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Autore: JessieRock    30/12/2012    2 recensioni
Due ragazze, Jessica e Roxanne, si trasferiscono dalle campagne del Colorado a Los Angeles, dove conoscono 5 ragazzi fottutamente Rock, i Guns n' Roses. Cosa succederà se delle ragazze con le palle come loro incontrano questi affascinanti ragazzi arrapati? Scopritelo leggendo la mia storia :D
Genere: Comico, Erotico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altro personaggio, Axl Rose, Quasi tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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40- A LETTER FOR YOU


*JESSICA*
Era passata una settimana, voi direte: è una settimana, passa in fretta. Invece no, i giorni non passavano mai per me, è stata una settimana tremenda. Perché? Perché è stata una settimana senza Axl, senza il ragazzo che amavo e che mi aveva ferita, ma mi feriva ancora di più il fatto che non si fosse fatto sentire. Gliene fregava così poco di me? La cosa più brutta probabilmente è stata quella di annullare il matrimonio, annullare ciò su cui lavoravamo da mesi e che non vedevamo l’ora di festeggiare, ciò che una ragazza sogna fin da piccola, il vestito bianco, il futuro marito sull’altare. Semplicemente pensarci mi faceva stare malissimo. Roxanne e Duff si amavano più di prima e ne ero felicissima, la mia amica se lo meritava. Ma nonostante ciò mi dedicava tantissimo tempo e le ero riconoscente, soprattutto perché mi ospitava nella sua casa. E quando non c’era lei c’era il caro Steve. Slash non l’avevo visto e non ne avevo la minima intenzione, sarebbe un colpo troppo forte.
Giusto per uscire un po’ avevo deciso di andare a fare un giro per i negozi di LA, ma proprio mentre scendevo le scale notai che nella nostra cassetta della posta c’era una busta. Sicura che fosse una bolletta la presi al volo senza farci caso, la misi nella borsa e continuai la mia uscita. Dopo un oretta per i negozi e un paio di spese mi sedetti in un locale per prendere una bibita fresca. Tirai fuori la busta dalla borsa notando che non era una bolletta ma una lettera. Essendo l’appartamento di Rox credevo fosse per lei, ma quando lessi chi l’aveva scritta scoprii che non era così. Axl. Non so precisamente cosa provai quando lessi quel nome, un misto di felicità perché finalmente si era fatto sentire, tristezza perché sentirlo nominare rendeva la sua lontananza peggiore e preoccupazione per il contenuto. Aprii con mani tremanti la lettera e iniziai a leggere.

Cara Jessica,
Non so se stai leggendo la mia lettera, quindi non so se il mio impegno servirà a qualcosa o no. E se sei arrivata fin qua ti prego di continuare, non vuole dire perdonarmi, vuol dire ascoltare ciò che ho da dirti e capire il mio punto di vista. Ti scriverò ciò che mi hai impedito di dirti una settimana fa, quando mi hai scacciato di casa. Sappi che ho fatto passare tutti questi giorni di certo non perché me ne sono dimenticato, anzi mi sei mancata in una maniera indescrivibile, ma perché capisco come ti senti e quindi ho pensato di lasciarti del tempo per ragionarci su, da sola.
Inizio subito dicendoti che di quella sera io non mi ricordo niente, mi baso su ciò che ha raccontato Izzy. Ero ubriaco, non capivo ciò che facevo. Questo non agevola la mia colpa lo so, invece di aiutarti ti ho lasciato sola, e anche accusata ingiustamente. Ti giuro che sto una merda per quello che ho fatto, capisco benissimo il mio errore ma non potevo impedirlo, come ti ho già detto non mi ricordo niente. Slash? Gliel’ho fatta pagare, anche se come me anche lui non lo sapeva, la cocaina è una brutta bestia. Ti prego solo di pensarci su: vuoi rovinare ciò che abbiamo costruito insieme questi due anni, i bei momenti e tutto per colpa di un frainteso di cui nemmeno ero cosciente? Jess tu sai quanto tengo a te, non potrei sopportare che tu mi lasciassi per questo motivo, già annullare il matrimonio è stato un brutto colpo. Davvero non mi vuoi più accanto? Ti chiedo solo di pensarci.
Se ti fa piacere ti pregherei di venire domani al nostro concerto, è qua a Los Angeles. Voglio rivederti, ho bisogno di rivederti.
                                                                                                                Ti amo.


Lessi la lettera con lentezza estenuante facendo attenzione a ogni parola e alla sua bellissima scrittura. Avevo gli occhi lucidi, le lacrime erano lì lì per uscire ma mi trattenni, tutti i miei filmini mentali erano stupide illusioni. Quella lettera era  bellissima e dolcissima, cazzo se mi mancava, il mio Axl. Non vedevo l’ora fosse domani, l’avrei rivisto ma anche Slash… merda. Ma ci sarei andata, ci sarei andata per dimostrare che per Axl ero disposta a rivedere quel bastardo. Sapere che il mio rosso non si era comportato così apposta mi dava i sensi di colpa, l’avevo accusato ingiustamente e lui comunque non era arrabbiato anzi. Anch’io avevo da farmi perdonare, e l’avrei fatto dopo il concerto. 
Tornai a casa trovando Rox indaffarata a preparare la cena, mi avvicinai lasciandole un bacio sulla guancia.
“Oh ciao Jess! Dov’eri!?”
“A fare un giro, ho comprato un paio di cose…”
“Uh bene! Aspetta.. cos’hai!?” esclamò lei osservandomi di sottecchi
“Eh!? Niente, perché!?” finsi io
“E dai, ti conosco fin troppo, cos’è successo!?? Hai incontrato quel pezzo di merda, se ti ha rivolto la parola lo meno io guarda!!!” disse lei con fare piuttosto arrabbiato
“Ahahha oddio Rox no, tranquilla! È che… mi ha mandato una lettera…” sussurrai io
“Axl!?!? Finalmente si è fatto sentire!! Che cazzo ha scritto!?”
“Eccola.”
Gliela porsi e lei fece scorrere velocemente gli occhi su quella scrittura chiara e comprensibile. Quando ebbe finito passò lo sguardo da me alla lettera un paio di volte, poi sorrise e mi abbracciò forte.
“Owww che carino che è!! E pensare che credevo l’avesse fatto apposta, lo perdoni vero?!?!?”
“Sì Rox, lo perdono, mi manca troppo…” sussurrai io
“Siiii” esclamò lei felice stringendomi più forte “Finalmente!!”
“Ahahaha Rox così mi strozzi!”
“Uh, scusa!” si staccò velocemente “Posso venire anch’io al concerto con te? Ecco, è da un po’ che non vedo il mio Duff mentre suona! Eheh”
“Ahahah sei la solita!!” esclamai io rintanandomi nella sua camera per ascoltarmi i buoni e vecchi Rolling Stones.

*IZZY*
Ero spaparanzato sul letto mentre sonnecchiavo quando un urlo mi svegliò, mi stiracchiai calmo credendo che fosse un sogno ma ne sentii subito un altro: Megan. Scesi veloce dal letto e corsi fino alla cucina vedendola accasciata a terra con le mani sul pancione.
“Meg!!! Meg che succede!??!?!?” urlai io accarezzandole la testa
“C-Chiama l’amb-bulanza!! Presto!!!” urlò lei chiudendo gli occhi dal dolore
“Subito amore!!” corsi verso il telefono, digitai il numero e chiesi all’ambulanza di venire il prima possibile. Dopo aver chiuso la chiamata corsi  di nuovo verso Meg.
“Amore calmati, respira respira. Oh brava… l’ambulanza sarà qui a momenti piccola”


Eccomi qua con un altro capitolo, spero vi piaccia anche se non mi convince molto ^^'' Visto che questa storia avrà fine con il prossimo capitolo e un piccolo epilogo ho inziato un'altra FF ma non so se pubblicarla! Boh ditemi voi se vi farebbe piacere o no, è concentrata sempre sui Guns! :3 Grazie come sempre a chi legge!

-Jess
  
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