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Autore: ScarletPuppet    31/12/2012    2 recensioni
Raccolta di flash-fic inerenti alla mia storia "I fili del destino" di cui non è strettamente necessaria la lettura, anche se aiuterebbe a capire di più.
Episodi della vita di Scarlet e delle sue compagne al Santuario di Ares. Un viaggio dall'inizio della loro storia fino alla guerra fra le armate di Ares e Poseidone.
Brevi storie di amicizia, affetto, dolore. Tutto contornato dalle dure leggi del Santuario spartano, dalla guerra e dalla morte. Quando le tue origini non possono far altro che seguirti e distruggerti finché tu non distruggerai loro.
Il primo respiro di Aima dopo la morte del suo passato.
Forse, se non fossi venuta qui, ora sareste tutte vive.
Genere: Sentimentale, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Altri, Gemini Kanon, Nuovo Personaggio
Note: AU, Missing Moments, Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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- Questa storia fa parte della serie 'Cronache del Ghiaccio e del Fuoco - Linee di sangue'
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Chapter 3 - il fuoco della vendetta

Chapter 3: il fuoco della vendetta

«Hey, l’avete saputo?» chiese una ragazzina del Santuario, Sveva, alle sue amiche.
«Cosa?» chiesero le compagne all’unisono.
«La Nobile Demetra del Cavallo dal respiro infuocato ha portato qui una nuova aspirante. Pare che sarà la sua protetta.», continuò Sveva con una punta di gelosia.
«Io l’ho vista! È arrivata qui ieri mattina dal Canada. Demetra era stata incaricata giorni prima di andarla a cercare.»
«E com’è?», chiese un’altra.
«Capelli neri, occhi scarlatti. Alcune voci dicono che sappia padroneggiare il fuoco, anche se non in modo superlativo.», continuò la ragazzina più informata.
«Spero solo che non faccia casini.» commentò dura Sveva «Ci basta già Scarlet che spezza le ossa a chi le dà fastidio.»

Aima osservava un rametto di bacche scure con attenzione, confrontandolo con il disegno sul libro di piante che Thea le aveva dato. È l’unico aiuto che posso darti per la prova che ti aspetterà, le aveva detto porgendole quell’insieme di vecchi fogli di carta rilegati in una spessa copertina di pelle scura. Ancora due giorni e sarebbe stata mandata chissà dove a sopravvivere.. ed era solo l’inizio di una serie di tre prove. Continuò ad osservare il rametto, imprimendoselo bene nella mente. Bacche simili c’erano anche ad Asgard, ma molti particolari erano differenti rispetto alla Terra. Per esempio, i minerali erano più numerosi e diversi varchi dimensionali si aprivano in vari punti del posto; oppure, le nebulose si affacciavano al cielo ogni fine del mese. Il mondo umano, però, le piaceva di più. Non aveva motivi particolari per spiegare quella preferenza, forse l’unica vera ragione era che suo padre non era lì. Sapeva, però, che la stava cercando. Forse l’aveva già individuata ma aspettava ad agire, forse no. Diamine, l’avrebbe ucciso volentieri per tutto quello che le aveva fatto. Thea era stata gentile con lei, ma a che prezzo? Chi le poteva assicurare che fidarsi di quella donna dall’aspetto selvaggio, o di chiunque altro in quel posto, anche di Ares stesso, fosse una mossa giusta? Fissò nuovamente il ramoscello, che, improvvisamente, prese fuoco. Scarlet non ebbe particolari reazioni e, anzi, si girò verso un piccolo Cosmo che si espandeva appena. La maschera fredda e scettica prese il sopravvento.
«Hai bisogno di qualcosa?» chiese ad una ragazzina dai capelli neri e dagli occhi rossi. Doveva avere all’incirca la sua età.
«Che anima cupa e triste. Dovresti smetterla di tormentarti.»
«Fammi un favore: levati dai piedi. Non ho bisogno di psicologhe improvvisate che credono di sapere cosa penso o come sto.», replicò l’asgardiana.
«E pure malfidente.»
Aima la osservò con sufficienza, incrociando i suoi occhi scarlatti con i due rubini della coetanea.
«Ti ha portato qui Demetra?»
«Sì. Sapevo che sarebbe venuta. Il mio potere non può passare inosservato a tutti.»
Spiegò la ragazzina, sfregandosi le mani e aprendole a coppa rivelando del fuoco.
«Come ti chiami?» chiese improvvisamente ad Aima.
«Scarlet Puppet.» rispose semplicemente. Non le interessava il nome della sua nuova conoscente.
«Aletto, il fuoco della vendetta. Piacere!»
Aletto allungò la mano, ma Aima non la strinse.

  
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