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Autore: Drevious    19/07/2007    1 recensioni
Cosa accadrebbe se il bel Lucius Malfoy avessse una sorella? In che modo cambierebbe la vita dei malandrini?
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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CAPITOLO SETTIMO

CAPITOLO SETTIMO

Malintesi

 

James e Sirius dal giorno dell’incidente nel laboratorio di pozioni, avevano mantenuto un atteggiamento gentile ma distaccato. In realtà avevano avuto poche occasioni per parlarsi. James, con l’incarico di capitano della squadra di quiddicht, era interamente assorbito nella preparazione dei provini. Sirius, con Remus e Peter, era impegnato a studiare trasfigurazione umana per diventare animagus, oltre a portare avanti il progetto della mappa del malandrino. Questa mappa doveva indicare tutti i passaggi segreti nascosti nei vari piani del castello. Segnalava la presenza, tramite un cartiglio, di chiunque si trovava nel piano senza possibilità d’errore.

L’amicizia tra Alex e Lily si rafforzava ogni giorno di più. James che normalmente era piuttosto riservato, cominciò a trascorrere sempre più tempo con la giovane Malfoy. Scherzavano, ridevano, parlavano. Una strana coppia a detta di tutti, quella formata dai due giovani.

“Che ne pensi di Alex e di James?”fece all’improvviso Remus rivolto a Sirius.

“Che devo pensare?”

“James sembra a suo agio con lei, più che con qualunque altra ragazza. Non credi che tra loro possa esserci del tenero?”insinuò Remus.

Sirius alzò gli occhi da “trasfigurazione umana” e li fissò in quelli dell’amico.

“Non lo so”

“Si può sapere che ti è saltato in mente di torcere il braccio a quel modo ad Alexandra?”

“Non ho voglia di parlarne”rispose riprendendo la lettura del libro.

“Perché?”

Sirius sbuffò e sbatté il tomo sul tavolo.

“Perché non lo so neppure io! Va bene?”

“No. Non va per niente bene. Quella ragazza non ti aveva fatto nulla!”

“Ho agito d’istinto. Ero solo arrabbiato, tutto qui”.

“Ma perché? Che ti ha fatto?”incalzò Remus.

“E’ inutile che insisti, lo so dove vuoi andare a parare. Non chiederò scusa né ad Alex né a James!”

“Ma Sirius…”

“Fine della discussione Remus!”. Si alzò e si diresse fuori della Sala Comune dei Grifondoro, diretto verso il campo di quiddicht. L’orgoglio dei Black aveva nuovamente preso il sopravvento su di lui. In realtà non sapeva perché si era comportato a quel modo e questo lo infastidiva ancora di più. Si fermò di colpo. Davanti a lui a circa cinquanta passi, c’erano Alex e James da soli. Strano!

Istintivamente si riparò dietro un albero. Preso dalla curiosità si avvicinò furtivamente per ascoltare la loro conversazione.

“Alexandra, per favore ripensaci!”stava implorando James.

“No, non posso James. Mi dispiace”, rispose la ragazza scuotendo i riccioli.

James si avvicinò e le prese una mano tra le sue. Possibile che l’impacciato James stesse dichiarando il suo amore ad una ragazza? Non voleva origliare, non voleva stare lì, ma le sue gambe non vollero saperne di muoversi.

“Saremmo una coppia fantastica!Non vuoi neanche pensarci su?”.

Alexandra guardò il bel viso del giovane, ma continuò decisa.

“No. E poi non credo che Sirius approverebbe”

“Sirius? Che c’entra lui in tutto questo?”

“E’ il tuo migliore amico e poi non mi sopporta. Finiremmo a litigare tutto il tempo e a renderti la vita impossibile”

“La questione riguarda soltanto noi. Pensaci. Giuramelo” chiese speranzoso.

“James…”

“Giuramelo Alexandra”

Alex si arrese. “Ok, d’accordo ci penserò, ma non ti garantisco niente!”

“Fantastico!Grazie!”, gioì James e istintivamente le diede un bacio sulla guancia.

Alex lo fissò sgomenta a questa manifestazione d’affetto. James divenne rosso come il sole al tramonto. Si schiarì la voce:

“Emh..va-vado…ci…ci vediamo su alla torre” balbettò imbarazzato il capitano dei grifondoro.

Corse via per raggiungere il resto della squadra.

Sirius era rimasto sbalordito. Tutto all’improvviso gli fu chiaro. Non era arrabbiato con lei, ma con il suo migliore amico. James era migliorato tantissimo in pozioni e anche nelle altre materie, grazie all’aiuto di Alex e Lily. Nel quiddicht era un portento, ma questo Sirius lo sapeva da sempre. La cosa che proprio non riusciva a tollerare, era che James lo aveva battuto sul tempo. Lui voleva Alexandra. Era geloso di loro due, ecco la verità! La stramaledetta, amara verità!

Corse a perdifiato in direzione del castello fin sulla torre dei grifondoro. Attraversò come un razzo la sala comune e si rinchiuse nel dormitorio. Al suo passaggio molti studenti si voltarono a guardarlo e Remus gli corse dietro. Provò ad entrare nel dormitori, ma la porta era bloccata.

“Sirius? Cos’è successo? Aprimi!”. Gridò Remus dando dei pesanti pugni sulla porta di legno massello.

“Vattene!”

“Apri! Non fare lo scemo!” insisté Remus.

“Vattene via! Non voglio vedere nessuno!”

Continuarono per buona mezz’ora a urlarsi attraverso la porta, poi Remus si arrese.

Il giovane Black non scese neanche per la cena. Lupin mangiò pochissimo e raccontò a James lo strano comportamento dell’amico. Risalirono su al dormitorio portando qualche cosa da mangiare nel caso in cui Sirius avesse fame. La porta era ancora chiusa a chiave.

“Hai deciso di farci dormire nella sala comune?” gli urlò James.

Nessuna risposta.

“Sirius?Sirius? Stai male?”chiesero preoccupati i due malandrini.

“Apri dannazione!” imprecò James.

“Guarda che butto giù la porta! Uno…due…”.Non terminò il conteggio. La porta si aprì cigolando.

“Era ora!” sbuffò James entrando con Remus alle calcagna. Sirius era in piedi a braccia incrociate e aveva un piede poggiato muro.

“Allora?” chiese Sirius a James.

“Allora che?” tentò di capire James.

“Non fare lo scemo con me James, non ti conviene. Qual è la risposta?”

“Si può sapere di che diavolo parli?”

“Di Alexandra, dannazione! Te l’ha data o no una risposta?” sbraitò Sirius.

“Ehi! Un momento, come fai a …”

Sirius non rispose.

“Certo! E’ chiaro! Hai visto tutto, che ne pensi? E’ fantastica, vero?”

“Rispondimi”sibilò a denti stretti Sirius.

James si accomodò sulla sponda del letto.

“No, deve ancora pensarci”.

“Ma davvero…” fece ironico Sirius.

“Già”.

“Sei sicuro di quello che stai facendo, James?”, Sirius guardò intensamente il suo amico.

“Vuoi scherzare? Certo! La voglio! Nessuna è come lei!”.

Remus era rimasto in disparte. Ancora non aveva la più pallida idea di cosa stavano dicendo.

“Ragazzi, non è che mi rendereste partecipe della discussione?”, chiese.

“Insomma, che ne pensi?”. Incalzò James.

“Da quando t’interessa la mia opinione, Potter?”

“Da quando mi chiami Potter?”, rispose James sgranando gli occhi.

“Volete spiegarmi!” ululò Remus sull’orlo di una crisi di nervi.

James raccontò l’accaduto. A mano a mano che l’amico procedeva nella spiegazione, Sirius si sentiva sempre più idiota.

“Mi mancava una persona per simulare una partita di quiddicht e le ho chiesto di giocare come cercatrice. Devo ammettere che ha talento. Così le ho domandato di entrare a far parte della squadra” terminò James.

“Non dirmi, Sirius, che hai fatto tutto questo casino perché non la vuoi in squadra!”fece Remus al colmo dell’indignazione.

“Emh…io…veramente…”farfugliò Sirius imbarazzassimo. Per la prima volta in vita sua, non sapeva che rispondere.

“Forse se le parlassi tu, accetterebbe” disse James massaggiandosi il mento con fare pensoso “a quanto ho capito, ci tiene al tuo parere”.

(Sono un perfetto imbecille!) si disse Sirius mentalmente. Scosse la testa, poi si rivolse a James.

“Proverò. E visto che mi trovo le chiederò anche scusa per l’altro giorno”.

James e Remus si guardarono sbalorditi.

“Jamy corri a chiamare Madama Chips! Sirius sta delirando!!”

“Come sarebbe a dire!”, fece lui stizzito.

“Da quando ti conosciamo non ti abbiamo mai sentito chiedere scusa a nessuno. Nemmeno agli insegnanti, quando ti beccavano a infrangere le regole della scuola!”.

Sirius sorrise e s’infilò sotto le lenzuola.

“C’è sempre una prima volta. Buonanotte!”.

Chiuse le tendine del suo letto e si addormentò serenamente.

 

 

 

  
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