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Autore: ValentinaDC    09/01/2013    2 recensioni
La ragazza sorrise a trentadue denti, fiera di quello che stava per affermare “Tutti sono disposti a scendere a compromessi con il diavolo per vincere" disse. "E io sono il compromesso della Dalton, o il diavolo in persona.." Alzò un sopracciglio e fece spallucce, come se la cosa non le pesasse affatto.
Genere: Comico, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Slash, FemSlash | Personaggi: Blaine Anderson, Kurt Hummel, Nuovo personaggio, Sebastian Smythe, Warblers/Usignoli | Coppie: Blaine/Kurt
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno
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Chapter four. 
-Hall of Fame-

 
 
 

 
Charlotte afferrò entrambe le mani di Blaine tirandolo per farlo alzare e una volta in piedi, lo avvolse con la trapunta con la quale lo aveva coperto alcune ore prima. Lui si fece trascinare sul balcone come un bambino, senza porre opposizioni. “Attento al gradino..” sussurrò piano, mentre oltrepassavano la porta. Non appena entrambi furono all'esterno, la ragazza si richiuse la porta alle spalle, tentando di non fare rumore, voltandosi poi verso Blaine che continuava a stare lì in piedi, a fissarla con quegli enormi occhi lucidi. 

Charlotte sorrise intenerita da quella scena, avvicinandosi al ragazzo e passandogli una mano sui fianchi per condurlo sulla panchina a pochi passi da loro. Una volta seduti, prese la coperta dalle spalle di Blaine, la distese e avvolse entrambi. 
“Mi ricordi qualcuno che era la mia intera vita..” mormorò Charlotte dopo alcuni minuti di silenzio, appoggiando la testa contro la spalla del ragazzo.

“Anche tu..” sospirò Blaine, asciugandosi le lacrime con la manica, e appoggiando a sua volta la testa contro quella di Charlotte. 

La piccola cittadina di Westerville si estendeva davanti ai loro occhi, poche auto percorrevano le strade, e qualche passante si apprestava ad andare a lavorare, o a tornare a casa dopo una lunga notte. Era ancora buio pesto e il vento pungeva sui volti dei due ragazzi. Dall'ultimo piano del residence della Dalton, tutto sembrava ridicolmente piccolo. 

“Non ti sembra di poter controllare qualunque cosa da qui sopra?” Domandò Charlotte, mentre con gli occhi seguiva un camioncino che attraversava un incrocio.

Blaine annuì. “Vorrei che davvero fosse così.. vorrei..” Allungò una mano fuori dalla coperta, iniziando a gesticolare “Vorrei avere un joystick proprio qui davanti e gestire tutte le situazioni che mi si propongono senza dover essere direttamente coinvolto, e soprattutto vorrei un dannato bottone per riavvolgere la vita ogni volta che faccio una cazzata!” Ringhiò a denti stretti, evidentemente frustrato. “Come può un solo dannatissimo gesto, rovinarti la vita per sempre? Perchè l'avere spento il cervello per mezzo secondo mi ha portato a perdere ogni fottutissima cosa?” 

Charlotte si morse le labbra "Uhm..penso che non sia stata quella la causa. Non si tratta del fatto che hai sragionato per qualche minuto. Quando una cosa deve accadere, semplicemente accade, e se non deve accadere invece, non importa quanto siano giuste le condizioni, semplicemente non succede.” 

Blaine si voltò ad osservarla, e quando fissò i propri occhi in quelli della ragazza, il cuore gli balzò nel petto. Quello sguardo azzurro perfettamente identico a quello del suo ex fidanzato lo faceva tremare. “Quindi.. io e Kurt non eravamo fatti per stare insieme?” Disse voltando la testa, incapace di sostenere ancora il contatto visivo “..e da una parte spero che tu mi dica che è così, perchè almeno quello schifosissimo tradimento avrà un senso e io potrò finalmente smetterla di tormentarmi..” 

Charlotte si sporse verso l'orecchio di Blaine “Devi smetterla di tormentarti a prescindere da qualsiasi cosa dolcezza.” sussurrò sulla sua pelle, mentre il ragazzo si rilassava sotto quel caldo respiro che lo accarezzava “Non posso dirti se effettivamente voi due non foste fatti per stare insieme, perchè non conosco né te né lui abbastanza bene, so solo che mi sono arrivate alle orecchie molte voci che dicevano che eravate davvero innamorati persi.” Posò le labbra sulla sua guancia, lasciandovi un bacio “E se ci pensi, cosa vi ha fatto giungere al punto in cui siete arrivati, se eravate innamorati? È un contro senso, non ti pare? Due innamorati non dovrebbero soltanto desiderare di stare insieme fino alla fine?” 

“Certo che è un controsenso! Ci penso praticamente ogni secondo..” Mormorò Blaine ad occhi chiusi. 

“E Invece no!!” Urlò Charlotte facendolo sobbalzare “Perchè è proprio questo, ció che ti stavo dicendo! Non conta mai la percentuale di quanto una cosa possa o meno accadere, perchè se deve succedere, sarà così e basta! Ti stai soffermando a guardare la situazione dall'interno, sei troppo coinvolto, invece per esempio, guardaci adesso, mentre siamo in alto ad osservare la città, potrebbe accaderci di vedere un uomo ed una donna, che noi sappiamo essere anime gemelle, camminare in due strade adiacenti, basterebbe che facessero altri due passi e boom, l'amore! Ma no, non succede nulla! Perchè la donna poco prima di girare l'angolo e di scontrarsi con l'uomo della sua vita, si accorge di aver scordato le chiavi a casa, si volta e torna indietro. È successo, e noi l'abbiamo visto accadere, ma loro non lo sapranno mai!” 

Sulle labbra di Blaine comparve un piccolo sorriso. “Charlotte sei quasi diabolica!” 

La ragazza si rilassò contro lo schienale della panchina. “Ti avevo detto quando ci siamo presentati, che ero il diavolo in persona no?” 

I due scoppiarono a ridere. 

“E poi penso che se hai davvero amato qualcuno così tanto da fare quello che ti sei fatto sui polsi, di certo anche lui deve aver provato qualcosa di forte, e quan...” 

“Come hai fatto a vedere le mie cicatrici?” La interruppe il ragazzo, colto completamente di sorpresa. 

“Blaine, non ho bisogno di vederli, per capire che hai dei segni addosso. Spesso il dolore si legge negli occhi delle persone e non sulla pelle. Le cicatrici, comunque, non sono qualcosa che mi lascio sfuggire di solito.” Disse Charlotte a bassa voce, allungando una mano verso il polso di Blaine e passando l'indice sopra lo spesso segno rosso. 

“Ora come ora, non so perchè l'ho fatto, mi sento così patetico. Okay, sì, sto ancora soffrendo come un cane, e forse anche più di prima, di notte non riesco mai a chiudere occhio, e ogni volta che mi arriva una telefonata o un messaggio perdo dieci anni di vita, ma dannazione, perchè volevo negarmi l'esistenza? Forse perchè volevo smettere di sentire tutto questo dolore, ma almeno questa morsa che mi sta stritolando il cuore mi fa capire che sono ancora vivo..” Sospirò. 

“L'amore è qualcosa di straordinario Blaine, ed è una fortuna che tu sia ancora qui, sai?! Perchè in un certo senso” continuò Charlotte alzando gli occhi verso il cielo stellato ”..se la tragedia insensata che mi ha colpito, può avermi insegnato qualcosa, è che quando una persona ti ama in modo incondizionato, neanche la morte gli impedirà di starti vicino ogni giorno, di farti percepire la sua presenza anche nella più piccola sciocchezza. Sai, a volte quando mi capita qualcosa di inaspettato, di apparentemente insignificante o stupido, che mi fa sorridere, so per certo che c'è lo zampino di mio fratello gemello dietro, e che anche lui sta sorridendo in quel preciso istante. Quindi caro il mio Blaine Warbler, se tra te e il tuo ex fidanzato c'era amore, ma di quello vero, tutto quello che hai combinato, sarà totalmente insignificante, e alla fine sarete di nuovo uno nelle braccia dell'altro, o in un letto, a scopare come i conigli.” Rise. “Sono sicura che tu abbia fatto un miliardo di cose giuste durante la vostra relazione, e nessuno ha il diritto di dirti che sei una persona orribile, solo per uno stupido errore, tutti sbagliano!” 

“Cosa è successo a tuo fratello?” Blaine si lasciò scappare dalle labbra quella frase, senza averne veramente l'intenzione. Non voleva chiedere a Charlotte qualcosa che la facesse soffrire. 

“Due anni fa, Lou e mia madre erano in macchina, diretti verso il centro commerciale, quando un camion li investì in pieno. Mia madre si salvò perchè alla guida c'era mio fratello, che l'aveva supplicata di lasciarlo stare al volante per fare pratica per la patente. Il camion si schiantò proprio contro il suo sportello, e mia madre non si perdonò mai il fatto di non essere stata al suo posto. I miei divorziarono dopo qualche mese, mio padre cambiò casa, mia madre non riuscì più ad entrare in quella dove abitavamo ed io ero stanca di vivere in una casa vuota..” sospirò Charlotte. “Così ho comunicato ai miei che avrei lasciato la scuola per cercarmi un lavoro e potermi permettere un appartamento mio, senza dover dipendere dalle loro finanze ma loro non erano d'accordo sul fatto di non diplomarmi, così siamo giunti ad un compromesso.” 

Blaine constatò che la voce di Charlotte non aveva vacillato per un secondo, mentre era intenta a raccontare quella storia piena di dolore. Era come se stesse narrando il passato di qualcun altro e non il suo, non qualcosa che l'aveva investita come quel camion aveva fatto con l'auto di sua madre e suo fratello. 

In quel momento il ragazzo capì molte cose sulla persona che aveva davanti, anche se Charlotte in effetti, sembrava la persona più semplice del mondo, in realtà era intricata quanto un incasinatissimo rocchetto di filo, pieno di nodi e forse era proprio quella sua complessità interiore le permetteva di capire bene qualunque situazione, e di farsi strada attraverso le barriere che le persone le ponevano. Perchè era vero, dopo la rottura con Kurt, Blaine si era chiuso in sé stesso, barricandosi dietro metri e metri di muri di cemento armato, non sapendo neppure come uscirne da solo. Poi Charlotte era arrivata e senza chiedergli tante spiegazioni, una dopo l'altra, stava facendo crollare tutte le sue difese toccandole solo con un dito. 

“Anche tu sei scesa a compromessi allora..” Pensò ad alta voce. “Come hai fatto ad essere ammessa?” 

“Bè il mio compromesso fu che avrei dovuto trasferirmi in una scuola con un dormitorio, e visto che non volevo vivere da sola, accettai di buon grado quella proposta perchè l'idea di vivere con altre ragazze mi piaceva, non avrei sicuramente più passato giornate vuote, ma non mi sarei mai e poi mai aspettata di arrivare qui alla Dalton, sopratutto perchè è un istituto maschile da...” Si soffermò a riflettere portandosi l'indice al mento “..sempre credo! E sarebbe stato più facile vedere la regina d'Inghilterra ballare il cancan nel Moulin Rouge che vedere la politica ferrea dell'accademia piegarsi nel modo in cui ha fatto quando io sono entrata! Comunque, un giorno molto casualmente, ero a lavorare nel negozio di strumenti, tanto per passare del tempo, e stavo intonando qualcosa mentre provavo una chitarra, quando un signore dai capelli bianchi mi si è avvicinato e mi ha chiesto se mi interessava entrare in un coro come solista. Ovviamente gli ho risposto di sì, e solo qualche giorno più tardi ho scoperto che quell'uomo era il direttore della Dalton, nonchè fondatore degli Usignoli, che era lì per prendere accordi con il padrone del negozio dove lavoravo, per farsi rifornire di spartiti..” 

Blaine si grattò una guancia e arricciò il naso. “Non ti sembrano strane, tutte queste coincidenze?” 

Charlotte annuì, portando gli occhi sulla città che si trovava ai loro piedi. “Penso ogni giorno alla stranezza di questi eventi, di come prima tutto nella mia vita stava andando a rotoli e un momento dopo qualcosa si è sbloccato ed è stata come una reazione a catena che ha fatto andare insieme tutti i pezzi. Però non mi domando mai perchè tutto questo sia accaduto proprio a me, nel bene e nel male. Vedi è lo stesso discorso che ti facevo prima. Scervellarti sul motivo di una cosa mentre la stai vivendo è assolutamente controproducente, ti porterà ad ottenere solo altre domande, quello che devi fare è solo aspettare il momento in cui potrai osservare l'intera situazione dall'alto e capire dove tutte quelle azioni ti hanno portato!” Sorrise, lasciando Blaine pienamente soddisfatto da quella risposta, non solo perchè il discorso con Charlotte era stato totalmente liberatorio ed esaustivo, ma perchè si sentiva toccato in prima persona. Il tormento interiore che provava ogni istante, diventava quasi sopportabile, visto nella prospettiva in cui, un giorno, ciò, avrebbe portato verso qualcosa di buono, magari di nuovo verso Kurt, se era quello che il destino gli riservava. 

“L'unica sfortuna è che non condivido il mini appartamento con un altro ragazzo, ovviamente mi hanno lasciata da sola, anche se Sebastian ormai vive con me!” Sorrise pensando al proprio migliore amico. 


“Char..” Fece Blaine dopo poco. 

“Mh?” La ragazza lo osservò attentamente, aspettando che parlasse. Non le sfuggì il tremolio all'angolo della bocca del ragazzo che si sforzava di non ridere. 

“Hai controllato se di recente la regina d'Inghilterra non sia stata beccata ad esibirsi al Moulin Rouge?” 

Si ritrovarono entrambi a ridere di gusto e Charlotte si allungò verso Blaine, abbracciandolo stretto e posando la testa contro il suo petto. Anche lui ricambiò, circondando la ragazza con le braccia e stringendola contro di sé, appoggiando poi il mento nei suoi capelli. 
Restarono in silenzio in quella posizione fin quando il sole non sorse, ed il cielo si colorò di tinte rosee e arancioni. Non si scambiarono molte parole, ma i lunghi silenzi che regnarono, non furono imbarazzanti. Entrambi si sentirono cullati dal calore che li circondava. 





“Charlotte..” Nessuno dei due si era accorto che Sebastian li aveva raggiunti sul balcone. “Mi dispiace disturbare questo vostro momento idilliaco ma.. abbiamo un problema.” 

Charlotte si alzò in piedi lentamente, portando le braccia verso l'alto per stiracchiarsi. “Hunter immagino..” fece, alzando un sopracciglio. 

Sebastian annuì “Ha continuato a chiamare tutta la notte e ha mandarti messaggi, ora è fuori la porta e sembra abbastanza alterato.” si portò le braccia al petto incrociandole. Sul suo volto comparve un ghigno beffardo “Non per dirti 'Te l'avevo detto', anche se amo alla follia avere ragione, ma...Te l'avevo detto di non andarci a letto!!” 

Charlotte sbuffò voltandosi verso Blaine “Potresti darmi una mano ad uccidere 'Bastian? Poi magari anche Hunter già che ci sei, e Jeff... ah... e Thad che mi ha vomitato sul tappeto la settimana scorsa.. e... Dio, perchè sono finita in questa gabbia di imbecilli?” La ragazza tese le mani verso Blaine aiutandolo ad alzarsi. 

Le cose alla Dalton non erano mai state così interessanti, e forse, anche lì dentro qualcosa stava cambiando. 




* * * 



NOTE DELL'AUTRICE: 

Non so come quando e perchè ma sto pubblicando di mercoledì e non sono neanche passate due settimane! DAMN!!  
Parlando del capitolo, sì, è più corto degli altri, (e penso di aver fatto casino con i tempi verbali e ora non riesco a capirlo perchè sono distratta da non so cosa) ma è molto importante perchè finalmente ci ha dato delle delucidazioni su Charlotte. 
In generale, non amo i capitoli con molti dialoghi e queste sono praticamente cinque pagine di dialogo, ma spero che abbiate comunque apprezzato tutto nel complesso. 

Come al solito aspetto i vostri pareri :) 

*coff coff * SEBLAINE IN ARRIVO *coff coff * 

Ah, so che qualcuno shippa #Chastian e questo qualcuno ha anche fatto questo http://sketchtoy.com/17321919 :D In effetti sono l'amore! 


Love you all guys :) 
Un bacio :)
   
 
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