Un chiacchiericcio continuo
arrivò alle sue orecchie, svegliandola.
La sacerdotessa si girò
dall’altro lato, incerta se aprire gli occhi o no.
Il mago avrà mantenuto la
sua promessa?
-Kikyo! Sorella Kikyo,
svegliatevi!-
La miko aprì gli occhi,
trovandosi davanti a una Kaede di appena dieci anni.
Si mise seduta “ma allora…”
pensò “allora è tutto vero!”
-Sorella Kikyo, che avete?
Siete così strana!-
-No, niente, Kaede non ti
preoccupare- rispose alzandosi
La bimba sorrise in risposta
–Avanti, sorella, c’è di
-COSA?!-
Scattò in
piedi.
Com’era possibile
quello?
Poi le venne in mente che il
mago le aveva detto che sarebbe partita dal giorno della sua
morte.
E quel giorno Inuyasha
l’aspettava nei pressi del Dio albero.
Con le gambe che tremavano,
Una ben nota figura era in
piedi davanti a lei.
-Inuyasha…-
sussurrò.
Il ragazzo mosse leggermente
le orecchie, per poi girarsi a guardarla, sulla faccia il suo solito
sorriso triste.
-kikyo!-
Si avvicinò a
lei.
-Mi sei mancata- disse,
abbracciandola stretta.
La sacerdotessa chiuse gli
occhi.
Che
malinconia…
Ma adesso lui era lì, con
lei e solo per lei, e quel giorno stesso lui sarebbe diventato umano,
coronando il loro sogno di vivere insieme come due esseri
umani.
-Inuyasha, allora sei pronto
a diventare umano?-
Il ragazzo si staccò
leggermente dall’abbraccio per guardarla fissa negli
occhi
-Si-
-Questo pomeriggio- - Questo
pomeriggio, si-
La sacerdotessa sorrise,
mentre il ragazzo si avvicinava per darle un bacio.
Lei chiuse gli occhi
beandosi di quell’attimo, consapevole che stavolta niente sarebbe andato
storto.
Il mago aveva mantenuto la
promessa.
Le aveva reso quello che le
era stato rubato…-
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-Ferkes! Tu non l’ai
fatta tornare indietro nel tempo, tu hai modificato
il passato!!!-
Il mago e
Il mago la guardò
sorridendole, poi distese le gambe.
-Bè? Cos’hai da dire?-
-Niente. Si, certo, ho modificato il passato, ma tutto questo è stato
fatto per esigenze di copione!-
-Esigenze di
copione?!!! Tu sei completamente pazzo!! Vuoi dire che hai impedito che
Naraku nascesse?!-
-Assolutamente no! Ma
per chi mi hai preso?!-
La ragazza lo guardò
storto.
-Come se non ne fossi
capace…- disse con aria di sufficienza.
-Si, ecco… insomma
Freya! Dovresti sapere che non si può impedire la nascita di qualcuno,
almeno non con mezzi ortodossi…- concluse con una
risatina.
Freya si prese la
testa fra le mani: quell’uomo era un caso
preoccupante…
-Quindi il monaco ha
sempre la sua cicatrice del vento, e quella sterminatrice finirà… un
momento: ma loro non sono ancora nati!-
-Errore! Cercherò di
spiegarti la situazione Freya: ho usato un incantesimo particolare per
esaudire la volontà di quella donna: ho deciso di agire con i suoi
pensieri e le persone che erano ai primi posti, per così dire, anche se
cronologicamente parlando non ci dovrebbero essere, sono in quel tempo: la
sterminatrice, il monaco, e il kitsune, sono
presenti-
-Ancora continuo a non
capire… dove vuoi arrivare? Questo è un incantesimo ancora più complicato
di quello per portare indietro nel tempo, perché lo hai
fatto?-
-te l’ho detto… devo
appurare la mia teoria…-
-Ma che diavolo
sarebbe questa teoria?!-
-Te lo dirò a tempo
debito-
-Si, si, va bene… e…
la ragazza?-
Il mago sghignazzò –
Anche lei si trova sempre in quel mondo, solo che…- posò una mano sullo
specchio
- solo che cosa?! La
pianti di parlare a monosillabi?-
-Lo scoprirai fra
poco… intanto fammi un po’ manipolare un
incontro…-
-Manipolare?!-
-Si… tra la piccola
volpe, il demone gatto,
quella pulce fifona, com’è che si
chiama…?-
-Myoga- disse la
bambina
-Si, esatto, e
Kagome-
-Perché, li hai fatti
restare insieme?-
-esatto. Si
risveglieranno tutti e tre al villaggio di Sango, ma non sotto l’effetto
dell’incantesimo-
-E questo cosa c’entra
con la tua teoria?-
-lo
vedrai…-
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quando si svegliò, il
piccolo kitsune capì subito che non era nel posto dove si era addormentato
la notte prima.
Si girò sulla dura terra, e
aprì gli occhi per cercare la vista familiare dei suoi
amici.
Ma non vide
nessuno.
Scattò in piedi, iniziando a
correre come un pazzo per quello, che a quanto pareva, era un
villaggio.
-
KAGOOOMEEEEE!!!!INUYASHAAAAAA!!!! MIROKU!!SANGO, DOVE SIETE
FINITI???!!!!-
-SHIPPO!!! Shippo, anche tu
allora non sai che cosa è successo?!-
-Vecchio
Myoga!!-
La pulce saltò addosso al
Demone volpe
-Myoga! Dove siamo? Non c’è
nessuno, Kagome, Inuyasha…-
-Non disperare Shippo. Non
so neanch’io che cosa sia successo..però…è come se… non so come spiegarlo…
fossimo… il tempo… fosse tornato indietro…-
- Indietro?! Ma allora…
nessuno si ricorderà di noi!!!!-
-Non disperare Shippo. Non
riconosci dove siamo?-
Il kitsune si guardò
intorno.
Un tranquillo villaggio di
campagna, con gente che stava lavorando, ben tenuto, ma no, non gli
ricordava niente…
-?-
-Siamo nel villaggio degli
sterminatori… ed è qui che ho trovato Kirara e
Sango-
-Kirara e Sango sono qui?!-
urlò il demone volpe, scattando in avanti alla loro
ricerca.
-fermati, Shippo! Non
sappiamo se loro ricordano!-
-Accidenti…è vero… cosa
facciamo allora?!!!-
Shippo scoppiò a piangere, e
a nulla valsero le consolazioni di Myoga.
-Forza, Shippo, coraggio,
cerca di…-
-Hey, bambino come mai stai
piangendo?-
Shippo smise di piangere:
una figura ben nota stava in piedi davanti a lui.
I soliti capelli castani e
lucenti, gli occhi leggermente truccati di rosa, ma soprattutto, il caro
vecchio Hiraikotsu che faceva bella mostra di se sulle spalle della
ragazza.
Sango!
-Sa…- - No, Shippo,
aspetta…- gli bisbigliò la pulce nell’orecchio –Non vedi che non ci ha
riconosciuti?-
-Allora?- disse Sango,
levandosi il boomerang dalle spalle per chinarsi davanti al piccolo
Kitsune
-Che cosa ti è successo
piccolo? Sei un demone, ma non sembri affatto pericoloso!-
-Ecco…io non so dove sono…
mi sono risvegliato qui…per caso…-
La ragazza alzò un
sopracciglio –Per caso?-
Il bambino
annuì.
-Comunque, sei nel villaggio
degli sterminatori di demoni, ed io mi chiamo Sango-
- Ah… Shippo-
disse.
-Bene Shippo! Senti, ma non
hai nessun posto dove andare?-
Il kitsune guardò Myoga –No,
non ho nessun posto dove andare- disse.
-Se è così, puoi restare per
qualche tempo con noi- suggerì la ragazza
-Va bene!-
Sango si alzò –Vieni, ti
presento a mio padre, mioi fratello e gli altri
sterminatori-
Seguirono la ragazza in una
casa nel centro del villaggio.
-Padre! Kohaku! Venite per
favore!-
-Che c’è Sango?- disse una
voce molto forte.
-Padre, venite, devo
presentarvi una persona- rispose.
Un uomo alto, robusto, con
la barba, apparve davanti a loro.
Squadrò bene Shippo e poi disse: -Perché hai portato
un demone in casa nostra?-
-Oh, tranquillizzatevi
padre, è innocuo!-
-Questo lo vedo-
-Si chiama Shippo, e si è
risvegliato nel nostro villaggio questa mattina senza sapere perché era
qui!-
-davvero?
Strano…-
In quella, apparve Kirara,
che posato lo sguardo sui due demoni, assunse un’aria
sorpresa.
-Kirara? Che
cos’hai?-
La gattina lo guardò per un
attimo, poi si andò a sistemare accanto a Shippo.
Sango sorrise –Vedo che hai
conquistato subito Kirara! Bene, vi lasciamo soli, allora! Di qualsiasi
cosa tu abbia bisogno, chiedi pure a me!-
Shippo aspettò che si fosse
allontanata con suo padre, poi prese a parlare
-Hey! Kirara! Ma tu ci
conosci!-
La gatta
annuì
Myoga spuntò dai capelli di
Shippo.
-A quanto pare siamo gli
unici immuni a questa specie di incantesimo!-
-E
adesso?-
-Dobbiamo trovare gli
altri-
-E come?- -Non so. Ma mi
farò venire un’idea-
-M…- Shippo stava per dire
qualcosa, quando delle voci lontane lo fecero
zittire.
I tre demoni si accostarono
all’unosono all’entrata.
Videro Sango, suo padre e
Kohaku che parlavano poco lontano.
-Un demone Ragno
padre?-
-Esattamente. Infesta un
castello qui vicino-
-Non deve essere difficile
abbatterlo-
-Kohaku, questa sarà la tua
prima missione in veste di sterminatore-
-Si
padre-
-Cerca di farti
onore-
-Si!-
-Partiremo seduta stante!
Voglio concludere questa faccenda prima che faccia
notte!-
-Si
padre!-
-Hey, ma non sarà quando
Naraku…?-
- credo di si
Shippo-
-E allora che si
fa?-
-Che domande! Li seguiamo! E
poi, se non sbaglio, quel castello è vicino al villaggio
Musashi!-
-Credi che gli altri siano
li?-
-Non so, ma spero tanto di
si…-
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-Ferkes! Non ti facevo
così bastardo!-
- Modera i termini
Freya!- disse offeso il mago cambiando posizione sulla sua
sedia
La bambina scattò in
piedi
-Vuoi davvero fargli
rivivere quell’incubo?- sbottò
-Freya! Non credevo
avessi una così bassa stima di me!-
Lei sorrise ironica
–Bè, uno che mi tiene prigioniera in questa baracca da settecento anni,
non può che meritarsi questo!-
-Sai bene che non sono
io a tenerti rilegata qui!- spiegò –Comunque, sappi che le cose andranno
diversamente!-
-Ah si? E
come?-
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Kikyo era
eccitatissima.
Procedeva spedita per il
villaggio, la sfera tenuta stretta nelle mani, gli occhi al sole delle
quattro.
“ finalmente” disse
“finalmente di nuovo insieme”
Fece l’ultimo tratto di
strada r arrivare al Goshimboku addirittura correndo, cosa che non aveva
mai fatto in vita sua, nemmeno quando era bambina.
Si
fermò.
Inuyasha era li, appoggiato
al tronco dell’albero.
Quando la sentì, alzò gli
occhi e sorrise
-Ti stavo aspettando- disse
alzandosi ( hey, non è che lo faccio troppo
gentile?NdF)
Kikyo sorrise –Non ti lascio- disse
“non più”
Inuyasha si fermò vicino a
lei – Allora?-
Kikyo gli mostrò la sfera
–Eccola-
-Ferkes!!Oddio, non
diventerà umano davvero?!!!- esclamò saltando in
piedi
-Devo ricordarmi di un
incantesimo per ammutolire la gente…- borbottò tra se e se il
mago
Inuyasha prese dalle mani
della sacerdotessa la sfera, poi chiuse gli occhi…
-KIKYO!!! SACERDOTRESSA
KIKYO!!!!_
Inuyasha aprì gli occhi di
scatto, guardando interrogativamente la sacerdotessa
-SACERDOTESSA!!!DOVE
SIETE???!!!!-
Sentendo le voci degli
uomini avvicinarsi, strappò la sfera dalle mani del mezzo
demone.
Pochi attimi dopo, arrivò da
lei un gruppo di persone.
-Sacerdotessa!-
-Si? Che
volete?-
-Al villaggio qui vicino…
gli sterminatori hanno inviato un messaggero per richiedere il votro
aiuto! Sembra che siano in difficoltà con un demone ragno!- spiegò un
uomo.
Kikyo imprecò tra
se.
Proprio
adesso…
-E va bene. Portatemi a
questo villaggio, o quello che è. Inuyasha, vieni con me?-
chiese
Lui
annuì.
-Ma, sacerdotessa
Kikyo…lui…-
-Lui ci potrà essere
d’aiuto-
-Allora…l’aspettiamo al
villaggio-
Quando si furono
allontanati, lei si vltò verso Inuyasha
-Io…-
-Non ti preoccupare… sarà
per un’altra volta!-
Lei sorrise –Si, è
vero…-
E insieme si incamminarono
verso il villaggio…
ED ECCO IL SECONDO
CAPITOLO!!! UN PO’ LUNGHINO;
MA CI VOLEVA!! VOLEVO RINGRAZIARE ONIGIRI PER IL SUO COMMENTO, ED ANCHE
TUTTI QUELLI CHE LEGGONO!!
ADESSO