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Autore: Dolcemaia    22/06/2003    0 recensioni
Il titolo è significativo......
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: Alternate Universe (AU) | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Ciò che il cuore nasconde

Capitolo 2 : Il momento inopportuno

Nami scese infuriata dall'auto, finalmente felice di poter parlare con qualcun altro che non fosse quel benedetto spadaccino che sembrava avere il dono della parola, con l'unico scopo di offenderla di continuo.

Erano tutti lì, Rufy, Usopp, Sanji, Bibi, Kosa e altra gente. In realtà era raro che riuscissero ad uscire tutti assieme visto gli impegni che singolarmente avevano, ma quando capitava, preferivano allontanarsi dalla solita comitiva e organizzarsi in pochi, per stare in compagnia e riuscire a parlare tranquillamente.

Sembravano tutti in ghingheri, il ritorno di Zoro aveva acceso lei come tutti gli altri. Quello stupido con i suoi continui viaggi all'estero, per l'assurda fissazione che aveva di diventare il migliore spadaccino del mondo, li aveva inconsapevolmente allontanati un pò tutti, sebbene non fosse un gran casinista, la sua mancanza si sentiva molto, soprattutto quando si trattava di decidere dove, quando e come andare da qualche parte, in più anche Nami sembrava particolarmente triste quando non c'era.

"Nami!!" Urlò Bibi correndo incontro all'amica. Forse aveva urlato un pò troppo visto che tutta la gente per strada si era voltata a guardare le due, mentre l'amica diventava fucsia dall'imbarazzo, ma in fondo andava bene lo stesso. Non si vedevano da parecchie settimane, sebbene Bibi avesse l'abitudine di chiamare l'altra ogni giorno e tenerla incollata al telefono per almeno un'ora a parlare di niente.

"E Nojiko?" Chiese, mentre tutti notando la mancanza della ragazza si voltarono per sentire la risposta.

"Be.... e si... insomma.... Aveva un esame... Si, un esame importante, mi ha chiesto di farvi le sue scuse, perché proprio non poteva venire stasera!"

"Povera la mia dolce Nojiko!" Esclamò Sanji, sembrava davvero dispiaciuto, al che Rufy dandogli una forte pacca sulle spalle lo incoraggiò.

"E qual'è il problema, ora che Rolonoa è tornato, usciremo molto più spesso, così non potrete dare sempre la colpa a me per la disorganizzazione!" E tutti scoppiarono a ridere, mentre Zoro accennò solo un breve sorriso, niente di più, cosa che a Nami non sfuggì affatto.

Nel frattempo Bibi si avvicinò alla ragazza sussurrandole all'orecchio:

"A chi vuoi darla a bere?"

"Che dici Bibi?" Mentì, fingendo di ridere divertita all'affermazione dell'amica.

"Dico solo la verità!! Lo vedo che ti sei vestita con cura particolare, sei a dir poco perfetta e non venirmi a dire che lo hai fatto per questi quattro esaltati, perché non ci credo!"

"E' così terribile che abbia posto un pò più di cura nel sistemarmi stasera perché volevo essere bella?"

"Bella per chi?"

"Per me stessa, Bibi, ma che vai a pensare!"

"Non prendermi in giro, si vede lontano venti chilometri che il ritorno di Rolonoa ti ha reso felice!"

"Ma è chiaro è un mio amico!!"

"Nami la smetti di fare la finta tonta con me??Dai, che lo sappiamo tutte e due che non ti è mancato solo come amico!"

"Sono fatti miei!"

"Cosa ti ha detto quando vi siete rivisti? E' successo qualcosa durante il tragitto che non so?" Bibi con un sorriso alquanto malizioso cominciò a tempestare la ragazza di domande non dandole nemmeno il tempo di risponderle, anche se non ne aveva la minima intenzione.

"Allora andiamo?" Disse Zoro ad alta voce, attirando l'attenzione delle due ragazze, che impegnate com'erano a chiacchierare fino a due minuti prima, non avevano partecipato alla disputa sul dove andare.

"Come ci organizziamo con le macchine?" Domandò Sanji, avviandosi verso le due ragazze, con i suoi soliti occhi da pesce lesso a forma di cuoricino.

"Io vado con Zoro!! Voglio salire su quella macchina!" Urlò Usopp dirigendosi verso la decappottabile, ma prima ancora di imbattersi nell'ira funesta del proprietario, cominciò a litigare con Rufy, perché anche lui, voleva farci un giro. Dopo parecchie discussioni esilaranti per tutti gli spettatori, i due si risolsero...

"Io vado all'andata e tu al ritorno!" Propose Rufy sorridente.

"Ottima idea, amico!" Concordò Usopp.

"Non esiste minimamente, l'auto è mia e decido io! Al ritorno con me viene la mocciosa!!" Disse risoluto, facendo sgranare gli occhi a tutti, Nami compresa, al che Sanji, cominciò a scaldarsi.

"Come ti permetti di chiamare il mio pasticcino in quel modo!! Chiedile immediatamente scusa! E poi con che diritto, pretendi che la mia dolce e adorata Nami venga con te!"

"Semplicemente perché suo padre sa che è con me e se dovesse succederle qualcosa sarei io a pagarne le spese!" Nami sospirò, sapeva di aver sperato invano che dietro quella sua affermazione ci fosse qualcosa di più.

"Zoro ha ragione!"s'intromise Bibi, "Sapete com'è il signor Genzo riguardo a queste cose! Quindi mi dispiace per Rufy e Usopp, ma il vostro giro è rimandato ad un'altra occasione! Per evitare inutili ingiustizie è meglio che anche ora con lui, vada Nami!" Disse incitando con lo sguardo l'amica a prendere la palla al balzo.

"Per me è uguale, non preoccupatevi!" Disse lei imbarazzata, attirando gli sguardi omicidi dell'amica e dello spadaccino.

"Muoviti mocciosa sali, o rischiamo di perdere tutta la serata qui ed io ho fame!" Le intimò Zoro, senza accettare alcun tipo di provocazione mettendosi alla guida e accendendo l'auto.

Nami era combattuta. Da una parte era felice di poter passare ancora un pò di tempo sola con lui, e poi non le dispiaceva affatto l'idea che fosse sotto la sua < responsabilità >, ma dall'altra si sentiva trattata come una bambina, le bastava già suo padre con le sue numerose prediche. In più entrare in quell'auto per ricominciare a litigare, proprio non le andava, perciò una volta seduta si limitò a guardare la città illuminata dai soli lampioni e gli sciami di ragazzi entrare e uscire dai locali, dal finestrino, senza più proferire parola.

"Ti avevo detto che non volevo Usopp in macchina, figuriamo ci Rufy!" Cominciò lui, riferendosi all'entusiasmo un pò distruttivo in certe occasioni, dei suoi amici.

"Potevi anche accontentarli facendo fare loro il giro dell'isolato!" Gli rispose senza nemmeno voltarsi. Era molto arrabbiata e certo questo si vedeva, Nami non era tipo da riuscire a contenere il nervoso senza problemi.

"Che hai?"

"Niente!"

"Odio quando ti comporti davvero da mocciosa!!" Disse sbattendo una mano sul volante.

"Tanto che differenza fa, che mi comporti da donna o da bambina, sono sempre una mocciosa!"

"E questo chi l'ha detto?"

"Più che dirlo lo fate?"

"Chi?"

"Tu, mio padre..."

"Adesso sono diventato come tuo padre?!"

"Guarda che non è un essere così abominevole!! E' solo un pò troppo apprensivo!"

"Io direi opprimente!"

"Puoi dire tutto quello che ti pare, tanto non cambia niente!"

"La smetti di parlare per sottointesi? Se hai qualcosa da dire sputa il rospo! Ora!"

"Dai, Zoro ti prego lasciami stare, non ho voglia di litigare! Almeno per una volta, se proprio non riesci a fare a meno di punzecchiarmi, fai finta che io non esista!"

Nami non sapeva nemmeno perché gli avesse detto tutte quelle cose, si era ripromessa di non spiccicare una parola in quella macchina, prima di salirci, e ancora prima di scendere da casa sua aveva intenzione di essere il centro del mondo, almeno per quella sera, del ragazzo ed invece gli aveva espressamente chiesto di ignorarla.

Si sentiva terribilmente apatica, come se tutto le rimbalzasse addosso, si aspettava chissà cosa da Zoro, ma con sua enorme delusione, lui non era cambiato per niente, il solito scocciatore irritante e a volte anche sufficientemente stronzo da farla stare male, per una sola parola detta nel momento sbagliato.

Zoro ci rimase un pò male, e vedendo che la sua amica aveva veramente qualcosa di strano, decise di rispettare il suo desiderio e lasciarla in pace.

Per tutta la serata, si osservarono reciprocamente, senza però che nessuno dei due si accorgesse dell'altro.

Tutto sommato la serata trascorse piacevolmente, con Usopp e Rufy che prima litigavano per il cibo ed un momento dopo scoppiavano a ridere, Bibi e Kosa che si scambiavano frasi sottovoce incomprensibili agli altri, lasciandoli nel dubbio su cosa ci fosse tra loro e Sanji che o adulava Nami o litigava con Zoro.... tutto come al solito,come se non fosse cambiato niente, come se non fosse passato nemmeno un giorno dall'ultima volta che si erano visti.

A fine serata, mentre erano tutti fuori dal locale a fare un pò di baldoria, tanto che per poco Rufy non fu reso in pieno da una secchiata d'acqua, Zoro si avvicinò a Nami, prendendola dalle spalle e lasciandola un pò sorpresa.

"Andiamo, è tardi!" Le sussurrò all'orecchio. La sua voce era stata così sensuale che per poco la ragazza non si sciolse. Quanto diavolo le piaceva quel ragazzo proprio non riusciva a capirlo, in più con quei gesti, probabilmente per lui normali, la illudeva ancora di più.

"D'accordo!" Si limitò ad annuire. Salutarono tutti ed in breve furono di nuovo in macchina.

Quanto le sembrava piccolo quell'abitacolo in quel momento, avrebbe preferito andare a piedi piuttosto di doversi trovare con lui, di nuovo in uno dei soliti faccia a faccia.

"Adesso dovremo volare per farti stare a casa in tempo!"

"Che vuoi dire che è colpa mia?"

"No, no... Solo che magari potevi evitare tutte quelle smancerie con Sanji!"

"Ma che ti frega!! Tanto per iniziare Sanji è un mio amico e sono libera di farci quello che mi pare, e poi chi alla fine si becca una paternale sono io, non tu!!" Disse piuttosto arrabbiata, mettendosi a braccia conserte, in attesa di una sua risposta.

"Scusa tanto se mi preoccupo per te! La prossima volta me ne sbatterò dei tuoi orari! E ritornando al discorso di prima, io non ti tratto come una mocciosa!!"

L'auto sfrecciò veloce per le strade della città fino a fermarsi sotto casa della ragazza. Era arrivato il momento più imbarazzante. Nami sperava che come in tutti i film d'amore lui la prendesse tra le braccia e la baciasse, ma non era certo nello stile di Zoro, o per lo meno non dello Zoro che conosceva lei, soprattutto dopo il diverbio che avevano avuto, ma certo sarebbe stato un pò squallido limitarsi ad un < ciao > e scappare su per le scale. In fondo quella era un'occasione più unica che rara e visto che durante la serata non non avevano più parlato, sperava ancora che qualcosa succedesse in quei pochi minuti che le restavano...

Era tutto talmente imbarazzante, loro due seduti in auto fermi, illuminati dalla fioca luce del lampione lì vicino, immersi nel più totale silenzio.

"Allora io vado..." Disse la ragazza, ormai rassegnata alla cruda realtà... non sarebbe proprio successo niente, per lo meno quella sera, e si voltò, recuperando dal piccolo vano posteriore dell'auto lo scialle e la sua borsetta.

Appena ritornò dritta con il busto, si accorse che il ragazzo la stava osservando, e per la prima volta non con lo sguardo divertito o ironico, come era solito fare, la fissava e basta... Cosa avrebbe dato pur di sapere cosa frullava in quella testa verde... Forse era ancora arrabbiato, forse non stava mentendo quando diceva di non considerarla affatto una mocciosa, qualunque cosa stesse pensando a Nami non era dato saperlo.

Ferma nella convinzione che nulla sarebbe cambiato, e rimproverandosi per l'aver sperato qualcosa di probabilmente impossibile, visto che ai suoi occhi lei sarebbe sempre e solo rimasta se non una bambina, soltanto un'amica, poggiò la mano sulla maniglia per aprire la portiera, ma il ragazzo fu più veloce e le accarezzò il viso con il dorso della mano, fino ad arrivare sotto il mento, dove però continuò a sfiorare la sua pelle dolcemente, non staccandosi da lei, lasciandola totalmente senza parole.

A sua volta Zoro non fiatò, continuava a guardarla intensamente negli occhi, in quei occhi così sorpresi e allo stesso tempo illuminati da una luce nuova... Poi cominciò ad avvicinare il viso della ragazza al suo.

Nami si lasciava muovere come se fosse una bambolina, era totalmente impreparata a tutto ciò e più si avvicinava alle labbra di Zoro, più le sembrava di avvicinarsi al Paradiso, non poteva crederci, ma non voleva nemmeno darsi un pizzicotto per scoprire se si trattava di un sogno, perché sarebbe stato decisamente il più bello della sua vita ed era un peccato interromperlo proprio sul più bello.

Ma un sogno proprio non poteva essere, perché sentiva il calore di quella mano sul suo mento ed era ormai talmente vicina da sentire sulla sua pelle il respiro, calmo e quasi rassicurante del ragazzo, per non parlare de suo profumo...

Mancava così poco per raggiungere la felicità, le loro labbra erano ormai così vicine, quando d'improvviso sentì qualcosa alle sue spalle, come una luce, e purtroppo il ragazzo d'istinto si allontanò da lei facendole cenno con il capo di girarsi. Le bastò voltare il capo di qualche centimetro per capire cosa era accaduto...

La luce del soggiorno si era accesa, esattamente nel momento meno opportuno e quasi sicuramente suo padre stava per arrivare alla finestra per controllare quando sua figlia fosse tornata, visto che l'ora del coprifuoco stava per scattare.

< Papà, non puoi immaginare quanto ti odio in questo momento... > pensò la ragazza. Non era proprio il momento adatto, cominciava a pensare che forse c'era una cospirazione contro di lei, aveva desiderato così tanto di trovarsi nella situazione di pochi istanti prima e una stupida luce, se non proprio il suo stupido padre le avevano rovinato tutto...

E se si fosse trattato solo un momento di debolezza di Zoro, e ciò che si era interrotto,non si fosse più ripetuto??

Era più che disperata nera, avrebbe voluto tanto prendersela con suo padre, sbattere la porta d'ingresso ed urlargli le parole più terribili che conosceva, ma cosa gli avrebbe detto?? < Papà mi hai interrotto mentre il ragazzo che sogno ormai ogni notte,da tre anni a questa parte,mi stava per baciare??> Decisamente lui non l'avrebbe presa molto bene, anzi probabilmente l'avrebbe rinchiusa in casa e non le avrebbe fatto più vedere Zoro, nemmeno in foto per paura di chissà cosa.

La sua espressione era comprensibilmente delusa e anche un pò triste, in più come Cenerentola, doveva proprio scappare, altrimenti avrebbe ricevuto una punizione esemplare.... Aveva vent'anni e ancora doveva sottostare agli orari un pò infantili che le imponevano i suoi...

Anche Zoro, forse c'era rimasto male, dal suo viso non sembrava trasparire nulla, anche se Nami non era più riuscita a guardarlo dritto negli occhi, per timore di scoppiare a piangere proprio lì davanti a lui... Un minimo di contegno doveva pur mantenerlo, perché se davvero si trattava di un momento nato e morto lì, le sue lacrime le avrebbero impedito di essergli ancora amica, e sebbene si sentisse un pò relegata ingiustamente in quel ruolo, sarebbe stato meglio di niente.

Qualche secondo dopo, fu proprio lui a rompere la tensione, dandole un buffetto affettuoso sulla testa e coprendole gli occhi.

"Dai, mocciosa, non fa niente!" E le fece un enorme sorriso, che le rianimò, riaccendendo la speranza nel suo cuore.

"Odio, essere chiamata mocciosa..." Disse uscendo dalla macchina, ma prima che richiudesse la portiera, lui le tirò la mano, facendola voltare, e abbassandosi per farsi vedere dritto in faccia, ancora ridendo, le sussurrò...

"Buonanotte mocciosa!"

"Buonanotte, stupido!" E le mollò la mano. Aspettò che lei salisse, dopo di che, ripartì a tutto gas, facendo fischiare rumorosamente i pneumatici sull'asfalto (bravo lo scemo, lo sai che così li consumi solamente, per non parlare del pieno di benzina che se ne va in fumo!! NdA). Probabilmente era solo un modo come l'altro per attirare l'attenzione del padre di Nami, il quale non aveva una grande opinione di Zoro, definendolo spesso come un pazzo scatenato.

Nel frattempo Nami sgattaiolò nella sua camera, approfittando della distrazione di suo padre. Fece volare lo scialle e la borsetta sulla scrivania e si addormentò ancora vestita con il telefonino sul comodino, nella speranza che lui si facesse vivo con una telefonata, un sms o anche solo uno squillo.

Continua...

  
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