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Autore: Evaney Alelyade Eve    29/12/2012    4 recensioni
La Vigilia con i tuoi, Natale con chi vuoi... il detto non è proprio questo si sa, ma a Beacon Hills ogni cosa vale!
Genere: Comico, Fluff, Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Slash | Personaggi: Derek Hale, Stiles Stilinski , Un po' tutti
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Fandom: Teen Wolf
Pairing/Personaggi: Derek Hale/Stiles Stilinski, un po' tutti.
Rating: Verde.
Chapter: 2/2
Genere: Fluff, romantico, generale, natalizio!
Warning: Slash, Het, MissingMoments
Words: 11117
Summary: La Vigilia id Natale con i tuoi, Natale con chi vuoi....
Note: Il titolo è una strofa di White Christmas
DISCLAIMER: Non mi appartengono, non ci guadagno nulla ç_ç

 

 

 

 

 

 

I'm dreaming of a white Christmas
Just like the ones I used to know

 

 

 

 

Derek rimase attonito quando, tolta la carte regalo, si ritrovò a stringere tra le mani una semplice cornice di mogano che conteneva una fotografia di tutto il branco, con l'aggiunta di Stiles, Scott, la ragazza Argent, Jackson e la sua compagna bisbetica, lui stesso e suo zio Peter. Era la foto che uno dei loro amici, Danny, aveva scattato – secondo Derek un po' a tradimento – quando si erano ritrovati al campo di lacrosse della Beacon High, completamente ricoperto dalla neve.
Osservò i visi rilassati e sorridenti dei ragazzi, in netto contrasto con il suo viso corrucciato, forse persino arrabbiato.
- Dovresti sorridere di più.- borbottò Stiles sedendosi accanto a lui, senza staccare gli occhi dal suo viso. Derek sapeva che il ragazzo era nervoso – lo capiva dal suo odore – e stava cercando di anticipare qualsiasi tipo di reazione.
"Dovrei sorridere di più?" si chiese mentalmente, osservando la linea dura formata dalle sue sopracciglia, la bocca stretta in una sottile linea bianca.
Una volta non era così, una volta anche lui sorrideva come facevano gli altri, ma i tempie rano cambiati, le cose erano cambiate e lui aveva perso troppo perchè potesse permettersi di ridere apertamente. Lui non meritava un attimo di felicità, era questa la verità. Non avrebbe mai avuto pace.
- Va bene sai? - continuò il ragazzino come se gli avesse letto nel pensiero - sorridere, intendo. Dovresti lasciarti andare ogni tanto. So cosa provi, sai? Però io ho dei motivi per sorridere, e anche tu. - 
Era davvero così? Poteva credere alle parole di quel confusionario moccioso?
No, non doveva permettersi di credere, nè di sperare.
- Perchè? - domandò, anche se sembrava una domanda stupida aveva bisogno di sentirselo dire, aveva bisogno di capire perchè quel ragazzino insisteva così tanto nell'essergli amico anche se lui non voleva.
Doveva capire perchè quel ragazzino così fragile, si preoccupava così tanto per lui? Lo rispettava? Temeva? Lo considerava come uno dei suoi amici? Lo stava prendendo in giro? Che cosa voleva Stiles da lui?
- Perchè...-  iniziò quello con voce titubante, rifuggendo i suoi occhi - ecco io..insomma..-
Derek gli afferrò il mento con gentilezza, riportando quello sguardo da cerbiatto sparuto nel proprio da predatore.
- Sai che non puoi mentirmi, Stiles"- soffiò con voce vellutata - perchè? - chiese ancora.
Stiles deglutì - Derek sapeva che quell'improvvisa vicinanza metteva a disagio entrambi e rendeva inquieto il lupo - e aprì la bocca un paio di volte prima di decidersi a rispondere.
- Va bene, ma non ti arrabbiare!-  lo avvisò, prima di proseguire - ho soltanto pensato che ti avrebbe fatto piacere avere...come dire? Una foto, un nuovo ricordo. Stavo parlando con tuo zio e lui mi ha raccontato che nell'incendio hai perso tutte le foto di famiglia, così mi è venuta l'idea di..-
- Allora hai chiesto tu al tuo amico Danny di farci quella foto? - chiese il licantropo, spalancando un po' gli occhi per l'improvvisa rivelazione.
- Beh, sì... volevo che tu avessi qualcosa di bello e significativo per Natale, ecco tutto. Vorrei che tu iniziassi da questa foto.-  spiegò ancora, diventando man mano sempre più nervoso.
- Iniziassi cosa? - ringhiò in risposta, guardandolo sospettoso. Stiles prese a tormentartarsi il labbro inferiore con i denti ma sostenne il suo sguardo.
 - A vivere. Ascolta! - lo supplicò quando il lupo distolse lo sguardo - non potremo mai sostituire la tua famiglia, e non ce lo sogneremmo mai! Però, che tu ci creda o no, ti vogliamo bene e sempre che ti piaccia o no, il tuo branco è la tua nuova famiglia! -
- E tu fai parte di questa famiglia, Stiles?-  chiese, la voce suonò stranamente triste persino alle sue orecchie mannare. Avvertì il respiro di Stiles spezzarsi.
- Se vuoi, sì... altrimenti chi ti salverà la pelle la prossima volta che finirai in piscina, sourwolf idrofobo?!- scherzò, aprendosi in un sorriso incerto. Derek sbuffò dal naso. Moccioso rompiscatole.
- Io non ho nulla per te..- mormorò all'improvviso, sentendosi vagamente in colpa.
- Non si fanno regali per averne in cambio, sai? - ribattè comunque, e sembrava quasi offeso.

"Ma Laura, io non ti ho fatto nulla!" il piccolo Derek guardava sua sorella dispiaciuto, stringendo tra le mani l'action figure di Iron Man.
"Derek, non ti ho fatto un regalo per averne in cambio uno da te! Scemo, i regali si fanno alle persone alle quali vuoi bene!" ribattè sua sorella, scompigliandogli con tenerezza i capelli.

Un breve flash di quella che era stata una vita fa gli attraversò la mente, e pe run attimola realtà intorno a lui franò, sbriciolandosi. Aveva otto anni ed era Natale, sua sorella gli aveva regalato l'action figure di Iron Man, e lui no era stato davvero felice.
- Derek?- lo richiamò il ragazzo allarmato, stringendogli istintivamente la mano: calda e soffice, nulla a che vedere con il freddo che aveva occupato il cadavere di Laura. Derek ritornò con la mente alla realtà solida e presente, e soprattutto viva che gli sedeva accanto.
- Tutto bene? - chiese ancora il ragazzo, pogiandogli una mano sulla guancia per costringerlo a guardarlo negli occhi.
- S-sì...tutto okay, era solo..qualcuno una volta mi ha deto la stessa cosa.- spiegò, abbozzando un piccolo stiracchiato sorriso.
Stiles ci mise due secondi per capire a cosa si riferisse, poi ricambiò il sorriso, più apertamente.
Stavano finendo in una situazione pericolosa, avvertì l'istinto di Derek, mentre il lupo cercava di protendersi verso quel ragazzino così umano, con un calore così confo rtante, un'odore così delizioso.. per una volta la bestia stava assecondando il desiderio del Derek umano, ma non poteva rischiare di commettere quell'errore, baciarlo e prendersi quelle labbra, i sospiri e i sorrisi, i fiumi di parole e tutto quello che poteva dargli.
Non doveva, eppure anche Stiles non lo aiutava mentre si protendeva insconsciamente verso di lui...
- Stiles..- mormorò Derek, le labbra ormai vicine, pronte a toccarsi, conoscersi, esplorarsi ed amarsi.
- Si, hai ragione, aspetta - sussurrò il ragazzo, alzando gli occhi verso il cielo, mentre Derek lo guardava incuriosito.
- Vischio, sul serio? - esclamò sorpreso.
- Ehi, è la tradizione! - ribattè imbarazzato il ragazzo.
- E ovviamente  è un caso che ci troviamo proprio sotto un mazzolino di vischio? - domandò scettico, alzando un sopracciglio.
- Hai scelto tu dove sederci, lupastro! - rimbeccò il ragazzino, facendo un sorriso furbo che fu divorato dalle labbra di Derek, oramai impaziente di prendersi quel ragazzino logorroico. Fu una lenta battaglia di denti, lingua e labbra, mani che s'intrufolavano nei capelli e mugolii soddisfatti e non, cercando un contatto sempre maggiore, sempre di più.
- Ehi Stiles - mugugnò Derek, staccandosi a forza da quelle labbra grandi - forse anche io ho un regalo per te.- lo prese per mano, trascinandolo al piano di sopra, dove si fermarono dinanzi alla porta della stanza di Derek. Stiles gli rivolse un'occhiata interrogativa.
- E' camera mia.. non ci ho mi fatto entrare nessuno, nemmeno mia sorella o Peter.- spiegò, senza riuscire a guardarlo, vagamente in imbarazzo.
Stiles trattenne il respiro : Derek stava per mostrargli l'ultima parte di se stesso che non aveva lasciato vedere a nessuno; gli stava dando il permesso di varcare quella soglia invisibile che li aveva sempre separati. Gli stava donando l'ultimo spazio d'intimità e privacy che aveva.
- Sei sicuro? - gli chiese, guardandolo; il lupo ricambiò lo sguardo.
- Sì.-
- Sai che..insomma cambierà tutto? Insomma io mi preoccuperò ancora di più per te, tu...-
- Lo stesso, adesso entra e sta zitto, prima che rinsavisca - e sogghignò.
Stiles aprì la porta, ritrovandosi nella penombra di una stanza scarsamente ammobiliata, il cui mobilio consisteva nel letto a baldacchino posto nell'angolo, accanto alla finestra e ad un'armadio nell'angolo opposto. 
Agli occhi di qualcun altro quella sarebbe stata una camera come le altre, ma per Stiles era differente: quella era la camera di Derek, era il posto in cui, prima di tutto, aveva passato le giornate e le notti. Il posto dove da bambino aveva avuto incubi, dove da ragazzo aveva cominciato a scoprirsi... era il luogo dove si rifugiava ogni volta per trovare pace, un filo di normalità, un po' della famiglia che aveva perso. Era impregnata del suo odore di muschio e alberi.
Che cosa doveva dire a quel punto? On era mai stato così a corte di parole come in quel momento. A toglierlo d'impiccio fu Derek, che avvolse la sua vita da dietro, spalmandoselo addosso e premendo il naso nell'incavo del suo collo.
- Buon Natale, Stiles - sussurrò contro la sua pelle, facendolo rabbrividire.
- Buon Natale, Derek.-  ricambiò l'altro, proprio mentre l'orologio sul suo polso suonava la mezzanotte.

 

 

 

 

 

The End.

   
 
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