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Autore: _Whatever_    27/12/2012    1 recensioni
Dopo una vita passata pensando di dover rendersi utile alla società, Elizabeth si ritrova a fare da Angelo Custode, o come preferiva definirsi lei, da baby-sitter a due rockstar, ma i rapporti con i fratelli Gallagher non sono semplici, soprattutto se non si soffre il loro fascino! Per lei erano solo lavoro!
Genere: Drammatico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Ci fermammo a Las Vegas solo qualche giorno, perché poi Noel voleva tornare a Manchester, da sua madre.
In quei giorni era una persona completamente diversa, era rilassato e tranquillo, quasi piacevole.
Non sembrava nemmeno che la mia presenza lo infastidisse più di tanto; in realtà io cercavo di farmi di nebbia il più possibile, solo che Sarah era incinta e cercavo di aiutarla il più possibile in qualsiasi modo.
Lei era l’opposto di Noel sotto ogni punto di vista: simpatica, estroversa, disponibile, gentile, educata e poi sorrideva sempre, ma non era un sorriso finto o costruito, tipico delle persone che nascondono un’infelicità congenita che non vogliono mostrare, era un sorriso vero, sincero.
Una sera, prima di cena, Noel era in giardino con Simon e con la chitarra e stava suonando la melodia della canzone che avevo origliato fuori dalla porta di camera sua qualche giorno, ma non cantava il testo.
Io stavo aiutando Sarah a preparare la cena e stavamo parlando del parto e cose legate alla maternità, ma lei a un certo punto cambiò discorso improvvisamente.
“In tour si sfonda tanto?” Non c’era bisogno che mi specificasse l’argomento della sua domanda.
“No, è molto bravo, sa controllarsi.”
“Non devi dirmelo solo per non farmi preoccupare.”
“No, sul serio. Prima dei concerti al massimo si fa qualche birra, ma nient’altro.”
“Lui odia parlare con me di questa cosa. Non ne capisco il motivo, visto che comunque so che lo fa e che continuerà a farlo. Non lo giudico, ognuno fa quello che vuole, solo che ho paura che possa perdere il controllo. E’ una bellissima persona, anche se alla maggior parte del mondo sembra un montato e poi è un grandissimo artista. Non mi sorprenderebbe se un giorno abbandonasse la band per iniziare una carriera da solista.”
“No, non credo che questo possa farlo, ha bisogno di Liam.”
Aveva lo sguardo colpevole.
“Non so se ti abbia mai parlato del nostro primo incontro.”
“Mi ha raccontato quello che tu hai raccontato a lui, perché ha ammesso di non ricordarsi nulla.”
“Meglio così. Diciamo che non gli ho detto proprio tutta la verità. Lui non aveva nessuna intenzione di tornare dal fratello, voleva continuare da solo, tanto diceva di aver già acquisito un po’ di popolarità in Inghilterra per poter farcela senza Liam. Voleva continuare da solo anche perché gli mancava immensamente la sua ex- ragazza. Voleva poter organizzare da solo la sua vita, perché desiderava immensamente tornare da Louise. Tutte queste cose però sono uscite dalla bocca di un ragazzo completamente ubriaco, così la mattina dopo non le ho tirate fuori, per vedere se lui se ne ricordasse ancora, ma ovviamente erano tornate silenti dentro di lui.”
“Penso che l’idea di abbandonare il fratello sia una costante, anche se gli serve dal punto di vista lavorativo, proprio non riesce a sopportarlo in mezzo alla gente.”
“Ma come è Liam? Io, come potrai immaginare, non l’ho mai conosciuto e ne sento parlare solo da Noel, che di certo non è imparziale.”
“Liam non è cattivo. E’ un ragazzo che ha raggiunto il successo troppo in fretta ed è insicuro, anche se fa di tutto per non dimostrarlo. Pensa di dover tutto al fratello, quindi da una parte gli è infinitamente grato, dall’altro non lo sopporta, perché pensa di non essere all’altezza di Noel. Ma non sono comparabili! Noel è un autore, uno dei migliori a quanto si dice in giro, e Liam è un cantante, uno dei migliori. Liam è la forma mentre Noel è la sostanza, ma mentre Noel sembra aver ben chiaro quanto sia importante per la band, Liam cerca ancora di dimostrarlo al mondo, provando ad attirare le attenzioni di chi gli sta attorno in qualsiasi modo. Questo qualsiasi modo include anche far saltare i nervi a Noel.
Io reputo Noel una persona abbastanza intelligente, ma su questo non si sta comportando bene.
Sono certa che sa benissimo che gli basterebbero pochissime parole per sistemare le cose con Liam, ma evidentemente gli piace troppo avere questa influenza sulla vita del fratello minore, per quanto continui a dire che non gliene freghi nulla di lui. Ennesimo atteggiamento che distrugge Liam, sempre in cerca di dimostrare qualcosa al fratello maggiore.”
“Però, non ci vai mica leggera.”
“Queste sono solo mie supposizioni in realtà, ma forse un giorno il tempo mi darà ragione. In ogni caso, la prossima volta che Noel ti racconta qualcosa su Liam, prendilo con le pinze.”
“Sarei curiosa di conoscere Ourkid.”
“Bhe, una cosa è certa: è veramente un bellissimo ragazzo, di gran lunga più attraente di Noel fisicamente.”
“Ma povero Noel! Lo stai demolendo! Non è che ti interessa?”
“Stai scherzando spero! A me non piacciono le situazioni complicate e gli uomini così: nella vita privata non dovrei sentirmi al lavoro, per questo ho bisogno di una persona equilibrata e senza troppe ombre, con cui vivere una vita normale.”
“Direi che è un no piuttosto deciso e condivido in pieno tutto.”
La porta di casa si era aperta e Noel e Simon stavano rientrando.
“Non sapete cosa mi ha appena suonato! Una canzone che dovrebbe essere un singolo e che invece uscirà solo come b-sides di Wonderwall. È davvero magnifica.” Simon era eccitatissimo e Noel sembrava quasi imbarazzato per quei complimenti.
“Oh, Wonderwall è una delle mie preferite del nuovo album!” Non capivo Sarah, si era accorta che Noel le aveva dedicato Don’t look back in anger? L’unica che Noel cantava nell’album tra l’altro.
“Ovvio, sei un’ Americana! Solo alle donne e agli Americani può piacere quella roba così mielensa.” Mr Noel dimusicanecapiscosoloio Gallagher.
“Bhè in effetti è molto bella.” Cercai di soccorrere Sarah, ma Noel non era convinto.
“Cosa ne volete sapere voi di musica? I veri gioielli di quell’album sono altri, ma se non siete in grado di riconoscerli da sole, di certo non vi aiuterò io.”
“Mi sa che non dormirò stanotte allora.” Era troppo tempo che non facevo un commento acido, ne avevo bisogno, soprattutto dopo quella conversazione con Sally sui fratelli Gallagher.


Il giorno della partenza Noel era triste, se avesse potuto si sarebbe trasferito da Simon e Sarah permanentemente e li lasciò con la promessa di tornare a trovarli appena il tour in fosse tornato negli Stati Uniti.
Io mi ero trovata benissimo da loro, ma non vedevo l’ora di tornare in patria, anche se il programma non era di certo rilassante: l’album aveva riscosso enorme successo e quindi le interviste, i servizi fotografici, le esibizioni televisive erano fittissimi e parte del mio contratto era seguirli anche in quelle occasioni.

Durante il volo non avevamo parlato molto senza un reale motivo: nessuno dei due era di cattivo umore o cose simili, semplicemente non avevamo molto da dirci e quando è arrivato il momento di dividerci ci salutammo con un semplice “ci vediamo”.
A Londra all’aeroporto non mi aspettavo nessuno, ma David aveva telefonato alla Creation ed evidentemente aveva parlato direttamente con Alan, perché sapeva benissimo a che ora atterrasse il mio aereo e da dove provenisse.
Per Noel c’era suo fratello Paul, perché sarebbero partiti insieme per andare a Manchester da Pegghy.
David era venuto a prendermi anche perché voleva convincermi ad andare insieme a lui alla festa che Thomas aveva organizzato a casa sua per il suo compleanno. Era una cosa tranquilla e Thomas aveva invitato i suoi amici e colleghi più cari. In quell’occasione voleva ufficializzare anche l’unione con David e quel fifone del mio amico aveva bisogno della mia presenza.
La festa sarebbe stata quella sera e acconsentii senza farmi pregare troppo, era un’occasione per stare in mezzo a persone normali e non buzzurri, anche se ero molto stanca.
Tornata a casa, trovai i miei genitori in giardino a bere il thè. Erano felici di vedermi e mi fecero un sacco di domande sull’America e cose del genere. Dall’America avevo preso solo una riproduzione della Statua della Libertà, perché non avevo la più pallida idea di cosa volessero come souvenir.
Finite la tempesta di domande, mia mamma se ne uscì una frase del tutto inaspettata.
“E’ passato uno della band qui. Ti cercava.”
“E chi era?”
“Era il cantante, Liam. Mi ha chiesto dove fossi e io gli ho detto che eri ancora in Nord America con suo fratello.” Mia mamma parlava tranquillamente, ma non sapeva cosa avesse scatenato.
“Ok, ha detto altro?”
“Oh, l’ho invitato a prendere un tè. E’ un bravo ragazzo, magari un po’ sboccato, ma a quella faccia gli si perdona qualche parolaccia!” Non ci potevo credere, mia mamma e Liam Gallagher che bevono il thè.
“Ma quanto è rimasto qui?”
“Un’oretta. Abbiamo chiacchierato molto. Mi ha chiesto molte cose di te, di quello che facevi prima. Non è che gli interessi?” Liam aveva evidentemente conquistato mia mamma.
“No mamma, stava solo facendo l’impiccione. Tu cosa gli hai detto?”
“Gli ho detto tutto e sembrava molto interessato. Prima di andarsene mi ha chiesto se poteva lasciarti un bigliettino per il ritorno.” Aveva l’aria innocente, probabilmente pensava che ci fosse scritto qualcosa di dolce, ma io non mi aspettavo nulla di tutto ciò. Già stavo pensando al fatto che dovessi dare qualche spiegazione a Liam per essere rimasta con Noel in Nord America e poi a questo si aggiungeva anche il dover discutere del mio lavoro precedente, perché probabilmente non aveva apprezzato l’idea di Alan di assumere una come me.
Trovai il bigliettino sul letto di camera mia e diceva :”Non sapevo che per aiutare i drogati te li dovessi portare a letto.”
Non era geloso, semplicemente non capiva perché una donna potesse preferire Noel a lui, e in effetti non aveva tutti i torti. Da sobrio Liam era molto più piacevole, senza contare il fatto che fosse estremamente più bello.
Ci avrei parlato la mattina successiva, tanto dovevo accompagnarlo a fare un’intervista e saremmo stati soli; avevo cose più importanti da fare, come cercare qualcosa da mettermi per la festa di quella sera.
Non uscivo molto, e anche se lo facevo, non badavo troppo all’abbigliamento, ma quella sera non mi andava di sentirmi un pesce fuor d’acqua. Thomas lavorava in uno studio legale prestigioso e di certo i suoi colleghi e amici non erano persone alla mano e volevo che fosse tutto perfetto per David, non che si vergognasse della sua migliore amica.
Dopo aver provato combinazioni improbabili, mi ricordai del vestito che mia mamma mi aveva preso in Francia durante uno dei viaggi di lavoro. Era un semplice tubino verde scuro: non attillato, ma nemmeno largo, non molto lungo, ma nemmeno troppo corto e la scollatura non c’era perché aveva il collo altro. Non era appariscente, ma non era nemmeno sciatto. Non l’avevo mai messo, perché non avevo trovato l’occasione, ma per quella serata era perfetto.
Mi feci una doccia molto molto lunga e mi truccai in poco tempo.
Ero molto stanca per colpa del fuso orario,e, anche se David mi aveva offerto un passaggio, decisi di andare alla festa con la mia macchina, così, quando avessi voluto tornare a casa, avrei potuto, senza portare via David dalla festa. Arrivai ovviamente a festa inoltrata, perché ero dovuta passare a prendere un regalo e poi perché mi ero persa. A Thomas avevo preso un libro, Anna Karenina, perché David mi aveva detto che gli piaceva leggere, ma che quel classico non lo aveva ancora iniziato. Lo sapeva bene, perché Anna Karenina era il suo libro preferito e si indignava quando qualcuno ammetteva di non averlo letto o finito.
  
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