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Autore: Aiyana    04/01/2013    1 recensioni
L'attenzione del conte fu subito attirata dalla nuova domestica che stava pulendo le scale in quel momento. I suoi capelli rossi uscivano dalla cuffia che le era stata data per lavorare.
Non appena la vide alzarsi e prendere il secchio dell'acqua e scendere le scale capì che quella ragazza nascondeva qualcosa. Poteva dire a tutti di essere una semplice domestica. Ma il portamento perfetto e le mani curate dicevano l'esatto opposto.
Genere: Storico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Storico
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Avevo già scritto questa storia, ma non mi piaceva per niente,
e i capitoli erano troppo corti per questo la storia resterà la stessa ma prenderà una piega diversa.
Scusate questo piccolo disguido.

 

 

 

 

- Festa inaspettata.

 

 -Peterhof,1917

 

Il viale della villa era tutto illuminato, piccole lanterne erano sparse per il viale e il grande giardino che circondava il palazzo, quella sera si sarebbe svolta una festa in onore della primogenita del consigliere e amico dello Zar di Russia, che era anche uno degli invitati. 

 

Zoya Nikolaevna Romanova, si trovava in cima alle scale con le gambe a penzoloni che pendevano dalle piccole colonnine poste sotto il parapetto.

La ragazza alzò lo sguardo verso il cielo, il tetto della villa era tutto di vetro il che permetteva a Zoya di rimanere alzata fino a tardi a guardare le stelle.

 

Una voce squillante la fece sobbalzare, mancava un'ora alla festa e Zoya non si era ancora vestita, tragedia.

 

"Lyubovʹ, cosa fai ancora qui?"

"No mama" Cercò di protestare Zoya ma fu tutto inutile, venne portata di peso in bagno, e messa nella vasca da bagno dove sotto il rigido controllo di sua mamma le vennero lavati i capelli e spazzolati per bene, una volta, vestita Zoya era irriconoscibile, il lungo vestito era spettacolare, era stato importato da Parigi, Il colore ricordava quello dell'oro che risplendeva in contrasto con il verde dei suoi occhi.

 

Il primo ballo lo concesse a suo padre, subito dopo fu il turno dei cugino Petja.

 

"Zoyuska, ti godi la serata"

"Petja, lo sai che odio queste feste"

"Preferiresti cavalcare vero?"

"Si Petja, me lo prometti, domani andiamo a cavallo vero?"

"Tutto quello che vuoi angelo mio"

 

Ma le cose belle non erano destinate a durare in eterno e Zoya questo lo sapeva.

 

Zoya sentì il rumore di sedie e bicchieri rompersi, prima di vedere delle guardie che entravano in casa, nella sua casa e rovinavano la festa, suo padre prese lei, suo fratello e la loro madre, per mano conducendole nei sotteranei del palazzo.

 

"папа, che succede?"

"I soldati, è scoppiata la guerra dovete fuggire, ho mandato le domestiche a recuperare dei soldi e vestiti per voi, io vi raggiungerò dall'altra parte del tunnel"

"È una promessa?"

"Si, stellina. È una promessa."

 

 

(…)

 

Alcune domestiche non si erano presentate nel luogo dell'appuntamento, avevano atteso tre giorni anche Nicola, il padre di Zoya non era tornato, le notizie che trapelavano erano che tutti i presenti alla festa erano morti, secondo alcune fonti pure la contessa e i suoi figli lo erano.

 

Zoya era molto legata al padre e durante tutti il tragitto verso l'Inghilterra non proferì parola, Pinny la domestica personale di Zoya con origini inglesi era l'unica che si era presentata, la valigia che portava con se conteneva alcuni vestiti, gioielli e molti soldi. 

Ma per Zoya niente poteva ricomprare suo padre, lo amava troppo, lui la capiva, capiva che odiava il protocollo e le regole da rispettare, e se la scopriva fare qualcosa che non avrebbe dovuto le strizzava l'occhio e si voltava dall'altra parte.

 

"Zoya, siamo arrivati"

"Ancora 5 minuti Pinny"

 

Zoya aprì gli occhi di scatto rendendosi conto di non essere più nel suo palazzo in Russia ma bensì in Inghilterra, e lei qui contava pari a zero mentre nei palazzi di San Pietroburgo veniva sussurrato il suo nome con riverenza. 

 

Mentre ora veniva scansata in malo modo alla stazione, le veniva da piangere. Se qualcuno avesse saputo chi fosse, si sarebbero scansati e piegato la testa fino a quasi sfiorare il pavimento.

 

Pinny viveva in una casetta appena fuori Londra, il giardino era estremamente piccolo e l'orto era tutto appassito. Zoya doveva dividere la camera con Andrew suo fratello. Mentre Alexandra, loro madre, aveva una camera tutta sua, dopo la morte del conte la sua salute era diventata molto cagionevole e rimaneva in camera a riposare.

 

"Pinny, devo fare qualcosa per migliorare la nostra situazione"

" E cosa vorresti fare Zoya?"

"Lavorare."

  
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