tsunade
-Temari
Genere: Commedia, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Sakura Haruno, Temari, Tenten, Tsunade, Un po' tutti | Coppie: Asuma/Kurenai, Sasuke/Sakura, Shikamaru/Temari
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Naruto Shippuuden
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Kurenai


Non esitò molto a chiudere la porta bianca alle sue spalle, mentre una mano si posava delicatamente sul ventre vistosamente arrotondato: sapeva esattamente cosa desiderare, anche se probabilmente avrebbe voluto molto di più, ma era cosciente che una parola fuori posto avrebbe potuto soltanto illuderla.
 
-Asuma… -
 
Fu un sospiro, una flebile richiesta, una preghiera…
Socchiuse dolcemente gli occhi rossi, sentendo che ogni cosa intorno a lei mutava lentamente ed un tepore piacevole sembrava aver avvolto l’aria che la circondava, mentre una brezza leggera le muoveva i capelli corvini.
Poi lo sentì, quel profumo, sempre più vicino e presente, un profumo che non era dolce come una rosa, non era delicato come un giglio…
No, era un odore un poco acre, di un fumo grigio e tossico, fastidioso al contatto con le narici e la gola.
Eppure… Eppure per lei non poteva esistere essenza migliore.
 
Sentì una mano posarsi delicatamente sul suo viso perfetto ed accarezzarla, cosicché lei riaprì i propri occhioni e si abbandonò ad un sorriso sincero e puro mentre la figura dell’uomo che amava le si presentava davanti.
 
- Sei sempre bellissima. –
 
Anche lui le sorride dolcemente, osservandola: ha leggere occhiaie sotto gli occhi sempre accesi e vispi, alcune piccole rughe si intravvedono mentre il corpo è leggermente deformato, un poco ingrassato a causa della gravidanza, ma nonostante questo ai suoi occhi è sempre la donna più bella che lui abbia mai amato.
Il suo sguardo si posa sul ventre della donna, dove quella dolce e fragile creatura sta lentamente crescendo, prendendo parte nel mondo.
Gli sorride mentre Kurenai lo invita a posare la propria mano sul ventre ingrossato: sente dei piccoli movimenti, una piccola creaturina che nasce ed un cuoricino che batte con rapidità, nella disperata voglia di vivere e mostrarsi al mondo.
 
- Mi raccomando, prenditi cura della mamma… E non lasciarla mai sola…-
 
Ne era certo, che ci sarebbe riuscito, il suo piccolo Re…
Non lo avrebbe visto nascere, non lo avrebbe visto gattonare, non lo avrebbe sentito dire “papà” né avrebbe potuto dargli consigli sulle ragazze una volta divenuto uno scapestrato adolescente.
Però sorrise, Asuma, perché sapeva che sarebbe rimasto sempre vicino a Kurenai, sapeva che se anche lui non ci sarebbe più stato per la donna che amava, ci avrebbe pensato il suo bambino a tenerle compagnia, come se una parte di lui fosse stata ancora accanto a lei.
 
Anche lei sorrise in quel piccolo momento di intimità, ma non lasciò che le sue emozioni trasparissero, che quel moto di commozione che le invadeva l’animo prendesse il sopravvento: lei non aveva mai pianto, aveva sempre trattenuto tutto ciò che il cuore le imponeva di mostrare, non aveva mai esternato nulla.
Perché lei era forte e intelligente, sapeva quanto dolore sarebbe costato a quella piccola creatura: non voleva farla crescere col dolore, sentendo soltanto i dispiaceri della madre, ma voleva che vivesse nella gioia e nell’amore che lei provava per entrambi.
E poi sì, Asuma sarebbe sempre stato accanto a lei, grazie al piccolo Re…
 

 

♥  Sakura ♥

I suoi occhi chiari vagavano tra quelle foglie autunnali che cadevano a terra, ingiallite dal tempo, scurite dal gelo che presto le avrebbe rese prive di vita.
Sentiva un poco di freddo, ma non abbastanza per desiderare di uscire da quella stanza, non ancora almeno.
Aveva bisbigliato il suo desiderio più bramato, racchiuso in quel nome tanto affabile quanto omicida, carnefice, impassibile di fronte al suo cuore dolorante e alla perenne ricerca di un amore vano.
 
Camminava lentamente su quel manto di foglie giallastre, mentre alberi secolari si mostravano a lei ed un viale alberato sembrava volerla condurre in chissà quale luogo.
Era malinconico e allo stesso tempo bellissimo, eppure era sicura di non esserci mai stata.
 
Un fruscio di vento attirò la sua attenzione, tanto che avvertì improvvisamente una presenza alle sue spalle: sgranò gli occhi, certa che fosse lui, terrorizzata all’idea che la storia potesse ripetersi, intimidita da un cuore di ghiaccio che forse non conosceva nemmeno più…
I capelli rosati erano leggermente mossi dal vento, mentre quella presenza oscura restava immobile dietro di lei, tanto vicina che poteva sentire il gelo del suo corpo ed il calore del suo respiro.
 
-S-Sasuke… -
 
Era ancora intimidita, più da se stessa che da quel ragazzo, ma quella volta no, non voleva piangere.
Non avrebbe lasciato che la sua insicurezza prendesse il sopravvento.
Non avrebbe voluto perderlo, non ancora, non anche nei suoi sogni.
Senza che lui potesse dire o fare nulla, Sakura si voltò verso di lui e si ritrovò il viso serioso quanto perfetto dell’Uchiha a pochi centimetri, il quale la osservava con sospettosità, come se in parte fosse stato se stesso e in parte attratto da chissà quale altra forza della natura.
 
-Questa volta… Questa volta non ti permetterò di andartene. –
 
Lo fissò negli occhi, perdendosi in quel mare nero e scuro mentre ricorreva a tutto il suo autocontrollo per non mostrarsi debole ed indifesa persino in un’illusione.
 
- Come pensi di impedirmelo? –
 
Una voce fredda, roca, quasi atona. Un brivido rapido e gelido le percorse la schiena nell’udire quel suono, mentre abbassava leggermente lo sguardo, incapace di reggere ancora quello del traditore della Foglia: era incredibile come le sembrasse vero, quel momento, come Sasuke fosse davvero così reale nonostante l’arte magica…
Freddo, impassibile, autoritario…
Sentì che sta per sfuggirle, che persino in quel piccolo mondo illusorio lo stesse per perdere e lei non aveva alcuna intenzione di perdere quell’occasione, non dopo tutti gli allenamenti che aveva fatto e tutte le  battaglie che aveva combattuto.
 
Strinse rapidamente i pugni e, senza avere ancora il coraggio di guardarlo negli occhi, alzò il viso verso di lui e posò le proprie labbra sopra le sue, in un gesto rapido e quasi affrettato, come temesse di perdere ancora quel tempo fin troppo prezioso.
Sentiva le sue labbra fredde, quell’umido appena percettibile, quel corpo di marmo che non si era mosso, non aveva emesso né un suono né un’emozione.
Mentre lei era rigida, quasi tremava per le troppe emozioni che l’affollavano: come avrebbe reagito Sasuke? L’avrebbe colpita? L’avrebbe addirittura uccisa?
Aveva paura, molta, ma in quel momento non le importava.
 
Restarono immobili in quella posizione, mentre gli occhi neri di lui si socchiusero lentamente, come se quella mezza realtà si stesse trasformando in qualcosa di molto, molto più vero, che nessuno dei due poteva immaginare.
La mano fredda del ragazzo le sfiorò delicatamente i capelli, in un gesto fin troppo anomalo per entrambi, fin quando lei si staccò immediatamente da lui, presa alla sprovvista da quel gesto ma non poté che rimanere incantata dinnanzi a quegli occhi…
 
Restarono in silenzio per qualche attimo, fin quando Sasuke decise che sì, almeno in quel momento avrebbe potuto abbandonare il perenne odio che gli massacrava l’animo e avrebbe potuto concedere al suo cuore quel poco di tregua necessaria a colorare nuovamente quell’autunno interminabile.
Questa volta fu lui ad avvicinarsi e la baciò: sì, quello fu davvero un bacio, per loro.
Sakura era sconvolta, mille emozioni la invadevano, il cuore pareva impazzito ma quando sentì la mano del ragazzo stringere appena la sua, sentì una vampata di calore tornare a ridarle la sua tipica vitalità e finalmente i suoi nervi si rilassarono, potendo così godere di quel momento più unico che raro.
Non sapeva se quella fosse la realtà o la finzione, se quel “Sasuke” che si trovava davanti fosse soltanto frutto dei suoi desideri o fosse realmente lui…
Ma non le importava, né a lei, né a lui, né tantomeno a quell’autunno apparentemente interminabile: le foglie continuavano a cadere, mentre loro restavano vittime di quella realtà abilmente mascherata, così come i loro reali sentimenti.
  
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