Storie originali > Comico
Ricorda la storia  |       
Autore: Stella Matta    18/07/2007    0 recensioni
La vita di Kelly cambia totalmente quando viene a conoscenza del segreto più grande della
sua vicina di casa Tiffany...Infatti lei è la reincarnazione dei sette peccati capitali al servizio del Male, e ha come missione
portare il panico nel mondo lanciando nella disperazione gli uomini!
Riuscirà Kelly a fermare il demone? E come terminerà la sua missione? Ce la farà a resistere fino all’ultimo o sarà sopraffatta dalle forze oscure?
E cosa mangerà per pranzo? Ma soprattutto...perché così tante domande?!?!?!
Genere: Comico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
   >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Era un mostro di ben 12 anni, con occhi scuri come l’Abisso.
Aveva lunghi capelli castani, adornati da qualche meche bionda.
Il carattere era quello d’una bambina viziata.
Così si presentava la mia vicina, Tiffany. Ogni volta, quando ero a casa, la sentivo dire con la sua
voce gracchiante il mio nome: KELLY. Allora cercavo un riparo, qualcosa che mi facesse da
scudo per proteggermi. Ma niente...
Lei entrò (non chiedetemi come perché non lo so nemmeno io) ed era ora lì davanti all’armadio del corridoio dell’entrata di casa. Annusò l’aria.
- Kelly...
Sussurrò con voce rauca la ragazzina “posseduta”.
Ansimai. Un rivolo di sudore mi colò giù per la fronte. La goccia scivolò lungo il fianco del
mio volto. Poi cadde sul legno scheggiato del mio armadio. Io rimasi immobile, con gli
occhi sgranati, e guardai attraverso la fessura delle ante. La belva si voltò di scatto, e lì la vidi:
I suoi occhi brillarono. I suoi occhi diventarono gialli e il suo sorriso apparentemente
innocente diventò un ghigno di sommessa risata. Però, m’accorsi subito dopo, che quello in fondo, si trattava d’una cosa normale. Dunque lei s’avvicinò con i suoi artigli da tigre,
e aprì di colpo gli sportelli:
- Ti ho trovata!
Ringhiò con una voce inquietante, quasi irriconoscibile.
- Ora devi venire con me giù nell’Infer...cioè, al parco!
- No...ti prego...Tiffany...No...NO!!! Ma ormai gridare non servì più a nulla, perché dopo la ventesima volta che gridai “NO”,
mi ritrovai ai giardinetti pubblici in compagnia dei miei compagni sfigati di scuola.
Eravamo vicino alla chiesa, il cosiddetto “muretto”. Ed eccoli lì: Gli sfigati al quadrato.
Vedevo quella grassona di Debrah che si stava fumando l’ennesima sigaretta rubata a sua madre.
Regina e Joe che si stavano sbaciucchiando davanti a tutti e Kyle che stava guardando con Eric
dei filmatini sul cellulare di cui non voglio nemmeno dir parola.
Inoltre c’era quella iperattiva di Tiffany che saltellava ovunque e si arrampicava come una
scimmia sugli alberi, lanciando il fango ai poveri bambini che capitavano lì per puro caso
con le loro biciclette. E per finire in “bella”, c’ero io, ricurva su me stessa e in piedi, con
la bocca messa in una qualche smorfia di disgusto che forse sarebbe rimasto sulle mie labbra
perennemente per tutta la mia vita.
Era come se stessi guardando un film di Quentin Tarantino.
Ah, e un’altra cosa. C’era anche Michelle, che si stava schiacciando i brufoli.
Osservavo schifata come il pus saltava via, schizzando dal viso purulento e impataccato di
quella pitocca della mia presunta amica.
- Facciamo qualcosa?
La voce da mummia di Debrah ruppe il silenzio.
- Non lo so...
Proseguì Michelle:
- Potremmo fare un giro attorno al cimitero...
Io esclamai:
- Ottima idea!
Sì, in effetti, dissi questo, ma ciò che volevo veramente dire era...:
- NOOO!!! IL CIMITERO NO!!!
Come zombie, i miei amici scollarono i loro didietro dal muretto e Tiffany scese dall’albero
con due occhi talmente agitati che sembrava un Tarsio Spettro, oppure sembrava avesse bevuto 500 caffè di fila.
I miei “amici” presero le loro biciclette taroccate. C’era un problema. Io e Tiffany non avevamo la bici.
Bèh, Tiffany sarebbe stata in grado persino di superare in corsa una Lamborghini, ma io?! Io che cosa potevo fare?!?!?! - Potresti metterti sul portapacchi di Michelle…
Suggerì Kyle con aria intontita. Probabilmente, aveva visto talmente tanti di quei filmatini hard, che il cervello gli era saltato
in aria dentro il cranio e forse un pezzetto di cervello gli stava fuoriuscendo dall’orecchio proprio
in questo deciso istante.
- Hai...hai un frammento di cervello che sta uscendo dal...dall’orecchio...
Dissi.
- Eh?!
Fece Kyle col suo alito da cadavere. Quando m’accorsi che era soltanto una delle mie solite fantasie da cartone animato o film demenziale,
montai in sella da Michelle e feci finta di niente.
- Aggrappati a me...così starai salda...!
Pronunciò.
EEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEH?!?!
Voleva forse che venissi contagiata dalla sua “brufolite cronica”?! No, no, no! Assolutamente NO!
Mi faceva oltretutto ribrezzo, toccarla, anche con un solo dito! Comunque, non avevo scelta, così...Stesi le braccia sui suoi fianchi...la sfiorai...Il mio anello si chiuse attorno alla sua deplorevole pancia...Ed ecco fatto, eravamo pronti per partire. Lacrimai.
- Tiffany...ti ucciderò...
Sussurrai con sguardo omicida e denti da mostro alla ragazzina.
- UH?!
Domandò. Non appena si voltò da me, io ero già con la testa che guardava verso l’orribile schiena di
Michelle, con la coda dell’occhio che scrutava Tiffany.
In quell’istante mie era parsa l’immagine che la ragazzina mi stesse guardando con occhi più cattivi; non era il solito
sguardo babbeo. Era come se mi fossi accorta che era strana solo da oggi.
Invece no, sapevo fin dall’inizio che era anormale! Forse non ci avevo mai fatto caso in un modo così evidente...
Magari stava nascondendo qualcosa...visto che ero pettegola, dovevo per forza scoprire quale fosse quella “cosa”!
  
Leggi le 0 recensioni
Ricorda la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
   >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Comico / Vai alla pagina dell'autore: Stella Matta