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Autore: eireen james    31/12/2012    2 recensioni
Lettere di una ragazza costretta a stare tra quattro mura bianche, ricordi di una superstar.
TRATTO DALLA STORIA:
"ma ora passiamo alle domande un po' più personali...vi manca mai la vostra vita di due anni fa? Qualcuno in particolare?"
"Emly,lei che mi ha fatto conoscere il significato dell'amicizia, lei che c'era ad ogni mio sorriso e ad ogni mia lacrima, la ragazza che voglio indietro più di tutto, lei che era sensibile ma allo stesso tempo forte, lei che mi aveva insegnato ad amare" lasciò che fossero gli altri a rispondere.
Delle scelte forzate dai sensi di colpa.
Un'ostacolo.
Una nuova vita.
*il rating può cambiare*
Genere: Drammatico, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Liam Payne, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Dear Superstar

 

Seems like it was yesterday
When I saw your face
You told me how proud you were
But I walked away
If only I knew what I know today

Christina Aguilera *Hurt*

 

-Liam mi fai il nodo alla cravatta?- il biondo ansimava mentre correva giù dalle scale in direzione del salotto.

-Ehi, ma che fighettino Horan, pensi di trovare mogliettina stasera?-

-No Zayn, sono i nostri due anni, è importante, voglio essere elegante- il ragazzo da Bradford si sistemava il ciuffo riflesso allo specchio.

-Cazzate... spero solo che ci sia qualche bella mora così potrò...-

-Ehi bello fermati!- lo bloccò Liam -ti ricordo, nel caso te lo fossi dimenticato, che sei insieme ad una certa Perrie Edwards, non so se ne sei al corrente.-

-Cosa vuol dire?! Voglio solo rifarmi gli occhi, ho diciannove, ho il diritto di divertirmi-

-Mi fai schifo!- sbottò l'irlandese.

-Il mio specchio ammette il contrario- ironizzò il moro.

-Pronti gente?- arrivò Harry con un abbigliamento impeccabile tutto abbinato, giaca nera di Topman con un fazzolettino della tasca, camicia bianca, cravatta, pantaloni che lasciavano intravedere il grazioso fondoschiena e mocassini, raggiunse gli altri seguito da un Louis Tomlinson intento ad abbottonarsi i polsi della camicia.

-Pronti per diventare più vecchi di un anno signori?- gli amici sorrisero mentre qualche ricordo veniva a galla nelle loro menti.

 

Louis non si vedeva già da un bel po', si era appartato con Eleanor dicendo di doverle parlare... certo e Ratatouille farà una collaborazione con il pulcino pio, sapevate!?

Niall era seduto al tavolo del bar con una ragazza dalla chioma riccia e rossa per bere qualche drink.

Harry era ubriaco fradicio e si strusciava in mezzo alla pista con quattro o cinque ragazze che facevano intravedere gli slip dal vestitino troppo corto.

Zayn parlava con Paul mentre teneva la mano a Perrie.

Circa una ventina di ragazze avevano chiesto a Liam di ballare o almeno di divertirsi dato che Danielle non era potuta venire, ragazze alle quali nessun diciannovenne con gli ormoni a palla avrebbe dato buca. I suoi pensieri erano offuscati dagli errori, dai sensi di colpa, dai ricordi, dalle lettere, da lei.

 

*

-Ci sediamo qui?- Liam annuì e si sedettero ad una panchina di vernice verde accanto ad una quercia, le urla dei bambini solite di quel parco a quell'ora erano rimpiazzate dal rumore delle foglie mosse dal venticello estivo e il rilassante verso delle cicale.

-Allora... parti?- Non ce la fece, era troppo sensibile, i suoi grandi occhioni nocciola si inumidirono.

-Liam, è solo un'anno...- almeno lei cercava di non cedere.

-Fammi venire con te...-

-Non se ne parla! Hai la scuola, io vado solo per il corso di teatro lo sai...-

-Mi mancherai da morire-

-Anche tu Leeyum- si lasciarono andare ad un abbraccio che parve non finire mai.

-Ti farà bene stare lontana da tua madre per un po'-

-Lo so... mi mancheranno i tuoi abbbracci, il tuo profumo alla menta, la tua sensiblità, le tue parole di incoraggiamento e...- al diavolo l'orgoglio, cercava di essere sempre forte, e di non lasciar trasparire le sue emozioni ma... almeno con il suo miglior amico poteva essere se stessa.

-Voglio fare una cosa...- Liam non era mai stato così deciso.

-Mi spaventi James- scherzò la biondina.

-Lasciami fare... fidati-

Non voleva che nessun ragazzo si avvicinasse a lei arrivata in America, voleva essere l'unico ragazzo della sua vita.

Fece quel gesto come promessa.

Emily vedeva il viso ancora rigato di lacrime avvicinarsi sempre di più al suo, ci mise qualche attimo per capire.

Sentì il sapore umido delle sue labbra e come per istinto si ritrasse al contatto.

-Emily!?- non sapeva se sentirsi imbarazzato, stupido o sorpreso della sua reazione.

-Liam... non credo di essere pronta- questa volta era sé stessa... una semplice queattordicenne impaurita dal suo primo bacio.

-Non preoccuparti... lascia fare a me- voleva quelle labbra più di qualsiasi cosa.

Liam chiuse gli occhi intento a godersi il momento, Emily lo seguì, avvenne di nuovo il contatto che scaturò in Liam un misto di emozioni inspiegabili, emozioni più grandi di lui.

Emily presa dal momento strinse il ragazzo più forte a lei dalle spalle come per non voler lasciarlo andare.

Il bacio venne da sé, Emily seguiva i movimenti di Liam, si sentivano soddisfatti, completi, liberi, stani, semplicemente innamorati.

*

 

Non ci misi tanto a tornare, non credi?

Subito dopo quattro mesi iniziarono i primi sintomi del cancro e tornai da te spaventata più che mai.

Ora mia sorella sta scrivendo al posto mio, non ce la faccio, non ho forze.

E' tornata solo per me, non ha voluto vedere nessuno, si è sottoposta al test di compatiblità ma niente da fare...

Sono in quella lista da quai un anno, nessuno compatibile con il mio sangue, l'unica è mia madre ma vedermi morire è quasi il suo sogno e solo pensare di avere anche solo un ml del suo sangue nel mio corpo mi sento uno schifo.

E' stato fantastico il concerto che avete fatto al Madison Square Garden, dove sei arrivato? E' incredibile, e tutto senza il mio aiuto. Si lo ammetto... sto solo cercando di cambiare discorso, mi conosci.

La verità è che se tu fossi qui con me sarebbe tutto più semplice, non ti sto chiedendo di tornare ma solo di lasciare per due minuti il tuo mondo da superstar e farti sentire, voglio sentire la tua voce almeno per l'ultima volta, lo pretendo, sarebbe un bel regalo di compleanno.

Dal reparto di chemioterapia,

il cuore di Emily e la forza di Ellen.

 

 

-Liam?- era ancora disteso sul letto con gli occhi socchiusi mentre un filo di luce entrava dalla finestra, segno che la giornata era iniziata.

-Cosa vuoi biondo?- gridò per farsi sentire dall'irlandese nella sala al piano inferiore.

-Ehi non rivolgerti così al tuo migliore amico, io sono sensibile, io...-

-Caro piccolo James cosa succede?- disse con tono più calmo.

-Molto meglio- aggiunse il ragazzo al piano di sotto.

-Beh comunque c'è Danielle- i suoi occhi si sbarrarono, la faccia gli andò a fuoco ed iniziò a sudare, proprio quello che non voleva sentirsi dire, voleva rimandare quel momento.

Mugugnò un “arrivo” e in pochi secondi si infilò la sua tuta migliore per essere presentabile, era pur sempre la sua ragazza.

 

-Amore!- squittì la riccia vedendolo alla fine delle scale.

-Ciao Danielle- le stampò un semplice e amaro bacio sul rossetto violaceo.

La casa rimase vuota quando Niall sbattè la porta per andare incontro alla sua “presunta fiamma”.

-Com'è andata ieri?-

-Normale...- disse con tono freddo, la stava preparando a ciò che l'aspettava.

-Andiamo in camera tua?- sviò il discorso.

Liam le fece strada e l'accompagnò su per le scale e la fece accomodare sulle lenzuola bianche.

-Lo sai che appena sveglio sei incredibilmente più bello?- voleva pregarla di non continuare.

Era fermo, acido, Danielle rovesciò la situazione e si ritrovò sopra a quel corpicino da modella.

Iniziò a strofinare le sue mani tra i capelli del moro con fervore e le sue labbra tapparono le sue senza lasciarlo respirare. Si rendava conto che la stava solo usando, prendendo in giro ma avrebbe messo fine a tutto quell'imbroglio il prima possibile.

Mentre le loro lingue iniziavano a salutarsi l'espressione di Liam lasciava trasparire tutt'altro che amore e passione.

Lei lo guidava nei movimenti, in quel vortice che ormai da tempo non gli faceva provare emozioni.

Senza accorgesene si ritrovò i tatuaggi allo scoperto, se ne rese conto solo quando sentì il respiro della fidanzata sulla pelle.

Sapeva dove voleva andare a parare. Lui non ci stava. Le mani accarezzarono gli addominali perfetti, si sentiva in prigione, in trappola dalla persona alla quale aveva dato il suo stesso cuore.

I ricci ricadevano sui pettorali, stampava baci lentamente dalla bocca fino ad arrivare al filo dei boxer “Calvin Klein,” non poteva continuare, lei non si meritava tutto quello.

Lasciava fare a lei, forse si sarebbe resa conto che non era giornata, il corpo abbronzato era coperto solo da due pezzi di sroffa di pizzo rosso, per lui di nessun effetto.

Le mani calde arrivarono si cordoni dei pantaloni ma quelle gelide di Liam le bloccarono.

-Liam!?- era una domanda che richideva troppe spiegazioni.

-Non riesco più ad andare avanti- iniziò a rivestirsi.

-Non sei obbligato a farlo adesso- lei era coperta solo da delle lenzuola.

-No, non capisci... niente tra di noi va come prima-.

-Liam sei strano, che ti è successo? Hai litigato con i ragazzi?-

-No... ti sto lasciando- sputò senza giri di parole.

-Amore, cosa stai dicendo?- gli accarezzò il viso ma lui si distaccò.

-Quello che non vuoi capire... le tue parole, i tuoi abbracci, i baci, il sesso, niente ha più senso per me-.

-C'è un'altra Liam? Dimmi la verità!- avrebbe voluto risponderle di si, una ragazza malata di cancro alla quale rimaneva si e no metà anno, per la quale avrebbe dato la vita ma non disse niente, già alle sue orecchie sembrava stupido, non c'era nessun motivo per cui lasciarla.

-No, e non sei tu il problema Danielle-.

Tutto quell'amore... arrivano delle letttere e tutto cambia.

-Liam...- non poteva più sentire il suo nome nominato da quella voce.

Dio, se si sentiva viscido, sporco a quel punto poteva anche buttarsi sotto al primo treno, era ridicolo.

Danielle raggiunse la porta della villa, l'aveva lasciata come un codardo, stava lasciando il suo tutto per andare incontro al nulla.

Propio quando ne aveva più bisogno in quella casa non c'era nessuno, regnava il silenzio.

I sensi di colpa, ancora una volta, lo stavano soffocando.

Aprì la porta della stanza di Zayn e rovistò nei suoi cassetti.

Riuscì a trovare un pacchetto di sigarette quasi terminato.

Andò sul terrazzo dove la vista dava sul giardino.

Alla prima aspirata iniziò a tossire ma già alla seconda si sentì meglio, fissava la strada pensando, lo aiutava a stare meglio con se stesso, a trovare la soluzione... si chiedeva se fosse successo tutto quello se non fosse stato famoso, se avesse lasciato la sua migliore amica in punto di morte, se avesse infranto il cuore ad una ragazza innocente.

Lui era sempre stato quello dal cuore d'oro, quello sensibile, quello che era sempre pronto a tendere la mano alla prima persona in difficoltà, ma non quella volta... era stata la scelta giusta? Beh, questo non lo sapeva.

Voleva sparire, tornare indietro nel tempo, dimenticare tutto, pensò anche di non partecipare al concerto del giorno dopo ma si rese conto che aveva già fatto soffrire troppe persone.

Era arrivato alla terza sigaretta senza accorgesene, incredibile come quella fottuta nicotina lo rendesse più vivo.

Però una cosa lo faceva sorridere... aveva detto che sarebbe stata felice anche solo se avesse sentito la sua voce, non tutto era perduto.

Tra il dire e il fare c'è di mezzo il mare, li c'era di mezzo un cancro.

 

 

 

Spazio simpledreamerrrrrrr **
Dhhfhxmxfxuh il dolce Payne ha lasciato la dolce *ehm ehm colpo di tosse* Danielle... già non li sopporto insieme.
Ringrazio le due ragazze carine carine che hanno recensito il capitolo precedente (mi sono sentita meno forever alone... e _Amway mi fa morire AHAHAHAH)

Magari con questo riusciamo ad arrivare a 5 eh!? Fatevi sentire lettrici silenziose :,(
Ho terminato le parole (molto strano).
SOOOOOOOO (?) un one, two, three flick alla Payne e buon anno a tutte <3

  
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