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Autore: Fauna96    27/12/2012    8 recensioni
Lizzie e sua sorella si trasferiscono a Berkeley, California, ospiti di loro cugino Frank..... Prima ff in questo fandom, siate clementi!!
Genere: Generale, Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Ebbene sì, siamo arrivati alla fine. Be’, in fondo ci sono i ringraziamenti (ho fatto le cose per bene) e... niente. Godetevi l’ultimo capitolo :)
 
Epilogo: We can watch the stars until the sun begin to rise

Mi osservai allo specchio da ogni angolazione. No, non ero per niente convinta, ma dovevo andare al ballo scolastico e non potevo certo mettermi i jeans, e nemmeno vestirmi come se fossi al Gilman. E così mia sorella mi aveva prestato uno dei suoi vestiti, quello meno lezioso, per intenderci. Era celeste con le spalline sottili e la gonna che scendeva morbida. Be’, non era esattamente il mio stile, ma per una sera poteva andare.
Avevo raccolto i capelli in un semplice chignon e ora... mancavano solo le scarpe. Lanciai loro uno sguardo terrorizzato. Non erano scarpe, erano attrezzi di tortura. Visto che non ero abituata a portare i tacchi, avevo passato tutto il pomeriggio a girare per casa con su i decolté, per esercitarmi, e avevo ottenuto solo un insopportabile mal di piedi.
- Al diavolo, non le metto! – gridai al muro. Oh, chi se ne fregava! Mi sarei messa le Converse e che tutti andassero a quel paese!
Scesi giù per le scale a piedi scalzi per recuperare le scarpe che avevo lasciato all’ingresso e il campanello squillò. Però, che puntualità!
Aprii la porta e mi ritrovai davanti Billie. E a quel punto non riuscii a trattenermi e scoppiai in una risata, perché indossava uno smoking più grande di due taglie, per tenere su i calzoni aveva usato la sua solita cintura borchiata e non aveva rinunciato alla matita. Il tutto faceva un effetto buffissimo, considerato che sfoderava anche la sua miglior espressione da bravo ragazzo.
Rise anche lui. – Eh, lo smoking è di mio fratello, e lui è un bestione – si scusò scrollando le spalle. Entrò in casa e mi osservò. – Tu invece stai molto bene con quel vestito. Anche se devo dire che ti preferisco senza – concluse con un sorrisetto malizioso.
- Billie! – esclamai diventando bordeaux. Era cretino a fare battute del genere con mia madre che girava per casa!
Si sporse per posarmi un bacio sulle labbra, ma fummo interrotti dalla voce di Frank: - Piccioncini, ci sono le camere da letto! -. Eccolo lì, l’altro scemo.
Frank stava scendendo le scale; la sua cresta verde faceva a pugni con lo smoking e aveva in mano le mie scarpe col tacco.
- Che belle Tré – sghignazzò Billie indicandole. – Te le metti stasera, vero? -.
- Oh, vorrei tanto, Billie – sospirò mio cugino. – So quanto ti ecciti, ma temo se le debba mettere Lizzie -.
- Io non me le metto – sentenziai. – Non ci penso neanche -.
- Dai, fallo per noi – mi pregò Frank. – Non ti metti mai i tacchi! -.
Tira di qua e tira di là, alla fine cedetti e mi infilai quelle scarpe infernali, cosa che provocò un altro scoppio di ilarità, dato che superavo Billie di qualche centimetro. Non che ci volesse molto, comunque.
- Andate, ragazzi? – chiese la zia comparendo all’improvviso e cercando di aggiustare il farfallino a Frank. Lui sbuffò, divincolandosi.
- Lizzie, stai veramente bene – sorrise mia madre. – E anche voi, ragazzi -.
- Signora Brooks, non si preoccupi, la riporterò a casa a un orario ragionevole – assicurò Billie con un sorriso da furfante.
- E ci sono io che li tengo d’occhio, zia – interloquì Frank.
Uscimmo fuori, dove c’era il pick – up, miracolosamente resuscitato dopo l’incidente dalle abili mani di Mike. Alla fine, era il nostro mezzo che ci aveva rimesso più di tutti, ma in qualche modo lui era riuscito a rimetterlo in sesto. Ora, ci aspettava con Cassie al suo fianco, in giacca e camicia. Una volta mi aveva confidato di essere allergico alle cravatte.
Cassie indossava un abito rosa pallido molto semplice, e notai con sollievo che anche lei sembrava rimpiangere il solito look.
All’ingresso della scuola, fummo abbondantemente osservati e additati, in special modo quando Billie commentò a voce molto alta che farsi la foto era la cosa più da cazzoni che avesse mai visto proprio nel momento in cui la coppia più popolare si metteva in posa. Per quanto fossi d’accordo con lui, non l’avrei certo urlato così.
Appena entrati, si diede un colpetto alla tasca della giacca e tossicchiò. - Little girl... io dovrei andare a cercare i miei clienti -.
- Sei una cosa impossibile – decretai sbuffando, ma lui mi baciò in fretta togliendomi il broncio.
- Faccio velocissimo, promesso – e sparì nel bagno.
Alzai gli occhi al cielo, ma fortunatamente c’era Cassie con cui chiacchierare, e poco dopo arrivò anche Eva, sfolgorante nel suo abito nero. Ci mettemmo a osservare per bene quella fiera delle vanità: santo cielo, c’erano certe ragazze vestite come se avessero dovuto sposarsi! Sembravano delle torte alla panna, non sto scherzando. Intravidi mia sorella con un tizio dall’aria (a mio parere) molto ottusa, che sembrava essere stato infilato a forza nello smoking.
Be’ bisogna dire che Billie fu abbastanza svelto e ricomparve al mio fianco con un sorriso e un pasticcino in mano che mi offrì. Aveva pure preso uno di quelli al cioccolato, il furbacchione.
- Allora, il vostro show? – mi informai.
Ci fu uno scambio di ghigni tra i tre. – Dobbiamo aspettare i lenti -.
Ovvio. Avrei dovuto aspettarmelo.
Non appena le luci si abbassarono e la musica rallentò, ci fu uno sguardo d’intesa e Billie mi diede una spintarella. – Forza, Little girl, Sali là sopra e annunciaci -.
- Cosa? – sibilai.
Ma non mi diede il tempo di protestare di più: mi spinse in fetta sopra il palchetto con un sorriso incoraggiante. Vaffanculo, Billie.
I ragazzi che suonavano mi osservarono incuriositi ma tranquilli. Forse pensavano che dovessi fare un annuncio da parte del comitato organizzativo, o qualcosa del genere. Certo non sospettavano che stavano per essere sfrattati.
Mi schiarii la voce. – Ehi, ragazzi, c’è un cambio di programma! Per la prima volta in questa scuola, i Green Day! – Mamma mia, quante stronzate sparavo quando ero agitata!
I ballerini mi fissarono basiti, così come i musicisti, ma fortunatamente i Green Day balzarono sul palco e io potei eclissarmi.
Billie strappò la chitarra al suo collega, così come Mike al bassista, mentre Tré rifilò un energico calcio al batterista ed estrasse le bacchette.
Ci fu un poderoso accordo, poi un ruggito da parte di Billie.
Ah, avevano deciso di dare proprio il massimo: riconobbi Anarchy in the UK, dei Sex Pistols. Insomma, anarchia allo stato puro, come diceva il titolo.
- Stronzi! Sto parlando con voi! Fanculo a voi se non mettete quelle fottute mani in alto! – sembrava completamente impazzito, ma capii che stava esagerando apposta e che si divertiva da morire.
Gli unici entusiasti del pubblico eravamo noi tre, anche se non tutti sembravano disgustati, anzi: molti parvero apprezzare il cambio di programma, anche se non osavano farsi vedere dai prof orripilati.
Riuscirono giusto a finire la canzone che i suddetti professori decidessero di prendere provvedimenti. Praticamente li buttarono a calci, con la promessa di una sospensione (il che era molto stupido, visto che la scuola era quasi finita), e Billie ebbe la faccia tosta di urlare: - Se il preside vuole un bis, non ha che da chiedere! -.
Ci precipitammo fuori a raccattare i nostri malconci musicisti. Stavano ridendo allegri come bambini.
- Cazzo! Il concerto migliore dell’anno! Complimenti, soci! – esclamò Tré con gli occhi che luccicavano.
- Bene, direi di dare il via alla nostra festa! – disse Billie tirando fuori un sacchettino di plastica. – Mi è giusto rimasto qualcosina... -.
Ci spaparanzammo sull’erba e Billie iniziò a fabbricare le canne per tutti, anche se io rifiutai. Non avevo ancora intenzione di drogarmi.
Stavamo tutti osservando il maestro all’opera, quando improvvisamente Frank si alzò di botto iniziando a bestemmiare.
- Puoi tradurci dal Treese a una lingua conosciuta? – chiese Mike flemmatico.
- Cazzo! Ho... be’, avevo chiesto a una ragazza di uscire e le avevo detto di vederci al Rod’s... ma mi sono dimenticato che stasera eravamo qua... Merda, merda, era pure carina! Sarà meglio che faccia un salto al Rod’s a vedere se è ancora là -.
- Ma sì, cosa vuoi che sia qualche ora di ritardo? – lo presi in giro.
- Torno presto! E intanto prenderò qualche birra -.
 
Erano arrivati altri ragazzi del 7 – 11 e così sembrava quasi fossimo in campeggio: mancavano solo il fuoco e i marshmallow.
In mancanza di bottiglie per il gioco della bottiglia, ci eravamo messi a fare una cretinata: a turno dovevamo dire qualcosa di strano e sconcio che avevamo fatto; gli altri alzavano la mano se avevano fatto la stessa cosa, e così prendevi più punti.
Le mie scarpe erano disperse da qualche parte in mezzo all’erba e lo chignon era andato da tempo a farsi benedire, complice anche il signor Armstrong, che mi aveva trascinato in un posto appartato per... ehm, diciamo stare un po’ da soli.
Toccava proprio a lui, che aveva la testa posata sul mio grembo.
- Mmmm... una volta io.... ho corso nudo sul bordo piscina durante una gara di nuoto -.
Lo fissai attonita, come tutti. Lui rise e si tirò su. – Ehi, avevo dieci anni! E’ stato divertente vedere tutte quelle signore scandalizzate -.
- Eri un pervertito fin da piccolo – commentò una voce allegra. Dal buio si materializzò la sagoma di Frank che reggeva qualche bottiglia di birra. Si mise a distribuirle, mentre Mike gli chiedeva con un sorriso: - E la tua ragazza? -.
- Oh... era entrata e si era messa a bere con uno... io le ho ricordato che era conme che aveva un appuntamento... e lei si è incazzata così tanto... perché ero arrivato in ritardo di due misere orette! Che poca pazienza! – si sedette accanto a me scuotendo il capo con aria costernata.
- Little girl – mi chiamò Billie accendendosi una sigaretta. – Vuoi provare? – mi porse la sigaretta. Scossi la testa con un sospiro. Tutte le volte la stessa storia.
- Dai... una volta! -.
- Oh e va bene! – sbottai strappandogliela dalle dita.
Partì un applauso mentre me la portavo alle labbra e aspiravo. Un saporaccio mi entrò in gola; buttai fuori il fumo con disgusto e un mezzo colpo di tosse.
- Che schifo! – esclamai con la voce roca restituendo la sigaretta a Billie. – Sei soddisfatto? ho provato, e ora posso dire che decisamente il fumo non fa per me! – Risero tutti e Billie mi passò un braccio intorno alla vita stringendomi a sé. Appoggiai la testa sulla sua spalla. Intorno a me visi amici, risate allegre e spensierate; il calore di Billie; una leggera brezza che ci scompigliava i capelli.
- Little girl? – mi sussurrò lui all’orecchio. – Sai... penso che potremmo anche restare qua tutta la notte -.
- Ricorda che hai promesso di portarmi a casa a un orario ragionevole! -.
- Ragionevole per me – sogghignò. Gli diedi un colpo sul petto ma lui sorrise. – Guarda quante stelle! Bisogna restare a guardarle, finché il sole sorge! -.
Alzai lo sguardo, e in effetti il cielo era uno spettacolo meraviglioso: le stelle brillavano come diamanti e sembravano così vicine...
Accanto alle stelle apparvero due occhi altrettanto brillanti; le labbra di Billie si posarono sulle mie baciandomi con passione. Le sue dita mi accarezzavano lievi la schiena. Si staccò lentamente e mi guardò negli occhi. Mi posò un bacio in testa e mormorò pianissimo: - Ti amo, Little girl -.
Gli feci una carezza sul viso. – Anch’io -.
Poggiò la guancia sui miei capelli.
Tré stavo facendo il pagliaccio in mezzo a noi. Eva rideva e quando vide che la guardavo, mi fece l’occhiolino.
Il nostro clown concluse il suo spettacolino e venne da noi accoccolandosi sull’erba. Si stese posando il capo sulle mie gambe. – Posso, Liz? -. Annuii dandogli un buffetto sulla cresta.
Mike sedeva spalla a spalla con Billie. Intercettò il mio sguardo e sorrise, stretto a Cassie.
Sì... mi sarebbe piaciuto restare lì tutta la notte a guardare le stelle, stretti gli uni agli altri...
 
- Ehi coglioni, avete già finito la birra? -.
Una risata ci contagiò e le nostre voci salirono spensierate fino al cielo.
 
Ringraziamenti: bene bene ho cercato di mettere tutti i miei lettori e recensori; se ho dimenticato qualcuno, chiedo perdono in anticipo! E ovviamente grazie a chiunque abbia posato gli occhi su questa fic. Allora: chi ha messo la storia tra le seguite:     adri99, Christina02, damned_soul, EchelonSmiler, elemeow, FlooIdiot, franci_stellina, Green 182, GreenNightmare, Gun, itsmarithere, Jackii, lorelai_tre, LostinStereo3, MadHatterJoe, mariluise, MartenFromCloud23, marylovecarrots30, marystar93, Miss me, NikyMckagan, nove_76, Red_Dragonfly, Rockstar Lux, SheBringsThisLiberation, Sity, slashell, stefani, Strix, St_rebel, The last thing I see, The_Lonely,Vale Dirnt, veru_echelon, What is her name.
 
    
Chi ha messo la storia tra le ricordate:
Ca_Wright, Green 182, LastOfTheItalianGirls, SheBringsThisLiberation, Shura Armstrong.
 
Chi ha messo la storia tra le preferite:
American_Idiot, Ca_Wright, Christina02, EchelonSmiler, Fede_cool, Fiore_Del_Male, franci_stellina, Giulia White, Green 182, itsmarithere, LastOfTheItalianGirls, MaryJane_21, Miss me, NarciSSa96, nove_76, Rockstar Lux.
 
E infine i miei carissimi recensori: adri99, American_Idiot, Christina02, Death B a t s, EchelonSmiler, Fiore_Del_Male,franci_stellina, Giulia White, GiuSpillo, itsmarithere, justamudblood_, LastOfTheItalianGirls,  Lit, lorelai_tre, LostInStereo3, MartenFromCloud23, Mary_Jane21, MrsLeFantastiche,  SheBringsThisLiberation, simona_92, stefani, Vale Dirnt, veru_echelon.
 
Poi mi tocca ringraziare le mie meravigliose Jeje e Ste (vi voglio bene!!) che mi sopportano da secoli ormai e la mia compagna di banco Marti che accetta di leggere in anteprima tutte le mie storie XD E poi... be’ un grazie ai miei dei ispiratori e... un grazie gigantesco a tre nanetti verdi che ho sfruttato senza alcun ritegno ;) Spero che le muse mi assistano per scrivere presto una nuova storia!! Un bacio a tutti.
 
P.S: ok, dopo questa, la smetto di rompervi le scatole: dove andrete a sentire i Green Day?? Io a Milano, è il più vicino a casa. Sarebbe bello incontrarsi là, no??XD 

  
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