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Autore: DiabolikalRapture    18/07/2007    5 recensioni
Masha vive nella periferia di Helsinki,costretta dal padre a prostituirsi, vorrebbe cambiare vita e lasciare la città. Tuttavia la paura per l’incolumità di una persona a lei cara la trattiene, ma l’incontro con Ville le cambierà la vita – e non solo la sua - .(...) ""- Masha…?- Prima ancora di pensare Ville aveva già pronunciato il suo nome.
La ragazza si fermò, confusa si guardò in torno e in quel momento incontrò gli occhi di colui che l’aveva chiamata. Due sguardi intensi si affrontarono, la pioggia continuava a scendere più violenta che mai…""
Genere: Romantico, Malinconico, Drammatico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nuovo personaggio, Ville Valo
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 13

Veins of Glass

These Ghosts I keep inside

Shards of glass on my veins*



I tacchi di Masha risuonavano sull’ asfalto del marciapiede mentre la ragazza camminava a passo svelto lungo la via, voltandosi indietro di tanto in tanto per controllare che nessuno la stesse seguendo.

Non appena vide l’insegna familiare del bar di Emma accelerò l’andatura ed entrò con impazienza; finalmente era in un luogo accogliente, familiare…

La proprietaria era intenta a servire a due ragazzine delle cioccolate calde quando, il rumore della porta che si riapriva la spinse ad alzare lo sguardo. Da quanto Mauri aveva portavo via Masha, infatti, non aveva potuto fare a meno di controllare chiunque entrasse nel locale…in attesa di vedere l’amica ritornare.

Un sorriso spontaneo fiorì sulle sue labbra nel vedere che finalmente la ragazza era tornata; sorriso che però svanì nel vedere il volto della ragazza. Tanto angosciato da farle male al cuore…

Emma ritirò velocemente il vassoio e si diresse a lunghi passi verso la ragazza – Aspettami nel retro…- Le disse afferrandola saldamente per un braccio

- Non ti preoccupare, sto bene e poi c’è molta gente…non puoi farcela da sola- La tranquillizzò la ragazza, sforzandosi di far suonare la sua voce normale e piatta come sempre. Eppure il suo cuore non voleva smettere di battere a ritmo accelerato

“ Vorrei anche solo starti vicino…” le aveva detto

La barista la squadrò a lungo, prima di annuire lievemente – Dopo…parliamo – Aggiunse lasciando la presa e tornando a lavoro

***

Erano le tre del pomeriggio quando , con il bar vuoto, le due riuscirono ad avere un attimo di tranquillità.

- Allora, posso sapere…come è andata? Cosa voleva?- Iniziò Emma prendedo posto di fronte a lei, le mani poggiate sotto il mento, in attesa.

Masha socchiuse gli occhi e si chinò in avanti – Come vuoi che sia andata…- Iniziò. Che le diceva? Che non voleva niente di particolare se non scoparsela in un sudicio, ripugnante vicolo?

- Santo Cielo!- Sospirò l’altra alzando gli occhi al cielo, spazientita. – Anche questo è un argomento top secret? Va bene, mi dirai ma…non ce la faccio Masha. Devo sapere il motivo per cui

- Per cui cosa? Perché tutti volete aiutarmi? Cos’è vi faccio talmente compassione che dovete aiutarmi?- Ribatté dura lei ed Emma scattò in avanti

- Masha tu non permetti a nessuno di avvicinarti a te vero? Neanche se uno lo fa perché ti vuole aiutare…perché ti vuole bene…- Sputò il rospo fissandola, ostinatamente negli occhi.

La donna la fissò con gli occhi verdi insondabili, poi abbassò lo sguardo sulle sue mani , e tirò indietro la sedia, alzandosi con calma – Ci vediamo domani…- Si limitò a dire, voltandole le spalle e uscendo dal locale

- Accidenti…- Sospirò sonoramente la ragazza passandosi, stancamente, una mano sulla fronte. Forse non doveva dirglielo, forse…sicuramente…c’era un motivo per quel suo comportamento

“Hai un carattere che fa schifo!” Si rimproverò Masha mentre camminava diretta a casa “Riesci benissimo a far soffrire chi ti vuole bene….” Sorrise amaramente - Complimenti, sei davvero la degna figlia di tuo padre… -

***

Per fortuna quel giorno Mauri non tornò a casa così Masha poté avere un attimo di pace, anche se restava sempre la paura di vederlo tornare da un momento all’altro…

“Non permetti a nessuno di avvicinarti, vero?” Le parole di Emma le rimbombavano nella mente mentre si girava e rigirava nel letto

Cazzo, perché non ti entra in testa che voglio solo darti una mano?”La voce di Ville si unì la coro.

Quelle due persone volevano solo aiutarla, Emma…la cosa più vicina che avesse ad una amica. E Ville quel tignoso sconosciuto che era disposto ad aiutarla chissà per quale motivo….che l’aveva già fatto, togliendola più di una volta dalle grinfie di suo padre

- Perdonatemi…- Sussurrò nell’oscurità – Perdonatemi ma devo vivere così…- Mormorò asciugandosi una lacrima e fissando il soffitto della sua camera – non posso vivere senza fuggire dalla realtà, senza nascondermi dietro a qualcosa… -

***

Il giorno seguente Masha uscì di buon ora da casa. Un sorriso sulle labbra, Mauri non si era ancora fatto vedere, magari per una volta tanto aveva intenzione di fare realmente , quello che aveva detto: scomparire dalla sua vita.

“Non è possibile!” Si disse scuotendo la testa, non doveva farsi illusioni…era troppo bello per esser vero.

La donna si guardò intorno, la strada era ancora deserta. Controllò l’orologio: era ancora presto Così sospirando si appoggiò contro il muro grigio vicino al cancello che dava sul cortile dell’edificio che ospitava la scuola elementare e l’asilo di quel quartiere.

EevjPensò mentre fissava il cielo nuvoloso “ mio piccolo sole…”Così la chiamava ed era ciò che la bambina rappresentava per lei. Così dolce e sincera , così tenera…era un raggio di vero sole che illuminava la sua oscurità, che scioglieva – con la sua presenza – il ghiaccio del suo cuore.

- Masha…-La voce pacata e cortese di Carol la salutò e la giovane fissò la quarantenne bionda che la stava guardando con dolcezza, un sorriso incurvava le sue labbra rosse

- Buongiorno- Salutò lei, poi il suo sguardo si spostò sulla bambina al suo fianco e immediatamente la donna si inginocchiò per portare i loro visi alla stessa altezza

- Ciao – Disse sorridendo

Ville strascicava, irrequieto i piedi lungo il marciapiede che costeggiava l’asilo. Cosa voleva fare ? Cosa sperata di ottenere girovagando, là, senza meta?.... Di incontrarla così per caso?

- Scemo- Si disse mentre immergeva la mano nella tasca dei jeans in cerca del pacchetto di sigarette e proprio in quel momento i suoi occhi verdi si accorsero della ragazza inginocchiata a terra ed intenta a parlare con una bambina dai corti capelli castani e il viso paffuto.

Il cantante inclinò leggermente la testa, c’era qualcosa di diverso in Mahsa….Dopo un attimo si rese conto di cosa fosse: il suo sorriso! Quando quella ragazza sorrideva non lo faceva mai realmente con il cuore, e il suo più che un sorriso era un semplice incurvarsi di labbra, freddo ed indifferente; quella volta invece….il sorriso che stava rivolgendo a quella bambina mentre le parlava a gesti…era qualcosa di completamente diverso: caldo tenero e con una punta di sofferenza in esso.

- E’ ora di andare- Carol infranse a malincuore l’idillio delle due

Mahsa alzò gli occhi verso di lei e annuì tristemente, rialzandosi in piedi. Sorrise un ultima volta a Eevj e salutandola con la mano si allontanò dalle due, voltandogli le spalle.

La ragazza si strinse nel giacchetto, trattenendo a stento una lacrima e fu in quel momento che sentì una frenata stridula e poi…un grido straziante che la raggelò fino alle ossa. Il suo cuore si fermò per un attimo, Masha girò, di scatto, la testa all’ indietro, un orribile presentimento aveva invaso ogni sua singola cellula e il suo cuore le sembrava improvvisamente diventato più pesante di un ma ciglio

- Eevj- Mormorò ad occhi sgranati

*(Veins of Glass – Lacuna Coil)

Et voilà alla fine sono tornata! (perdono per l'attesa). Grazie di cuore alla Angel, Musicadicct e alla Siliva per i commenti al precedente capitolo. Thank you!
Spero che questo capitolo vi sia piaciuto, e vi invito a commentare numerosi!
Alla prossima
-diabolikalRapture-

@Angel:amora spero che se leggerai al tuo ritorno..beh che il capitolo sia stato di tuo gradimento

@Silvia: ehm hai già letto e commentato e grazie per l'aiuto che mi hai dato per la correzzione. Oh chiamato il telefono azzurro?

@musicaddict:ehm complicata la cosa, entrmai hanno il loro torto e ragione, entrambi hanno le loro motivazioni. (non dico di più). a presto e ..sono proprio curiosa di sapere il tuo parere su questa fic!
  
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