Fanfic su artisti musicali > Black Veil Brides
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Autore: Graveto    02/01/2013    1 recensioni
La storia continua e ha nuovi sviluppi. Ci aspettano nuove "aventure con i black Veil Brides, in Germania.
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Finalmente Aprile, le vacanze di Pasqua erano arrivate ed eravamo tutti elettrizzati per tutto quello che ci avrebbe aspettato all’arrivo in Germania.
Come di consueto avevo già organizzato tutto tramite l’agenzia di viaggi della mia famiglia, volo con scalo a Milano, da Palermo a Frankfurt am Main (nota città tedesca); dopotutto, io e Giada, dovevamo andare a prendere Soraya, mica potevamo lasciarla partire da sola.
Sta di fatto che 5 ore prima della partenza ci sentimmo tutti su Skype e organizzammo le ultime cose per il viaggio; ma, mentre eravamo in conferenza di chiamata, con nostra gioia si aggiunse Andy al nostro gruppo. Salutò tutti, noi ancora a bocca aperta, e disse che ci avrebbero aspettato all’aeroporto, si notava che non vedeva l’ora di vederci.
Finita la chiamata molto “euforica”, passai a prendere Giada e partimmo per Palermo, durante la strada ascoltammo il nuovo album dei BVB, troppo bella la canzone Resurrect the Sun.
Sta di fatto che arrivammo all’aeroporto con le orecchie pulsanti per la musica troppo alta, lo so che leggendo questa cosa sarete caduti per terra dalle risate; scherzi a parte, salimmo sull’aereo come fulmini perché Giada non smetteva di tirarmi per la maglietta, sempre il solito ritornello con lei, dovrei mettere qualcosa di più elastico quando c’è lei, così evito eventuali strappi.
Arrivammo a Milano verso mezzogiorno, Soraya ci strinse in un abbraccio così caloroso che per poco non ci uccideva tutti e due con i suoi bracciali appuntiti.
Partimmo tre ore dopo e atterrammo dopo una mezz’ora di volo.
Immaginate cosa successe al momento di prendere i bagagli? Soraya e Giada si portarono via la mia maglietta per l’eccitazione; però avevano ragione di essere così su di giri, erano pur sempre i Black Veil Brides che avremmo incontrato, mica una banda di strada.
Sospettando che, usciti dalla porta automatica avrebbero lasciato le valigie dove capitava per “salutarli”, dico salutarli perché potete capire da voi cosa stava per accadere, mi offri di portare tutto io.
Infatti avevo ragione, Giada e Soraya riabbracciarono i loro BVB come se non li vedessero da vent’anni, invece io mi limitai a un paio di “moderati” abbraccia e strette di mano.
Ero, diciamo commosso, perché prima che ci invitassero per le vacanze di Pasqua, pensavo sarebbe finita lì, cioè che non li avremmo più sentiti ne visti, ma non era così, si prevedeva una vacanza con i botti.
Caricate le valigie sulle due loro macchine, ci accompagnarono di mia zia Stella e mio zio Sebastiano, non ci volle molto per arrivare; infatti entrammo in casa loro facendo le giuste presentazioni e, come giusto che si usi, fu invitata anche tutta la band a entrare.
Erano almeno due anni che non andavo in Germania, ma questa volta ero solo, fantastico pensai,e, mentre tutti discutevano con tutti, io ero al settimo cielo, come potete immaginare, Soraya e Giada, stavano in paradiso, nel vero senso della parola.
Dopo aver ringraziato zia e zio, ripartimmo per raggiungere la loro abitazione.
All’arrivo, capimmo che la casa era in città, a duecento metri dal fiume Meno, che separava e tuttora separa la Francoforte moderna da quella antica.
Sta di fatto che la casa era fantastica, tre piani con: cinque bagni, nove camere da letto, una cucina gigantesca, ascensore e stanza da pranzo con tv di, quanto potevano essere?! Ottocento pollici, ovviamente scherzo. Pensandoci bene, anche casa di Giada ha l’ascensore.
Non occupammo tutte le nove camere, a parte che eravamo otto, ma ne utilizzammo solo cinque; infatti io dormivo con Jinxx, CC dormì con Ash, Soraya stava con Giada e Andy e Jake per ultimi nella stanza in fondo al corridoio.
Sistemammo le nostre cose e andammo a cena in un ristorante per VIP, sempre a Francoforte, era l’Iwase, uno dei più famosi in Germani per le sue specialità Orientali.
Mangiammo sushi a volontà, con Giada e Soraya che cercavano di imparare “l’arte” del mangiare con le bacchette.
La serata finì con una passeggiata sul ponte collegante le due sponde del Meno.
Ero distrutto dalla stanchezza, e anche le altre davano segni di sonnolenza, infatti, tornati a casa, andammo ognuno nelle proprie camere e ci addormentammo felici come non mai.
Questo sogno più che reale era ricominciato, e noi c’eravamo dentro come non mai.
 
  
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