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Autore: Natsuki Uzumaki    25/07/2007    7 recensioni
E' passato un anno dalla sconfitta di Hades e Athena, ha deciso di mandare in vacanza i 12 Gold Saint più Kanon! Che cosa combineranno?
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 4°: Primo Giorno: Già Problemi

Capitolo 4°: Primo Giorno: Già Problemi!

Il giorno dopo se la presero veramente comoda, tanto l’appuntamento con la guida era fissato per le 15:00.

L’uomo arrivò puntuale come un orologio svizzero. Aveva un aspetto ordinato, un viso simpatico e gentile incorniciato da ricci castani, indossava un paio di jeans blu scuro e una camicia a maniche corte azzurra. Si presentò, si chiamava Alessandro, ed espose concisamente il programma.

Alessandro:”Prenderemo la metro e per oggi visiteremo il Duomo e dintorni. Con il tempo che abbiamo a disposizione non penso che potremmo vedere altro. Bene, se siete pronti, andiamo!”

Scesero al primo sotto passaggio e in breve si trovarono in Piazza Duomo.

La chiesa in stile gotico era meravigliosa e Alessandro era una bravissima guida e un oratore eccezionale; per ogni angolo, colonna o basso rilievo aveva una storia da raccontare.

La visitarono tutta, da cima a fondo, ci misero tre ore, e alle 18:30 si ritrovarono di nuovo tra gli infiniti piccioni della piazza.

Shura:”Figa, ma quanti piccioni ci sono?!”

Esclamò, schivandone uno in planata.

Alessandro:”Beh, tanti! E’ una delle caratteristiche di Piazza Duomo.”

Il cavaliere di Capricorno intanto si era avvicinato ad Aphrodite, portando il braccio davanti al petto in posizione di taglio, pronto ad usare Excalibur per difendersi dai “minacciosi” pennuti.

Aiolos:”Shura! Non ci provare neanche!”

Gli intimò, accorrendo per fermarlo.

Nel frattempo anche Death Mask si era accostato all’impassibile Aphrodite. Aveva armato l’indice con gli Strati di Spirito e minacciava gli animali.

Death Mask:”Guai a voi se vi avvicinate! Vi spedisco tutti all’altro mondo!”

Aphrodite:”Rilassi Deathy. Non ti fanno niente.”

Death Mask:”Ehy! Non chiamarmi Deathy!!!”

Esclamò, puntandogli l’indice armato in faccia. Il Saint di Pesci non si scompose.

Aphrodite:”Oh, su Deathy non fare così. Tranquillo.”

Gli parlò come ad un bambino. Gli prese la mano e la chiuse a pugno per portarsela al petto.

Death Mask rimase pietrificato!

Più o meno nella stessa situazione di Aphrodite si trovava Camus, che da una parte aveva Milo, la cui Cuspide Scarlatta cresceva pian piano, e dall’altra Aiolia pronto con piccole scariche di elettricità che avvolgevano la mano stretta a pugno.

Camus:”La volete piantare?! Avete paura di qualche uccello?!”

Milo:”Questi non sono uccelli normali! Ci stanno circondando!”

Aiolia:”Ci vogliono attaccare!”

Camus:”Si, certo. Come no.”

Affermò esausto, schiaffandosi una mano in faccia.

Camus:”Ragazzi mettete immediatamente via Cuspide e fulmini, altrimenti velo congelo!”

Minacciò con un sorriso angelico dipinto sul volto.

Milo&Aiolia:”Ma…”

Camus:”Subito!”

Ordinò facendo rallentare il moto degli atomi.

Milo&Aiolia:”Agli ordini!!!”

Esclamarono ritirando il Cosmo.

Kanon:”Fratello! Secondo me hanno ragione Milo e Aiolia!”

Affermò veramente convinto aggrappandosi inconsciamente alla camicia del gemello con una mano, mentre con l’altra stava aprendo l’ Another Dimension.

Saga:”Ma che cosa ti sei fumato?”

Chiese allarmato.

Saga:”E chiudi subito quella Dimensione!”

Disse prendendo la mano armata di Kanon tra le sue.

Intanto i perfidi pennuti si avvicinavano sempre di più al povero Marine Shogun.

Kanon:”Ma… Saga…”

Piagnucolò, avvinghiandosi al braccio del fratello.

Saga:”Dai, Kanon. Non ti fanno niente.”

Lo consolò, facendogli Pat Pat sulla testa.

Dohko:”Ehm… Ale! Non è che sti così sono pericolosi?!“

Chiese, appoggiandosi con la schiena alla schiena della guida, così da tener sempre sotto controllo i movimenti di quei minacciosi animali.

Alessandro:”Ma no, figurati. Sono iniqui!”

Rispose candido, sorridendo tranquillamente.

Due metri più in là, intanto, anche il placido Mu e l’austero Shaka erano pure loro schiena contro schiena.

Mu&Shaka:”Ma ne sei proprio sicuro?”

Chiesero ad Ale, fissando molto poco tranquilli i piccioni.

Alessandro:”Certo che ne sono sicuro! Guardate Aldebaran com’è tranquillo! Se li è già fatti amici!”

Una dozzina di teste si voltarono verso il Cavaliere di Toro. Era attorniato dai piccioni, e fino a qui tutto bene, il problema era che ce li aveva anche addosso.

Mu:”Aldebaran, ma cosa stai facendo?”

Chiese un tantino preoccupato.

Aldebaran:”Sto dando loro da mangiare!”

Rispose con ovvietà.

Solo in quel momento i Saint avevano notato il sacchetto di cibo che il loro compagno aveva in mano.

Aiolia&Milo:”Ma ti si sono posati addosso!”

Aldebaran:”Si, lo so! Ma non mi stanno mica facendo del male! Sono solo uccelli!”

All’affermazione del Toro, quasi tutti i cavalieri arrossirono lievemente.

In un istante, le centinaia di piccioni che attorniavano i ragazzi si alzarono in volo con un assordante frullare di ali. In mezzo a quel turbinio grigio tre scie, dai colori forti, sfrecciarono dirette verso il lato del Duomo. Urtarono una Aiolia, una Milo e la terza Camus; proseguirono per altri dieci metri e si bloccarono, si girarono e si inchinarono alla maniera giapponese.

Ragazza:”Scusateci tanto! Non abbiamo fatto apposta!”

Si voltarono di nuovo e ripresero a correre, gridando ancora un paio di volte “Scusate”.

Il colpo d’occhio era impressionante. Erano vestite decisamente originali.

Tutte e tre in stile metal. Una indossava dei pantaloni rossi sopra al ginocchio, una maglietta nera e bianca, un cravattino e due cinture incrociate con le borchie a piramide. La seconda dei pantaloni lunghi neri con inserti bianchi, molte cerniere e corte catene che li univano, una maglietta nera con stampe di teschi bianchi e una cintura a due file di borchie killer. La terza portava una corta minigonna nera da cui spuntavano tre o quattro strati di tulle viola, una camicia nera senza maniche che lasciava scoperta quasi tutta la schiena, cravattino viola e una catena e una striscia di pelle con le killer al fianco.

Completavano l’abbigliamento di tutte e tre polsini e collari con le killer e stivaloni in pelle nera con le fibbie e le suole altre 10 cm.

Il pensiero comune di tutti e tredici i cavalieri fu il medesimo.

Tutti:-Ma come mischia fanno a correre con quelle cose ai piedi?!?-

Mentre formulavano quel pensiero, altre sei schegge passarono loro in mezzo. Una mezza dozzina di ragazzi.

Ragazzo1:”BASTARDE! FERMATEVI SUBITO!”

Ragazzo2:”PUTTANE! FATEVI PESTARE A DOVERE!”

Ragazzo3:”OLTRE CHE TROIE, PURE VIGLIACCHE!”

Ragazzo4:”SIETE DELLE ZOCCOLE E AVETE PAURA DI QUALCHE MASCHIO?!”

Ragazzo5:”CAZZO, FERMATEVI CHE CI DIVERTIAMO UN PO’!”

Ragazzo6:”SI! PRIMA VE LE SUONIAMO DI SANTA RAGIONE E POI CHISSA’…”

Scoppiarono a ridere tutti e sei, mentre si allontanavano dai tredici.

Aphrodite:”Deathy caro, cosa hanno detto?”

Death Mask:”Beh… le pollastre hanno chiesto scusa per aver urtato quei tre. Le sei mammolette, invece hanno inveito contro le tre gnocche e le hanno minacciate di menarle e, forse, qualcosa d’altro.”

Tradusse con tono indifferente.

Death Mask:”Ale, che programmi abbiamo adesso?”

Aggiunse voltandosi verso la guida.

Aldebaran:”Ma quali altri programmi?! Dobbiamo andare ad aiutare quelle ragazze!”

Death Mask:”Macché! Non sono affari nostri…”

Aphrodite:”Aldebaran ha ragione. Non possiamo lasciare in mano a quei bruti dei sì bei boccioli di rose. Non possiamo permettere che le il viso di quelle fanciulle indifese si rovini.”

Alessandro:”Ehm…”

Aiolia:”Giusto! Noi, siamo al servizio della Giustizia!”

Alessandro:”Ehm… ragazzi…”

Aiolos:”Mio fratello ha ragione, per una volta! Dobbiamo intervenire!”

Alessandro:”Ehm… ragazzi… scusate…”

Milo:”Bene! Allora andiamo!”

Camus:”Si.”

I Cavalieri si misero ad inseguire i sei. Shura e Aphrodite, prendendolo sotto braccio, trascinarono anche Death Mask.

Death Mask:”ALE! TU ASPETTACI QUI! TORNIAMO SUBITO!”

Disse, voltandosi, mentre cercava di correre con le sue gambe.

Alessandro:”Ehm… ma… veramente…”

Alessandro:-Va beh! Capiranno da solia!-

Obbiettivamente avevano perso parecchio tempo e fu per un colpo di fortuna che, in lontananza, riuscirono a vedere uno degli inseguitori imboccare una stradina quasi invisibile. Più si avvicinavano, più le grida di dolore aumentavano. Arrivati all’imboccatura del vicolo senza uscita si bloccarono increduli. Un piede, che indossava uno stivale di pelle con la suola da 10cm, si abbatté sulla testa dell’ultimo ragazzo ancora in piedi. Lo stivale apparteneva alla ragazza con i pantaloni dalle mille cerniere e catene. Le altre due avevano già finito e si stavano spolverando i vestiti.

Ragazza:”Nooo cazzo, sangue!”

Esclamò quella in gonna.

Ragazza2:”Che c’è? Ti sei fatta male?”

Chiese la tipa con i pantaloni rossi scozzesi.

Ragazza:”Macché fatta male! Uno di quegli stronzi deve avermi sputato sangue addosso!”

Ragazza2:”Oh, porc… anche a me!”

Ragazza:”Smacchiatore universale n’altra volta!”

Ragazza3:”Ma vacca troia è la terza volta in due giorni! I miei pantaloni preferiti!”

Esclamò lo schizzo di sangue, che imbrattava un paio di catene.

Ragazza3:”Dannato bastardo!”

Imprecò, sferrando un calcio nello stomaco allo stesso tipo, che aveva ricevuto il calcio a martello.

Ragazza2:”Brava! Infierisci! Devono precipitare all’inferno questi maledetti bastardi!”

Ragazza3:”Sanzo forever!”

Esclamò, riferendosi alla frase presa in prestito ad uno dei protagonisti di Saiyuki(Manga della Kazuya Minekura. N.d.A.).

Ragazza:”Dai sorelle, andiamo!”

Disse girandosi verso l’uscita. Ovviamente, si accorse dei tredici intrusi.

Ragazza:”Ohoh, abbiamo altre visite!”

Commentò, con un sorriso sadico.

Ragazza2:”Ehy, bamboli! Volete essere pestati anche voi?”

Ragazza3:”Fattevi pure sotto! Ce n’é per tutti!”

Concluse.

Tutte e tre li fissavano con espressioni sadiche, facendo scrocchiare mani e collo.

Aldebaran:”No, no! Calma ragazze!”

Si fece avanti l’omone, aprendo i palmi in segno di resa.

Aiolos:”Noi, veramente, eravamo venuti qua per salvarvi!”

Precisò.

Ragazza:”Mhmm?”

Mugugnò poco convinta, come le altre del resto.

Saga:”Ma… ma noi diciamo la verità!”

Affermò, con aria involontariamente pucciosa.

Le espressioni delle tre ragazze non cambiarono però abbassarono la guardia. Le tre giovani li fissarono ancora per qualche secondo.

Ragazza2:”Ehy! Quei tre sono quelli che abbiamo urtato in Piazza Duomo!”

Le compagna guardarono nella direzione indicata.

Ragazza3:”Cazzo, è vero!”

Ragazza:”Mischia, c’hai ragione!”

Ragazza3:”Mh, allora possiamo dire che non centrano niente con le bande che ci scassano puntualmente?!”

Ragazza2:”Si! Concordo!”

Ragazza:”Allora possiamo fidarci! Piacere di conoscervi, io mi chiamo Nemesi!”

L’espressione delle ragazze, era cambiata radicalmente. Ora sorridevano bonarie.

Ragazza3:”Io sono Sizuku, piacere!”

Ragazza2:”Piacere, Sara!”

I Saints si presentarono a loro volta.

Nemesi:”Comunque grazie per essere accorsi in nostro aiuto!”

Sara:”E’ vero! Neanche ci conoscevate!”

Sizuku:”E in più, vi siamo anche venute addosso!”

Milo:”Già! E con la delicatezza che ti ritrovi mi sorprendo di non essermi trovato una spalla lussata!”

Sizuku:”Ehy! Non esagerare!”

Milo:”No, no, non esagero mica! Hai la delicatezza di una scaricatrice di porto, per non parlare del modo di esprimersi! E la grazia di un gorilla in calore!”

Camus:”Milo, non essere maleducato.”

Milo:”Ma è la verità!”

Sizuku:”Milo!”

Milo:”Si?!”

Sizuku:”SEI UNO STRONZO, CAFONE, DEFICIENTE! IO TI PESTO A SANGUE!”

Milo:”EHY! CHE CAZZO TI URLI?!”

Sizuku:”COGLIONE! TI SEI MESSO AD URLARE PURE TU!”

Milo:”SI! MA HAI COMUINCIATO TE!”

Sizuku:”CERTO! TU MI OFFENDI COME SE NIENTE FOSSE, E MANCO MI CONOSCI!”

Milo:”QUELLA CHE OFFENDE, QUI, SEI TU!”

Sizuku:”IO OFFENDO IN RISPOSTA ALLE TUE OSSERVAZIONI POCO CARINE, CAFONE!”

Milo:”E NON CHIAMARMI CAFONE!”

Sizuku:”NON TI DEVO CHIAMARE CAFONE?! MA SAI ALMENO COSA VUOL DIRE?”

Milo:”NO, SI, NON PROPRIO, PERO’…”

Nemesi:”Lasciate perdere quei due!”

Consigliò agli altri ragazzi.

Sara:”Si, giusto! Tanto non finiranno di certo alle mani!”

Aiolos:”Ok!”

Acconsentì easyssimo, come al solito.

Camus:”Sono d’accordo. Tanto il mio migliore amico è un pirla e tale rimane.”

Aiolia:”Vero! Meglio ignorarlo!”

Aldebaran:”Già, tanto ho la netta impressione, che ci penserà la signorina a rimetterlo in riga!”

Concluse con un sorriso bonario. All’affermazione, scoppiarono tutti a ridere.

Shura:”Figa! Certo che ci sapete proprio fare con le botte!”

Aphrodite:”Shura caro, non usare certi termini con delle dolci fanciulle.”

Le due ridacchiarono lievemente.

Sara:”Tranquillo! Con queste due la volgarità è di casa! Io non mi scandalizzo più… e visto che Nemesi è più scaricatrice di porto di voi tutti messi assieme non s’impressiona manco lei!”

Nemesi:”Mh… ha parlato eau de fines…”

Sara:”Ehy, guarda che io sono una ragazza delicata, dolce e gentile.”

Nemesi:”Si, finché non ti inseguono per pestarti!”

Sara:”Mi dovrò pur difendere!”

Aiolia:”E direi che lo fai anche più che egregiamente!”

Intervenne, indicando i corpi dei poveri ragazzi ancora svenuti.

Sara:”Abbiamo avuto un’ottima maestra!”

Dohko:”Avete avuto tutte e tre la stessa sensei?”

Nemesi:”Si, esatto!”

Kanon:”Vi conoscete da tanto?”

Sara:”Beh, si!”

Nemesi:”Praticamente da quando abbiamo memoria! Siamo sempre vissute assieme!”

Un coro di “cavoli” e “caspita”, si alzò dai dodici.

Sara:”E voi? Vi conoscete da tanto?”

Aiolos:”Beh… alcuni di noi sono grandi e quindi, si conoscono gli altri molto meglio, comunque si, ci conosciamo da tanto! Non abbiamo mai vissuto insieme, a parte i fratelli ovviamente, però siamo sempre stati vicini di casa.”

Sara:”Lol!”

Nemesi:”Che bello! E siete venuti in Italia per una vacanza tutti insieme?”

Dohko:”Eh si! Una vacanza a mio avviso meritatissima!”

Sara:”Si?! Avete lavorato sodo per venire qui?”

Aiolia:”Puoi dirlo forte! E’ da un po’ di anni che non stavamo tranquilli!”

Nemesi:”Che lavoro fate?”

Alla domanda si pietrificarono tutti.

Nemesi:”Beh, che c’è? Che ho detto?”

Aiolos:”Ehm… perché questa domanda?”

Nemesi:”Avete detto che è da anni che non state un po’ tranquilli, che avete lavorato tanto per venire qui, sono solo curiosa di sapere che lavoro vi ha tenuti occupati per anni interi!”

Nel frattempo, Sara aveva buttato l’occhio sul suo orologio.

Sara:-Le 8 meno 20… COSA?-

Sara:”NEM!”

Gridò. Nemesi si volse di scatto preoccupatissima.

Sara:”Sono le 8 meno 20! L’appuntamento è alle 8!”

Informò allarmata.

Nemesi:”Cazzo di Buddha! Sizu!”

Sizuku:”Zitto!”

Ordinò a Milo.

Sizuku:”Che c’è?”

Chiese rivolgendosi all’amica.

Nemesi:”Siamo in ritardo! Sono le 8 meno 20 e dobbiamo ancora farci mezz’ora di metro!”

Sizuku:”Merda! Tutta colpa di quei sei ciglioni!”

Sara:”Andiamo!”

Sizuku&Nemesi:”SI!”

Sara:”Ciao ragazzi! Dobbiamo scappare!”

Sizuku:”Piacere di avervi conosciuto!”

Nemesi:”Ciao!”

Si misero a correre verso il sottopassaggio per la metro, più vicino.

Nemesi si voltò di botto.

Nemesi:”Ah, ragazzi! Vi aspettiamo alle 15 in punto dopodomani davanti al Duomo! Vi faremo visitare un’altra Milano! Mi raccomando!”

Sara:”Andiamo Nem!”

Nemesi:”Si, arrivo!”

Sparirono dietro un angolo.

Saga:”Che si fa?”

Shura:”Si torna da Ale!”

Saga:”Mano! Non intendevo adesso… per dopodomani!”

Aiolos:"Si va ovviamente! Tutti!”

Precisò, riferito a Death Mask.

Death Mask:”Uff… lo sapevo!”

Milo:”Oh, andiamo e chi se lo perde un appuntamento con quelle tre sventole?”

Camus:”Guarda che non hanno invitato solo te, hanno invitato tutti e tredici! Non ti montare la testa!”

Milo:”Lo so, lo so…”

Ribatté, un po’ demoralizzato.

Scoppiarono tutti a ridere, chi più chi meno.

Intanto erano tornati in Piazza Duomo, dove Alessandro li stava attendendo pazientemente.

Aiolos:”Scusaci! Ti abbi9amo fatto aspettare tanto!”

Alessandro:”Fa nulla, figuratevi! Tanto ho trovato da chiacchierare come mio solito. Piuttosto, le avete conosciute le tre pazze?”

Chiese mantenendo il suo immutabile sorriso sincero e cordiale.

Milo:”Ehm… si!”

Alessandro:”Simpatiche, eh?!”

Aiolos:”Si! Ma, le conosci?”

Alessandro:”Mezza Milano sa chi sono! E per una certa fascia d’età è praticamente impossibile non conoscerle!”

Kanon:”Perché? Come mai sono così famose?”

Alessandro:”Beh, tra una cosa, quell’altra e quell’altra si fanno parecchi amici. Diciamo che è perché sono molto interessanti!”

Kanon:”Oh, capisco…”

Rispose dubbioso.

Aiolos:”Ah, a proposito. E’ possibile spostare le visite di dopodomani pomeriggio?”

Alessandro:”Va hanno invitati a fare un giro per la loro Milano?”

Aiolia:”Beh non hanno usato proprio queste parole, ma suppongo che il senso sia quello…”

Alessandro:”Comunque, ad ogni modo, non c’è problema! E sposteremo anche le visite mattutine!”

Saga:”Come mai?”

Alessandro:”E’ il caso che dormiate fino a tardi e che vi rilassiate a dovere. Dovrete essere molto riposati e freschi per mantenere il loro ritmo, ve lo posso garantire!”

Pronunciando quelle parole, il suo sorriso aveva avuto un improvviso cambio di sfumatura, era enigmatico, di uno che la sapeva lunga.

Alessandro:”Bene! E’ ora di tornare in hotel!”

Per lui il discorso era concluso, difatti qualsiasi domanda sulle tre misteriose ragazze che gli vennero rivolte durante il tragitto, le dirottava abilmente su altri argomenti.

  
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