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Autore: acate    30/12/2012    0 recensioni
Quando si è lontani ci si scrivono delle lettere, e si trovano parole che non diremmo mai ad alta voce...
Enjoy it ;)
Genere: Malinconico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Shoujo-ai
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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cantuccio della letteraria

Se lo leggi attentamente ogni parte di natura rappresenta una parte del viso, e come ci si sente, quando si fa l'amore...












Dimmi che domani potrò assaggiare ancora le tue labbra...
domani, o meglio, oggi, visto che è già passata la mezzanotte e tu leggerai questo messaggio appena i tuoi occhi s'apriranno...
quanto vorrei essere li, in quel momento... quando tu solleverai le palpebre, voglio spiare il tuo risveglio, vedere la foresta illuminata dalla luce del sole, rinverdire.
Non l'ho mai vista, ancora coperta di rugiada, con il suo burrone nero in mezzo, quel buco nero che mi fa precipitare nell'oscurità delle cose piacevoli.
Quel baratro, quella prigione, da cui mi è impossibile uscire se tu non mi lanci la chiave, le tue labbra...
che sembrano dei così morbidi cuscini su cui fare l'amore...
per costruirci una casa sopra, tutta abbinata per ricevere chiunque voglia entrarci dopo il lavoro, stanca, con la valigia in mano, assaggia ancora il paradiso dopo ore di assenza.
Quella persona sono io amore mio, e voglio essere solo io... so che è un pensiero egoista, ma voglio quella casa, in mezzo al bosco, e cadere nelle tue nere pupille, ogni volta che facciamo l'amore, sulle tue labbra.
Però un baratro si apre, e tante rocce bianche vengono in superficie, dividendo la nostra dimora in due parti: ora, cammino, su degli scogli che biancheggiano, spruzzata dal sale del mare, prendendo un po' di quelle gocce che brillano al sole, come gemme, mettendomene una manciata in tasca.
Ma poi abbasso lo sguardo, e vedo l'acqua, che sbatte contro le rocce, e lì, nel blu, degli occhi del ragazzo dall'animo perverso, cerco di non annegare...
e vorrei immergermi nell'oceano, senza respirare, godendomi quegli attimi di puro piacere, dove le onde gemono, e i gabbiani si scagliano contro il cielo, accarezzandomi la gota, umida, forse, da lacrime.
Sperando che non siano fredde e salate, come i mari dei poli, nel ghiaccio.. che si scioglie, con un po' di sicurezza, con un pizzico d'amore.
E vorrei scivolare lungo un canale, lungo uno scivolo, mentre mi sparo nel cielo, godendomi il tramonto...
vorrei essere cullata da delle dolci melodie, stendermi sul morbido, rilassandomi, sentendo quell'aria calda scivolarmi sulla pelle, accarezzandola, non facendomi rabbrividire.
E vorrei essere stretta, tra le braccia di mille lucciole, sentire quel tepore defluire perfino nelle ossa, quell'adorabile sensazione di stendere le dita verso qualcosa di ancora più bello e magnifico, fino a farle scivolare in mezzo alle liane da quell'albero dalle mille foglie bionde, setose, giovani.
E non ci sono imperfezioni su quella pianura che sa di rosa, perché è un prato dove posso correre libera con le dita, con la bocca, con gli occhi, accarezzandoti con le ciglia, leggera.





  
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