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Autore: BellFlower    01/01/2013    0 recensioni
Breve storia (due capitoli) che mi sono inventata leggendo le Leggende, quando San si mostra per quello che è.... spero vi piaccia!!
La guardò. Era agile, forte, sicura, schietta, ma soprattutto bella. Quando incrociava i suoi occhi aveva l'impressione di perdersi in una distesa d'erba.
L'amava? Forse.
Genere: Azione, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Ido, Nihal, Nuovo personaggio, Sennar
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Ancora una volta, le due creature si fronteggiarono.
Le loro spade, affascinanti e letali, brillavano strette tra le loro dita, pronte per lo scontro.
Eleys era diventata alleata di Adhara, segno che i ribelli contro Kryss erano giunti nel Mondo Emerso per batterlo una volta per tutte. Questa fazione avrebbe anche cercato di uccidere San, dato che nelle loro terre teoricamente era un ricercato e condannato a morte.
Ma lì, nel bosco, non c'era nessun altro se non lui e l'elfa. E poco prima la preda.

San si diede dello stupido per essersi fatto scappare l'obiettivo, quella maledetta ragazzina che continua a creargli un mucchio di problemi. Perché Eleys si ostinava a ostacolarlo?
- Non andrà lontano..- le disse sorridente, -... Ci sono dei plotoni di soldati che marciano a circa un miglio da qui, e cavalieri a dorso di drago che sorvolano la zona. E' spacciata.-
Le labbra screpolate dell'elfa si stesero in un sorriso:- Sei molto fiducioso. Ma io non le ho solo insegnato l';arte della spada. Ora conosce anche la magia.-
Un pericolo in più, allora.

- Te l'ho detto. Non mi interessa. La ucciderò ugualmente. -

- Bene, non abbiamo nient'altro da dirci.-

Le spade si incrociarono, si studiarono, si ostacolarono. Non si poteva decretare realmente il più forte, poichè i loro livelli di combattimento erano di certo molto elevati.
San dalla sua aveva la forza, la rabbia, l'assassinio, la morte.
Lei la sicurezza, la velocità, la leggerezza e la determinazione.
Due energie così opposte quanto simili.
Il mezzelfo paròun fendente proveniente dall'alto e con la mano libera sferrò; un pugno nel ventre della nemica. Eleys indietreggiò stringendosi la pancia, ma subito dopo era ritta, pronta a parare un colpo, aggirarlo e tracciare una ferita superficiale sulla schiena di lui.

Andarono avanti così per minuti, mentre si riempivano di ferite. Sui loro volti lo sporco e le perle di sudore che lentamente scendevano.
Eleys aveva ricavato una ferita sullo zigomo e un pò di sangue le usciva dalle labbra, ma era decisa a vincere. Non faceva tutto quello solo per permettere ad Adhara di continuare la missione; le stava realmente a cuore quella ragazza, che per certi versi le ricordava Nihal, la precedente Sheireen nonchè la sua unica amica.
Fece passare gli occhi sulle ferite che ricoprivano le braccia del mezzelfo, senza poter evitare una strana sensazione al petto e l'inumidirsi degli occhi.
No, non era il momento più adatto per lasciarsi andare ai sentimenti.
All'improvviso negli occhi le brillò di nuovo una scintilla di coraggio, quel coraggio che da anni l'aveva aiutata a non farsi soppraffarre da Kryss, quel coraggio che l'aveva spinta ad abbandonare la propria casa per aiutare il suo popolo. Sentì che il palmo della mano destra si faceva più caldo, segno che stava riuscendo ad incanalarvi la propria energia.
Non le restava che quello per ostacolare San....

San, nella pausa dal duello, avvertì che qualcosa era mutato nell'aria, come se d'un tratto fosse diventata, come dire, più 'consistente'.
Tutti i suoi sensi si misero all'erta di fronte a quel fenomeno che tanto gli era familiare.
Quando aveva iniziato ad esplorare le terre oltre il Saar, qualche anno prima, aveva potuto notare che quando stava per invocare un incantesimo l'aria intorno a lui si modellava, riempendosi di impercettibili increspature. Le stesse che ora si stavano riunendo nel bosco.
Quindi qualcuno stava per compiere una magia, ma non era lui. E allora chi..?
- Ci siamo divertiti abbastanza, direi. Facciamola finita.-
La voce di Eleys era diventata piatta, i suoi occhi interamente verdi brillavano come il suo palmo, dove stava prendendo forma un globo argentato.
Sotto i suoi occhi viola, l'elfa stese il braccio verso di lui aprendo la mano. Fu come se quel gesto durasse al rallentatore. Ma in realtà furono solo pochi secondi.
L'energia partì con forza dal palmo pallido per scagliarsi su San; fortuna che il suo istinto di mago (ereditato dal nonno) lo salvò.
Eresse una barriera grigia intorno a sè, ma l'impatto fu così violento che lo scaraventò contro l'albero dietro di lui.
Il mezzelfo guardò con odio l'avversaria. La sua magia era potente, non c'era ombra di dubbio; si era salvato solo grazie alle proprie doti.


Quindi l'elfa aveva deciso di passare al contrattacco servendosi della magia, sperando magari che in questo modo sarebbe stato più facile batterlo.
Altre sfere di energia andarono ad abbatersi su di lui, ma ogni volta la barriera interveniva in suo aiuto. Erano, ancora una volta, in un punto di stallo.
San si spazientì. Aveva ragione lei, dovevano farla finita, il gioco era anche durto fin troppo. Aprì il palmo sinistro dove comparve immediatamente un globo nero dalle inqietanti sfumature blu. Avvolgendosi tra i neri bagliori di eletricità, si scagliò sul'elfa.
L'esplosione fu molo forte. Eleys fu sbattuta contro un albero e si udì uno strano scrioccolio, seguito da un urlo soffocato. L'impatto le aveva rotto le ossa all'altezzadel gomit destro. In questo modo le era pelomeno impossibile combattere con la spada.
La giovane fece pe rialzarsi, ma davanti a lei la figura di San si ergev minacciosa, come mai lo aveva visto. Il suo spirito emanava una strana aura maligna: il Mavash.
Eleys spalancò gli occhi. San sorrise con cattiveria. Finalmente, in quei belissimi occhi color delle foglie in prmavera, poteva leggere la paura che aveva di lui, la paura di morire.
- Vedi? Alla fine non puoi competere con me. Sono il Marvash, ricordatelo.-
Con la punta della Spada le sfiorò una guancia. Quanto era bella la sua pelle? 
- Sei mesi fa  ero io che ti minacciavo con la lama.... - mormorò lei, il tono beffardo. Sempre così coraggiosa e sicura.......
Un taglio si disegnò sula sua guancia, e il sangue cominciò a scendere caldo.
- Ma non hai avuto il coraggio di uccidermi, o sbaglio?-
Si fissarono per un lungo istante. San che contemplava il suo volto alla ricerca di una risposta. Dovrebbe aver paura di me. Sono l'essere distruttore, sono a un nulla dall'ucciderla. Perchè non ha paura? Perché non  mi ha ucciso? E perché.... io non riesco a ucciderla. Oh no, ancora quella sensazione. Cosa è questo calore ce mi prende le viscere? Questa luce che mi avvolge? No, voglio il buio. L'oscurità ecco sì ora va molto meglio.
Il mezzelfo si inginocchiò davanti a lei, la lama sempre vicina al suo volto. Devo ucciderla...
Il suo respiro pesante si sincronizzò con quello dell'elfa. Uccidila.....
La bocca una linea inespressiva, la mente vuota. Uccidila!!!!!

Avvicinòla bocca all'orecchio appuntito di lei, e sussurrò.
- Perché non diventi nostra alleata?-
Sei forte, sei determinata. Non sprecare la tua vita in questo modo. Combatti a fianco a me. Sfogati con me. Non dovrai più combattere per nessuno, avrai tutto ciò che vuoi. Io e te.Nessun ci potrà più comandare.
San sentì le labbra di Eleys socchiudersi acanto al su orecchio. Gli stava rispondendo. 
- .... preferisco morire che vivere come voi.-

San gemette: gli aveva morso l'orecchio. Poi arrivò il pugno all'altezza del petto che lo fece cadere al'indietro. Eleys, il pugnale in mano, si mise su di lui.
Stava per vibrare il colpo finale alla gola. Alzò la lama e....
Gocce calde di sangue caddero sul volt del mezzelfo. Quest'ultimo riaprì gli occhi a piano, ma poi lì spalancò.
Su di lui, il bel volto di Eleys era contratto in una smorfia i dolore. Nella spalla sinistra, la lama che si ricopriva del suo sangue, la Spadadi cristallo nero trapassava il corpo da parte a parte.
Le si staccò da lui, gemendo mentre la lama usciva dalla spalla. Si allontanò di qualche passo, barcollante.
San a terra, era intontito. Una domanda nell sua testa. Che ho fatto???
Si mise a sedere, senza mai distaccare gli occhi da lei. L'elfa, che aveva lo sguardo rivolto verso il basso, alzò gli occhi su di lui, unlieve sorriso che affiorava sull sue labbra, triste.
- Complimenti, un bel colpo...-
Un plotone di solati la circondò, le punte delle spade rivolte verso di lei. Soldati di Kryss. Due di loro buttarono Eleys a terra legandole le mai dietro la schiena, incurante dellesue ferite. Poi , presa in custodia, la portarono via.


All'accampamento di Kryss erano tutti eccitati. Era un gran giorno per loro, quello.
Tutti i soldati si accalcarono nella 'piazza centrale'. Tra loro anche San. Il suo volto era terreo, sconvolto, e un senso di nausea lo assaliva alla gola. Appena arrivati, tutti seppero che Eleys la Ribelle era stata catturata e ferita, e la notizia fu entusiasmante.  Tuuti si chiedevano cosa  avrebbe deciso di fare Kryss. L'avrebbe risparmiata? Dopotutto, erano fratelli.
Un urlo di gioia si levò dala folla quando al centro comparve Kryss. Lo adoravano.
Li sorrise a tutti,compiaciuto. Manie di grandezza.
Fece un cenno ed ecco che arrivò lei. San la guardò mentre lei, con la ferita alla spalla ancora sporca e grondante, veniva buttata a piedi dell'elfo.
Grida la folla. Ma Kryss li fa tacere con un gesto. Fissa gelido la sorella.
- Miei fratelli, finalmente oggi mia sorella Eleys, la principessa, è tornata qui, insieme a noi!-
Risolini. Kryss si rivolge all'elfa.
- Allora mia cara, come ci si sente ad essere abbandonati da uelli che si chiamava 'alleati'?-
Lei non rispose, il volto nascosto nel fango. - Be, non bene direi..- proseguì lui,- ma io ti voglio bene lo sai. Ecco perché ti offro l'opportunità di venire dalla mia parte.-
Silenzio.
- Oppure preferisci morire?-
Il cuore di San si mise a battere più forte. Sapeva già la sua risposta. Lei non si sarebbe mai fatta piegare.
Eleys alza piano la testa, poi si alza in piedi. E' poco più bassa del fratello. Pianta i suoi occhi in quelli di Kryss. Ma si ostina a non parlare.
Questo sorride. 
- Bene....-
Un fruscio. Lo stridio di una lama sguainata. Uno scatto.
Un 'oohhh' dalla folla quando Kryss traccia un lungo taglio sul braccio della sorella.
Le punta la spada alla gola.
- Dammi una risposta, subito.-
Lei sorride. Un sorriso dolce, ma che si arricchisce di rancore e tristezza.
- Te lo già detto, Kryss. Nessuno passerebbe mai dalla tua parte. Solo gli stolti lo farebbero. Sei circondato da persone ignobili, dite che volete il bene del nostro popolo, ma in realtà non è così. Un giorno purtroppo, mio caro, lo capirai... e per te sarà troppo tardi....-
Stavolta il terrore di San avvenne.
Il re degi elfi non si era risparmiò. Trapassò la cassa toracica della sorella con la lama, affondandola quasi fino all'elsa. Quando la estrasse, fiotti di sangue proruppero fuori dalla ferita, nonchè dalle rosee labbra dell'elfa.
L'elfo le inidrizzò un ultimo sguardo gelido:- Come voui tu, Eleys.-
Poi lui e la folla si dispersero come se nulla fosse stato, lasciando lì a terra lei agonizzante, immersa in una grande rosa rossa.
Si sentì in lontananza Kryss che ordinava di partire, e l'enorme schiera di elfi, tutti, se ne andarono, abbandonando il provvisorio accampamento. 
Il silenzio avvolse la piazza. Eleys fissò il cielo, la mano libera premuta sul petto. Non sentiva neppure il dolore.
Sarebbe morta da sola, senza nessuno con lei che la consolasse.

Uno scalpiccio di zoccoli sul fango si avvicinò e la figura ammantata di nero scese dal cavallo per buttarsi in ginocchio accanto all'elfa.
Dai suoi occhi viola, lacrime salate cominciarono a scendere.
San prese tra le mani il volto quasi freddo di Eleys e lo avvicinò al proprio.
- Ti prego... n.non morire...- singhiozzò. Era la prima volta dopo la morte di Ido che piangeva.
L'elfa aprì gli occhi e lo guardò.- Che ci fai qui?- altro sangue uscì dalla bocca.
Lui continuò a piangere. Si sentiva un bambino.
Toccò a lei consolarlo, la mano insanguinata che gli accarezzava i capelli: - Dai, non piangere. Non ne hai il motivo, non è colpa tua...-
- E invece sì!! Sono stato io a farti catturare, io che ti ho ferita... che voleva ucciderti!!!!- urlò lui disperato. Sentiva che quella calda sensazione che aveva provato per poco accanto a lei se ne andava pian piano, come l'elfa.
- Ma hai... hai scelto di non uccidermi.. come me sei mesi fa....-
Si guardarono intensamente. Gli occhi verdi cominciavano a velarsi.
Le loro fronti si sfiorarono; San, cauto, prese Eleys tra le proprie braccia, e cominciò a cullarla.
- Non te ne puoi andare...-
- Mmmh... perché..?-
- Perché.... sei la prima che conosco che non abbia avuto paura di me, per ciò che sono.-
Perché anche se siamo nemici, non mi hai guardato come un  mostro orribile. Non mi hai visto come uno strumento per distruggere. Non hai neanche avuto paura, anzi, volevi farmi capire il peso di ciò che faccio, anche se io non ne posso fare a meno. Ti sei misurata con me, battendoti per coloro che sono ancora in vita. Io invece combatto per una persona ormai morta. Mi hai detto in faccia che non sono degno di portare la spada di Nihal, e alla fine credo che tu abbia ragione. Io non sono forte come lei, non lo sono mai stato. Sei la prima che dopo quarant'anni ha smosso qualcosa nel mio cuore. Che mi ha trasmesso una calda sensazione di essere visto 'alla pari'. Nè inferiore, nè superiore. Perché quando ho visto il tuo sorriso ho capito che se ti fossi stato accanto, sarei cambiato. Ho pensato che con te avrei potuto cambiare il Marvash che sono. Quando ti vedevo, ero felice, quando non ti sei più fatta vedere, mi sei mancata. Pensavo continuamente a te senza darlo a vedere, soprattutto a me stesso. Sei entrata nei miei pensieri, ci hai scavato senza che me ne potessi rendere conto, e ora che te ne stai andando, rimarrà una fossa che non sono in grado di riempire. Perché ormai, questa sensazione di averti tra le braccia, senza spade e pugnali, io vorrei preservarla per sempre..... Perchè..... Perché....
- Eleys.... io ti amo.-
Lui chiuse gli occhi mentre le lacrime copiose scendevano da sotto le palpebre. Lo aveva ammesso, alla fine. Troppo tardi.
Li riaprì al tocco delicato della mano fredda di lei sulla guancia.
Ora anche lei piangeva. E sorrideva.
- Anche io, San..... anche io.- Un colpo di tosse con altro sangue, ma nessuno di loro se ne curò. A fatica Eleys riprese:
-Lo vedi? Pure tu puoi provare dei senti- ........
La mano appoggiata alla guancia del mezzelfo cadde a terra, il suo volto rigato dalle lacrime si reclinò all'indietro, gli occhi verdi ormai spenti.
Per sempre.
San la guardò ancora, immobile, il cuore vuoto.
Poi arrivò il dolore, più forte che mai. Rivolse lo sguardo al cielo e urlò, urlò con tutte le proprie forze a quella coltre.
Il dolore per la perdita di qualcuno che ami, così simile a quellosentito alla morte di Ido, ma anche più profondo.

Appoggiò l'ultima pietra e si distaccò da quella tomba. Sotto la terra e i sassi, aveva fatto giacere il corpo di Eleys, contornato da fiori profumati.
Avevano passato pochissimo tempo insieme, ma sentiva terribilmente la sua mancanza. Un amore forte, che aveva avuto vita breve. Troppo breve.
San si asciugò le ultime lacrime. Si portò un mano all'avambraccio dove erano ancora visibili le ferite che lei gli aveva inferto. Presto sarebbero guarite, ma la ferita che aveva al cuore no. Quella sarebbe rimasta a lungo.
Se n'era andata, non sarebbe più tornata. Cosa poteva fare lui ora? Sarebbe riuscito ad andare avanti?
La nota sensazione di odio, rabbia e rancore lo avvolse, senza che quella nuova sensazione scoperta con Eleys ritornasse.
Se ne andò senza mai voltarsi indietro.
Negli occhi una furia anocra più forte di quella di prima.
Era un Marvash. Avrebbe ucciso chiunque si fosse messo in mezzo a lui e al ritorno di Ido.







Note dell'autrice
Finalmente sono riuscita a finirlo!!! Scusate se vi ho fatto aspettare, ma tra una cosa e l'altra....
Pensavo di finirlo in breve ma spero che vi piaccia lo stesso. Mi piacerebbe che mi lasciaste dei commenti, per sapere se è piaciuto, se ha trasmesso delle emozioni, se è da criticare... insomma, quello che volete.
Mi dispiace di aver fatto morire Eleys, ma purtroppo la sua morte era programmata già dall'inizio ç__ç
Sostanzialmente San mi sta antipatico nella storia originale, ma ora che gli ho dato questa sfumatura, questo rancore in più che lo fa diventare così crudele, be, ha sminuito la mi a rabbia verso di lui (scusa troisi!! :) )
E voi che ne dite?

  
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