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Autore: Mrss_Dashwood    06/01/2013    1 recensioni
Qualcosa cambierà a Beacon Hills quando una nuova ragazza farà la sua comparsa. Nessuno si accorgerà di niente fino a che la ragazza stessa svelerà chi è veramente e che cosa ha causato il suo arrivo. Derek e Scott faranno ricerche su alcuni indizi lasciati dalla ragazza per poter svelare il pericolo a loro ancora sconosciuto, che solo la ragazza conosce ma non ha intenzione di svelare. Forse qualcuno potrebbe farle cambiare idea, ma la strada è ancora lunga e piena di altri misteri. E segreti, che non lasceranno indenni nessuno.
Che dire, in bocca al lupo.
Genere: Commedia, Romantico, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Isaac Lahey, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Per tutta la notte non riuscì a dormire. Pensava e ripensava alla sensazione che aveva su quella città da quando era arrivata. C' era qualcosa di strano. Non era normale. Sembrava che ci fosse qualcosa di soprannaturale, oltre a lei. Decise di indagare, incominciando dal giorno stesso. Aveva intenzione di iscriversi alla scuola locale, doveva sembrare il più normale possibile e sperare che non la trovassero troppo presto. Aveva affittato una casa vicino al bosco, così da potersi allontanare ogni volta che doveva allenarsi, così da non destare troppi sospetti.
Era ancora sveglia quando la sveglia suonò. Si alzo, mise dei jeans e un maglione largo blu preso a caso, andò in cucina e prese una brioche che mangiò subito mentre prendeva da una sedia il giubbotto nero e le chiavi della moto. Uscì dalla casa correndo e salì sulla moto. Il primo giorno di scuola ed era in ritardo. Arrivò all'edificio parcheggiando la moto vicino l'entrata. Che lo spettacolo abbia inizio, si disse sarcasticamente. Si legò i capelli in una crocchia alta e si diresse in segreteria.
“Buongiorno, desidera?” domandò la segretaria.
“ 'Giorno. Sono nuova, e avevo mandato per fax l'iscrizione l'altra settimana”
“ Ah, voi siete Elizabeth Bennet?”
“Esatto” disse sorridendo.
“Bene, questo è l'orario delle lezione, deve solo compilare questo modulo”
“Certo” Dopo avere finito, salutò la segretaria e cercò l'armadietto che le era stato assegnato. Vi posò la borsa prendendo un quaderno. Accanto a lei c'erano due ragazze, una rossa e l'altra mora. Non pote fare a meno di ascoltare la loro conversazione.
“Stai attenta, Jackson potrebbe farti del male, potresti morire Lydia” disse la mora a quella che molto probabilmente si chiamava Lydia, la rossa.
“So badare a me stessa, Allison”
“Lo so, ma sono una tua amica e mi preoccupo per te” rispose guardandola severa.
“Sì, sì, come ti pare , ora devo andare a lezione, ci vediamo”
“Lydia..” la ragazza mora, Allison, fece un sospiro rassegnato prima di incamminarsi per il corridoio.
No, non le piaceva
affatto quella città. Beacon Hills si stava rivelando un mistero a cui avrebbe preferito non andare incontro, aveva già troppi problemi di suo. Con uno sbuffo, si diresse verso l'aula di chimica e appena entrata, si sistemò nel penultimo banco accanto alla finestra. “Buongiorno ragazzi. Mi è stato riferito che abbiamo una nuova studentessa fra le nostre mura.” disse quello che probabilmente era il professore e che già incominciava a darle un senso di fastidio. “Perché non ti presenti a noi, Elizabeth Bennet?”
La ragazza si alzò a disagio e fece un gesto vago con la mano per salutare la classe. Un ragazzo moro e un po' scuro di pelle la guardò curioso e lei ricambio lo sguardo alzando le sopracciglia. Come se non l'avesse mai fatto. Un odore e una sensazione familiare le fecero girare la testa. Aveva già sentito quell'odore... Il ragazzo sembrava aver notato qualcosa anche lui, infatti la guardò sia con interesse che con crescente preoccupazione. Era evidente che incominciava a nutrire dei sospetti.
“Bene, Elizabeth, puoi sederti adesso. Possiamo cominciare la lezione, vero Stilinski?” domandò rivolgendosi ad un ragazzo che fissava curioso il moro.
“Mh? Oh, certo, non vedevo l'ora” Il professore lo guardò rassegnato e incominciò a spiegare, ma si sentiva ancora gli occhi di quel moro puntati addosso a cui si era aggiunto anche l'altro ragazzo.
Per tutta l'ora non fece altro che pensare a quanto fosse stata sbagliata la sua scelta di trasferirsi a Beacon Hills, ma ormai era lì, e se si fosse spostata avrebbe avuto ancora meno tempo per allenarsi. Ma non voleva che altri problemi si aggiungessero alla sua più che catastrofica vita.

Finita la lezione, uscì dall'aula e il ragazzo moro la seguì affiancato dall'altro ragazzo ( Stilinski?” ) che continuava a seguire il suo amichetto infastidito dal suo mutismo. Arrivata all'armadietto e posato il quaderno si girò ritrovandosi quei due ragazzi davanti, che le sorrisero contemporaneamente, facendole scappare una risata a causa del loro movimento in sincrono.
“Elizabeth, vero?” le domandò il moro.
“A quanto pare”
“Io mi chiamo Scott e lui è il mio amico Stiles” si presentò indicando anche il ragazzo accanto a lui.
“Migliore amico, vorrai dire. Comunque Lizzy, ah ti possiamo chiamare così no? Da dove vieni? Ohio, Texas, Washington oppure New York? O anche..”
“Seattle” rispose secca interrompendolo.
“Oh, bene! E come mai sei venuta in questa cittadina ormai dimenticata?”
“Non credo che vi interessi” disse mentre Scott tirava una gomitata a Stiles, che in risposta sussurrò un infastidito “Che c'è?!” .
“Ti va di venire al nostro tavolo a pranzo, ti presentiamo altre due nostre amiche”
“Certo, perché no?” rispose falsamente allegra, prima se li sarebbe tolti dai piedi meglio era.
“Ok, allora a dopo” sorrise il moro salutandola.
“A dopo” rispose mentre se ne andavano.

Sono nella merda.


 

Stiles e Scott raggiunsero Allison al tavolo, dove stranamente era seduta anche Lydia.
“Perché sei seduta qui?” domandò Stiles scrutandola.
“Mh, per mangiare?” suggerì sarcasticamente.
Stiles sbuffò incominciando a mangiare la sua insalata. Scott intanto incominciò a raccontare della nuova ragazza e dei suoi sospetti a riguardo.
“In che senso ha un odore strano?” domandò Allison.
“Beh, non ha il vostro odore, quello degli umani,e non credo sia un licantropo. Non ho idea di chi sia veramente.”
“E' quella la ragazza?” sbottò Lydia infastidita dagli sguardi che lanciavano i ragazzi della mensa a Lizzy che era appena entrata. In effetti, era proprio bella. Aveva un fisico slanciato, ma non era molto alta, era castana con degli occhi verde - dorati che si notavano a primo impatto . E il suo viso era uno di quelli che non dimentichi facilmente.
Appena li notò li raggiunse salutandoli con un sorriso che accecava. Vista da più vicino aveva una carnagione abbronzata, quasi dorata.
“Sei straniera?” domandò subito Lydia.
“No, sono di Seattle”
“Di Seattle? Come fai ad essere di Seattle e ad avere la pelle abbronzata?!” sbottò la rossa infastidita che subito continuò non dandole il tempo di rispondere “ Mi devi dire il tuo segreto”
“Un giorno” rispose vaga sedendosi.
“Ti chiami Elizabeth, giusto?” le domandò la mora. Aveva un'aria familiare.. All'improvviso si ricordò delle due ragazze accanto al suo armadietto e in effetti erano loro.
“Sì, ma puoi chiamarmi..”
“Lizzy!” disse Stiles interrompendola.
“Ok. Io mi chiamo Allison” si presentò sorridendo.
“Lydia” disse la rossa.
“Bene, mangiamo?” disse Scott tutto sorridente.
Finito il pranzo tutti e cinque si divisero andando ognuno alla propria lezione.


 

Finalmente era finita. Era riuscita a superare il pranzo, ma sapeva che avevano dei sospetti su di lei e avrebbero sicuramente indagato. E lei avrebbe indagato su di loro. Per quel pomeriggio aveva in programma di andare a fare un giro della città, per vedere se c'era qualche altro impiccio.
Ma appena uscita da scuola, mentre si dirigeva verso la moto, Allison la fermò domandandole se voleva stare un po' con lei e Lydia, magari avrebbero potuto portarla a fare un giro.

Perfetto, pensò ormai rassegnata. Se non avrebbe accettato si sarebbero insospettiti e molto probabilmente l'avrebbero seguita.
“Certo, mi farebbe piacere” le rispose sorridendo.
“Ok, possiamo andare anche ora, Lydia ha la macchina, perciò..”
“Certo, semmai dopo potreste riportarmi qui a scuola, così prendo la moto”
“Sicuro, nessun problema”
Aspettarono che Lydia uscisse, e quando arrivò salirono tutte e tre in macchina. Girarono un po' di negozi, parlando del più e del meno.
Le chiesero dei suoi genitori, e lì forse fu un po' titubante.
“Beh, ecco.. In verità, sono venuta qua da sola e tuttora abito in una casa vicino al bosco, da sola”
“Oh, mi dispiace, se non vuoi parlarne..” disse Lydia stranamente gentile.
“No, no, è passato tanto tempo ormai. Vedete, i miei genitori sono morti in un.. incidente, ecco.. quando avevo appena otto anni, e da quel giorno in poi diciamo che mi sono rimboccata le maniche e adesso so badare a me stessa. Insomma, me la cavo” rispose facendo un sorriso appena accennato.
“Ma non hai un tutore, uno zio, un parente lontano?” le chiese Allison.
“Sì, una zia, ma si è occupata di me fino ai tredici anni, poi.. beh.. è morta di cancro e allora ho deciso di trasferirmi a Seattle, dimostravo più anni di quelli che avevo in realtà e così ho lavorato per un po' di tempo come cameriera, fino a quando non è arrivato il testamento di mia zia, che diceva che da quel momento in poi avrei ereditato tutti i suoi beni, così ho ricominciato a studiare e ho trovato un lavoro con una paga decisamente più soddisfacente”
“Mi dispiace, non volevamo ricordarti di...”
“Ve l'ho già detto, non importa, è successo tempo fa, ci sono abituata, e non fa così male come una volta” la interruppe sorridendo timidamente.
“Ok”
E li finì il dialogo imbarazzante, così ripresero a girare per negozi e a parlare di scuola.

Arrivata a casa si buttò sul divano, e si disse che non era stato poi tanto orribile quel giorno. Sorrise, ripensando al pomeriggio appena trascorso. Non era stato affatto fastidioso, quelle due ragazze avevano qualcosa di diverso rispetto a tutti gli altri adolescenti. Sembravano più mature, come se avessero affrontato problemi molto più complicati di trovare il vestito giusto o il ragazzo giusto.
Sembravano
sapere. E anche i due ragazzi, Scott e Stiles. Forse potevano aiutarsi a vicenda, ma prima di esporsi doveva scoprire cosa sapevano. Quella città, si disse, era ancora tutta da scoprire. E lei era decisa a svelare i segreti che i suoi abitanti nascondevano con così tanto impegno.


 

SAFFO'S NOTES

Salve gente!

Il primo capitolo è pubblicato e io mi sto preparando al secondo round u.u

La nostra Lizzy deve ancora incontrare Derek & Co.

Ma come si comporterà dopo averli conosciuti DAVVERO?

A presto :D

Saffo.

  
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