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Autore: lallinachan    05/01/2013    0 recensioni
La mia seconda FF, spero vi piaccia
Due millesimi di secondi dopo stava dando il suo primo bacio, niente di particolare, un semplicissimo bacio a stampo, però era pur sempre il suo primo bacio, dato ad un perfetto estraneo dalla voce roca
Genere: Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: G-Dragon, Nuovo personaggio, T.O.P.
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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-Miele, stai ancora ascoltando quella musica?- la voce di sua madre gli gelò il sangue mentre, colto sul fatto, saltava verso il mangianastri per zittire B.I.G.

-Ehm... no, stavo studiando e ho lasciato la cassetta senza accorgermene...- sua madre lo guardò sorridendo dolcemente mentre gli accarezzava i capelli corvini.

-Miele, per studiare ci sarebbe bisogno di avere un libro vicino, sai?- effettivamente il libro più vicino era chiuso nella sua cartella, ancora sigillata da quando era tornato da scuola e si era chiuso nella stanza con la musica, ignorando le domande di sua madre sugli occhi lucidi che proprio non era riuscito a nascondere.

Perché per quanto lui provasse a far finta di nulla, stava male lo stesso quando i suoi compagni lo insultavano, scovando ogni suo singolo difetto, persino quelli che lui, assolutamente ipercritico con se stesso, non aveva scovato. Quel giorno, per esempio, avevano scovato una tonalità altalenante nella sua voce che, per quanto perennemente baritonale, continuava a fare le bizze ultimamente, rendendogli complicata l'idea di rappare anche solo per scherzo. Quell'insulto aveva fatto più male del dovuto perché gli aveva ricordato quanto fosse impossibile realizzare l'ambizione stupida che si era incastrata nella sua giovane mente. Con la voce altalenante, sua madre decisa a farlo diventare un grande medico e suo padre deciso a farlo diventare un eroico soldato era impossibile anche solo insinuare a bassa voce che lui, infondo, voleva lavorare con la musica da grande. Gli avrebbero sicuramente rifilato frasi fatte su quanto i sogni da bambini cambiavano ogni giorno. Il problema però era proprio quello, il suo sogno era fisso e assolutamente ben radicato da anni ormai. C'era di buono però che sua sorella sembrava parecchio decisa a spianargli la strada vista e considerata la sua ultima ambizione da modella. A favore di Hye Yoon però c'era una media perfetta che faceva sembrare ancora più claudicante la sua media al limite della sufficienza, causata un po' dalla poca voglia di fare e un po' dal sonno perenne che lo avvolgeva durante le ore di lezione, Chaerin punzecchiante a prescindere. La situazione andava decisamente ragionata e il libro di matematica, sembrava un ottimo alibi per passare ore intere racchiuso nel mutismo mentre pensava e ripensava come dire almeno alla petulante ragazzina di dodici anni cosa voleva fare. Forse se avesse avuto il coraggio di dire almeno a lei cosa voleva fare le cose si sarebbero sbloccate almeno un pochino, tanto lei aveva sempre qualche parola di conforto da dispensare, qualità che in sua madre invece cominciava a scarseggiare, complice la stanchezza di entrambi. Ji-Yong però era un essere umano, parlante, pensante e con una propria opinione e sapeva benissimo che idea malsana gli gironzolava per la testa e, anzi, lo capiva. Infondo lui, nonostante l'anno in meno, era già apparso una o due volte in televisione e passava tutto il suo tempo libero a rappare e fare provini in giro, supportato dalla sua adorabile madre che lo scortava ovunque.

-Miele, mi ascolti? Ti ho detto che sta sera viene a cena la tua amichetta con la sua famiglia perché sua madre vuole parlarci prima di lasciarvi andare a quel festival...- festival era una parola grossa, era solo un bar pieno di ragazzini con due o tre cantanti underground che dimostravano tutto il loro odio per la società con vestiti tutti sgualciti, capelli unticci e sguardi da finto fattone.

Chaerin aveva rotto le scatole in maniera impressionante per andarci e alla fine lui si era ritrovato a doverle fare da accompagnatore. Ora che ci pensava in realtà Rin non aveva neanche bisogno di un accompagnatore, tanto suo fratello li avrebbe portati, sistemati nel locale e poi sarebbe tornato a prenderli al rispettabilissimo orario delle dieci e mezza, concessione ottenuta solo dopo ore intere di strilli di quel mini tornado.

-Nh... io veramente avevo sonno...- -Dormi ora, tanto lo so che anche se tirassi fuori un libro non leggeresti nulla- e lui da bravo scansafatiche qual'era si infilò tra le coperte, dandosi del genio per essersi messo la tuta appena arrivato a casa, e si beo per un attimo dell'amorevole rimboccargli le coperte di sua madre e del suo chiudere le persiane per non far filtrare il sole.

Sua madre si era accorta del sonno perenne che avvolgeva il suo bambino, l'espressione imbronciata, il passo lento e trascinato, come se avesse esaurito le batterie. Si era anche accorta del suo arricciare il naso quando lo chiamava miele o bambino mio e forse era ora di trattarlo un po' più da grande, nonostante ai suoi occhi lui sarebbe rimasto per sempre il suo bambino. Il suo bambino che ora era in lotta con se stesso, in lotta con il suo avere qualche chilo di troppo, in lotta con qualsiasi difetto, eppure lei in quel bambino ormai cresciuto ci vedeva una bellezza straripante, perché quando ascoltava la musica i suoi occhi brillavano luminosi e un leggero sorriso gli increspava le labbra fin troppo spesso arricciate. Con un sospiro accarezzò dolcemente i capelli del figlio ed uscì, lasciandolo dormire in pace, cosa che a quanto pare non riusciva a fare così spesso ultimamente. Se solo fosse stata in grado di leggere nella mente di quel ragazzino fin troppo preoccupato avrebbe fatto di tutto per renderlo felice.

 

-Oppa? Seung Hyun? Tabi? Scemo?- il letto traballante obbligò Seung Hyun ad aprire gli occhi, ritrovandosi una saltellante Chaerin in bermuda e t-shirt che gli strillava contro.

-C...cosa?- -Oh, buongiorno! Sai che sono le sette di sera e tua madre crede che tu abbia la febbre? La tua nuna mi vuole morta, le ho detto che non mi piace il suo nuovo taglio... però lei è scema, stava molto meglio con i capelli lunghi!- erano discorsi troppo complicati per il suo cervello ancora in fase di caricamento.

-Parla piano e una cosa per volta, mi sono appena svegliato...- la risata della ragazzina riempì la stanza mentre riprendeva a saltare sul letto per farlo svegliare.

-Va bene, sono sveglio... scendiamo...- quando il ragazzino riemerse dalle coperte una risata sguaiata si liberò per la seconda volta dalle labbra della ragazzina.

-Hai una tuta rosa?!- -Sì... perché?- quel ragazzino oltre che essere matto era anche scemo.

-Perché è un colore da ragazza...- che discorso sensato e maturo, doveva farle un applauso.

-Ma cosa vuol dire? È un bel colore! Ma cos'ha la gente contro il rosa?!- -Appena sveglio sei proprio suscettibile... scendiamo o vuoi restare ancora a sfoggiare la tua tuta rosa solo con me?- e tutto imbronciato il ragazzino scese in salotto con lei.

 

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-Oppa, guarda!- il ragazzino smise di camminare per le stradine di Hongdae mentre osservava una vetrina in cui annunciavano una rap battle nel locale per quel pomeriggio.

-Ci andiamo? Dai, dai!- -Nhg... non so...- digrignò piano i denti mentre si sentiva un idiota, se fosse andato a quell'evento sarebbe morto di invidia per il coraggio altrui e se per caso avesse preso coraggio si sarebbe poi ritrovato a dover spiegare a Chaerin perché sapeva rappare, cosa che non era nei suoi piani.

-Dai, oppa, sono tre mesi che ci conosciamo e tu non mi lasci mai scegliere dove andare... sei cattivo! Uff... oltretutto posso uscire solo con te perché mia madre si fida solo di te...- non poteva cedere, doveva ignorare quegli occhioni da cucciolo.

-Tabi, sii buono!- -Non attacca!- con un sospiro Chaerin si fermò davanti alla vetrina arricciando il naso.

-Uff! Va bene, allora tu fai come vuoi, io rimango qui da sola!- ed ecco che stava riconfermando la sua pazzia.

-Non mi va di guardare la gente rappare...- -Perché? A te piaceva il rap, no?- -FATTI I FATTI TUOI!- la ragazzina sbuffò lisciandosi la gonna, per niente impressionata dagli strilli del suo amico.

-Non strillare, i passanti non ci tengono a sentire la nostra conversazione... comunque io non ti capisco, davvero!- -Nessuno mi capisce...- -E perché?- -Perché non do mai tutte le carte...- Seung Hyun era un pazzo rabbioso e Chaerin se ne fregava alla grande.

-Emozionante... allora non lamentarti se nessuno ti capisce, no? E poi sono più importanti le cose non dette di quelle dette, tu per esempio quando si parla di musica diventi nervoso, anche se cerchi di fare finta di nulla...- beccato, beccato dalla sua nuna.

-N...non è vero!- -Non mentire...- -Sono cose mie...- la nuna annuì lentamente e sorrise divertita.

-Come vuoi... andiamo a prenderci un gelato, oppa?- il ragazzino annuì lasciandosi trascinare verso la gelateria, passando davanti ad un paio di bancarelle ed evitando per miracolo un paio di bambini esagitati.

-Tabi oppa, perché ieri te ne sei andato subito dopo scuola senza aspettarmi? Ho dovuto fare la strada con Minji che mi strillava contro perché dice che devo cambiare modo di fare e di vestirmi...- -Non mi chiamare Tabi, è inquietante...- -Non è vero, è carino...- il battibecco continuò finché entrambi non ebbero un cono gelato in mano e lui improvvisò un balletto idiota nel bel mezzo della strada per farla felice.

 

****** ****** ****** ****** ******

 

-S...S...Soo Yun... ecco... ti... andrebbe di... uscire... con... me?- Chaerin fece oscillare lentamente i piedi mentre osservava la scena seduta su una panchina della scuola.

Seung Hyun parlava solo di Soo Yun da quasi un mese e ora, tutto rosso e balbettante, stava chiedendo alla sua bella di uscire. E beh, lei era davvero bella, quattordici anni compiuti il 14 febbraio, alta, magra, pareva facesse la modella o qualcosa del genere, capelli color cioccolato mossi, sguardo da cerbiatta e portamento da donna d'alta classe, senza parlare del nasino all'insù, retaggio di qualche parente francese a suo dire. Chaerin si pizzicò la punta del naso leggermente a patata e prese a fissarsi la punta delle scarpe constatando che effettivamente erano tutte impolverate. Infondo cosa poteva aspettarsi a maggio? Lei non era mica come Soo Yun che passava le sue giornate a comprare vestiti, lei girava per i giardinetti con Seung Hyun e il suo amico strano, un certo Ji Yong, sporcandosi le scarpe mentre calciavano i sassolini.

-Ew! No, mi spiace, non esco con i ciccioni brutti come te!- Seung Hyun abbassò le spalle affranto, ignaro del mini tornado che si stava avvicinando a passo di carica alle tre ragazze ridacchianti.

-Soo Yun, certo che sai essere proprio st- la manina di Minji le tappò la bocca prima che potesse iniziare il suo turpiloquio.

-Come prego?- le lunghe ciglia truccate della ragazzina sbatterono un paio di volte mentre osservava l'espressione rabbiosa dell'altra.

-Come puoi dire una cosa simile?! Seung Hyun non è affatto brutto!- -Escici tu allora!- Chaerin si dimenò tra le braccia di Minji mentre tirava calci all'aria.

-Nuna, lascia perdere... andiamo, Ji ci starà aspettando... ciao!- con un ultimo grugnito Chaerin si risistemò la gonna della divisa e seguì il suo oppa verso il parchetto dietro la scuola dove Ji si faceva trovare.

-Oppa, non hai creduto a quello che ha detto Soo Yun, vero?- silenzio.

-Oppa, vero?- -Ha ragione, sono ciccione quindi sono brutto... e poi non ho nemmeno una bella faccia, anche da magro sarei brutto... e poi guarda, ho i brufoli!- stava dando di matto.

-Tu sei completamente scemo... non sei così tanto ciccione e poi secondo me se dimagrissi avresti davvero un bel volto! E poi cosa vuol dire, scommetto che prima o poi verranno pure a Soo Yun un paio di brufoli, manco ne avessi centinaia, sono due in croce! Oppa, tu sei completamente scemo, ecco tutto!- Ji, che aveva sentito solo l'ultimo insulto, scoppiò a ridere battendo le mani.

-Sei sempre affettuosa tu, eh? Come mai se qui? Oggi dovevamo uscire solo io e lui, abbiamo delle commissioni da fare!- ogni volta era così, lei arrivava e Ji la mollava da sola in un angolino a calciare sassolini mentre loro andavano il più lontano possibile da lei a fare le loro faccende.

-Sempre simpatico tu... no ti preoccupare, ci sono tanti sassolini in questo parco... Seung Hyun, ci vediamo domani?- -Se aspetti un paio d'ore ti accompagno...- le sopracciglia aggrottate del ragazzino la obbligarono a dire di sì, come sempre.

Quella volta però voleva sapere cosa succedeva quindi si decise a seguirli di nascosto fino all'altro polo del parco dove li vide cominciare a rappare. Ji parlava di quanto gli stessero facendo la vita difficile a una certa YG e invece Seung Hyun parlava della sua amata Soo Yun che lei personalmente avrebbe preso a calci. Era bravo, molto. La voce roca sembrava fatta per sciorinare tutti i pensieri del ragazzo in maniera quasi aggressiva nel suo essere ritmata. Seung Hyun sembrava maledettamente sicuro mentre rappava, sembrava essere nato per quello.

-OPPA! Perché non mi hai mai detto che sapevi rappare?- il ragazzino arrossì colpito dalla domanda.

-P...perché sì...- -Quindi era questo il gigantesco segreto? Voi due rappate?- Ji ghignò divertito, spettinando la treccia già in precarie condizioni di Chaerin.

-Io veramente sono in una casa discografica... il fatto è che Seung Hyun si vergogna a dire che il suo so- -Solo passatempo è rappare... non ho molti interessi, sai?- il ragazzo più magro gli lanciò un'occhiataccia, piccato per l'improponibile interruzione.

-Seung Hyun, io continuo a non capire perché ti ostini a non dire niente a nessuno... fosse un segreto improponibile...- il ragazzino digrignò i denti osservando i due volti, uno accusatorio e l'altro confuso, dei suoi amici.

-Saranno fatti miei, Ji? Chaerin, andiamo...- e lei da brava scema accondiscendente lo seguì in silenzio e senza fare una piega, ascoltando i suoi versi seccati mentre camminavano nelle assolate vie di Seoul.

-Io lo uccido prima o poi!- -Va bene, oppa... adesso però stai buono...- -No che non sto buono! Quello parla sempre troppo! Io lo strozzo!- che ragazzino seccante.

-E io se non la smetti ti picchio... guarda, c'è Minji...- la ragazzina sfrecciò velocemente verso l'altra, agitando le mani in tutta la sua naturale esaltazione.

-Minji, Minji! Come mai ancora a metà strada?- -Oh, aspettavo te... Soo Yun mi ha detto di dirti che se vuoi ti da una mano per conquistare S.... OMO! Ciao Seung Hyun!- Chaerin arrossì di botto prendendo a gesticolare a caso.

-NO! Non ha capito nulla! Io non... voglio dire... no! Seung Hyun... no!- l'altra annuì lentamente, facendo ondeggiare la frangetta castana.

-Di che parlavate? Devo sentirmi insultato?- -Oppa, perché pensi sempre che la gente ti insulti? Magari Minji mi stava dicendo che sei il compagno più carino e tu ora l'avresti smontata...- l'occhiata scettica che ricevette in tutta risposta era impagabile.

-Rin, tra te e Minji non so chi è più matta... vi lascio alle vostre cose, se mia madre vede Ji passare da solo mi strozza...- e mentre si allontanava con il solito passo ondeggiante, come se non avesse abbastanza energie in corpo, la vocina di Chaerin rimbombò per le strade.

-Oppa, guarda che prima ho capito, non sono scema! Sarai un grande- e un sorriso si dipinse sul volto di Seung Hyun mentre agitava una mano in saluto, senza voltarsi.



Ci ho messo una vita ma alla fine ho aggiornato... chiedo scusa per i tempi epici ç_ç
Comunque questo è quello che passa il convento, mi spiace se non è un capitolo molto lungo ma spero vi piaccia lo stesso... comunque volevo ringraziare Malila2009 per aver recensito, lil_monkey per aver inserito questa storia tra le ricordate e Alvis Raven e Haven per averla inserita tra le seguite, ringrazio tantissimo anche chi ha letto in silenzio questa storia, grazie mille :)
spero che questo capitolo vi sia piaciuto, in qualsiasi caso fatemi sapere, ogni parere e ben accetto :)

  
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