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Autore: Dolcemaia    22/06/2003    3 recensioni
Il titolo è significativo......
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: Alternate Universe (AU) | Avvertimenti: nessuno
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Ciò che il cuore nasconde

Capitolo 1 : L’appuntamento

"PISTAAAAA!!!!LIBERATE IMMEDIATAMENTE IL BAGNO!!" Disse la ragazza sfrecciando come un'invasata nel corridoio, non travolgendo solo per poco sua madre che stava casualmente passando di lì.

"Nami, mi spieghi che diavolo succede???"

"Ho un appuntamento ed è già tardi non ce la farò mai a prepararmi in tempo!!"

"A che ora?!"

"Alle 9!! Sono terribilmente in ritardo!!" Rispose la figlia ancora correndo verso il bagno.

"Nami, tesoro della mamma, sono solo le 6!!! Ti pare il caso di fare tutto questo casino per niente!!!" Purtroppo però, la donna poté udire solo la porta sbattere forte.

"Nojiko, ti prego, vai da quella testa matta di tua sorella e cerca di capire che le è preso!" Disse pacatamente, quasi con un tono di disperazione alla figlia più grande, che era arrivata in tempo giusto per vedere quella furia sbattere quell'accidenti di porta.

"D'accordo mamma, ma credo che sarà una cosa difficile, sai quella testona quanto ti assomigli, e quanto poco parli..."

"Che vuoi dire??" Chiese la donna sbalordita per quel paragone, ma anche lei sparì dietro quella benedetta porta, lasciandola con il dubbio.

"Nami???" Chiese Nojiko, sedendosi su uno dei sanitari, mentre fissava la sua immagine nello specchio appannato dal vapore e sistemava qualche ciocca azzurra di capelli.

"Che c'è?"Rispose la sorella dall'altra parte del box doccia.

"Dai lo sai benissimo cosa voglio!! Chi era al telefono dieci minuti fa? E soprattutto con chi hai appuntamento?"

"Ma che hai capito!! Era solo Rufy e ho appuntamento con lui e il solito gruppo..."

"Ah...." Disse la ragazza, un pò incredula. Conosceva il suo pollo e sapeva bene che era troppo su di giri, per trattarsi solo di un appuntamento come tutti gli altri. In genere quando usciva con Rufy, al massimo cominciava a prepararsi appena suonava il citofono e quel poverino assieme ad Usopp doveva aspettare un bel pò prima che scendesse ed invece stavolta si preparava con ben tre ore d'anticipo. Era strano, molto molto strano....

"A proposito" Continuò la rossa, aprendo il box doccia e uscendo già con l'asciugamano indosso "mi aggiusteresti questi benedetti ricci? Per tutti i giorni sono comodi hanno sempre una piega tutta loro che mi piace, ma quando si tratta di occasioni importanti non c'è verso di addrizzarli, tranne che con le tue manine d'oro??"

"Occasioni importanti?? Allora vedi che c'è qualcosa sotto??"Disse Nojiko armandosi già di bigodini e phon, per dare una mano a quella pazza di sua sorella, mentre lei si sedeva su uno sgabello.

"Ops... Volevo dire che.." Ma non poté continuare, era evidente che stava mentendo, era diventata tutta rossa in volto e lo specchio ancora appannato proprio non riusciva a nasconderlo.

"Con che faccia tosta provi a mentire proprio a me, la tua sorellina maggiore che ti racconta sempre tutto..."

"Proprio tutto non direi, comunque forse a te posso dirlo....E' che ... si insomma.... E' tornata in città una persona..."

"Non mi dire che si tratta di chi penso!"

"No.... non si tratta di chi pensi... ma a chi pensi?"

"A quell'assurdo individuo che partecipa a tutti i tornei e i campionati di scherma (perdonatemi, ma non mi veniva altro in mente, in fondo sempre di spadaccini si tratta!NdA), che risponde al nome di Rolonoa!"

"Bè... si!"Rispose l'altra molto imbarazzata, anche se sua sorella sembrava non aver capito bene quale fosse il motivo.

"Hai capito.... Zoro, torna e non si fa sentire!" Disse Nojiko, soprappensiero, probabilmente le parole le uscirono di bocca senza che se ne accorgesse.

"A dir la verità non è proprio così.... Lui ha chiamato Rufy e si sono messi d'accordo per uscire assieme stasera e visto che le macchine erano strapiene si è offerto di venirmi a prendere lui..."

"E me lo dici così, sono io quella che ora non ce la farà mai a prepararsi!!"

"Veramente lui ha una decappottabile biposto...."

"Vabbè potremmo sempre stringerci!"A queste parole la ragazza gelò. Adorava sua sorella, ma certe volte sembrava proprio non capirla. Si stava preparando con così tanta cura, proprio perché per almeno un terzo della serata, se non di più, avrebbero dovuto passarlo loro due, da soli, in quell'auto e lei si voleva ficcare in mezzo?? Nami stava già strappandosi i capelli dalla testa, o per lo meno quei pochi che Nojiko non aveva ancora sistemato, poiché non aveva il coraggio di dire alla sorella di restarsene a casa..

"E tu credi che papà ce lo permetterà!" Provò letteralmente a buttarla lì, non era poi una cosa così assurda. Il padre da buon genitore, forse un pò esagerato, non si tratteneva mai dallo spiare dalla finestra con chi le sue due figlie uscivano e spesso se qualcosa non era di suo gradimento, non si risparmiava dal richiamarle e rimproverale, certe figure.....

"Credo anch'io che non sarebbe d'accordo! Vabbè ma quando scendi aspettami, così almeno vengo anch'io a salutarlo!" Il silenzio calò nella stanza, una vena sulla fronte di Nami stava pulsando sempre più forte, fino a quando....

"CAVOLO, NOJIKO, LO VUOI CAPIRE CHE MI STO FACENDO CARINA PER LUI???E TU CHE FAI?? MI VUOI ROVINARE LA SCENA??? MA CHE RAZZA DI SORELLA SEI!!!"

Nojiko sbiancò letteralmente, non se l'aspettava una reazione simile. Aveva intuito che sua sorella avesse un interesse particolare per qualcuno di quella sua sgangherata compagnia, ma mai avrebbe pensato a Zoro. Quei due non facevano altro che litigare, continuamente, tanto che a volte bisognava staccarli per farli smettere, d'altro canto, però era pur vero che Nami si era un pò spenta nell'ultimo periodo, esattamente da quando lui era partito per quelle sue gare. In effetti, doveva capirlo prima, era sua sorella, come aveva potuto essere così cieca.

"Vabbè Nami, ho capito, ma potevi anche dirlo prima!!"

"Dirti cosa? !!"

"Grandi linee, sì, era esattamene questo ciò che dovevi dirmi!"

Le due ragazze scoppiarono a ridere di gusto, dopo di che si dedicarono all'opera di restauro di Nami, l'obbiettivo era renderla bellissima, tanto da togliere il fiato a quel ragazzo, tanto da fargli dimenticare quanto era rozzo, tanto da farlo innamorare...

Nami si guardò allo specchio piuttosto contenta per il risultato. Nojiko l'aveva aiutata a scegliere tra i suoi abiti quello più adatto, un vestitino corto nero, di velo, che giocando con le trasparenze, la rendeva sensuale, ma allo stesso tempo né volgare, né esagerata, poi sandali con il tacco, con borsa coordinata trafugata dall'armadio della sorella e un piccolo scialle, nel caso avesse avuto freddo, cosa molto difficile, visto che ogni volta che si trovava accanto a lui, si sentiva avvampare di calore. I suoi lunghi capelli erano stati raccolti in riccioli più ordinati, niente di troppo artificioso e il trucco era stato deliberatamente leggero, era fin troppo bella così, sarebbe stata una forzatura, cambiarne i lineamenti con dei cosmetici.

Mentre Nami continuava a girarsi e rigirasi davanti allo specchio, alla ricerca di qualche imperfezione da sistemare prima dell'arrivo del sospirato lui, Nojiko appoggiata allo stipite della porta della stanza continuava a ridere al pensiero dell'imbarazzo di quei due in macchina. Era certa, o avrebbero litigato per tutta la sera o non si sarebbero scambiati più di una parola. Improvvisamente dalla borsetta si udì un suono, era il telefono di Nami.

"Pronto?"

"Scendi!" Era lui. Il cuore cessò per un attimo di battere.

"Era troppo disturbo per sua maestà citofonare?" Rispose la ragazza, giusto per darsi un contegno e non far trasparire il suo imbarazzo.

"Mi scoccia che tuo padre mi faccia la radiografia dalla finestra, come per tutti i tuoi spasimanti!"

"D'accordo, scendo!"E attaccò. Contò fino a dieci prima di proferir parola, dopo di che saluto sua sorella, che le sussurrò un in bocca al lupo, sua madre e sgattaiolò via di casa.

Quando uscì dal portone ebbe una vista che le mozzava il fiato. Lui era lì davanti ai suoi occhi, già cosa molto rara, visto che era continuamente fuori nell'ultimo periodo, con indosso un paio di jeans neri, una maglia azzurra aderentissima e giacca sempre jeans con il colletto alzato... un vero figo, poggiato sulla sua auto, una decappottabile grigio metallizzato... Nemmeno nei suoi sogni migliori Nami aveva avuto una visione così paradisiaca, quant'era bello, non se lo ricordava così... le era mancato da morire e anche se sentiva il bisogno profondo di gettarglisi tra le braccia e baciarlo appassionatamente dovette frenarsi e spostare la sua attenzione su qualcos'altro, altrimenti si sarebbe sciolta.

"Ciao!" Disse mentre lui si limitò a farle un gesto con la testa, certo non era mai stato galante, ma meglio di niente!

"Cavolo, che auto! E' stupenda!"

"Giù le zampe!"

"Sempre acido, eh? Comunque ha una carrozzeria da sballo!"

"Anche la tua, non scherza!" Sussurrò il ragazzo, con un mezzo sorrisino.

"Cosa borbotti Rolonoa?"

"Ehm… niente… Dicevo che arriveremo in ritardo se non ci muoviamo!" Mentì spudoratamente. L'aveva scampata per un pelo, se l'avesse sentito sarebbe scoppiato il finimondo, sapeva che Nami non apprezzava molto quel genere di complimenti.

"Me la fai guidare?"

"Si!"

"Davvero?"

"No!" Disse ridendo. Si divertiva troppo a farla innervosire, in più la trovava ancora più carina quando era arrabbiata, con quel broncio da bimba.

"Sei sempre il solito bastardo!" Gli rispose lei con moderata rabbia, sedendosi al lato passeggero.In un attimo erano già per strada. Non solo era bello da morire ma guidava anche da Dio, Nami era quasi in adorazione, ma per non dare troppa soddisfazione a quell'energumeno, che non perdeva occasione per stuzzicarla cominciò a farfugliare qualcosa giusto per fare conversazione.

"Che novità mi racconti? Sei stato via parecchio stavolta!"

"I tuoi capelli..." Le disse non togliendo lo sguardo dalla strada.

"Che hanno i miei capelli?"Chiese la ragazza allarmata, cercando uno specchio per controllare che tutto fosse ancora a posto.

"Sono diversi!"

"Si, hai ragione! Erano troppo lunghi e invece di tagliarli mi sono fatta convincere da mamma e Nojiko a fare una permanente, giusto per cambiare un pò, perché non ti piacciono?"

"Sembri un cocker!"

"Cosa?? Non ti sopporto, sei solo uno zoticone, senza cervello per di più montato!"

"Detto da una che si pettina come un cane..."

"Morirai con una morte atroce e dolorosa!"

"E tu mi farai compagnia!"

"Nemmeno per sogno!"

"A proposito di sogni, ma hai dormito male stanotte?"

"Perché?"

"Hai due borse sotto gli occhi che fanno paura!"

"Ti odio!!!!!!!!!!!!!! ZORO ROLONOA TI ODIO!!!!!!!!!!!!!!!!" Si girò verso il suo finestrino, e non disse più un parola. Sapeva che era tutta fatica sprecata, o trasandata o perfetta, lui l'avrebbe sempre e comunque presa in giro. E lei che sperava che gli fosse mancata almeno un pò...

Dopo parecchi minuti, in cui lui aveva continuato a stuzzicarla, ma senza alcun accenno di risposta dall'altra parte, si decise a dirle...

"Dai, stavo scherzando! Sei troppo permalosa!"

"E tu sempre troppo offensivo!! Non perdi mai occasione, vero?"

"Si, è vero, però non per il motivo che credi!!"

"Cioè?"

"Non conosco nessun altro che se la prenda così tanto per le mie frecciatine e visto che ultimamente non ci siamo visti per niente, devo recuperare il tempo perduto, no?"

"Ti odio ancora di più!"

"Dai, smettila, che in fondo era una specie di complimento!"

"Alla faccia del complimento, ora ti faccio salire Usopp al mio posto!"

"No, ti prego, tu sei insopportabile allo stesso modo, ma almeno non mi metti le mani dappertutto in macchina e soprattutto non me la imbratti con quei piedacci sporchi!"

"Ah, è solo per questo che mi vuoi con te?"

"No... anche per prenderti in giro!"

Continua…

  
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