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Autore: bowaxel212    09/01/2013    1 recensioni
Il protagonista di questa storia è Mason Parker, ragazzo appena trasferitosi a Beacon Hills.
Qui scoprirà un mondo dove le leggende sone reali, un mondo a lui sconosciuto ma al quale è appartenuto inconsapevolmente sin dalla nascita.
DISCLAIMER: i personaggi appartengono ai legittimi proprietari!
Genere: Azione, Horror, Thriller | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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NUOVO CAPITOLO.
BUONA LETTURA!
 
Morte apparente.
Così l’avevano definita i dottori che avevano visitato Mason.
La parte più dura era stata impedire loro di esaminare meglio le ferite inferte da Derek, che pur molto somiglianti non erano come quelle mortali inferte dal Kanima.
Per fortuna si erano limitati a mettergli dei punti viste le insistenze di sua madre perché il giovane tornasse a una vita normale.
Dopo due settimane Mason aveva ripreso i ritmi della sua vecchia vita, scuola, studio e indagini paranormali.
Nessuno era riuscito a spiegarsi cosa fosse successo, nonostante ricerche su ricerche, il motivo per il quale Mason era tornato in vita rimaneva un mistero.
Appoggiato al suo armadietto, il ragazzo si grattava insistentemente la schiena, i punti erano fastidiosissimi e le bende e i cerotti non aiutavano.
Chiunque lo incrociasse non si risparmiava una lunga occhiata nei suoi confronti, come spiegazione per la sua liberazione da quella bara erano riusciti a essere abbastanza convincenti o almeno lo speravano.
Stile e Scott dissero alla polizia di essersi recati alla tomba dell’amico e di aver sentito un rumore provenire dal terreno, era quasi impercettibile ma ascoltando meglio sentirono le urla di Mason.
Presi dal panico avevano cominciato a scavare e una volta arrivati alla cassa al avevano distrutta a palate per poi salvare il giovane.
Una versione non perfetta, ma abbastanza convincente.
Inoltre alcuni amici di Diana avevano dato il loro contributo facendo in modo che la storia non interessasse ulteriormente alla polizia.
Gli avvocati sanno sempre come toglierti dai casini.
Mason era ancora intento a grattarsi la schiena quando giunsero Alliso, Lydia e Scott < così fai saltare i punti, smettila > lo rimproverò la rossa < vorrei vedere te, cavolo è insopportabile > rispose lui < avresti preferito rimanere in quella tomba? > gli chiese Boyd appena arrivato insieme a Isacc ed Erica < la tua dolcezza mi farà venire il diabete > lo punzecchiò Allison < davvero una pessima battuta > gli disse Scott.
Gia, le cose erano tornate alla normalità, eccezion fatta per l’Alpha ancora in libertà, non aveva dato ulteriori notizie, non c’erano stati altri omicidi, cosa strana, quel licantropo aveva ancora con se tre beta morsi di fresco, per non parlare del fatto che erano di sicuro adolescenti, quindi molto più difficili da gestire.
Mason prese i suoi libri di letteratura e con una mossa del tutto maldestra cozzò con la schiena contro lo sportello dell’armadietto, una vampata di dolore gli percorse la spina dorsale, per non urlare strinse i denti < tutto apposto? > gli chiese Allison preoccupata < si > rispose lui a stento rallegrandosi del fatto che il dolore stava sparendo < ora vado, non voglio fare tardi >
< va bene, se c’è qualche sviluppo ti faccio chiamare > lo informò la cacciatrice < perché, tu non hai un cellulare? > scherzò lui< be, lo avevo fino a stamattina, ma non lo trovo più >
< forse lo hai lasciato a casa > le disse Erica < no, sono sicura di averlo portato, forse mi è caduto >
< deve essere così > convenne Scott < ora devo proprio andare, a dopo > disse Mason salutando il gruppo per avviarsi in classe.
 
Per Sharon quello fu un periodo di grandi cambiamenti, era diventato un mostro assetato di sangue, aveva ammazzato il suo ragazzo, era diventata un licantrope e aveva visto il suo stesso ragazzo tornare in vita, si sentiva come su una giostra che girava vorticosamente.
In quelle settimane Derek le aveva insegnato come controllarsi, i primi giorni era stata dure, la rabbia era una costante, sentiva i battiti del cuore aumentare per ogni minima cosa.
Gli era perfino stato detto si stare attenta con Mason, lei era molto più forte e avrebbe potuto fargli del male senza volerlo.
fortunatamente non aveva mai avuto problemi al riguardo, con lui riusciva a essere dolce, lui era capace di tenerla salda alla sua parte umana, inoltre il fatto che lei riuscisse a sollevare un’auto non gli creava problemi.
Sperava solo che per la successiva luna piena non avrebbe avuto problemi di autocontrollo, durante il suo primo plenilunio riuscì a tenersi calma pensando al suo ragazzo appena morto, ma adesso che lui era li non sapeva come la bestia avrebbe reagito, inoltre nessuno di loro era sicuro su cosa fosse Mason, un licantropo, un’immune come Lydia o qualche altra strana creatura con la quale non avevano ancora avuto a che fare?
Una cosa era sicura, non aveva capacità paranormali, il massimo che riusciva a sollevare erano cinquanta chili, non era superveloce e soprattutto non guariva dalle ferite, quelle inferte da Derek erano ancora sulla sua schiena.
Lei non si poneva troppe domande, era solo contenta che lui fosse vivo, era questo l’importante, inoltre la maggior parte delle ricerche erano rivolte verso la scoperta del nuovo Alpha che si era come volatilizzato.
Adesso ferma di fronte al vecchio magazzino pensava all’allenamento che la aspettava, era dura ma l’idea di diventare più forte la allettava, voleva proteggere Mason e le altre persone che amava come meglio poteva.
 
Una volta finita la scuola Mason si recò alla sua macchina quando qualcuno gli diede una pacca sulla spalla regalandogli un’altra sferzata di dolore < oh caz… >esclamò lui < oh scusami, non volevo > si scusò Stiles ritirando la mano come se avesse toccato un ferro rovente.
Mason si voltò verso l’amico con l’insano desiderio di farlo fuori < che vuoi Stiles? >
< ci sono novità, dobbiamo andare a villa Hale > rispose lui < novità di che genere? >gli chiese l’amico ancora dolorante < sul nuovo Alpha, forza andiamo > Mason non se lo fece ripetere e si avviò verso la vecchia Jeep.
Mason guardava fuori dal finestrino, se c’erano davvero delle novità voleva saperle al più presto, la voglia di vendicarsi era ancora viva dentro di lui < a che pensi? > gli chiese Stiles < a tutto quello che mi è successo, fino a un anno fa mi sarebbe sembrato assurdo e ridicolo >
< lo pensavo anche io > rispose Stiles < ma ormai ci siamo dentro. >
Mason allungò una mano verso l’amico < mi fai leggere il messaggio che ti hanno inviato? > gli chiese < ma certo > rispose Stiles allungandogli il cellulare.
Erano soltanto poche parole “dopo scuola vieni a casa di Derek, novità su nuovo Alpha, vi aspettiamo” < chi ti ha inviato un messaggio tanto prolisso? > chiese Mason sorridendo < leggi il mittente > rispose Stiles sorridendo a sua volta.
Lui premette un tasto e lesse chi era che massaggiava in un modo tanto strano, quando vide il mittente Mason ebbe un brivido < era di Allison? > chiese lui senza mascherare la preoccupazione < si perché? > chiese Stiles insospettito.
La jeep era ormai entrate nella boscaglia < Allison ha perso il cellulare stamattina > lo informò Mason, < ma allora chi… > Stiles fu interrotto da qualcosa che urtò violentemente la jeep facendola uscire di strada per poi sbattere contro un albero, i due furono salvati dalle cinture di sicurezza.
Un po’ frastornati uscirono dal mezzo, erano completamente soli, il sole stava già cominciando a calare < me che è successo? > chiese Stiles tenendosi la testa < non lo so, ma dobbiamo andarcene, ora > fece Mason preoccupato.
I due si misero in cammino, ma qualcosa di estremamente veloce sfrecciò tra di loro facendogli fare un bel volo, i due si ritrovarono a diversi metri di distanza, stesi tra le foglie secche.
Stiles fece per alzarsi ma si bloccò nel ritrovarsi di fronte a un licantropo che gli ringhiava contro < ehm… ciao > riuscì a dire, per tutta risposta il mannaro gli urlò in faccia.
Mason si alzò subito vedendo l’amico in difficoltà, sentendo una sferzata di dolore alla schiena.
Cercò di ignorare la sensazione umida che sentiva lungo la spina sorsale, a quanto pareva i punti si erano aperti ma a lui non importava, doveva aiutare Stiles.
Vide il mannaro sfoderare gli artigli pronto a colpire < no > urlò più forte che poteva.
Correndo cominciò a sentire il cuore battergli sempre più forte, quasi come se gli stesse per uscire dal petto, istintivamente afferrò un sasso e lo scagliò contro il licantropo.
Di norma un lancio normale non rompe il braccio di qualcuno, ma fu proprio quello che fece la pietra, senza saperlo Mason aveva lanciato quel sasso a una velocità eccezionale.
Vedendo il suo aggressore distratto Stiles si alzò per correre da Mason, per fortuna vide che alle spalle del suo amico si stava avvicinando un altro licantropo < attento > gli urlò lui, per poi essere colpito alle spalle dal licantropo appena atterrato.
Stiles cadde qualche metro più in la svenuto, mentre Mason voltatosi verso l’altro licantropo si preparò al colpo.
Inaspettatamente riuscì a bloccare la mano artigliata del mannaro, la forza del licantropo non fu un problema, la cosa sorprese entrambi.
Approfittando della situazione Mason lo colpì con un calcio spedendolo contro un albero, il mannaro ferito, nonostante il braccio rotto, si gettò all’attacco, per difendersi a quel punto il ragazzo fece qualcosa di totalmente istintivo.
Afferrò un grosso ramo e lo lanciò verso l’aggressore trapassandolo da parte a parte.
Il licantropo strabuzzò gli occhi per poi cadere a terra morto.
Ancora perso nella pura istintività, Mason andò verso l’altro licantropo, nello stesso istante Stiles riprese conoscenza.
Tutto quello che vide fu il suo amico andare con passo deciso verso il mannaro per poi spezzargli il collo con una sola mossa.
Quel gesto lo lasciò del tutto sbalordito < Mason > urlò al amico, che sentendolo si voltò di scatto, lasciandolo a bocca aperta.
I suoi occhi erano cambiati, erano grigi e sembravano brillare, quasi come se fossero d’argento.
Il ragazzo mosse due passi verso Stiles, poi i suoi occhi tornarono normali, dopo di che svenne.
 
Derek era intento in un altro dei suoi allenamenti, andava particolarmente fiero di Sharon che aveva dimostrato un ottimo autocontrollo, inoltre si era rivelata una buona combattente.
Improvvisamente la Jeep di Stiles entrò nel magazzino < Derek > urlò il ragazzino scendendo dal mezzo.
L’Alpha gli andò incontro < che vuoi? > gli chiese visibilmente irritato < Mason ha qualcosa che non va > rispose lui indicando la jeep.
Nel sentire quel nome Sharon interruppe l’allenamento e corse verso Stile e Derek, L’Alpha Afferrò Mason e lo adagiò sul pavimento, il giovane era ancora svenuto < che succede? > chiese la licantropa preoccupata.
Stiles si asciugò il sudore dalla fronte < ci hanno attaccato? >
< chi? > gli chiese Derek < due beta > rispose lui < siamo caduti in una trappola. >
Derek ascoltò il respiro del ragazzo, era regolare < come vi siete salvati? > chiese Derek < non lo… lui li ha uccisi > disse indicando L’amico steso per terra < cosa? >chiese Sharon del tutto incredula.
Seguendo un’intuizione Derek controllò la schiena di Mason per poi rivolgersi agli altri con aria preoccupata < le ferite sono scomparse > disse in tono lugubre.
 
PER SAPERE COSA SUCCEDE AL NOSTRO PROTAGONISTA LEGGETE IL PROSSIMO CAPITOLO.
GRAZIE A CHI LEGGE  LA MIA STORIA E A CHI LA SEGUE CON REGOLARITA’!
ALLA PROSSIMA.
 
  
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